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Autore: wukert    03/06/2015    0 recensioni
Avete presente Red, il protagonista di pokemon rosso, blu, verde e giallo? E se fossero passati nove anni dalla fine di quell'avventura, ma ne dovesse cominciare un'altra? una lettera misteriosa, una "sfida" intrigante in cerca di otto frammenti di una reliquia in giro per una regione inesplorata... Godetevi questa storia, mentre incrocio le dita che vi piaccia!
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Anime
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Pokémon Corona
 
Capitolo 1
Tutto iniziò nove anni fa…
 
 
 
 
E’ una mattina calda e soleggiata nel paese di Biancavilla. Tanto calda da non riuscire quasi a respirare e le fiamme di charizard non aiutano certo a scacciare l’afa. Red è però costretto a stargli vicino, per il piacere dei turisti e degli abitanti del paese, fieri dell’allenatore e del suo pokémon lievemente diverso da quelli della sua specie: di norma, infatti, i charizard sono dei grandi e possenti draghi arancioni dalla coda di fuoco, mentre quello di Red, oltre ad avere una carnagione più rossa, ha una stella bianca sulla fronte: ciò permette di riconoscerlo all’istante, visto la grande popolarità sia del pokémon che del suo allenatore. Red è un ragazzo di diciannove anni dall’aspetto piuttosto atletico, con capelli castani ed occhi di colore scuro. Indossa sempre una giacca rossa ed un cappellino dello stesso colore, ormai diventato la sua firma. Come già detto prima, il ragazzo è molto famoso, essendo uno degli allenatori di pokémon più potenti del mondo: Un allenatore è una persona che viaggia in giro per il pianeta, alla ricerca di creature con  grandi poteri chiamate, appunto, pokémon, le quali sfidano queste persone a farsi catturare. Una volta averne catturato un certo numero, l’allenatore può formare una squadra da allenare, in modo che possa vincere le sfide contro i pokémon degli altri allenatori. Viene dichiarato allenatore più forte colui che ha dimostrato di saper addestrare i suoi pokémon fino a renderli i più potenti di tutti.
 Ma Red, in questo momento, non pensa né alla fama, né alla popolarità: non riesce, infatti, a staccare lo sguardo dalla bibita ghiacciata che un tizio, seduto sul tavolino di un bar esattamente davanti a lui, sta sorseggiando con calma, lentamente, con gusto;  “Mai tortura fu più crudele.” Pensa Red, con un po’ di malignità.
 
L’allenatore comincia ad immaginare se stesso mentre sorseggia avidamente non una, non due, ma decine di aranciate, con tanti cubetti di ghiaccio che galleggiano, mentre è seduto all’ombra di un albero, rilassandosi come non abbia mai fatto, beffandosi del caldo…
E invece no! Deve stare fermo come un’idiota all’entrata della piazzetta insieme al suo pokémon di tipo fuoco, salutando persone di prestigio e facendosi fotografare per la gioia dei turisti, senza avere neanche il tempo di comprare una limonata o per chiedere al suo pokémon d’acqua di refrigerarlo un po’: anche lapras (un pokémon di colore azzurro simile ad mostro marino, capace di spruzzare acqua e ghiaccio a volontà; l’esemplare di Red è una femmina), è occupata a fare foto ricordo, mentre dei bambini capricciosi e viziati, nonostante Red avesse cercato di fermarli, la cavalcano e le danno schiaffoni a destra e a manca solo per farla agitare.
Neanche pikachu (un pokemon di tipo elettro che somiglia ad un topolino giallo dalle orecchie lunghe) ed espeon (simile ad un gatto viola con due code) sembrano molto felici: i due sono talmente carini che le bambine ed alcune signore piuttosto in carne non possono fare a meno di stritolarli con i loro abbracci. Gli unici della squadra di Red che non sembrano risentire il calore della giornata e lo stress delle foto ricordo sono gengar (il suo pokémon fantasma caratterizzato dal suo colore viola intenso), che si diverte come un matto a fare scherzetti ai passanti, confondendosi con la loro ombra o facendogli i pizzicotti, e snorlax (che ha una somiglianza incredibile con un orso nero-bluastro), il quale lascia saltare i bambini sulla sua morbida e smisurata pancia: gli snorlax sono alti più di due metri e larghi uguale.
 
