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Autore: fedegalioto    03/06/2015    0 recensioni
Nel silenzio della sera, all’improvviso, arriva un temporale: lampi, tuoni, pioggia e vento.
Dalla spiaggia rimbomba un terribile urlo. C’era un essere che assomigliava a un incrocio tra un umano e un pesce. Aveva una spada conficcata nel petto.
Caterina e Riccardo andarono a controllare cos’era quell’urlo.
Vedendo quella specie di mostro si avvicinarono. L’essere disse -“Il Popolo del mare sa…”-. Dopo quelle parole chiuse gli occhi.
-È morto – Disse Riccardo. Sentirono un altro urlo.-Attenti!- gridarono due ragazzini da dietro. Videro un essere verde, alto e robusto avvicinarsi a loro. All’improvviso un’onda anomala colpì la spiaggia.
Caterina, Riccardo e i due ragazzini erano stati inghiottiti dal mare…
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel silenzio della sera, all’improvviso, arriva un temporale: lampi, tuoni, pioggia e vento.
Dalla spiaggia rimbomba un terribile urlo. C’era un essere che assomigliava a un incrocio tra un umano e un pesce. Aveva una spada conficcata nel petto.
Caterina e Riccardo andarono a controllare cos’era quell’urlo.
Vedendo quella specie di mostro si avvicinarono. L’essere disse -“Il Popolo del mare sa…”-. Dopo quelle parole chiuse gli occhi.
-È morto – Disse Riccardo. Sentirono un altro urlo.-Attenti!- gridarono due ragazzini da dietro.  Videro un essere verde alto e robusto avvicinarsi a loro. All’improvviso un’onda anomala colpì la spiaggia.
Caterina, Riccardo e i due ragazzini erano stati inghiottiti dal mare…                   Il giorno dopo…
 
- Riccardo! Riccardo, svegliati!- Riccardo si svegliò. – Che cos’è successo?-
- Siamo stati sommersi con Laura e Andrea. Non ricordi? - Rispose Caterina.
- No. Ricordo soltanto che stavamo giocando ed è arrivato un temporale.
Ma chi sono Laura e Andrea? E dove siamo? -
Siamo sott’acqua e riusciamo a parlare e respirare grazie a questi filtri – arrivò una voce dall’altra parte della gabbia: - Io sono Laura e lui è Andrea. -
- Dobbiamo cercare di uscire! - rispose Riccardo. - Guardate!
Tutti si voltarono. - C’è una guardia addormentata con delle chiavi in tasca. -
-Non è molto lontana, cerco di allungare il braccio – rispose Laura.
- Aaaaaaaaaaah! – si sentì un urlo. – Cos’è successo Laura?-
Laura girò la guardia dopodiché svenne.
- Guardate! – disse Caterina – La guardia è stata assassinata!
- Laura! Laura, come ti senti? – urlò Andrea –Bene, sto bene. – rispose Laura.
- Bene, apriamo la gabbia e andiamocene! – dissero in coro Riccardo e Caterina.
- Non così in fretta! – si sentì una voce tetra e cupa: - Non ve ne andrete mai da qui.
IL POPOLO DEL MARE VI UCCIDERÀ UNO AD UNO! – Subito dopo si sentì una scossa dopodiché un vero e proprio terremoto. – Scappiamo! – Urlò Andrea.
- Il terrore non avrà mai fine! – si sentì di nuovo quella voce. - Andiamocene! –
- Dove siamo finiti? – Urlò Andrea. – Quella… quella sembra proprio… la Città di Atlantide! –
- Atlantide? La città sommersa di Atlantide? – rispose Caterina.  – Che cos’è Atlantide? – urlarono in coro Laura e Andrea. – Vi dirò che cos’è Atlantide… -
- “Atlantide è una meravigliosa isola nata al di là delle colonne d’Ercole, abitata da un popolo ricco e felice, ma che è, secondo la leggenda, destinata a scomparire in seguito ad un cataclisma nell’oceano Atlantico…”-
- Uao – risposero in coro Andrea e Laura – Che storia affascinante…! Ma, a questo punto continuiamo il nostro viaggio per tornare in superficie… ma prima andremo ad Atlantide! –
- Non manca tanto ad Atlantide… siete quasi arrivati alla vostra fine! – si sentì una voce cupa dopodiché una scossa – Che… che cos’è stato? – si sentì un urlo poi divenne tutto buio, una linea fluorescente per terra indicava la via. In coro Laura, Andrea e Caterina dissero – Dovremmo seguirla? –– Non so, ma presumo di sì, credo che porti ad Atlantide…- rispose Riccardo.
