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Autore: _cercasinome_    01/06/2015    4 recensioni
Caro diario di viaggio,
è arrivato il grande giorno, finalmente! Non vedevo l’ora! Ed ancora non riesco a crederci…
Starò facendo la cosa giusta? Insomma, si tratta di una guerra! Non sopravvivrò neanche mezza giornata.
Eppure non posso più tirarmi indietro! Sono stata io a convincere il mio capo, il signor Iceburg, ad affidarmi quest’incarico. Ed io, Nami Cocoyashi, la miglior giornalista della Rotta Maggiore, porterò a termine il mio compito. Documenterò ogni battaglia, ogni scontro, ogni sconfitta ed ogni vittoria di questa insulsa guerra che continua già da un paio d’anni.
E poi, questo è l’unico modo per scoprire cosa sia successo a Bellemer…
**Fanfiction partecipante alla settimana Zonami indetta dal Midori Mikan**
Genere: Guerra, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji/Violet, Shanks/Makino, Un po' tutti | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Notte.
Mezza luna ombrata di nero da una nuvola grigia che corre nel cielo.
Un’ombra cammina bassa, radente al muro di mattoni di un logoro e vecchio edificio, nascondendo il viso dietro il bavero alzato dell’impermeabile bagnato e nero.
Trattenendo il fiato entra nel edificio, attorno a cui ha camminato per ore, incerto se entrarvi o meno.
Prende coraggio, entra socchiudendo appena la porta, scivolando fin sulla sedia libera ferma ad aspettarlo, unendosi al gruppetto fremente e stretto nei ranghi che borbotta al suo arrivo.
Un colpo di tosse, e il nostro eroe prende la parola.
-Eh, salve sono Fragolina00 e sono…- silenzio e panico tra i presenti per quella parola che può cambiare ogni cosa.
L’impermeabile si gonfia un po’, lasciando respirare il nuovo arrivato, che infine pronuncia la tanto sospirata frase -… e sono Zonamista!!!-
Un applauso esplode dal gruppo anonimo riunito, e gli impermeabili vengono lanciati nell’aria bagnata di lacrime di allegria, palloncini a forma di quarta spada e mandarini piovono giù dal soffitto, ballonzolando al suono della canzone della “Quarta Spada for ever in the Mikan” mentre le anonime zonamiste brindano con tequila al mandarino e adorando la statua del Rating Rosso Zonam…
E tu? Che aspetti a toglierti l’impermeabile e venire a presentarti?
Il Midori Mikan aspetta anche te!

 

THIS IS WAR
Alabasta, 16 /02/XXX3
Caro diario di viaggio,
è arrivato il grande giorno, finalmente! Non vedevo l’ora! Ed ancora non riesco a crederci…
Starò facendo la cosa giusta? Insomma, si tratta di una guerra! Non sopravvivrò neanche mezza giornata.
Eppure non posso più tirarmi indietro! Sono stata io a convincere il mio capo, il signor Iceburg, ad affidarmi quest’incarico. Ed io, Nami Cocoyashi, la miglior giornalista della Rotta Maggiore, porterò a termine il mio compito. Documenterò ogni battaglia, ogni scontro, ogni sconfitta ed ogni vittoria di questa insulsa guerra che continua già da un paio d’anni.
E poi, questo è l’unico modo per scoprire cosa sia successo a Bellemer…
Tuttavia la situazione non è iniziata proprio come pensavo…
 
