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Autore: MissHoney    01/06/2015    0 recensioni
Breve viaggio nei pensieri di Jon durante la "Battaglia per l'alba".
Anche nei momenti peggiori e nella notte più nera si può trovare la luce e, per Jon, luce, felicità, speranza sono tutti sinonimi di Arya.
Dal testo: "Quello era il loro destino, Jon non aveva alcun dubbio al riguardo. E, dopo, l'alba sarebbe stata ancora più dolce, perché sarebbero stati insieme a guardarla.
L'avrebbe baciata di nuovo e l'avrebbe stretta a se, sussurrandole che era al sicuro, sussurrandole che era a casa."
Genere: Introspettivo, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Jon Snow
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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*For the our Dawn*

Per questa brevissima storia, che ho scritto di getto, sono stata parzialmente ispirata dalla canzone "Anywhere for you" di John Martin, quindi magari ascoltatela come sottofondo, se vi va.
Chiedo scusa anticipatamente nel caso qualcuno si aspetti una descrizione della Battaglia per l'Alba. La storia ha quella ambientazione ma non è su quello. E' un breve viaggio introspettivo, nei pensieri di Jon, che ritrova la sua tanto amata sorella.
In ogni caso, spero piaccia. Troverete altre note alla fine.


 

We can rewrite the story

Tonight we’re forever young

Yeah, tonight we’re forever young

Through the pain and the heart aches


Jon ripose Lungo Artiglio nel fodero. Era finita, per il momento. 

Si guardò attorno. Qualcuno era rimasto in piedi, come lui, ma la maggior parte era caduta. Gente che gli era amica e gente sconosciuta, gente che era venuta per lottare e gente che non aveva potuto fare altro che resistere.

Jon si ritrovò a vagare per il castello, scavalcando cadaveri e osservando i loro visi. Andò da una sala all'altra, ma non notò nessun corpo esile, niente occhi grigi ormai persi nel vuoto. La sua speranza cresceva, ma troppe volte aveva sperato quando si trattava di lei, e troppe volte era rimasto deluso.

E poi, finalmente, la scorse. Visibilmente sfinita, ma viva, ancora con la spada in pugno. Jon iniziò a correre per raggiungerla, come se temesse di perderla ancora una volta. La vide voltarsi, quasi avesse percepito la sua presenza, e sorridergli. Il sorriso più bello del mondo.

Si fermò a un passo da lei, esitando per un istante. Poi, senza dir nulla, la strinse a se, e la baciò sulle labbra, dolcemente. 

 

There’s still love for everyone

There’s still love for everyone

 

Percepì la sua incertezza, ma, alla fine, come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se anche lei sapesse che era giusto, Arya accettò quel gesto, ricambiandolo. 

Nell'attimo in cui le loro lingue si incrociarono tutto cambiò, tutto scomparve. Non vi erano battaglie da combattere o morti da piangere. Gli anni trascorsi, i momenti perduti, le strade così diverse non significavano nulla. C'era solo la vita. Una vita che acquistava colore con la sua sola presenza. E c'era solo l'amore, un amore che esisteva da sempre, benché Jon non avesse mai e forse mai avrebbe saputo dargli un nome.

 

Hey would believe me if I said

We are here for a reason

Now this is our life

This is what counts

This is for us
 

Dopo qualche istante, o forse dopo anni, Arya si staccò per guardarlo negli occhi. Pareva arrabbiata, felice e spaventata al contempo. Arya era così tante cose, era sempre stata così tante cose.

<< Siamo nel mezzo di una battaglia >> fu tutto ciò che disse.

<< Lo so. Siamo nel mezzo della battaglia. L'inverno è arrivato e il... >>

<<... branco deve restare unito. >>

Gli sorrise, e Jon non potè che ricambiare. Proprio come accadeva a Grande Inverno, avevano completato l'una la frase dell'altro. Era il loro legame, il filo invisibile che da sempre univa le loro menti, e le loro anime. 

<< Nostro padre... Non sarebbe fiero di quel che è appena accaduto >> continuò, ma non vi era alcuna ironia nelle sue parole, alcun accenno di sorriso. Per un momento, Jon ritrovò la bambina che era stata nel suo volto ormai di donna.

"Nostro padre... Nostro padre..."

Ci sarebbe stato il tempo di parlarne, dopo. Doveva esserci.

<< Ti fidi di me? >> le chiese. 

<< Sei il mio branco. >> rispose Arya, prendendogli la mano. << Non ho altra scelta, Jon. Non l'ho mai avuta. Sei stato il punto di partenza... >> sorridendo, accennò ad Ago, stretta nella sua mano sinistra << ... e il punto di arrivo. Sono finita in così tanti luoghi, indossando così tante maschere, ma sei sempre stato tu la mia sola meta. Come potrei non fidarmi di te? >>

Jon le fu grato di quelle parole e le fu grato di essere lì. Sarebbe stata la notte più lunga della sua esistenza, ma, con lei accanto, non riusciva a pensare a morte e distruzione. Tutto quello che provava era felicità.

Arya era con lui adesso. Avrebbero combattuto, e avrebbero vinto.

There's a hero in everyone

Quello era il loro destino, Jon non aveva alcun dubbio al riguardo. E, dopo, l'alba sarebbe stata ancora più dolce, perché sarebbero stati insieme a guardarla.