Si sentirono tre urli uno dopo l’altro poi una scritta fluorescente come la linea apparsa per terra.
-C’è scritto “ Lasciate ogni speranza o voi che entrate ” – Laura disse – Brrrrrr… sembra l’entrata dell’Inferno. – si sentì un rumore simile a un tuono dopodiché tutto si illuminò. –Dove siamo?- dissero tutti in coro. – Guardate è tutto rosso… là c’è del fuoco! Credo che siamo all’Inferno! –
- Ma... davanti a noi non c’era Atlantide?- dissero in coro Andrea, Caterina e Laura. – In qualche modo, credo che… ci siamo teletrasportati! – rispose Riccardo – Forse dovremmo andare alla fine dell’Inferno a… - Caterina lo interruppe – Ma… come facciamo ad andare avanti? C’è un fiume di lava…!- Arrivò una voce dal fiume di lava: - Se volete, posso aiutarvi, io in cambio di una dracma…- Andrea disse – Chi ha parlato? – La voce misteriosa rispose il mio nome è Caronte e guido questa barca da… sempre! Vi posso portare dall’altra parte del fiume di lava in cambio di una dracma.- Laura disse – Scusi, signor Caronte: che cos’è una dracma?- Caronte rispose –La dracma è una moneta della Grecia…- Laura disse – Si mette male… noi non abbiamo una dracma!- Riccardo
rispose – Sì che ce l’abbiamo! Prima di andarcene per controllare che cosa aveva provocato quell’urlo stavamo giocando a mettere apposto le monete antiche, e, sempre prima di andarcene mi sono messo in tasca una dracma! – Andrea rispose – Che cosa aspetti a darla a Caronte? –
Dopo aver dato la moneta salirono sulla barca di Caronte: - Vi devo avvertire ragazzi, dopo il fiume di lava c’è una cosa mostruosa…!- Riccardo disse – Signor Caronte… parla di Cerbero?- Caronte rispose – No, parlo di mostro con otto occhi e altrettanti tentacoli. Parlo di… mia suocera! Dopo di lei ci sarà Cerbero! Siamo arrivati, potete scendere e buon viaggio!- Riccardo disse – Ci stiamo avvicinando a Cerbero, lo sento!- Caterina disse – Guardate delle lance! Sembrano messe lì apposta! - Si sentì di nuovo una voce: - Prendetele e uccidete Cerbero! Sono intinte nel veleno che produce il serpente corallo, ossia il serpente più velenoso al mondo! -.
-Per entrare qui dentro bisogna risolvere un enigma.- disse Riccardo. “ Chi ci sarà oltre questa porta?” – È facile!- rispose Laura – Cerbero! –
La porta si aprì. Dalla nebbia dell’Inferno spuntò un essere gigantesco: era un cane con 3 teste gigantesche, denti appuntiti e un osso in bocca. Appena vide i ragazzi sputò l’osso e cominciò ad abbaiare fortissimo.
Riccardo lanciò una lancia, colpì Cerbero e disse – Oh, no! Adesso come faccio a recuperare la lancia? –
All’improvviso Caterina lanciando un’altra lancia cominciò a sparare acqua dalle mani. Andrea fece la stessa cosa ma sparando terra dalle mani.
Cerbero, caduto a terra cominciò ad illuminarsi dopodiché scomparve.
- Che… che cos’è successo?- Disse Caterina. –Ma certo!- rispose Riccardo – Caterina ti ricordi il libro che stavo leggendo: “I quattro elementi”. Parlava di una ragazza, che, in seguito a un esperimento finito male, si trovò con dei poteri magici che erano dei quattro elementi: terra, aria, fuoco, acqua. È la stessa cosa che sta succedendo a noi! – Andrea rispose – Ma certo! Tutto ora ha un senso!-
Tutto divenne di nuovo buio. La voce si sentì di nuovo – Avete vinto e sconfitto Ade, Signore degli Inferi, ecco a voi la pietra dell’innocenza.- Dal cielo scese una pietra rossa.
