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Autore: _Littles_    03/06/2015    2 recensioni
{ Jason in love | Sorpresa x Jason x Sorpresa | altamente nosense | dedicata a Sabaku No Konan Inuzuka }
Strinse il bicchiere ancora metà pieno di succo di pesca, e improvvisamente Jason desiderò essere esattamente come quei frutti: frullati, uccisi.
"Ti aspetteremo, Jason"
E invece...
E invece eccoli lì...
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jason Grace, Sorpresa
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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  Tutto ciò ha una spiegazione
  Non-mi-ricordo-quanti-messi/anni-fa, ho conosciuto lei. Ecco, oggi compie gli anni. Cosa potevo fare se non regalarle
  una dolce storietta super patatousa?! Giusto per festeggiare in allegria la vecchiaia. Storia completaente nosense, talmente nosense
  da stupire pure me, giuro. Okay seriamente; se lo merita. Si merita questo e molto altro, per quello che fa sempre per me, per il sito e soprattutto in generale. Cara Marts, oggi diventi un
Angioletto vecchio, ma non temere, non ti peserò la vecchiaia, anzi! La tua Nuvoletta veglierà sempre su di te, anche se ti ha buttato giù :') Poi ringraziate tutti la paziente Sofia, alias Pendragon, che mi ha betato il testo. Ho vergogna solo a rileggere cosa le avevo mandato.
                           {  i fratelli Harries ci stavano lol  }





 






Jason mandò giù diversi sorsi di succo alla pesca. Era rilassante sentire quel liquido attraversargli la trachea, anche se Jason trovava fastidiosi alcuni pezzettini che non erano riusciti a frullarsi bene. Perché sì, il succo di pesca lo facevano a mano i figli di Demetra; stanchi ormai di vedere il loro prato cosperso di cartacce delle cannucce e cartoni spesso ancora pieni di bevanda, i figli di Demetra vietarono categoricamente lattine o succhi di frutta mortali. Chi voleva bere della Coca Cola, doveva per forza trovarsi nella Sala Grande e per chi voleva del succo glielo avrebbero procurato loro: fresco, nutriente e genuino come solo della frutta frullata appena coltivata sapeva essere. E molti si azzardavano a dire che erano anche più buoni di quelli industriali e l'intera cabina dei figli di Afrodite arrivò a ringraziare personalmente i figli di Demetra poiché -giuravano di sostenere- con quella frutta fresca la loro pelle era diventata stupenda e si sentivano al top della forma. Jason storse il naso appena seppe dell'accaduto; se avevano bisogno di frutta fresca, potevano semplicemente prenderla quando giaceva sul loro tavolo durante i pasti. 
Ma no.
No.
Non si da importanza ad una cosa apparentemente inutile fino a che non la si migliora, sprigionando la sua qualità.
Jason si passò una mano tra i capelli biondi, spettinati e leggermente impolverati. Guardò fuori dalla finestra; aveva bisogno di pensare. Di schiarirsi le idee. 
Confuso.
Dannazione, come era stressante e irritante sentirsi confusi. Non sapere quello che si vuole, non sapere quello di cui si ha bisogno. 
Il figlio di Giove sospirò, rassegnato a dover fare una scelta decisiva: le perle verdi azzurre come il mare, o marroni come i colori delle foglie secche e ormai morte? Due colori così diversi, che trasmettevano personalità diverse: la solarità dell'estate e il fascino dell'autunno. Ma a Jason, nonostante questa grande differenza, entrambe quelle perle facevano battere il cuore. Si sentiva stupido ad ammettere di amare due persone contemporaneamente. Due persone che non si sarebbe mai aspettato di amare. Come può l'amore, far sentire così bene e allo stesso tempo così male? Come può l'amore, far dimenticare ad un eroe la propria dignità, guadagnata con sudore, sangue, fatica, sofferenza e morte?
Lo avrebbero aspettato.
Avevano detto così quando disse loro quello che sentiva. Quelle parole lo avevano reso felice. 
Sorrise tra se e se, ricordando la sensazione di sollievo che lo aveva invaso udendo quelle parole.
Parole accompagnate da un buffo accento newyorkese, che col tempo, secondo Jason, era diventata una caratteristica dannatamente sexy. 
Si alzò distrattamente dal tavolo, completamente immerso nei suoi pensieri. 
Pensieri che svanirono nell'istante dopo aver alzato leggermente il capo. 
A pezzi. Jason avvertì qualcosa dentro di se rompersi, il sangue fluire molto più velocemente, come se stesse cercando di riparare ciò che si era rotto. Ma era del tutto inutile. Quella visione... quella visione era del veleno per Jason. Era il capolinea di tutti i suoi sogni, di tutte le sue fantasie. Strinse il bicchiere ancora metà pieno di succo di pesca, e improvvisamente Jason desiderò essere esattamente come quei frutti: frullati uccisi.
"Ti aspetteremo, Jason"
E invece...
E invece eccoli ...
Il figlio di Giove si affrettò ad uscire dalla Sala Grande; la visione di Percy Jackson che baciava Mattone era troppo per lui.
 






  
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