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Autore: Lady Io    04/06/2015    1 recensioni
Hermione ha fatto una scelta: abbandonare tutti gli affetti per fare carriera. Ma dopo quattro anni passati in solitudine, si pente di aver abbandonato tutti e deve rimediare ai suoi errori. Tornerà tutto come prima per la Granger?
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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THE THINGS WE LOST

 
 
 
La Tana si ergeva di fronte a lei in una strana maestosità che in pochi avrebbero potuto comprendere. Non le era mai sembrata tanto bella, con i vari piani incastonati l'uno all'altro. Forse era la nostalgia che ne aveva ad ingannarla, facendole immaginare quella casa più affascinante di quanto lo fosse.
Hermione Granger represse le lacrime che minacciavano di sgorgare dai suoi occhi castani nel ricordare l'ultima volta che vi aveva messo piede, quattro anni prima.
 
" I singhiozzi si udivano fin dal pian terreno, dove la signora Weasley origliava preocupata la conversazione tra Hermione e Ronald.
- Dovresti essere felice per le mie scelte, Ron! Se è vero che mi ami dovresti trarre beneficio da ciò che mi rende felice!- lo apostrofava lei, tremando, piangendo.
Il rosso la guardava deluso e arrabbiato. Riusciva a malapena a scorgere i lineamenti del volto di lei, per la vista appannata dalle lacrime. 
- Credi che una carriera possa renderti felice? Ma sì, diventa Ministro della Magia: sarai certamente ammirata dai tuoi colleghi e dal Mondo Magico- le urlò di rimando- Ma quando la sera tornerai a casa non ci sarà nessuno ad aspettarti. Sola come un cane, senza nemmeno il ricordo del calore di un abbraccio. Non posso trarre beneficio dalla tua stupida felicità, perché è un'illusione!
Quelle parole la stupirono e per un attimo si concesse di essere orgogliosa di quel ragazzo. Poi dovette tornare alla realtà e le stesse parole lacerarono il suo animo.
Aveva fatto la sua scelta, aveva scelto il lavoro. Aveva dato il suo addio a tutti, perfino ad Harry. Tutti le avevano fatto notare che era una scelta assurda, ma mai nessuno l'aveva fatta ricredere come in quel momento stava facendo Ron. Ma fu solo un attimo di esitazione, come quello che portò Codaliscia ad uccidersi con le sue stesse mani.
- Ti dimenticherai di me. - gli promise.
- Non fare promesse che non puoi mantenere, Hermione.
Così lei abbandonò tutti i suoi amici, la sua seconda famiglia e l'amore della sua vita."
 
Si ridestò da quel terribile flashback. Aveva sbagliato i calcoli e sperava che non se ne fosse accorta troppo tardi.
Con quel poco di coraggio che il Cappello Parlante aveva scorto in lei durante lo Smistamento, bussò alla porta di quella casa.
Ad aprire fu Ginny Weasley, che le riservò subito un'espressione dura, di rimprovero.
- Chi non muore si rivede- la salutò con tono acido. Hermione si morse il labbro e aprì la bocca per scusarsi, senza trovare il fiato per pronunciare la fatidica parola. Poi, d'improvviso, si ritrovò avvolta in un abbraccio stile Weasley.
- Sei tornata!- esclamò la rossa commossa.
- E non andrò più via!- confermò.
Spuntò il signor Weasley, con quei pochi capelli che gli rimanevano, sorridendole e abbracciandola.
La signora Weasley, dopo averla quasi strozzata in un abbraccio, la fece sedere a tavola, offrendole varie pietanze squisite.
Harry non faceva che sorridere e ripetere che sapeva che sarebbe tornata.
Hermione si sentì perdonata e pensò che nessuna carriera al mondo poteva mai contare quanto i Weasley e quanto i suoi migliori amici. 
Certamente non le sfuggì l'assenza di Ron. Non volle chiedere nulla finché la cena non fu finita.  Stavano tutti chiacchierando fra di loro, allegramente e lei ascoltava in modo cortese, cercando il momento giusto per uscire l'argomento.
- Io non sono mai riuscito a capirlo- ammetteva il signor Weasley.
- Per carità, Arthur...
- No, sul serio! Come fanno le navi a galleggiare, cioè è assurdo! Non puoi negare che è un argomento interessante!
- Invece qui non interessa a nessuno! Piuttosto Ginny, perché non dai il lieto annuncio ad Hermione?
D'un tratto la ragazza s'interressò di più alla conversazione.
- Io ed Harry ci sposiamo- annunciò con nonchalance. Hermione si congratulò subito con i suoi amici, felicissima per loro.
- Scusa se non ti abbiamo invitato, ma pensavamo, sai...- tentò di scusarsi Harry.
- No! Tranquilli, lo capisco.- li rassicurò.
- Ma adesso dovrai assolutamente esserci! Domenica hai da fare?- chiese Ginny. Lei scosse la testa.
- Quindi verrai qui per il matrimonio!- esclamò la rossa felice.
Verso le undici di sera Hermione uscì dalla Tana insieme ad Harry, dato che entrambi vivevano altrove.
- Allora buona notte!- salutò lei, ma lui la fermò per abbracciarla.
- Mi sei mancata tantissimo!- la informò- Ma sei mancata più a Ron. Ti assicuro che non ha smesso di essere distrutto.
- Mi siete mancati anche voi, Harry. So di aver sbagliato. Ma lui dov'è?
- Ha sposato Lavanda, ora vive con lei- disse lui, scoraggiato.
Lei provò miliardi di emozioni nello stesso momento, fino a quando Harry scoppiò a ridere.
- Sto scherzando! Oggi aveva il turno notturno. Ma avrai modo di riappacificare con lui domenica.
Lei annuì, decisa a farlo.
 
