Libri > Percy Jackson
Ricorda la storia  |      
Autore: morgana_pendragon7    02/06/2015    3 recensioni
Dopo la prima battaglia, Avalon trova un momento di pace che combacia con l'arrivo di un importante evento che si terrà nelle "terre di Mordred" e a cui i nostri cari semidei sono stati invitati a prendere parte. Nico di Angelo tenterà di rendersi utile, ma qualcosa andrà storto. Per errore il figlio di Ade libererà una dispettosa creatura e sarà costretto a chiedere aiuto a una nuova e improbabile amica. Riuscirà il caro Nico a rimediare a questo pasticcio? Non vi resta che leggere per scoprirlo...
Genere: Comico, Commedia, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'The mystic's dream '
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Nico scostò l'ennesimo libro ma, come per le altre 14 volte, non successe nulla. Eric Marlowe gli aveva detto di recarsi nella zona più antica della biblioteca e di spostare il grosso libro verde, a quel punto si sarebbe aperta una stanza segreta e in quella stanza c'era una scatola, il figlio di Ade avrebbe dovuto prendere la suddetta scatola e portarla nella sala grande al primo piano dove era in corso l'allestimento del ventesimo compleanno di Diego Marlowe; il problema? C'erano circa 30 grossi libri verdi.
Nella biblioteca non c'era praticamente nessuno, solo l'anziano bibliotecario, addormentato sulla sua scrivania, e due ragazzi, membri anche loro della vastissima famiglia Marlowe, intenti a dedicarsi ai loro studi. Ormai Nico alloggiava da circa una settimana con i suoi amici nel palazzo della discendenza di Sir Mordred, nel centro della città che sorgeva nelle Terre Oscure, che poi di oscuro non avevano praticamente nulla, perciò comunemente dette "Terre di Mordred", e aveva fatto la conoscenza di una minima parte di quella che era la più grande famiglia che si fosse mai trovato davanti, i Marlowe, i più diretti discendenti di Mordred.
Il re degli spettri scosse la testa, tornando alla sua ricerca. Spostò un altro libro e finalmente la fortuna guardò dalla sua parte. La libreria si spostò aprendo uno spiraglio che dava su un secondo ambiente, piuttosto ridotto e pieno di cianfrusaglie; Nico vi entrò e diede il via alla seconda parte della sua missione: trovare lo scatolone. Di scatoloni di certo ce ne erano a migliaia in quella stanza, ma quello che interessava al semidio era più grande degli altri e di un singolare giallo, con una grossa scritta su un lato fatta con il pennarello indelebile: " PER LA FESTA DI DIEGO". Il figlio di Ade prese tra le braccia lo scatolone giallo, e si avviò, non senza fatica visto che non riusciva a vedere dove metteva i piedi, verso l'uscita, ma, quando riuscì a mettere un piede fuori dalla stanza, uno strano suono gli giunse all'orecchio, come un sussurro, come se qualcuno cercasse di attirare la sua attenzione. Nico si guardò intorno, era da solo perciò pensò che fosse solo frutto della sua fantasia, ma quel bisbiglio tornò a penetrargli nelle orecchie.
- Pssss! Hey, ragazzo! Vieni qui-
Nico appoggiò lo scatolone a terra e cominciò a guardarsi intorno; per un attimo pensò che la voce che aveva sentito provenisse da fuori, che magari il bibliotecario si fosse svegliato e lo stesse chiamando, ma la voce proveniva da quella stanza (in fondo era nel palazzo di una famiglia di maghi, non si sarebbe stupito che qualche strano manufatto magico gli parlasse).
- Hey giovane! Per di qua, sono qua! Guarda in alto-
Nico fece coma la voce gli aveva detto. Alzò lo sguardo e notò che su uno degli scaffali più alti c'era una specie di piccolo forziere di un legno molto scuro e con delle incisioni geometriche, e che si muoveva, o meglio, non è che si muoveva, saltellava letteralmente. L'ambasciatore di Plutone afferrò un baule e lo portò sotto lo scaffale, troppo in alto anche che per lui che vantava un' ottima altezza, salì sul baule e prese lo scrigno, per poi poggiarlo a terra dopo essere sceso.