- Che cosa sarà questa pietra? – disse Riccardo – Non saprei – rispose Laura.
Da pochi metri i ragazzi videro una città fantastica con una luce perfetta. Era tutta azzurra, blu e verde con dei palazzi altissimi. Era la maestosa Città di Atlantide. All’entrata c’era una statua gigantesca: era poggiata su colonne riccamente decorate. I capitelli delle colonne erano decorati con cornucopie traboccanti di monete. La statua raffigurava Poseidone, il dio del mare.
- Uao è… meravigliosa!- dissero tutti in coro. – A quanto pare per entrare nella città dobbiamo risolvere un enigma. C’è scritto “Chi regge il mondo sulle spalle?”- disse Riccardo – È facile… Atlante regge il mondo sulle spalle – rispose Caterina. - Chi è Atlante?- dissero in coro Andrea e Laura. – Laura, tu e Andrea studiate storia? Va bene… vi racconterò la storia di Atlante:
“Atlante, avendo aiutato i Titani nella guerra contro Giove, come punizione dovette tenere il mondo sulle spalle per l’eternità. Raggirando Ercole gli diede la Terra sulle spalle, ma Ercole che non era né meno né più furbo di lui, raggirandolo ancora gli diede di nuovo il mondo sulle spalle.”
- Uao... un’altra storia affascinante…!- risposero Andrea e Laura. Si sentì un frastuono incredibile
- Le porte si stanno aprendo! Entriamo prima che si richiudano! - Si sentì un urlo poi un ruggito dopodiché un silenzio incredibile. –Guardate, quello è… quello è Atlante!-
Per terra c’erano delle gambe sanguinanti: dell’umano-pesce divorato da Atlante erano rimaste solo quelle.  
-Guardate!- disse Laura – Che cos’hai visto Laura?- rispose Andrea – Avevo visto un ombraaaaaah!- qualcuno spuntò alle spalle di Laura. Una voce disse – Oh, scusate vi ho spaventato! Il mio nome è Asia, sono la figlia di Atlante! Poseidone gli ha fatto una maledizione! Adesso è diventato cattivo! Mi potete aiutare?- Laura disse – Sì, ti aiuteremo! Io sono Laura, e loro sono Andrea, Riccardo e Caterina.- Riccardo rispose, a voce bassa – Laura, aspetta! E, se fosse una cattiva?-. Si alzò una leggera brezza e poi un silenzio incolmabile. Riccardo si girò e non vide più Asia. Si girò di nuovo e non vide più nessuno dei suoi amici. La stessa cosa era successa agli altri. All’improvviso si sentì un urlo: Laura era per terra, morta, con un taglio enorme sulla fronte. Tutti si ritrovarono lì. Andrea si mise a piangere. Una lacrima cadde su Laura. Laura aprì gli occhi. Il taglio era diventato una cicatrice: Laura era tornata in vita. Andrea corse verso di lei. Asia tornò – La prova di fidarmi di voi era il vero amore e l’eterna amicizia. Posso fidarmi di voi.-Davanti ai cinque ragazzi si era alzata prima una leggera brezza, sempre più forte, fino a diventare quasi un uragano. – Rifugiamoci in quel palazzo!- disse Asia. Arrivati in quel palazzo il vento si fermò, improvvisamente. Si sentì una voce molto forte - Dovete sconfiggere Atlante per andare avanti. Per sconfiggerlo sarete a mani nude, ma qualcosa avete.- La voce si arrestò. Riccardo disse     - Abbiamo i nostri poteri, ricordate? Io ho l’aria, Caterina ha l’acqua, Laura ha il fuoco e Andrea ha la terra. Asia, tu hai qualche potere?- Asia rispose – No, ma non preoccupatevi per me, starò da qualche parte a guardarvi.- i ragazzi uscirono dal palazzo. Videro un gigante avvicinarsi. Era altissimo, aveva dalle braccia e delle gambe enormi. Era alto almeno quanto la statua dell’ingresso di Atlantide. Riccardo scagliò una massa d’aria, Laura sparò del fuoco. Atlante abbassò il braccio velocemente verso Caterina. Caterina schivò il colpo. Atlante colpì per terra. C’era stata una scossa fortissima, quasi un terremoto. Andrea lanciò della terra contro la base di un palazzo. Il palazzo si sgretolò e cadde addosso ad Atlante. Caterina gli lanciò del fuoco. La maledizione di Atlante scomparve. Atlante tornò alto come prima. Si vide una ragazzina che corse verso di lui. Era Asia. Stava piangendo. Atlante si alzò. Atlante ed Asia si abbracciarono. – Si sentì una voce: - Avete sconfitto Poseidone. Avete vinto la pietra dell’onestà. Addio.- Asia disse – Continuate senza di me. Io rimarrò qui con mio padre. Arrivederci.
