La lezione di Divinazione era terminata da pochi secondi,quando il professore di Pozioni fece irruzione nell'aula.
Sembrava alquanto innervosito(come suo solito). Occhiaia sotto gli occhi, viso smunto e pallido, braccia conserte e pugni serrati.
Doveva essersi alzato proprio con il piede sinistro quel giorno. La stanza odorava in modo alquanto nauseabondo di incenso, e candele profumate.
Sibilla Cooman, stava girata a pochi metri da dove si trovava il professor Piton, con alcune tazzine di porcellana in mano, canticchiando una vecchia canzone dei Free "All right now...All right now!" Non badò nemmeno troppo alla figura tenebrosa del collega; forse perchè non ci aveva mai visto bene, o forse perchè era troppo assorta nei suoi mille pensieri. Ripose le tazzine in ordine "bizzarro" nel suo armadietto.
Poi frugò nella sua borsa di lana, e prese la sua solita bottiglia di Sherry, e il bicchierino che molto probabilmente aveva rubato dalle cucine di Hogwarts con una inverosimile scusa. "All Right now...yeee" stappò la bottiglia e versò un pò del contenuto dentro il bicchiere.
-Alla tua salute Sibilla!- commentò con tono alquanto allegro. Il professor Piton la guardò con estremo disgusto. Possibile che non si fosse ancora accorto di lui? Proprio quando stava per avvicinare il bordo del bicchiere alle labbra, il professor Piton la fece trasalire, facendole rovesciare parte del liquore sulla scamiciata verde e lo scialle color gaillo spento.
-Oh...Severus!- esclamò la donna quasi spaventata
-Come mai qui?-
-Mi sorprende che il tuo occhio non abbia previsto la mia entrata in questa desolata aula.-
-Non essere sciocco. All' Occhio Interiore non si comanda!-
-Pffff...se lo dici tu!- rispose con sufficienza l'uomo. La donna si sedette sopra il tavolino.
-Ti vedo stanco mio caro Sevrus, posso esserti di aiuto?-
-Assolutamente no!- rispose lui con aria straffottente. La donna non parve starlo a sentire.
-In questi casi, so che cosa ti serve mio caro Piton!- Scese dal tavolino, e frugò di nuovo nella sua borsa.
Ne estrasse un altro bicchiere. Piton incarcò il sopracciglio con aria ironica.
-Devo dedurre che li hai rubati dalla cucina.-
-Come dici caro?...Oh! No, assolutamente. Li ho solo "presi in prestisto"...già gli ho solo presi in prestito". Tornò accanto all'uomo, e gli porse il bicchiere che aveva riempito con abbondante Sherry.
-Un goccetto di Sherry risolve sempre tutto caro, bevilo tutto di un fiato!- L'uomo si scostò, e appoggiò il bicchiere sul tavolo.
-Grazie, ma ho già fatto colazione. Te lo cedo ben volentieri, non vorrei mai che venisse a meno la tua voglia di liquore alle prime ore del mattino.-
-OH....va bene lo stesso!- rispose lei, non coglieno il senso ironico dell'altro e traccanando tutto in pochi secondi. Sospirò soddisfatta.
-Come mai qui?-
-Davvero non lo sai?- -Oh andiamo! Non ho intenzione di utlizzare il mio grande potenziale divinatorio per queste inutili cose!- -Il preside mi ha costretto a informarti , che sei invitata pure tu al Ballo del Ceppo-" disse questo con tono tagliente -Oh Severus caro, ma non serviva che mettessi di mezzo il povero Silente. Sei così carino quando fai il cavaliere con me- Rispose la professoressa di Divinazione, mostrando un sorriso più che candido.
-Cavaliere? Mettere di mezzo Silente?-
"Questa è pazza! Deve aver bevuto molto più Sherry del previsto".
-Beh, sei molto carino, non serve che fai l'offeso!- L'uomo la guardò perplesso. -Certo che verrò! Accetto ben volentieri il tuo invito!" -
-Io non ti ho fatto un invito personale.- rispose lui con aria seccata.
-Per me puoi anche andarci con il tuo assistente, ma non chiedermi di farti da accompagnatore!-
-Il mio...Ah!Ronzino! Ma per carità! Per la barba di Merlino, quello sciatto stupido cosetto. non deve nemmeno provarsi a chiedermi di ballare con lui!- rispose la donna con superiorità. Piton indietreggiò di qualche passo.
-Ci vediamo stasera Severus.-
"Speriamo che lo Sherry la metta K.O"
Che Sibilla fosse strana, su questo ormai, era convenuta tutta Hogwarts e d'intorni. La paura più grande per Severus, non era tanto quella di rimanere ancora una volta da solo in disparte, mentre tutti ballavano, quanto se Sibilla Cooman si fosse presentata.