- Bravo ragazzo! Adesso, apri il forziere-
- Cosa? Come lo apro il forziere?-
- Hai una spada, usa la fantasia-
- Aspetta, perché sei qui dentro? Che cosa hai fatto? E soprattutto, che cosa sei di preciso?-
- Mio caro ragazzo, io sono la soluzione ad ogni tuo problema, sono finito qui per una serie sfortunati di eventi-
- Cosa ci guadagno a liberarti?-
- La mia gratitudine, sarò eternamente in debito con te-
- Sei una creatura magica o roba simile? -
- Oh, conosco molto bene l'antica magia, se solo tu lo volessi potrei anche indurre qualcuno ad amarti-
Nico riflette un po' su quello che la misteriosa creatura gli aveva detto, alla fine prese una decisione: sfoderò la spada e con un colpo netto ruppe il lucchetto che teneva il forziere siglato. Il coperchio si aprì di poco e due singolari occhi gialli iniziarono a scrutare ciò che c'era all'esterno, finalmente il coperchio venne aperto completamente, toccando il suolo con una botta sorda, e dal forziere balzò fuori un omino verde, alto non più di 80 centimetri, aveva i capelli lunghi fino alla spalla ed erano simili a fili d'erba e gli occhi erano gialli, non dorati come quelli di Hazel, ma proprio gialli, un giallo accecante, quasi fastidioso; indossava solo un paio di pantaloni di cuoio, tenuti stretti in vita da un pezzo di corda a cui era attaccato un sacchetto, anch'esso di cuoio. La creatura si guardò nuovamente in torno per poi portare i suoi occhi in quelli neri del figlio di Ade, sorrise mostrando la dentatura marcia accentuata da un paio di denti d'oro.
- Che allocchi che siete voi semidei- così detto, fece un balzo e si trasformò in una specie di polverina verde e uscì dalla stanza.
Nico corse fuori non appena udì il suono di qualcosa di molto pesante che cadeva; quando lasciò la stanza si trovò davanti un pessimo spettacolo: gran parte delle scaffalature della biblioteca erano a terra e il pavimento era cosparso di libri e fogli, il bibliotecario, che molto probabilmente si era svegliato in seguito al forte rumore, aveva gli occhi letteralmente fuori dalle orbite e le mani nei pochi capelli che gli erano rimasti; dall'altro lato della biblioteca uno dei due ragazzi, che fino a un attimo prima stavano studiando, era balzato in braccio all'altro, probabilmente per evitare di essere colpito dagli scaffali. Il re degli spettri lasciò di corsa la biblioteca per poi ritrovarsi nel corridoio, dove la polverina verde, come un flipper impazzito, colpiva armature e arazzi antichi facendoli finire a terra; l'ambasciatore di Plutone alzò gli occhi al cielo, gli era difficile ammetterlo, ma per fermare quella creatura avrebbe dovuto chiedere aiuto all'ultima persona a cui avrebbe voluto chiederlo: a colei che aveva tentato di ucciderlo fin dal primo giorno che aveva messo piede ad Avalon, cavaliere di Camelot e sacerdotessa di Avalon, sua, strano ma vero, nuova amica, Victoria Marlowe.

La sala grande era stata tutta allestita in occasione della festa.
Leo si trovava dietro la console completamente arrotolato in cavi e fili vari; Annabeth, Percy, Hazel e Piper aiutavano con il rinfresco, facendo avanti e indietro dalle cucine del palazzo; Frank e Jason, sotto il comando di Eric, volavano avanti vanti e indietro per la stanza per sistemare gli ultimi dettagli; Arthur Pendragon corteggiava Reyna, cosa che faceva l'80% del suo tempo; Miranda Mel si era preoccupata di allontanare Diego per tutta la durata della preparazione.
Nico fece irruzione nella sala scivolando sul liscio pavimento di marmo e rischiando di fare una poco onorevole caduta di faccia. Si guardò intorno e finalmente vide il motivo della sua irruzione. Si trovava di fianco a Calipso e si affacciava aldilà della console per vedere che cosa stesse combinando Leo; la flessuosa figura era fasciata in una lunga maglietta bianca che le scopriva delicatamente una spalla, indossava leggins neri e ballerine del medesimo colore, i capelli erano la solita chioma di boccoli color miele lasciati sciolti lungo la schiena.