L'avrebbe baciata di nuovo e l'avrebbe stretta a se, sussurrandole che era al sicuro, sussurrandole che era a casa

Le avrebbe raccontato la verità, tutta la verità, assicurandole che non stavano commettendo alcun male.

E l'avrebbe amata, mentre il sole sorgeva. L'avrebbe amata tramutando tutta la disperazione e la frustrazione accumulata negli anni in puro e semplice desiderio per lei. Sarebbe entrato dentro di lei, sentendosi finalmente completo, e poi, carezzandole i capelli, le avrebbe confessato quel che aveva provato alla notizia che avrebbe sposato Ramsay Bolton, all'unica notizia che era stata in grado di spezzargli il cuore. 

Avrebbe sanato le sue ferite, permettendole di fare lo stesso, e l'avrebbe tenuta con se per sempre, impedendo a chiunque, e in ogni modo, di portargliela via ancora una volta.

I would go anywhere for you

Una folata di vento gelido lo colpì.

<< Prendi questo. Ago non sarà abbastanza, non stavolta. >>

Le passò il pugnale di vetro di drago. Lui non ne aveva bisogno.

La vide soppesare l'arma e poi afferrarla, riponendo momentaneamente la sua fedele spada, l'unico oggetto che era riuscita a tenere con se, l'unico materiale ricordo di casa, e di Jon stesso.

<< Sai come si usa? >>

Arya simulò un'espressione offesa. << Infilzali con la punta. Non l'ho dimenticato. >> rispose, strizzandogli l'occhio. 

Gli venne da ridere. Era assurdo che, in una situazione del genere, gli venisse da ridere, ma era così. L'inverno era arrivato, ma in loro scorreva il sangue di lupo e forse erano gli unici che potevano resistere a quel freddo, che potevano intravedere un barlume di luce in quel mare di buio.


Jon le strinse la mano e, per un lungo momento, non si dissero nulla, limitandosi a guardare nella stessa direzione, attendendo che i mostri delle storie della vecchia Nan venissero fuori dai racconti.

Gli Estranei erano sempre più vicini, lo avvertiva.

<< E cosa succede se non riesco a ucciderli? Se non fossi abbastanza forte? Se fossero loro ad uccidere me? >>

Arya continuò a guardare dritta dinanzi a se, ogni traccia di sicurezza svanita nella sua voce.

<< Allora mi assicurerei di farli fuori tutti, e poi ti seguirei. >> fu la sua pronta risposta. << Andrei ovunque per te, Arya, e, quando dico ovunque, intendo anche oltre questa esistenza. >>

I would go anywhere for you. 

 

<< È il momento. >>

Jon fece un lungo respiro e poi, senza aspettare un commento di Arya, la tirò di nuovo a se, stringendola forte. Si inebriò del suo profumo, dolce e aspro al contempo.

<< Avevi ragione. >> gli disse lei.

<< Su cosa? >>

<< Strade diverse a volte portano allo stesso castello. >>

Jon sorrise, ricordando il loro addio, il loro arrivederci. << E lasceremo insieme questo castello, alla fine. >>

Sciolse l'abbraccio, pronto ad allontanarsi. Sarebbe stato in prima linea. 

Lasciarla indietro gli faceva male, ma sapeva che, per quanto lo volesse, non avrebbero potuto combattere fianco a fianco. Non sarebbe restato lucido, e avrebbe finito inevitabilmente per parare anche i colpi diretti contro di lei. Paradossalmente, dovevano dividersi ancora una volta per ritrovarsi.

Appoggiò la fronte alla sua e chiuse gli occhi, godendosi, per il momento, quell'ultimo istante di tranquillità. Le sfiorò di nuovo le labbra, ripetendosi mentalmente che doveva andare, anche se non voleva.

<< Sii coraggiosa. >> le sussurrò.

Non aspettò una risposta. Si allontanò di scatto, dirigendosi oltre, seguendo il rumore della battaglia che stava iniziando, di nuovo.

Ma la voce di Arya lo raggiunse quand'era ancora a portata di udito, costringendolo a fermarsi. 

<< Jon! >>

Si voltò, ma non si mosse. Doveva andare avanti. Doveva salvare i domini degli uomini, se voleva dedicarsi a lei in un mondo migliore.

<< Ricordati di tornare da me. >>

Lui sorrise. << Prima di quanto tu possa immaginare. >>

Ma le parole sembrarono non convincerla. Non l'aveva mai vista così spaventata, così impaurita. Avrebbe voluto correre ad abbracciarla, ma non poteva, non poteva...

"Devo combattere. Devo combattere per l'alba" si disse.  

<< Promettimelo, Jon. >>

I suoi occhi imploravano. << Te lo prometto, Arya. >> rispose, solennemente. << E poi, devo necessariamente tornare. Devo ancora confessarti quanto ti amo. >>

Questo la fece scoppiare a ridere, e fu il ricordo di quella risata, più di tutto, a dargli coraggio in quella lunghissima notte.

 

Prima di tutto, se siete arrivati sin qui, grazie.
Piccole note, nel caso vi foste posti queste domande.
- Jon sapeva che Arya era lì perchè, precedentemente, mentre combatteva l'aveva intravista, ma, appunto, stavano combattendo, quindi non avevano interagito.
- Ad Arya occorre soltanto successivamente il vetro di drago perchè, nella mia idea, la prima ondata è stata solo di non-morti, non di Estranei.
 

Grazie del passaggio, 

MissHoney


 
  
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