CINQUE GIORNI DOPO
 
- Vi dichiaro marito e moglie!
Gli invitati diedero vita ad un applauso enorme, sorridendo felici per i due novelli sposi.
Hermione Granger non smetteva di fissare Ron Weasley, che stava all'altare accanto allo sposo in quanto testimone. Nel clamore generale i loro sguardi si incrociarono e l'ampio sorriso di Ron si spense. Lei lo vide uscire dal gazebo e immediatamente lo seguì.
- Ron, aspetta!- lo fermò.
Lui la guardò dritto negli occhi; quegli occhi cerulei la trafissero.
- Hai trovato il tempo per venire qui; vedo. Non è troppo dannoso per il tuo futuro?- fece sarcastico.
- Sarebbe stata dannosa per il mio futuro la mia assenza al matrimonio dei miei migliori amici- gli rispose lei.
- Sei pure incoerente!- l'accusò.
- Sono tornata- gli disse. Lui la guardò sorpreso e poi sorrise, ma amaramente.
- Ah bene! Cosa vorresti adesso che tutto tornasse come prima?- le chise lui, alzando il tono di voce.
- Ti prego, non urlare. Fallo per Ginny ed Harry.
Lui annuì, fissando l'erba del giardino come se d'un tratto fosse diventata più interessante di lei. Forse era così, forse adesso anche il prato della Tana aveva più valore di Hermione per lui.
- Ricordi la tua promessa?- chiese- Non è stata mantenuta. In questi quattro anni non ho fatto che pensare a te. Questo non è un bene perché vorrei odiarti, ma non ci riesco- sussurrò lui, come per smentire i suoi pensieri, senza staccare lo sguardo dal verde del prato.
- Avevi ragione. La mia felicità era un'illusione. Non ho vissuto un momento di gioia, solo nostalgia. E non ho smesso di amarti, Ron. Tuttavia non ho il diritto di pretendere nulla da te.
Finalmente lui alzò lo sguardo, sospirando- Vorrei odiarti- ribadì- ma non posso! 
Si avvicinò a lei fino a sfiorarle il naso.- Perché ogni maledettissimo giorno di questi anni ho desiderato tornare a litigare con te.- Poi la baciò e lei si dimenticò del matrimonio, della Tana, di quei quattro anni. Nella sua testa ricordava solo l'esistenza di Ron e l'amore che provava per lui. Quando non ci fu più fiato, si staccarono malvolentieri.
- Non ti abbandonerò mai più- gli promise lei, certa di poter mantenerer quel giuramento- cercherò di avere una bella carriera, ma non posso rinunciare a te.
-Io voglio fidarmi di te, ma ho bisogno che tu mi dia delle certezze. Faccio parte del tuo futuro?- le chiese, guardandola negli occhi.
- Sei il protagonista del mio futuro- gli sorrise lei.
- Allora dimostralo. Sposami!
Lei sgranò gli occhi, ma senza esitare disse:- D'accordo.
Non restava loro che recuperare le cose che avevano perso, ma non sarebbe stato difficile. In fondo se l'amore vero esiste tutto è possibile!
 
Scritto da Lady Io.
Note:
Innanzitutto grazie di aver letto questa storia!
Il titolo " The things we lost" significa "Le cose che abbiamo perso"
Spero che abbiate gradito la one shot. 
Ho cercato di essere originale e di non alterare il carattere dei personaggi. Sinceramente a volte il fluff è seccante a parer mio, ma l'ispirazione è l'ispirazione e Calliope non si offende ( scusate appassionati di mitologia: so che non c'entra la poesia omerica; per chi non sa chi sia Calliope: è una delle Muse).
Sappiate che apprezzo moltissimo i lettori silenziosi, spesso lo sono anch'io, ma per chi vuole lasciare qualsiasi tipo di opinione ( sempre rispettosamente) sappiate che una recensione è come un sorriso: arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona!
Detto questo felice estate a tutti!
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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