- Victoria-
Sentitasi chiamare in causa, la ragazza si voltò, puntando i suoi occhi neri sulla figura che reclamava la sua attenzione.
- Nico, che succede?-
- Vieni con me-
- Okay-
La giovane druida seguì il suo interlocutore fuori dalla sala, raggiunsero uno dei corridoi meno affollati.
- Allora, di cosa volevi parlarmi di Angelo?-
- Credo di aver combinato un guaio-
- Sei venuto al mondo, ma per quello sei in ritardo di 18 anni, no di più veramente...-
- Victoria per favore è una cosa seria! Ho liberato qualcosa mentre ero in quella stanza segreta nella biblioteca-
- Cosa hai liberato?-
- Non lo so, era una strana creatura verde, se lo sapessi non sarei venuto a chiederti aiuto, sei tu l'esperta-
- Forse ho capito, ma devo avere una conferma, e se disgraziatamente ho ragione... ti taglio la testa e la espongo su una picca nella piazza centrale-
I due ragazzi tornarono nella biblioteca dove, con grande stupore di Nico, era tutto tornato in ordine.
- Cosa... cosa è successo qui? Era tutto sottosopra-
- Nico, la mia è una famiglia di druidi, abbiamo un dono che ci permette anche di mettere in ordine una biblioteca in un attimo. Non so più come ripetertelo-
- Andiamo e basta-
Tornarono di nuovo all'entrata della stanza segreta, che era ancora aperta. Victoria entrò nella stanza e si inginocchiò vicino il forziere che Nico aveva aperto, lo studiò per un paio di minuti.
- Oh, no!-
- Che c'è Vic?-
La ragazza uscì dalla stanza con un'espressione di pura collera dipinta sul volto.
- Stupido figlio di Ade, hai idea di cosa liberato?- gridò tirando un pugno sulla spalla del ragazzo- hai liberato un goblin verde. E non uno qualsiasi, ma quello che due anni fa ha infestato il palazzo seminando il caos. Mio fratello Diego lo catturò e ora che è libero si vorrà certamente vendicare di lui-
- Che intuito la ragazza-
I due ragazzi alzarono lo sguardo verso la voce. Il goblin si trovava su uno scaffale a circa un metro di altezza da loro.
- Tu piccolo... adesso vengo a prenderti- soffiò Victoria iniziando a salire la scaletta vicino la libreria, per raggiungere la creatura.
Nico restò a osservare la scena dal basso, la sacerdotessa era ormai a un passo dalla creatura, ma quella, in tutta risposta, le saltò sulla testa, facendole perdere l'equilibrio; il semidio cercò di afferrare l'amica, con il solo risultato di finire anche lui a terra, addosso la ragazza. Quando si resero conto della situazione compromettente, la creatura era già fuggita via e i loro visi erano a pochi centimetri di distanza l'uno dall'altro; Nico si mise a sedere, dando la possibilità anche alla giovane di fare la stessa cosa.
- Accidenti che situazione imbarazzante- iniziò lei - cioè io sono imbarazzante, tu sei bellissimo... Aspetta! Cosa?-
Nico osservò di traverso la ragazza, il cui viso aveva assunto almeno 5 sfumature di rosso diverso in meno di 30 secondi, le succedeva spesso quando era in imbarazzo.
- Ne riparliamo più tardi, adesso dobbiamo trovare quel coso-

- Victoria, finalmente ti ho trovata, ho bisogno di te è urgente-
Nico e Victoria erano al loro terzo giro di ricognizione del palazzo per trovare il dispettoso goblin, quando un'ansimante Annabeth arrivò correndo verso di loro.
- Annabeth calmati, che succede?- chiese delicatamente la druida, e Nico si domandò perché dovesse comportarsi da scaricatrice di porto solo con lui
- Sì tratta di Percy. Stavamo tornando nelle cucine a prendere altri dolci, quando una nebbiolina verde gli ha avvolto la testa e quando è scomparsa... -
- Cosa è successo?-
- Venite vi faccio vedere, ma... promettetemi di non ridere-
I due ragazzi annuirono e seguirono la figlia di Atena fino alla stanza del suo ragazzo. La giovane bussò alla porta.