All’improvviso tutto divenne buio. Apparve ancora una linea fluorescente per terra. Si vedeva la fine della linea. Alla fine della linea c’era un monte altissimo. La cosa strana era che c’erano solo i ragazzi, la linea e il monte. Tutt’intorno c’era soltanto il buio. Era tutto nero. Si sentì una voce: - Dovete arrivare fino al monte Olimpo! – All’improvviso tutto si illuminò. C’era un bellissimo prato dove conigli bianchi correvano dappertutto. Ma, da lontano, c’era un monte completamente nero. Era il monte Olimpo. Era altissimo. I quattro ragazzi cominciarono la scalata. Non era molto ripido.                        Arrivati in cima, c’era un tempio decorato con colonne che avevano delle linee verticali. Sopra e sotto le colonne c’erano delle nuvole. Era un tempio bellissimo.                                                          Era difficile respirare. Erano molto in alto.                                                                               Riccardo disse – Ho le vertigini! Dovremmo entrare? – Gli altri risposero di sì. Riccardo disse – Anche qui per entrare bisogna risolvere un enigma: “Chi è il messaggero degli dei?”– È facile! - rispose Andrea – Hermes! – La porta si aprì. Appena i ragazzi entrarono la porta si chiuse. C’era un salone immenso, pieno di statue. All’improvviso tutte le statue si misero a sparare fulmini. Riccardo disse – Usiamo il potere dei quattro elementi per poter distruggere le statue! -                                                                               All’improvviso arrivò un terremoto che distrusse tutte le statue. Caterina, Andrea e Laura erano svenuti. Riccardo si teneva in piedi con difficoltà. All’improvviso si ritrovò in cima al tempio.        A terra c’era una lancia. Un'ombra si avvicinò a lui: - Riccardo, posso renderti il bambino più felice al mondo. Ma devi rinunciare ai tuoi amici. Decidi. Diventi il migliore in tutto al mondo o ti tieni la tua patetica vita con i tuoi tre amici.- Per un attimo Riccardo era indeciso. Ma, disse –TU, NON PUOI CONDIZIONARMI!- All’improvviso, Riccardo prese la lancia e la scagliò contro l’ombra. L’ombra era scomparsa. Una voce disse – Grazie. Semplicemente Grazie.-                                          Era Caterina. Caterina, Andrea, Laura e Riccardo si misero a piangere. Un uomo si avvicinò: - Il mio nome è Zeus. Ecco a voi la pietra dell‘amicizia. Le tre pietre che vi abbiamo dato io, Poseidone e Ade: conservatele. Molte cose non posso spiegarvele. Come gli umani-pesci assassinati… o come è nata quell’ombra… o il senso di tutta questa storia. L’unica cosa che posso dirvi è addio. Riccardo e Caterina si ritrovarono nel loro letto. Riccardo disse – Ma, è stato tutto un sogno? – Caterina rispose – Credo di sì. Abbiamo fatto lo stesso sogno. Che coincidenza!- Riccardo  e Caterina andarono fuori a giocare. All’improvviso dalla loro lampada spuntò una piccola ombra che disse a voce bassa – Non era un sogno…-  
   
 
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