Iniziai a muovere freneticamente la mano davanti al viso, con l’intenzione di rinfrescarmi almeno un po’. Inutile, tutto inutile! Il regno di Alabasta era davvero così caldo come dicevano. Il sole picchiava così forte con i suoi raggi che sentivo la testa bruciare.
Sbuffai, portando le mani ai fianchi coperti da shorts color sabbia comprati proprio per quell’occasione. A causa del troppo calore e, quindi, del sudore, la maglietta verde che indossavo si era praticamente appiccicata al mio corpo. Maledetto caldo! La testa mi stava scoppiando e non riuscivo neanche a pensare!
Continuai a guardare il soldato davanti a me che, nella sua tuta militare e con le braccia incrociate al petto, picchiettava impaziente il piede sulla sabbia, aspettando che io facessi ciò che voleva. Come? Come potevo convincerlo?
-Signorina, le ripeto che lei non può venire con noi!-
Perché no? Iceburg aveva avvisato che uno dei suoi giornalisti sarebbe partito con loro e sembravano d’accordo. Perché adesso mi stavano cacciando?
-Perché no? Il signor Iceburg aveva avvisato!- cercai di spiegare.
-M-ma lei è una donna!-
Lo guardai con un sopracciglio alzato per qualche secondo. E così era questo il problema? Non mi volevano far partire con loro perché ero una donna? Perché non avevo, come loro, la terza gamba? Sul serio? Ed io che pensavo vivessimo in un’epoca avanzata, in cui non si facessero più tante differenze tra uomo e donna! Da un lato potevo anche dargli ragione, si trattava pur sempre di una guerra! Ma io non avrei combattuto al loro fianco! Dovevo semplicemente documentare tutto ciò che sarebbe successo e scrivere un articolo che, magari, avrebbe fatto conoscere il mio nome in tutto il mondo! E soprattutto, c’era qualcosa che dovevo scoprire ad ogni costo!
Sbuffai per l’ennesima volta, facendo dondolare leggermente la frangetta rossa sulla fronte sudata. Dovevo pensare velocemente ad un modo per convincerlo.
Lo studiai per qualche secondo con lo sguardo. Aveva i capelli ricci e neri ed un lungo, e veramente strano, naso. Non sembrava molto muscoloso, anzi! Era abbastanza magro. Quindi io non potevo partire perché ero una donna mentre lui, nonostante assomigliasse più ad un manico di scopa, si? E poi il suo viso sembrava come impaurito e, si vedeva, non era un tipo sveglio. Probabilmente neanche lui era molto contento di andare i guerra.
Improvvisamente mi venne un lampo di genio.
Unì le mani al ventre, come se lo stessi pregando di accontentarmi, e cercai di mettere il seno in evidenza, il più possibile. Sbattei più volte le lunghe ciglia, guardandolo con gli occhi da cerbiatta e mettendo in risalto il labbro inferiore. Come ho fatto a non pensarci prima? Ecco la mia mossa segreta! Sapevo che nessun uomo riusciva a resistermi quando mostravo questo mio aspetto.
Ed infatti il soldato,che sembrava essere solo un ragazzo, arrossì leggermente, guardandomi con gli occhi spalancati e boccheggiando per qualche secondo, non sapendo cosa dire.
-Ti prego- sussurrai, marcando la ‘r’ per sembrare il più sensuale possibile.
Ce l’avevo in pugno! Avevo imparato da tempo ad usare nel modo migliore il mio corpo.

