Può una persona che fino a stamattina aveva detto di volerti bene, come ogni giorno, cessare semplicemente di esistere?

Il Tiri Vispi Weasley era così vuoto senza di lui, anche se pullulava di gente.
George ne sentiva la mancanza.
Aveva vissuto tutta la sua vita con la certezza che non sarebbe mai restato da solo, con Fred al suo fianco. Mai.
Ma sbagliava.
La morte lo aveva portato via in un lampo, con la stessa intensità con cui la vita si nascondeva dietro al suo sorriso ogni mattino.
La guerra lo aveva condannato ad un'eternità di solitudine e sofferenza. George odiava la guerra.
Si guardò attorno chiedendosi se tutto questo avesse veramente un senso. Aveva lasciato Hogwarts per cosa? Gestire un negozio di scherzi da solo? Non sarebbe stata affatto la stessa cosa. Non lo sarebbe stata, perché era Fred a trovare un senso illogico a tutto quello che facevano. Ed ora era tutto finito.
Poi qualcuno varcò la soglia del suo negozio, ovviamente non si trattava di lui, per quanto ancora ci sperasse incessantemente.
<< Ehy George. >> lo salutò.
<< Ciao Angelina. Posso fare qualcosa per te? >> non aveva l'aria felice, e non era nemmeno tanto sicuro di poter recuperare la sua solita, incontenibile, allegria.
<< Mi dispiace per Fred. >> disse << era tuo fratello.. >>
<< Lo so. Dispiace anche a me. >> lei era la sua ragazza; in pratica si erano giocosamente contesi l'amore di Fred per anni. Ma ora anche quel loro scambio di battute era cessato di esistere, diventato un pallido ricordo.
La mora ruotò gli occhi, sedendosi sul banco, e facendo scivolare le gambe dall'altra parte, in modo da ritrovarsi seduta di fronte al ragazzo. Poté giurare di aver intravisto di sfuggita, un piccolo sorriso.
<< Che fai? Ninente clienti oltre il bancone! >> esclamò divertito, cercando di convincerla a scendere, ma lei sembrava alquanto seria. Afferrò George per il colletto del maglione verde, e lo attirò a sé.
<< Promettimi che non sarai mai triste. >> disse, concentrandosi sul suo amico, e tenendo gli occhi castani fissi su quelli azzurri di lui << il mondo ha bisogno di persone come te e Fred. E ora che lui non c'è più, tocca a te ricordare la persona magnifica qual'era. >> non aveva tutti i torti.
<< Mi sembra di vivere una vita a metà, senza di lui. >> Angelina mollò la presa sul colletto del maglione, avvinghiandosi alla testa rossa di lui, e stringendolo forte, fino a far aderire la sua guancia ai seni.
Fortunatamente da quella posizione, Angelina non poteva vedere le guance di George, assumere tutte le tonalità di rosso possibili.
<< Lo so, ma dobbiamo guardare avanti, okay? Perché Fred vorrebbe così. Perché lui non aveva mai perso l'occasione di sorridere. >> George sciolse l'abbraccio, e si alzò a guardarla in faccia; erano amici da una vita, eppure di accorgeva solo adesso di quanto fosse bella, di come le treccine, su di lei, non sembrassero idiote, e finalmenté comprese perché Fred fosse così attratto da lei.
E così la baciò. Perché era giusto farlo.
Perché Angelina aveva un vuoto, lasciato dalla stessa persona che aveva spezzato il cuore a lui.
Perché avrebbero affrontato tutta questa merda insieme, come due persone che si amano.
Perché era lei, lo era sempre stata, la persona con cui avrebbe condiviso la sua vita, il suo cuore. Per sempre.
Angelina spezzò il loro contatto per riprendere fiato.
<< Credo di amarti, Angy. >>