In realtà, Red e la sua squadra hanno affrontato di peggio in passato, durante alcuni dei suoi viaggi per il mondo; ma la cosa che più infastidisce l’allenatore è che non sente di meritarsi tutta questa popolarità: perché presentarsi sotto il sole davanti ad un sacco di gente che lo crede un eroe quando in realtà non è … nessuno.
 
<< Devi solo fare un paio di foto e salutare persone di un certo prestigio, >> gli aveva detto il sindaco di Biancavilla il giorno prima. La presenza di quell’uomo ha sempre inquietato Red: all’apparenza, il politico si dimostra solo un ometto paffuto, di mezza età, calvo ma con qualche rimasuglio di capelli castani ai lati, con un naso a patata leggermente schiacciato, delle sopracciglia folte ma curate e degli occhi che, nonostante siano di un azzurro glaciale, danno l’impressione di grande bontà. Quasi tutto di quell’ometto in giacca e cravatta illude la gente che sia una brava persona; quasi, appunto:  il suo sorriso, sempre smagliante, sempre pulito con quei suoi denti bianchi, ha comunque qualcosa di viscido, di aspro e crudele. Quel sorriso fa capire che tutta la bontà nello sguardo di quell’uomo, la simpatia provocata da quella statura e da quel naso leggermente schiacciato, non è altro che finzione.   << Tutti vogliono conoscere l’allenatore più potente del mondo ed il suo charizard! >> Non faceva che ripetere l’uomo al ragazzo. << E poi, ci vorrà giusto una trentina di minuti: la piazza è piccola e non ci potranno stare in molti! >>
E’ incredibile come in una piazzetta di paese ci si possa infilare un intero esercito di turisti e paesani senza riempirlo. Red è rimasto lì in quello stesso punto per quasi cinque ore, in piedi, sotto il sole cocente, senza un alito di vento ed ancora assonnato per essersi svegliato alle sette del mattino dopo che, la sera prima, lui e la sua squadra per intero avevano aiutato gli operai a montare l’enorme palcoscenico che si trova attualmente in quella stessa piazza.
 
