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Autore: Anonimadaicapellibiondi    04/06/2015    0 recensioni
Amber era uscita dal tunnel, era cambiata. Ma nessuno se ne era accorto, aveva perso tutto ciò che amava per colpa dell'eroina. Ma voleva ricominciare e la sua città non glielo permetteva. Così prende un aereo per Parigi. Una decisione che le ha cambiato la vita. Una decisione presa perchè vuole tornare ad essere felice, vuole tornare ad essere forte. Più forte di prima.
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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cap28

Mia madre corse alla porta. Non ci capivo nulla. Chi diavolo era John Dièz? E perchè mia mamma era così nervosa, preoccupata, strana?

Guardai prima mia madre, poi John Dièz. Sembrava si conoscessero piuttosto bene. I loro sguardi non erano sorpresi, come se aspettassero questo momento da molto tempo.

-Beh, allora si... tu sei Amber- disse lui rivolgendomi uno sguardo più tranquillo

-Si... ma... chi è lei?- ero davvero curiosa. Il suo nome non mi era affatto familiare. Il suo viso non mi ricordava nessuno, eppure mia madre lo conosceva. Ne ero certa.

-Non le ha detto niente, signora?- disse John rivolgendosi a mia madre

-Allora? Mi spiegate?!- dissi io

Lasciammo entrare John Dièz e ci sedemmo a tavola. Mi doveva parlare: era qualcosa di serio, me lo sentivo. Qualcosa di importante che mia madre sembrava volesse nascondermi.

-Che sta succedendo?!- quasi urlai, ero giustamente agitata

-Avresti dovuto dirglielo, sapevi che prima o poi questo momento sarebbe arrivato... prima o poi sarei tornato- fece Dièz a mia madre in tono severo

-Signorina Tallish, forse non sa che la sua partenza per la Francia ha portato molte conseguenze che forse, nemmeno lei aveva calcolato- disse poi, rivolgendosi a me

-Di che sta parlando?- cercai risposte negli occhi di mia madre

-Amber, tesoro, quando sei partita, nessuno sapeva dove tu fossi. Io ti ho cercata a lungo come ben sai, in tanti l'abbiamo fatto. L'ha fatto ovviamente anche la polizia-

-Lo so... e quindi?-

-La polizia, mentre ti cercava, ha scoperto anche altre cose su di te... su di noi, riguardanti il nostro,il tuo...passato- mia madre era molto seria ma ora i suoi occhi sembravano sinceri e determinati

-Cose... del tipo?- chiesi anche se avevo già capito di che "passato" si trattava. Un "passato" che era tornato di nuovo a galla, ma che presto ero certa, avrei di nuovo sconfitto. Mi ero rialzata e non avevo nessuna intenzione di cadere ancora.

-I rapporti con molti spacciatori... attività illegali, furti-

-Ma per queste cose sono già stata processata mamma... che cosa centra tutto questo con quest'uomo?-

-Secondo la legge non hai ancora scontato la tua pena...- disse in tono secco John Dièz

Rimasi a bocca aperta. Che significava? Cavolo, questa non ci voleva. Perchè la vita deve essere così dannatamente complicata? Stava andando tutto così fottutamente bene. Stavo vivendo un meraviglioso presente, perchè il passato deve sempre vincere?!

-Lo so tesoro, avrei dovuto dirtelo... ma non trovavo le parole giuste-

-Ok, sarò sincero e non la tirerò per le lunghe, sono un assistente sociale mandato dalla polizia di Greensburg. Quando Lei se ne era andata a Parigi, noi abbiamo contattato sua madre poichè, signorina Tallish, Lei doveva scontare ancora una parte della sua pena. ... non si tratta di carcere stia tranquilla... Lei dovrà occuparsi per sei mesi della città... si tratterà di un lavoro per il bene della cittadina che ogni ragazzo sotto i 21 anni deve compiere quando commette reati come i suoi signorina Tallish, è la legge e seppure so benissimo quanto Lei sia cambiata e quanto tempo è passato, Lei come tutti deve rispettarla ed il mio compito sarà fargliela rispettare- disse l'uomo porgendomi dei documenti

Rimasi a bocca aperta. Non mi era nuova l'attività del "mostriamo quanto sappiamo essere utili alla città". Non era la prima volta che dovevo sottostare agli ordini di qualche assistente sociale ma cavolo, proprio adesso non ci voleva. Stava andando tutto così bene. Guardai mia madre sconfortata e trovai nei suoi occhi un po' di coraggio. Firmai le carte per l'adesione con l' amaro in bocca.

John Dièz andò via poco dopo.

Quando l'uomo uscì dalla porta, guardai mia madre con le lacrime agli occhi.

-Sono stanca- dissi correndo in camera mia

Di nuovo, il mio "passato" si stava prendendo gioco di me.

Mi buttai a letto, in lacrime. Meritavo davvero tutto questo? Le cose stavano andando così bene, dovevo immaginare che qualcosa mi avrebbe di nuovo sconvolta. Mia madre venne a bussare alla mia porta.

-Piccola, su... ho sbagliato a non dirti nulla... avrei dovuto essere sincera-

-Mamma per favore, lasciami sola- le pregai nascondendo la testa sotto le lenzuola

Mia madre entrò e si avvicinò a me. Sentivo il suo profumo, il suo meraviglioso profumo.

-Mi dispiace- disse poi stendosi accanto a me

-Dovevo immaginarlo... stava andando tutto troppo bene- dissi asciungando le lacrime

-Tesoro, si tratterà solo di alcuni mesi-

-Lo so, ma mi fa comunque male pensare di dover far di nuovo i conti con i miei sbagli-

-E' la vita, non possiamo farci niente. Ma vedrai che superato questo non capiterà più di avere a che fare con queste cose. Ti conosco Amber, sei cresciuta e sei maturata. Ora hai imparato la lezione, sei cambiata-

-Mamma, ti voglio bene- dissi abbracciandola

Sapeva sempre cosa dire. Ma come faceva a essere così stupenda?

-Dai, adesso asciughiamo queste lacrime e andiamo a fare la spesa- fece mia madre con un sorriso.

"Ce la farò anche questa volta. Ormai sono una campionessa nel superare le difficoltà", pensai tra me e me.


Vorrei ricordassi tra i drammi più brutti che il sole esiste per tutti.
—  Tiziano Ferro, il sole esiste per tutti

cap28

  
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