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Autore: Lukeee    03/06/2015    1 recensioni
La morte di Rhaegar dagli occhi dell'usurpatore. Occhi che ipnotizzati assistono negli occhi viola del nemico morente alla battaglia vinta dal drago. La battaglia per lei, l'unica battaglia che davvero contava.
“Quel giorno al Tridente si portarono a compimento due battaglie.
E il vinto era stato vincitore.
E il vincitore era stato vinto.”
Genere: Guerra, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lyanna Stark, Rhaegar Targaryen, Robert Baratheon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il vinto era stato vincitore.
E il vincitore era stato vinto.




 
 
Mentre attorno a loro le acque del Tridente assistevano alla più grande battaglia che il Continente Occidentale avesse visto da secoli, il tempo per loro sembrò arrestarsi.
Il clangore di migliaia di spade, scudi, armature, il rombo dei cavalli al galoppo, le grida di dolore, esultanza, morte sembrarono svanire in un silenzio senza tempo.
Una furia cieca aveva animato Robert dall’istante in cui l’aveva scorto. E ora, in quella atmosfera surreale, tutto l’odio, la disperazione, il desiderio di vendetta che gli si era accumulato dentro in quei mesi risalirono il suo braccio e impressero ancora più forza a quel colpo di mazza.
Il principe non poté fare nulla. L’enorme mazza ferrata dell’usurpatore si schiantò in mezzo al suo petto, centrando il drago di rubini incastonati.
Cadde a terra in ginocchio, mentre rubini grandi come biglie volavano in tutte le direzioni.
E poi si accasciò all’indietro.
Robert stentava a crederci. Aveva abbattuto il drago. Non faceva più paura a nessuno, così, a terra, agonizzante.
Un misto di soddisfazione, gioia, incredulità, sollievo, esultanza andava a farsi sempre più forte dentro di lui guardando il suo nemico a terra, sconfitto.
Ma poi sollevò gli occhi dal punto in cui l’aveva colpito. Il suo sguardo risalì, mosso da una forza interiore a cui lui avrebbe voluto opporsi. Si posò infine sul volto del nemico.
Gli dei, il caso o il destino aveva voluto che la che la celata di Rhaegar si aprisse, lasciando scoperti gli occhi e parte del viso.
Non avrebbe mai voluto farlo, ma cominciò a fissarli.
Quegli occhi viola, così potenti, così seduttivi, così misteriosi. Quegli occhi che erano serviti a imprigionare tante donne. Compresa la sua, la ribelle lupa del nord.
Provò inutilmente a distogliere lo sguardo. Ma non poté farlo.
Gli occhi del principe erano come un libro, una porta spalancata sulla sua mente, sui suoi pensieri. E mentre la vita lentamente lo abbandonava, Robert non poté fare altro che leggere come ipnotizzato in quegli occhi.
Avrebbe tanto voluto trovare in quegli ultimi pensieri pentimento, rimpianto, amarezza. Avrebbe voluto che il suo nemico si chiedesse se ne fosse valsa la pena e che trovasse come unica risposta un secco, tragico e risoluto “no”. Avrebbe voluto che si pentisse mille e mille volte di avergliela portata via, che rinnegasse ciò che aveva fatto. La guerra si era scatenata per lei, e lui avrebbe voluto che il principe rimpiangesse di averla rapita. Avrebbe voluto tanto trovare questo negli occhi del suo nemico e se ciò non fosse avvenuto, avrebbe tanto voluto potersi mentire di aver visto tutto ciò.
Ma ciò che aveva davanti non poteva essere ignorato. Non avrebbe mai potuto nasconderlo in un angolo della sua mente per dimenticarlo.
Negli occhi di Rhaegar c’era solo lei. Lei e nulla altro. In quegli ultimi interminabili istanti principe riviveva ogni momento passato insieme a lei. Assaporava ancora e ancora la felicità e tutto ciò che quell’amore proibito gli avevano fatto provare. Rivedeva nella sua mente la sua selvaggia lupa del nord, sua e di nessun altro. Sognava ancora e ancora il magnifico volto di lei. La sua indole selvaggia e ribelle, mai addomesticata o sottomessa. Il suo carattere determinato e testardo. La sua misteriosa e folle passione per le rose azzurre gelido del nord. La sua inestinguibile voglia di libertà. La forza con cui lei l’aveva amato.
Non un rimpianto, non un ripensamento attraversava la mente di Rhaegar in quei momenti. Il drago pensava solamente alla sua lupa. Una strana coppia certo. Entrambi selvaggi e forti, entrambi impossibili da imbrigliare, da contenere, da sottomettere. Ma uno era fuoco, l’altra neve. Lui responsabile e eccellente in tutto, lei testarda e fuori dagli schemi. Il drago è possessivo, la lupa libera. Così simili e così diversi.