 
E’ quasi mezzogiorno, quando finalmente il sindaco si degna di presentarsi sul palco, il quale, per l’occasione, è stato allestito con immagini di charizard, lapras, gengar, snorlax, pikachu, espeon e dello stesso Red. Con la fiumana di gente che applaude l’entrata dell’uomo, finalmente il ragazzo ed la sua squadra possono sedersi e bere qualcosa di freddo, anzi, gelido.
<< Signore e signori! >> dice l’uomo rivolto al pubblico, parlando con finta eccitazione: << E’ un vero onore essere il sindaco di questa ridente cittadina di Biancavilla… >>
“ famosa per la sua meravigliosa vista sul mare ed i campi fioriti e bla, bla, bla…” pensa Red, ricordando il testo che il sindaco gli aveva letto un centinaio di volte,  mentre si siede sullo stesso tavolino che il tizio di prima aveva abbandonato qualche minuto prima. << …famosa per la sua vista sul mare e per i suoi campi fioriti! >> continua l’intrattenitore mentre il ragazzo, che gode del posto finalmente raggiunto, chiede sette aranciate con ghiaccio al barista. << Ma soprattutto, famosa per aver dato i natali all’allenatore più potente che esista… >> rullo di tamburi… << …il nostro campione… Red da Biancavilla! >> Un applauso fragoroso fa capire all’allenatore di non poter riposare neanche stavolta. Alzandosi di malavoglia e rimpiangendo di non aver chiesto prima a lapras di inondarlo per bene, Red sale sul palcoscenico, posizionandosi proprio accanto al sindaco e mettendo accanto a sé, in ordine di altezza, i componenti della sua squadra: dal più basso al più alto, pikachu, espeon, gengar, lapras, snorlax e charizard: quest’ultimo, essendo il pokèmon più famoso del’allenatore, gli deve stare accanto.
<< Benvenuto Red! >> continua con il suo discorso il primo cittadino. << Sono felice di poterti stare accanto, oggi! Ma non sono certamente il solo a pensarla così, giusto? >> si rivolge il sindaco al pubblico. Alla parola “giusto”, seguono numerosi “si”, “certo” ed “eccome”, oltre a qualche applauso di gente eccitata alla sola presenza di Red.
<< Ne ero certo, signore e signori! >> continua il sindaco. << Dopotutto, Red è senz’altro il nostro eroe… >> Red rimane quasi impassibile al complimento, sorridendo appena, rivolto al pubblico. << …E come ognuno di noi… >> prosegue il primo cittadino. << … ha una storia eccezionale! Che ne dite di ascoltarla? >> A questo punto Red cancella il sorriso dal suo volto e rivolge uno sguardo stupito al sindaco: La storia della sua vita? Perché non lo avevano avvisato? Come si permette di sbandierare davanti a centinaia di persone il suo passato senza permesso?!
Il pubblico, però, incita con forza il sindaco a continuare. << Molto bene, molto bene… >> sogghigna il sindaco con soddisfazione. << Possiamo allora iniziare con la presentazione! >> Un gesto dell’uomo e parte un video alle sue spalle. E’ in quel momento che il primo cittadino inizia a raccontare, accompagnato dalle immagini dietro di lui.
<< Tutto ha inizio in una casa piccola, in questo minuscolo ma meraviglioso paesino di Biancavilla, sulla punta estrema della regione di Kanto, nove anni fa. >>
Il video mostra delle immagini di Red nove anni prima, insieme ad una grossa lucertola rossa ritta su due zampe, ossia charmander, la forma che i charizard hanno prima di trasformarsi definitivamente in una creatura più forte (un processo che possono effettuare moltissimi pokémon e che viene chiamato evoluzione). Il pokemon è lievemente più rosso del normale ed ha una stella bianca sulla fronte. Il sindaco continua la storia: << Red all’epoca aveva appena dieci anni e, come molti bambini della sua età, si preparava ad avventurarsi per la regione di Kanto, catturando e allenando pokémon fino ad ottenere una squadra potentissima. Tra i pokémon che ha allevato c’è, naturalmente, charmander, che noi tutti conosciamo oggi come il devastante charizard! >> alla nomina del drago, il pubblico applaude eccitato.
Il video cambia di nuovo, alternando alcune foto del Red dell’epoca mentre viene intervistato da alcuni giornalisti, con le foto di un uomo dai capelli corti e castani e dallo sguardo cattivo; Red lo riconosce all’istante. << Durante il suo viaggio, Red ed il suo charizard furono capaci di sconfiggere Giovanni, il capo di una potente organizzazione criminale nota come Team Racket, sgominandola e dimostrando così il suo valore come allenatore! >> Il pubblico è come ipnotizzato dal racconto. Di nuovo un cambio di immagine, stavolta raffigurante otto medaglie di diverse forme. << Il nostro eroe continua così il suo viaggio, in cerca delle otto medaglie nelle varie palestre della regione. Questi oggetti sono ad ora il requisito per accedere alla lega pokémon, dove gli allenatori più forti risiedono. Ciò  ha permesso al nostro eroe di accedervi ed affrontare il campione di Kanto dell’epoca, una mezza calzetta rispetto a Red, che, una volta averlo facilmente sconfitto, prese il suo posto, confermando così la sua immensa bravura come allenatore! >> Un forte applauso dal pubblico. Red è infastidito dalla balla del sindaco sul campione: non era stato affatto una sfida facile, il suo avversario era davvero fortissimo e Red avrebbe perso se l’ex campione non l’avesse sottovalutato. Un altro cambio del video: stavolta raffigura Red qualche tempo dopo, ripreso mentre sale sulla nave che lo portò al Settipelago, dove ha iniziato il suo giro per il mondo. << Passano tre anni prima che il nostro allenatore decise di continuare il suo viaggio in cerca di nuove avventure; durante  questo suo giro tra le terre più lontane, diventa sempre più forte, accompagnato dal suo potente dragone e dai suoi pokémon fidati.. >>
Stavolta, sullo schermo, viene raffigurato un’immagine del Red di oggi, mentre manda charizard contro il pokémon di un altro allenatore, sconfiggendolo con un colpo solo. Questo è troppo: ora lo riprendono anche di nascosto?!
<< Dalla partenza di Red per altre regioni, sono passati ben sei anni e per il nostro eroe è venuto il momento di tornare a casa, accompagnato dalla consapevolezza… >> Il sindaco si avvicina a Red; << …Di essere ormai diventato… >> Pausa di tensione, mentre l’uomo guarda fisso negli occhi il ragazzo; poi il sindaco gli prende il braccio per portarlo su, trionfante; << …L’allenatore più potente del globo! >>
Il video si conclude con una fiammata, generando un forte applauso dal pubblico.
 