-Naso lungo, stiamo per partire!- osservai con la coda degli occhi altri due ragazzi, anche loro in divisa militare, avvicinarsi a noi. Vidi disgustata uno di loro, dai capelli scuri e con una piccola cicatrice sotto l’occhio sinistro, cercare qualcosa con il mignolo dentro al suo naso. E non ero l’unica ad essere alquanto sconcertata. L’altro soldato che stava camminando accanto a lui, gli lanciava occhiatacce di rimprovero e alquanto disgustate. I due ragazzi affiancarono quello dal naso lungo ed iniziarono ad osservarmi. Il  moro sembrava ancora impegnato nelle ‘pulizie di primavera’, ma mi fissava dritto negli occhi, sorridendo come un bambino. L’altro invece, più muscoloso e alto degli altri due e con una strana capigliatura verde, mi guardava dal basso verso l’alto, scrutandomi con i suoi occhi neri come la pece, con un’espressione annoiata sul volto ed un sopracciglio sollevato.
Mi resi conto che mi trovavo ancora nella mia posa ‘sexy’ e mi sentii improvvisamente in imbarazzo a causa di quegli occhi scuri puntati su di me. Era davvero strano, non mi era mai successa una cosa del genere.
 Mi ricomposi, tossicchiando qualche secondo, il tempo di far passare completamente l’imbarazzo e poi decisi di presentarmi ai nuovi arrivati.
-Piacere, io sono Nami. Nami Cocoyashi- dissi sorridendo gentile, porgendo la mano che venne immediatamente afferrata con forza da quello con le dita nel naso (per fortuna con la mano ‘pulita’).
-Io sono Rufy- mi sorrise, chiudendo gli occhi a mezza luna. Era così dolce, sembrava un vero e proprio bambino. Mi faceva un po’ di tenerezza.
Mi girai leggermente, porgendo la mano verso quello con i capelli verdi, continuando a sorridere cordiale. Ma quel soldato continuò a fissarmi come se fossi un alieno, incrociando le braccia al petto. Feci scivolare la mano lungo il fianco, leggermente confusa ma sostenendo senza paura il suo sguardo.
-Questo antipatico qui è Zoro- disse il tizio dal naso lungo, del quale ancora non conoscevo il nome, circondando con un braccio il collo dell’amico, che si girò verso di lui, fulminandolo con lo sguardo e costringendolo a staccarsi da lui.
-Usop, chi è questa ragazzina?-
COOOOOSA?! Cosa avevano udito le mie orecchie? Mi aveva chiamata ‘ragazzina’?! Che razza di maleducato e stupido buzzurro! Si, era proprio un buzzurro!!! Sentii una vena pulsare sulla fronte imperlata di sudore e le mani mi formicolavano, desiderose di picchiarlo con forza. Anche la mia lingua bramava di ricoprirlo di insulti. Tuttavia, non feci niente di tutto ciò. Unì le mani dietro la schiena, continuando a sorridere, sperando che non risultasse una smorfia troppo forzata. Per qualche strano motivo non volevano farmi partire con loro, quindi dovevo cercare di contenermi per riuscire a convincerli.
-Dice di essere una giornalista della rivista famosa in tutto il mondo One Piece e che deve partire con noi- continuò quello che doveva chiamarsi Usop.
Zoro, o il buzzurro dai capelli verdi (come preferisco chiamarlo), tornò a fissarmi, più scettico di prima.
-Proprio così. Il mio capo, il signor Icerburg…-
-Non c’è posto qui per te, ragazzina-
Ma come si permetteva di rivolgersi a me in quel modo?! E soprattutto, perché continuava a chiamarmi ‘ragazzina’?! Sono una donna, diamine? Forse prima non ha osservato con attenzione il mio seno?!
-Ma…- cercai di replicare, ma ancora una volta non mi fece parlare.
-Si tratta di una guerra, non di un gioco, ragazzina-
-FAMMI PARLARE, STUPIDO BUZZURRO!!!-  non ce la facevo più. Doveva ascoltarmi, con le buone o con le cattive. Lo vidi sollevare un sopracciglio e ghignare. Sembrava alquanto divertito.
Si avvicinò ancora di più, così tanto che potevo sentire il suo respiro sul mio viso e il mio seno sfiorava il suo busto. Portai le mani ai fianchi, gonfiando il petto e raddrizzando la schiena. Sostenni senza problemi il suo sguardo di sfida, con il mento leggermente sollevato poiché mi superava in altezza di qualche centimetro.
Notai con la coda dell’occhio che le mie urla avevano attirato l’attenzione di quasi tutti i presenti, che adesso avevano gli occhi puntati su di noi.
-Andiamo, Zoro. Non esagerare!-gli disse Usop, ma non ricevette nessuna risposta.
-Per prima cosa, non chiamarmi più ragazzina!- dissi, facendo sventolare in aria l’indice della mano –E poi…-