Eppure, dalla prima volta che i loro sguardi si erano incrociati per un istante, si erano amati follemente. Era un amore proibito, impossibile, pericoloso e che avrebbe di sicuro avuto gravi conseguenze. Ma tutto questo non avrebbe mai e poi mai potuto fermarli.
Lui era passato per il brutale e crudele rapitore. Il mostro che aveva stappato l’innocente fanciulla alla sua famiglia, al suo mondo, al suo promesso sposo. Ma la verità era ben altra. Lei lo aveva scelto tanto quanto lui aveva scelto lei.
Ma nonostante questo, nonostante tutto ciò, si erano amati. Avevano sfidato tutto e tutti e avevano fatto ciò per cui sentivano di essere al mondo. I momenti che avevano trascorso assieme erano stati più belli delle loro vite.
Rhaegar ricordava le sue labbra calde e segnate dai morsi, il suo corpo esile ma forte, i suoi capelli scuri e i suoi glaciali e ipnotici occhi grigi. Ricordava la corona di fiori con cui l’aveva premiata, ricordava quel primo incredibile e surreale bacio nella foresta, ricordava la fuga da Harrenahl, ricordava la prima notte nella torre della gioia.
Sapeva ciò che si diceva su di lei, che sotto la sua immensa bellezza si nascondesse duro acciaio del nord. Aveva scoperto che ciò era vero. Ma lui era un drago. Lui era fuoco. E contro il fuoco l’acciaio nulla può.
Mentre questi ricordi dominavano i suoi pensieri il principe era sereno, dimentico del mondo, paradossalmente felice. Stava morendo, ma niente di angosciante o triste poteva entrare nella sua mente. Non c’era posto per cose che non fossero lei.
Rhaegar provò a pronunciare il suo nome un’ultima volta. Ciò che risalì la sua gola era flebile, rauco, quasi indistinguibile. Le sue labbra articolarono con un’immensa fatica un ultimo e debole suono. Ma per lui quell’ultimo “Lyanna” fu forte e potente come un grido. I suoi occhi esprimevano una serenità e calma assoluta mentre la vita lo abbandonava.
In quegli ultimi istanti insieme alle immagini di lei nella sua mente tornò una vecchia frase. Una frase che aveva sentito tanto tempo prima e che si era impressa indelebilmente in un angolo remoto della sua memoria.
“Non rammaricarti perché è finito, sì felice perché è accaduto”
E con queste parole in mente e con il viso di lei scolpito negli occhi il principe si abbandonò alla morte, che lo colse fredda come la terra da cui lei veniva.
Le sue membra si irrigidirono, i sui occhi viola si spensero e quell’ultimo lieve ma sereno sorriso scomparve per sempre.
Robert si accasciò in ginocchio, per le ferite ma anche per ciò che aveva appena visto.
Ogni notte negli anni seguenti sognò di ucciderlo ancora e ancora cento, mille, diecimila volte. Secondo lui Rhaegar si meritava questo ed altro per avergliela portata via. Ma non poteva fare a meno di ripensare a quello che aveva visto nei suoi occhi. Lo negava, lo imprigionava in un angolo della mente. Ma mai avrebbe potuto dimenticarlo.
Aveva vinto quel giorno, aveva trionfato sul drago. L’aveva sconfitto.
Ma la vera battaglia non l’aveva vinta lui. In ciò che davvero contava era stato sconfitto. E ogni ardore di vendetta si era spento come una candela al vento in ciò che aveva visto negli occhi del principe. Lo negava a sé stesso, ma la verità era questa. 
Quel giorno al Tridente si portarono a compimento due battaglie.
E il vinto era stato vincitore.
E il vincitore era stato vinto.

 






Note dell’autore:
pensavo di scrivere questa storia da parecchio tempo e finalmente sono riuscito a redigerla completamente. Ho voluto dare un punto di vista diverso sull’incredibile quanto misteriosa storia d’amore tra Rhaegar e Lyanna, senza però macchiarla con punti di vista (e quello di Robert è tutt’altro che neutrale). Una chiave di lettura è il titolo che ho dato alla storia, questo gioco di parole secondo me rende alla perfezione il vero esito della guerra per lei e per il trono. Ognuno può leggerlo secondo la sua visione della storia e le sue opinioni. Sono state scritte tante magnifiche storie su loro due, spero di essere all’altezza…
Mi unisco ai tanti che bramano di sapere di più su loro due e soprattutto su Jon.
Nell’attesa (che sarà tutt’altro che breve) fatemi sapere cosa ne pensate delle mie righe
Alla prossima
Luke ;)
   
 
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