         << Che diavolo significa!? >> urla Red, rivolto al sindaco, prendendolo da parte, dopo la conclusione della presentazione. << Come ti sei permesso di raccontare la storia della mia vita senza avermi interpellato?! Per non parlare del fatto che mi hai registrato a mia insaputa! Perché accidenti l’hai fatto?! >> << Per prima cosa,… >> risponde l’uomo con un tono calmo e deciso, senza neanche mostrare un minimo segno di paura. << …Essere un campione non ti autorizza a darmi del tu! Per non parlare del fatto che sei anche un ingrato! Ti ho reso agli occhi di tutti come un grande eroe, che non ha mai perso una sfida, un allenatore invincibile… >> << Io non sono un eroe, accidenti! >> urla Red, furioso. << E non sono perfetto! Né tanto meno invincibile… >> Questa parola fa pensare all’allenatore qualcosa di orribile avvenuto molto tempo fa, un ricordo che non riesce a cancellare da ben sei anni e che lo perseguita anche nei sogni…
…Invincibile… Red non lo è mai stato.
<< Insomma Red! >> dice il sindaco, con una nota di rabbia malamente mascherata in comprensione. << Non capisco perché sei così arrabbiato! Come fai a non comprendere che io… l’ho fatto per te! >> Red torna alla realtà. << Oh, no! Nient’affatto! >> Risponde il ragazzo, più furioso di prima. << Lei, anzi, tu hai fatto tutto questo solo per rendermi un’attrazione  per i turisti, capace di attirare gente da ogni dove, gente con soldi, molti soldi, venuta a comprare le bambole dell’allenatore perfetto, che non ha mai perso una sfida! Non siete autorizzati a rendermi una persona che non sono! >> << Stai esagerando davvero, Red. >> dice il sindaco, mentre alla nota di rabbia si aggiunge lo sdegno. Il ragazzo sta per ribattere; << Tuttavia… >> continua il sindaco, non permettendo a Red di parlare ancora. << …Io ti perdono, figliolo. Perdono la tua ingratitudine. >> e detto questo, l’uomo se ne và, lasciando Red talmente sdegnato e furioso da non riuscire a dire una sola parola.
 
         Red torna a casa un’ora dopo, esausto. Al diavolo restare ad una stupida festa solo per fare foto a dei turisti che sono arrivati da poco. Tutto ciò che il ragazzo vuole ora sono solo un bicchiere d’acqua ed il letto di camera sua.
<< Red, tesoro! >> Sua madre lo chiama dalla cucina. << Vieni, come è andata? >> << Da schifo! >> annuncia il ragazzo con tono stanco, mentre si dirige alla cucina dopo aver mandato in riposo nelle proprie pokéball (gli oggetti sferici con cui un allenatore cattura i pokémon) la sua squadra. << Quel dannato sindaco è un vero… >> Red non continua la frase, dopo aver notato che in cucina non c’è solo la madre, ma anche un uomo di una settantina d’anni con un aria gentile ma severa ed un ragazzo attraentente dai capelli castano chiaro e gli occhi blu scuro, di circa diciannove- vent’anni. Red conosce entrambi molto bene. <> dice la madre di Red.  << Quando sei stanco ti chiudi in camera e non vuoi vedere mai nessuno se non me, così… >>:
<< … Non hai voluto dirmi della loro visita. >> L’allenatore finisce la frase per lei. << Buonasera professor Oak… >> rivolto all’uomo. << Ciao Blue… >> Poi al ragazzo; quest’ultimo lo ignora, senza neanche guardarlo; Blue e Red si conoscono da tutta la vita, in quanto vicini di casa. Inoltre, Blue è il nipote dello stesso Oak. << Salve Red! >> Dice il professore, con il sorriso in volto, ma chiaramente preoccupato. << E’ da un sacco di tempo che non ci vediamo! Accidenti, sei diventato davvero grande… Ricordo ancora quando ti diedi charmander per iniziare la tua avventura. All’epoca eri solo un bambino come gli altri, e adesso invece… >>
E’tradizione che i professori di pokéscienza di ogni regione diano la possibilità ai giovani allenatori di scegliere un pokémon raro di tipo erba, fuoco oppure acqua per iniziare il loro viaggio. Nel laboratorio del professor Oak, Red e blue avevano scelto, rispettivamente, charmander e squirtle, che si sono poi evoluti in charizard e blastoise (un pokémon d’acqua simile ad una tartaruga gigante ritta su due zampe).
 