-Ehi! Tu devi essere Nami Cocoyashi! E’ un vero piacere conoscerti-
Mi voltai verso quella voce così allegra e subito mi si illuminarono gli occhi. Lui era… il capitano…era proprio lì…. Era il grande capitano Shanks, detto il rosso a causa dei suoi capelli. Era proprio davanti a me! Era davvero alto e imponente! La giaccia militare aperta metteva in bella mostra gli addominali coperti semplicemente da una fine maglietta nera e, nonostante le braccia fossero nascoste dalla giacca, si riuscivano a vedere anche i bicipiti. Il viso maturo era abbellito da un allegro ed infantile sorriso, che faceva distogliere l’attenzione dalla cicatrice che aveva sull’occhio sinistro. Avevo sentito mille voci su di lui, soprattutto di donne; l’avevo visto spesso in televisione e letto qualche articolo sul suo conto, ma niente di tutto ciò gli rendeva giustizia! Era davvero un uomo bello, affascinante ed intrigante, soprattutto dal vivo! Mi trasmetteva serenità e sicurezza, nonostante non lo conoscessi affatto.
Mi persi qualche secondo ad ammirarlo, come se avessi davanti agli occhi il sogno proibito di tutte le donne. Probabilmente avevo gli occhi a cuoricino e la bava alla bocca, ma ero troppo concentrata per rendermene conto. Soltanto una leggera gomitata al fianco da parte di Usop  mi fece svegliare dal mio trans e arrossì leggermente quando sentì Rufy e il naso lungo ridere mentre il capitano Shanks continuava a guardarmi divertito. Mi ricomposi il più in fretta possibile, schiarendomi la voce prima di parlare.
-E’ un vero piacere conoscerla, capitano Shanks!- dissi io facendo un piccolo inchino, ancora imbarazzata. Stavo entrando nel pallone, non sapevo come comportarmi. Mi aveva presa davvero alla sprovvista.
-Non mi fare sentire più vecchio di quanto già non lo sia, dammi del tu!- mi rispose stringendomi forte, così tanto da farmi quasi soffocare. Sorrisi serene e divertita, cercando di mettere da parte l’imbarazzo e concentrandomi con tutta me stessa nell’ignorare le muscolose braccia che ancora mi stringevano e che le mie mani bramavano di toccare.
Cavolo, Nami! Datti una controllata! Sembra che io abbia gli ormoni in subbuglio e che non veda un esemplare maschio da anni!
Scossi la testa, cercando di scacciare quei pensieri che mi facevano solo arrossire di più.
-Ehi Shanks! Possiamo portarla con noi? E’ davvero simpatica!-
Sorrisi, ringraziando Rufy per i complimenti. Mi faceva intenerire sempre di più. Cercai di ignorare gli sbuffi di Zoro dietro di me.
-Certo che si! Icerburg mi ha parlato davvero tanto di te! E puoi stare tranquilla, con noi sarai al sicuro. Ti difenderemo anche a costo della vita- mi sorrise incoraggiante il capitano. Era davvero fantastico, in tutto! Era così simpatico e gentile, divertente ed educato. Un uomo perfetto in poche parole!
Ricambiai il sorriso, felice e per niente imbarazzata. Dovevo smetterla di farmi troppi film mentali. Ero una donna matura e sapevo controllarmi.
-Grazie mille- dissi, facendo un altro piccolo inchino per poi guardare soddisfatta Usop e Zoro, che non mi volevano credere. Avrebbero capito presto che io ottenevo sempre quello che volevo.
-Adesso ti lascio con questi tre bei fustacchioni, devo sistemare le ultime cose prima di salpare!- aggiunse, dando a ciascuno dei tre ragazzi una pacca sulla spalla e  allontanandosi poi da noi.
-Salpare?- chiesi confusa ai tre soldati che erano rimasti con me. Credevo che avremmo dovuto attraversare il deserto.
-Certo! Non te l’aveva detto nessuno? Prenderemo una nave e poi sbarcheremo…-
-Non devi dirle tutto, Usop-
Ok, cominciavo a non sopportarlo proprio più. Ma cosa cavolo gli avevo fatto? Perché ce l’aveva con me? Era la prima vota che lo incontravo. Ma non potevo mica picchiarlo davanti a tutti. Volevo fare una buona impressione perché erano ancora in tempo a lasciarmi là. Ed inoltre, si prospettava un lungo viaggio, la guerra non sarebbe finita molto presto. Avrei preferito non dover passare le giornate a litigare con qualcuno. Sarebbe stato meglio per tutti se fossimo andati d’accordo.
-Ascoltami Zoro, è chiaro che abbiamo iniziato col piede sbagliato. Perché non ricominciamo?- gli porsi nuovamente la mano, aperta e pronta a stringere la sua.
Lui mi guardò per qualche secondo, poi spostò lo sguardo sulla mia mano. Mi guardò ancora in viso e si avvicinò leggermente. Sorrisi, felice che lui avrebbe collaborato a questa ‘convivenza’ pacifica.
-Cerca di non rompermi troppo le scatole-
Rimasi pietrificata, con il braccio ancora sospeso in aria, mentre lui si allontanava divertito. Sentivo il viso che stava bruciando, probabilmente era tutto rosso a causa del caldo e soprattutto della rabbia. Voleva la guerra? E allora l’avrebbe avuta. Gli avrei fatto conoscere il mio lato peggiore, se proprio desiderava.
-Non te la prendere troppo, è fatto così- cercò di rassicurarmi Usop, con un’espressione annoiata.
Cercai di tranquillizzarmi. Almeno lui e Rufy non sembravano per niente antipatici. La cosa importante era stare lontano da Zoro.
-Appena imparerai a conoscerlo meglio, lo amerai! Zoro è davvero fantastico!-
Osservai il sorridente Rufy con un sopracciglio alzato ed una smorfia sul volto. Stavamo parlando dello stesso Zoro? Sul serio?
-Ehi ragazzina! Ricordati che è stata una tua idea unirti a noi ed io non ti parerò il culo se dovesse succedere qualcosa-
Sentì la rabbia ribollire dentro me. Era volgare, stupido e maleducato. Adesso ne ero sicura, Rufy non parlava dello stesso Zoro che abbiamo di fronte.
-Tranquillo, immaginavo che non ne fossi capace- dissi io, sfottendolo con uno dei miei migliori sorrisi. Ero pronta a gustarmi la sua faccia furente. Tuttavia, dopo qualche secondo, Zoro ricominciò a ghignare, guardandomi divertito. Senza proferir parola, si voltò e riprese a camminare verso la nave.
Osservai confusa la sua schiena per qualche secondo. Perché? Perché si era comportato in quel modo? Pensavo che dopo una battuta del genere si sarebbe arrabbiato. Forse, lui non era serio. Stava scherzando, stava semplicemente giocando con me.
Forse da un lato era meglio che non si fosse arrabbiato. Probabilmente neanche lui voleva litigare e quella era stata una semplice reazione dovuta alla a scoperta della mia partenza con loro.
Oppure…NON LO SO!!! Mi fa andare il cervello in fumo, quel deficiente! Comunque sia, meglio non pensarci. Devo concentrarmi sul mio incarico!

