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Autore: KyWonne    03/06/2015    0 recensioni
Una lotta tra Pam e Zeno per indurre l'incoscente Xena ad amare.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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+ Prologo

 
Lentamente una figura iniziò a percorrere centimetro per centimetro la superficie di quel sottile velo d'acqua.
Tra le spume del mare s' intravide una piccola ragazza riemergere dall'acqua. 
Pam viveva nella cittadina di Mallia insieme a sua madre in una piccola villa affiancata da mercati e da una grande biblioteca. La sua nuova abitazione le piaceva e, finalmente sperava di ambientarsi presto. Precedentemente fu espulsa dalla scuola di Heràklion, trovandola in biblioteca fuori orario. La stranezza che il custode notò in lei furono gli occhi; sembrava che il suo corpo fosse preso in possesso da una forma di vita divina. All'inizio nessuno credette alla sua testimonianza, ma per paura che fosse vero, cacciarono entrambi.
In una calda giornata d'inizio settembre Pam si recò in spiaggia. Era affascinata dalla natura e, abitando nella città di Mallia, aveva la spiaggia a pochi passi da casa. Pam era di statura minuta, nonostante i suoi 17 anni, dai capelli biondo platino e occhi verdi. Aveva una pelle bianca con qualche rossore sulle guance a causa del sole. Era molto attratta dai templi e dalle piccole rune che trovava in essi. La pietra che più la attrasse era una pietra che sembrava una moneta antica di piombo. per giorni la fissava, decidendo infine di indagare nei miti a cosa riguardasse. 
                    -Zeno

E fu allora che sentii freddo.
Non il solito freddo. 
Il freddo che mi perforò il cuore come se fosse una lama d'acciaio. 
Persi i miei genitori in un istante. Il tempo di scendere dall'automobile che, attraverso un boato, non vidi più niente. Qualcosa scaraventò l'auto giù dal burrone. Persi tutti. Mia madre, mio padre e Alexxa, mia sorella minore.
Non pensavo potesse far così male. Rido. 
Corsi via piangendo da quell' ammasso di morte che mi circondava.
Smisi di sentire voci, pensieri, rumori. 
Una ragazza attirò la mia attenzione, distinguendosi da qualsiasi altra creatura vivente.
Il mio battito si fece sempre più frequente. Volevo correre da lei, ma quello che ottenni fu una camminata molto più che lenta.
Ero sobrio, non c'è che dire, ma proprio sembrava stessi avendo un'allucinazione.
Arrivai innanzi a lei e rivolgendole la parola incontrai il suo sguardo.
Panico.
Vidi assurdità. Ciò che vidi era al di sopra del surreale. Impossibile.
I suoi occhi cambiarono colore subito dopo che sibilai un debole "scusa", intento a chiederle dove potevo trovare una fontanella nei pressi della spiaggia.
Lei presa alla sprovvista improvvisò un saluto e, sorridendomi, mi condusse ad una fontana, piuttosto vicino alla grotta dove mi rifugio di solito. Lei era molto loquace ed estroversa. 
Ci scambiammo i numeri di telefono, promettendoci di sentirci al più presto.
Era implacabile il senso di beatitudine che si stanziò in me in quegli attimi.
Arrivato nella grotta mi arriva un suo messaggio nella quale spiegava il perché non ci potevamo quasi più vedere. 
Trasferirsi a un ora di distanza non era il massimo, non c'è che dire. 
Mi ero solo innamorato. Pochi attimi ci son voluti eppure la sento vicina, stretta a me. 
E' li che notai una pietra sprigionare la polvere in eccesso da un foro tra le pareti. 
L'aura della tavoletta indubbiamente mi ha fatto capire cosa era ma era di un colore grigio opaco, come se fosse il punto di riferimento che collega il bene al male e viceversa.
Ed è lì che cominciarono la loro routine, i pensieri. Uno più di tutti si scandì nella mia mente. "Defixiones" un sussurro leggero, solfato; quasi incomprensibile. 
Decisi di far visita il prima possibile ad una biblioteca, sostando per la notte nella sua grotta, dove si sentirono lievi stridii di serpente.
     
  -Pam

Avanzai lentamente verso la soglia dell'ingresso quando vidi innanzi a me una bellissima ragazza rivolgermi la parola.
"Sai dove si trova la classe 3L?"
Sorridendo e avvampando allo stesso tempo le risposi che frequentavo la sua stessa classe, così mi seguì fino alla porta.
Pensavo fosse uno dei soliti giorni fin quando nel mio banco poggiarono una borsa. Sorpresa dall'azione insolita alzai lo sguardo e ritrovai la ragazza intenta nel sedersi al banco insieme a me. 
Era lei. Al suo sorriso avvampai un'altra volta.
Non avevo mai provato emozioni così intense, così decisi di calmarmi.
Durante la lezione di scienze mi rivolse la parola.
"Come ti chiami?"
Presa dal panico senza motivo, risposi Pam e le chiesi a sua volta il suo.
Xena ed io diventammo amiche nel corso di nemmeno una settimana.
"Oggi spieghiamo.." io ero altrove. Osservavo con attenzione tutti i suoi lineamenti che ne caratterizzavano il suo stupendo viso.
Sembrava quasi una Driade. Il corpo slanciato dalla carnagione rosea scatenava in me la terza guerra mondiale.
Pian piano sentii richiamare in me una forte vitalità e un egocentrismo mai risediato in me.
Ed è stato come svegliarsi dopo un lungo letargo.
Passavamo quasi ogni pomeriggio insieme. Più passava il tempo e più m'invaghivo di lei. Era strabiliante il sentimento che provai; sentivo di essere accettata, compresa..
Iniziai a provarci partendo con calma fino ad arrivare all'evidente.
Se ne accorse presto e la cosa non la estasiava affatto.
Feci dubitare sempre più Xena fin quando la allontanai del tutto.
Volevo scomparire. 
Mi dichiarai il giorno seguente scappando via da lei, da casa, e da tutto ciò che potesse ricordare quell'agonia.
  
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