Un momento di imbarazzante silenzio viene rotto dalla madre di Red: << Vi lascio soli. >> Dice mentre si affretta ad abbandonare la stanza. << Quindi… >> dice Blue. << Vivi ancora con la mamma… >> Red è un po’ infastidito dall’osservazione del ragazzo: non si vedono da una vita, non lo saluta nemmeno e la prima cosa che gli dice è vivi ancora con mamma?! Ma come si permette?! << Per tua informazione, >> risponde Red. << Sto cercando casa qui vicino: non vivrò per sempre in questo edificio, ma sono stato sei anni lontano da mia madre e voglio recuperare con lei un po’ del tempo perso… >> << Prima di imbarcarti in un altro viaggio e abbandonare anche lei. >> Continua Blue, mettendo in evidenza quell’anche; C’è odio nella sua voce. << Blue! Ma insomma! >> esclama il professore, scandalizzato e  stupito. << Okay… >> risponde Red, mentre gli torna nuovamente in mente quel ricordo. << Si può sapere cos’hai? Ti conosco letteralmente da quando sono nato e capisco se qualcosa ti fa arrabbiare! Cosa succede? >> << Succede… >> Risponde Blue, con tono rimproverante. << …Che non sopporto d’essere definito mezza calzetta rispetto a te! >> Red, finalmente, ha capito. << C’eri anche tu alla presentazione… >> << Ovvio! >> esclama Blue, con una rabbia sempre più grande. << Ovvio che c’ero! Come perdere la presentazione dell’eroe del paese?! La gente non fa altro che parlare di te come se gli fossi necessario, mentre di me, che mi hanno adorato allo stesso modo quando ero campione, l’unica cosa che ho sentito dire dopo un sacco di tempo è che sono debole! Scommetto che l’hai suggerito tu al sindaco! >> << Adesso basta blue! Stai esagerando! >> Il professor Oak interviene con decisione, ma Blue lo ignora. << E perché litigavi con il sindaco? Volevate discutere su chi dovesse prendere i guadagni della festa? >> << Blue! >> Esclama il professore. Red sembra sempre più combattuto. << Hai visto anche quello… >> << Ma certo che l’ho visto! >> Esclama Blue con voce molto alta, quasi urlando. << Non c’è nessuno in piazza che non l’abbia fatto! Anche nonno vi ha notato, sai? Per questo è qui con me, per assicurarsi che tu stia bene! >> << E tu, invece? >> Ribatte Red. << perché sei qui? >> << Volevo solo accompagnare nonno a casa tua… >> dice Blue. << …ma poi ho preferito aspettarti anche io, solo per sbatterti in faccia ciò che pensavo dell’eroe cittadino, che penso di te: sei tu il debole! >> << Non sono un debole! Ma nemmeno un eroe! >> Red prova una rabbia incontrollabile.  << Bene! >> urla Blue, agitandosi come se volesse pestarlo; << Finalmente l’hai ammesso! >>  << Ora basta! >> L’esclamazione carica di severità del professore silenzia entrambi i ragazzi, i quali lo guardano fisso ancora carichi di rabbia.
Detto questo, il ragazzo esce velocemente di casa, con passo pesante e sbattendo la porta. La madre di Red si avvicina alla cucina, con in mano uno straccio sporco che, probabilmente, stava per mettere in lavatrice fino a poco fa. E’ chiaramente preoccupata. << Ma… >> dice, mentre fissa ancora la porta. Poi si rivolge al figlio: << …cosa…cos’è successo? Vi ho sentito urlare… >> << Non importa, Delia, dopo ti spieghiamo… >> Dice Oak, mentre appoggia la mano sulla spalla di Red, in segno di comprensione. << Non farci caso, Blue è solo arrabbiato; tu non sei debole… >> << No, professore… >> Risponde l’allenatore. << Blue ha ragione. >>
 