- Perce, sono Annabeth, ho trovato Victoria, posso entrare?-
Dall'altro lato non arrivo alcuna risposta, poi il silenzio fu rotto da una tremante voce proveniente dall'interno della stanza.
- Entrate...-
Annabeth aprì la porta lasciando entrare prima Victoria e Nico, una volta entrata anche lei si chiuse la porta alle spalle.
Percy era accucciato dietro il letto, il figlio di Ade e la sacerdotessa si avvicinarono per poterlo vedere meglio. Sembrava il solito Percy di sempre, se non per un piccolo particolare. Nico si portò automaticamente una mano alla bocca per non ridere, mentre Victoria aveva gli occhi sgranati: Percy non aveva più neanche un capello in testa ma una pelata che luccicava, letteralmente, sembrava che vi avessero passato sopra la cera. Nico si avvicinò all'amico e gli si inginocchiò davanti.
- Sembri una palla da bowling, Jackson- disse il figlio di Ade mentre cercava di trattenere le risate
- Io ti uccido... Victoria puoi fare qualcosa?- chiese disperato il figlio di Poseidone.
- Io no, ma mia sorella Elizabeth forse può aiutarti, vado a chiamarla. Nico vieni con me?-
- Sì, forse è meglio- rispose l'interessato, rimettendosi in piedi. Uscirono dalla stanza e Victoria fece segno a Nico di aspettare di essere abbastanza lontani; quando si trovarono a debita distanza dalla stanza del figlio di Poseidone, i due ragazzi si lanciarono uno sguardo e scoppiarono a ridere.

Elisabeth era subito partita in soccorso di Percy testacerata Jackson, mentre Victoria e Nico avevano continuato la loro ricerca con scarsi risultati.
Sì stavano dirigendo verso la sala grande, dove speravano di avere più fortuna, quando un gatto dalla pelliccia rossa sfrecciò in mezzo a loro.
- Quello non era il tuo gatto Vic?-
- Sì, quello era Gas, ma da cosa starà scappando?-
Domanda sciocca, visto che neanche un attimo dopo 5 cani lupo dal manto grigio svoltarono di corsa nel corridoio; e avrebbero di sicuro preso in pieno la loro padrona se Nico non l'avesse presa per un braccio e spinta verso di sé evitandole di essere calpestata dai suoi adorati cani.
- Deve averli fatti entrare il goblin, dobbiamo muoverci, si dirigono verso la sala grande!- disse la ragazza correndo dietro i cani.
Quando arrivarono nella sala, il povero gatto rosso saltava da una parte all' altra mentre i cani demolivano qualunque cosa pur di prenderlo. Qualcuno, come Reyna, Leo e Arthur, cercavano di tenere a bada i cani, mentre gli altri cercavano di afferrare l'imprendibile gatto rosso. Victoria si portò al centro della stanza, i suoi occhi si tinsero d'oro e i 5 cani, e il gatto, si fermarono di colpo.
- Tornate tutti nelle vostre cucce, forza- disse la ragazza, e gli animali le ubbidirono.
Quando tornò tutto tranquillo, e gli occhi di Victoria tornarono ad assumere il loro normale color nero, una risatina ruppe la tranquillità. Tutti i presenti alzarono lo sguardo verso il lampadario dove il goblin verde stava seduto con le gambe a penzoloni; Jason, che si era portato alle spalle della creatura verde senza che quella se ne accorgesse, fece cadere il goblin a terra, ma quello si riprese subito e iniziò a saltare da una parte alla'altra, distruggendo quel poco che era rimasto in piedi; iniziarono tutti a corrergli dietro ma quello li evitava balzando sempre più in alto. La più fortunata, o meglio la più sfortunata, fu Piper, riuscì ad afferrarlo ma quello, in tutta risposta, si trasformò in polverina verde e volò via facendole spuntare un paio di folti baffi. Leo saltò addosso alla polverina, che tornò ad essere un goblin, bloccò la creatura con il suo peso, che non era poi molto, ma il mostriciattolo verde gli fece spuntare coda e orecchie da asino, il povero Leo non riusciva ad aprire bocca senza ragliare; la creatura ne approfittò per sfuggire dalla presa del figlio di Efesto, balzò su un tavolo e fece volare il punch addosso ad Arthur e Reyna, che senza sapere ne come ne perché si ritrovarono con delle piume attaccate addosso grazie all'appiccicoso cocktail. Con un altro salto il goblin fece cadere una bottiglia di salsa barbecue sulla testa di Hazel, che poi usò come trampolino per un salto ancora più alto, che, tuttavia, non durò a lungo. Una misteriosa forza trascinò la creatura verde verso il basso, facendola finire, letteralmente parlando, imbottigliata.