Mi girai verso Rufy e Usop e sorrisi.
-Allora, andiamo?-
I due annuirono e mi accompagnarono verso la nave. Mi bloccai qualche secondo ad ammirarla. Era davvero bellissima! Era enorme e con un altissimo albero maestro. Le assi dello scafo erano perfettamente ordinate, lucide e perfette. Ma ciò che più mi colpì fu la polena. E’ una rotonda testa di.. leone? Si si, deve essere un leone, ha pure la criniera. Ma assomiglia anche ad un sole… mah, mi faccio troppo problemi!
-Bella, vero?- Usop mi guardava soddisfatto e fiero, come se fosse lui il creatore di quella meraviglia. Annui sincera. Si, era davvero bellissima.
-Benvenuta sulla Thousand Sunny!- aggiunse Rufy mentre appoggiavo il piede sul ponte della nave.
Thousand Sunny…. Un nome davvero magnifico! Ci sta a pennello!
Una delicata brezza mi investi in viso. Nonostante fosse calda, era anche davvero piacevole. Mi lasciai andare in un sorriso, chiudendo gli occhi e assaporandomi quel momento.
Tra pochi minuti saremmo salpati. Non avrei più potuto tirarmi indietro. Ero pronta?
Per una manciata di secondi pensai di girare sui tacchi e scendere dalla barca, scappando a gambe levate. Ma poi l’immagine di Bellemer mi comparse davanti agli occhi. Strinsi i pugni lungo ai fianchi. No, non potevo e non dovevo scappare.
 
Sono pronta, Bellemer. Sono pronta! Scoprirò cosa ti è successo, mamma!
Nami

 
ANGOLO DELL’AUTRICE
Allora, non sa da dove sia uscita questa fic, ma è già da un po’ che ce l’ho in mente. Quale migliore occasione di pubblicarla della settimana Zonami?! Questo è solo l’inizio, il meglio (o peggio?) arriverà nei prossimi capitoli. Spero che vi piaccia e vi prego di dirmi la vostra più sincera opinione. Accetto ogni tipo di critica! Detto questo, auguro a tutti una fantastica settimana Zonami e ringrazio le organizzatrici per avermi permesso di partecipare!
Un bacio a todos!
 
  
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