         La mattina dopo, Red, appena alzato e con i capelli spettinati, assapora il delizioso latte al cioccolato che la madre gli prepara sin da bambino, intanto che osserva degli annunci di case nei paraggi. In questo momento, guarda con interesse una villetta a fine viale, con tre stanze ed un bagno piccolo. La lite della sera prima sembra non essere mai avvenuta. I suoi pensieri sono però interrotti da qualcuno che bussa alla porta di casa. << Lascia, vado io. >> Dice Red alla madre, appena entrata in cucina per fare colazione. Red apre al postino, il quale, appena vede il volto di Red, si blocca, fissandolo con uno sguardo da pesce lesso. Red conosce troppo bene la faccia di un fan. << Buongiorno. >> dice l’allenatore, lievemente spazientito. Il postino sembra essersi svegliato improvvisamente da un sogno. << B-buongiorno! >> ripete con voce tesa e balbettando. << Ah…ecco, si, ci… ci sono delle lettere da consegnare a questo indirizzo… >> con una mano tremante, il postino porge a Red delle buste piuttosto grosse. Una volta che l’allenatore ha preso le lettere, il postino chiede, con voce flebile: << M-mi scusi…ma lei è… >> << Si. >> risponde Red, sbattendo la porta in faccia al fan. Basta con gli autografi, quella mattina si è preso una pausa apposta, non presentandosi alla seconda festa in piazza. La posta comprende, per lo più, bollette per la luce, cartoline da una zia che è partita all’estero e volantini pubblicitari della festa, tutto indirizzato alla signora Delia da Biancavilla… meno una, indirizzata a lui. Red rimane scioccato per un secondo: chi mai gli avrà scritto? Certamente, qualcuno che ha conosciuto in qualche regione lontana. Però, a guardare bene, sulla busta non c’è né il nome né l’indirizzo di chi gliel’ha inviata. Incuriosito, Red la apre in fretta, tirando fuori un foglio giallognolo su cui, in bella calligrafia e con inchiostro nero, c’è scritto:
 
Egregio sig. Red da Biancavilla,
 
sono lieto di informarla che è stato selezionato, insieme ad altri allenatori lei pari,  per partecipare alla “Sfida”, un importante caccia al tesoro che si svolgerà nella meravigliosa regione di Corona.
Di seguito, troverà il regolamento della “Sfida” ed,  in allegato, un foglio su cui potrà comunicare se accetta di partecipare o meno.
 
REGOLAMENTO:
I partecipanti dovranno avventurarsi in giro per la regione di “Corona” in cerca di otto frammenti di un’antica reliquia.
 
A ciascun partecipante verrà consegnato un indizio su dove trovarli.
 
Attorno ad ogni frammento si troverà un segno circolare, chiamato “Cerchio Sfida”. I primi due allenatori che entreranno dentro il cerchio dovranno sfidarsi per contendersi il frammento. Chi perde viene squalificato. Chi perde e già aveva uno o più frammenti li consegnerà tutti al vincitore. In caso di pareggio, si dovrà fare un incontro finale, oppure ci si potrà arrendere.
 
Una volta arresi, il partecipante verrà squalificato e consegnerà tutti i suoi frammenti al vincitore.
 
Rubare i frammenti da un altro partecipante è vietato. Chi ruba anche un solo frammento verrà squalificato.
 