- Qualcuno vuole un sorso di succo di goblin?-
Una ragazzo dalla carnagione caffè-latte teneva in mano la bottiglia con dentro il goblin; i tratti del viso del ragazzo erano puramente latini e il vispo sorriso metteva in risalto gli occhi color cioccolato leggermente coperti dalla folta chioma color cannella.
- Ciao Diego, sorpresa, buon compleanno- disse Arthur spuntando qualche piuma.

La festa, fortunatamente, era stata salvata, così come tutti quelli che erano stati colpiti dai dispetti del goblin, per la felicità soprattutto di Percy, Piper e Leo.
Victoria e Nico si erano allontanati dalla festa, infondo per loro quella era stata una dura giornata di lavoro, perciò se ne stavano tranquillamente seduti su una delle panchine del cortile centrale del palazzo, sotto un bellissimo cielo stellato, con i suoni della festa che arrivavano ovattati.
- Certo che io e te siamo una bella squadra, di Angelo-
- Sì, in effetti-
Victoria si portò la lattina di Coca-Cola alle labbra per berne qualche sorso.
- Prima quando eravamo in biblioteca hai detto una cosa, che intendevi?-
La druida quasi non si strangolò al sentire quelle parole uscire dalla bocca del ragazzo che le stava seduto accanto.
- Ah, quello, è stato il goblin- si giustificò lei
- Davvero un goblin può fare una cosa simile?-
- Nic, è una creatura magica, può fare di tutto-
- Sì, ma...-
- Hey Nico!-
Jason era comparso dal nulla e Victoria si ritrovò a benedire lui e il suo tempismo in almeno 13 lingue diverse, e non sapeva neanche di conoscerne così tante, in effetti non le conosceva.
- Cosa c'è Grace?-
- Hazel ti cercava-
- Okay, arrivo subito-
Nico si alzò facendo un segno di saluto all'amica e se ne andò in compagnia di Jason nello stesso momento in cui Calipso stava arrivando.
- Allora, glielo hai detto?- chiese l'ex dea all'altra ragazza
- No-
- Dovrai dirglielo prima o poi-
- Lo hai detto, prima o poi. Più poi che prima-
La sacerdotessa mandò giù l'ultimo sorso della sua bibita prima di alzarsi in piedi e andarsene a sua volta.
Calipso la guardò allontanarsi, per poi alzare gli occhi al cielo notturno.
- Quasi quasi mi fanno venir voglia di tornare a Ogigia-
- Ehi! Raggio di Sole!-
La voce di Leo arrivò chiara e forte alle orecchie della ragazza che puntò lo sguardo sul suo focoso, nel vero senso della parola, ragazzo, per poi riportare i suoi occhi a mandorla verso il cielo.
- Ho detto quasi-...

Angolo autrice:
salve amici, sono Morgana Pendragon e molto probabilmente già mi conoscete come autrice di "The mystic's dream" a cui è direttamente collegata anche questa piccola... cosa? Nata dopo aver rivisto una delle puntate della serie televisiva Merlin e, sicuramente, avete anche già capito di quale sto parlando... Si mi sono fatta ispirare e spero d avervi strappato almeno un sorriso. Ora vi lascio il mio pianeta ha bisogno di me ( ma quale pianeta è il libro di chimica che mi reclama). Alla prossima. Un dolce ciao dalla vostra Fata Morgana ( me la lasciate una mini recensione?)

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: morgana_pendragon7