Una volta rimasto un solo allenatore, esso dovrà dirigersi al famoso “Faro Antico”, sulla punta estrema della regione, dove dovrà affrontare l’ultima battaglia contro “l’Organizzatore” della sfida.
 
Se vincerà, l’allenatore prescelto riceverà il titolo di “Allenatore Supremo”, dimostrando il suo valore. Inoltre, verrà premiato con una somma di denaro pari a 1.000.000$ in contanti.
 
Una volta accettata, la partecipazione non si potrà annullare se non solo  nell’eventuale caso sopra citato di un pareggio.
 Non sono ammesse altre persone se non quelle invitate.
 
Per inviare la risposta, le basterà solo metterla nella sua cassetta delle lettere: stia tranquillo, la riceveremo senz’altro.
 
Se accetterete, due dei miei  uomini la verranno a prendere il giorno dopo la sua scelta, alle ore 10:30 del mattino.
Aspetto presto la sua risposta,
                                                               vostro,
                                                                                 “l’Organizzatore”.
 
Red finisce di leggere la lettera con uno strano brivido d’eccitazione dietro la schiena: un misterioso “organizzatore” che lo invita a partecipare ad una caccia al tesoro in giro per questa regione di “Corona”… Sa molto di scherzo, anche se ben organizzato… Anche se, effettivamente, qualche giorno prima aveva sentito alla televisione di questa “sfida”… Solo, non credeva di essere accettato! E se non è uno scherzo… Cosa può esserci di meglio?!
Di titoli ed i soldi ne ha già a bizzeffe, non gli interessano… ma il viaggio, l’avventura, la sfida… forse, affrontando gli altri concorrenti, riuscirà a migliorarsi, a diventare davvero più forte… e, chissà… forse troverà la persona che sta cercando da ben sei anni… ma adesso sta divagando, meglio pensare alla proposta: è molto allettante, certo, ma come farebbe con sua madre? Secondo le regole, non può portarla con sé… e poi, come può anche solo pensare di partire proprio ora che è tornato dopo sei anni, senza mai vederla ne sentirla se non tramite una telecamera ed un portatile…
<< Red, chi era? >> La mamma di Red parla dalla cucina, probabilmente intenta a finire la colazione. << Mamma… Dobbiamo parlare… >> << Oh cielo, sapevo sarebbe arrivato questo giorno! >> Esclama la madre non appena ha sentito queste parole. Esce dalla cucina con passo veloce ed un’aria preoccupata, rivolta al figlio: << Ma, accidenti Red, chi c’era alla porta per farti venire la voglia di chiedere di tuo padre… >> << Cos… No! >> Red è sconvolto dalla reazione della madre. << No, no, no, non è questo! Ma come ti è… Solo… Solo… Leggi questo! >> dice, imbarazzato, porgendogli in modo brusco la lettera. La madre ricambia l’imbarazzo del figlio, ma sembra anche molto sollevata. Almeno, fino a quando non legge la lettera. Una volta finita, si rivolge al figlio con un’aria lievemente stupita. << Oh, Red… Congratulazioni! >> Esclama contenta, mentre abbraccia di peso il figlio allibito dalla seconda strana reazione della madre. << Ma… mamma, non sei neanche un po’ triste? Sono appena tornato e, se accetto, starò lontano di nuovo, insomma, non ci vediamo da sei anni e… >> La madre zittisce il figlio posando il dito sulle sue labbra. << Figliolo… >> Dice con tono tranquillo ma felice. << Mi sei mancato, certo, ma se ti avessi voluto solo per me, senza che il tuo sogno di avventura si realizzasse, non ti avrei permesso di partire per la regione, nove anni fa… >> Red è stupito. << E poi… >> Continua la mamma, mollando il ragazzo per incrociare le braccia, ma senza staccare il contatto visivo con i suoi occhi. << Guardando i tuoi successi, ho capito che mio figlio non è fatto per stare in casa. >> Un attimo di sospiro. << Solo… >> continua la donna, trattenendo una lacrima. << Solo scrivimi più spesso… >> Un altro abbraccio, stavolta da parte di Red e subito ricambiato.
 
   
 
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