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Autore: Piuma_di_cigno    04/06/2015    2 recensioni
Raf e Sulfus sono tornati per affrontare un secondo anno alla Golden School, ma il sentimento che li unisce è sempre più una sofferenza: ora le lezioni sono volte ad imparare l'arte del combattimento tra Angels e Devils. Difficile per Raf, che deve andare contro tutte le regole, contro la sua natura, per rimanere con Sulfus, e difficile per lui, costretto a trascorrere le giornate nel dubbio che lei non lo ami più.
Sarà proprio l'ormai dolce Say ad aiutare Raf a dimostrare che lo ama ancora, qualunque cosa succeda. Tra le lezioni e gli amici, comincia infatti a delinearsi una situazione terribile, pericolosa, ma che forse ha il potere di risolvere finalmente tutto.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arkhan, Raf, Sai, Sulfus, Un po' di tutti | Coppie: Raf/Sulfus, Sai/Tyco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 5 – Addii

Quella sera cenare fu un'impresa. Le mie amiche aspettavano evidentemente di vedermi arrivare e rimasero in mensa per almeno due ore. Alla fine, presi di nascosto qualcosa e andai a mangiare in biblioteca, per evitare di ritrovarmele in camera.

In biblioteca mi sentivo a casa. Non era un luogo né solo per Angels né solo per Devils: potevamo starci entrambi. Era buia e silenziosa, ma non faceva paura. I libri profumavano di pagine antiche, di segreti e, a volte, di amore.

Sgranocchiai quel qualunque cosa fosse quello che avevo preso. Non ci avevo nemmeno fatto caso. Mi accorsi solo molto tempo dopo che erano cereali, non esattamente la cena migliore.

Chissà se esistevano libri che preparavano agli addii. Come aveva detto addio Say a Tayco? Come succedeva? Cosa bisognava dire? Cos'era importante dire?

Girovagai per quelle che mi parvero ore nella biblioteca labirintica della Golden School. Era buio e non c'era anima viva. Il silenzio, a volte, metteva paura.

Guardai le stelle dalle rare finestre.

Il giorno seguente non sarei più stata parte di tutto questo. Mi sembrava straordinariamente surreale. Il mio cervello ci aveva sempre impiegato un po' di tempo per capire le cose e anche questa volta ci voleva del tempo prima che elaborassi il tutto.

Non ero nemmeno sicura di voler tornare alla Golden School. All'inizio avevo pensato a un'assenza temporanea, ma poi … Effettivamente, a cosa mi sarebbe servito tornare indietro dopo mesi e mesi di assenza, indietro con il programma, i compiti e le conoscenze? Dal punto di vista scolastico, a poco e niente. Da quello sentimentale, invece …

Non c'era un manuale sull'amore, in biblioteca? Perché non c'era? Perché nessuno pensava mai a scrivere le cose che servivano davvero?

Continuai a vagare senza meta tra gli scaffali, sedendomi di tanto in tanto sulle rare poltrone. Dopo ore, avevo attraversato – finalmente - l'intera biblioteca, ed ero arrivata davanti all'ultima sezione, la zoologia.
I libri erano divisi per argomenti, e poi catalogati per autore. I bibliotecari sapevano di cosa parlavano tutti quei libri, perché nella loro eternità di Angels erano riusciti a leggerli tutti.

Mi stropicciai gli occhi. Non riuscivo neanche a leggere i titoli dalla stanchezza.

Mi appoggiai contro una delle tante scaffalature. E pensare che avrei anche dovuto tornare indietro!

“Raf?”

Udii una voce stupita che mi riportò immediatamente alla realtà.

“Cosa ci fai qui?” gli occhi disorientati di Sulfus fissavano i miei in cerca di una risposta. Per un attimo, pensai di trovare una pietra di ambra o topazio da tenere sempre al collo, in ricordo dei suoi meravigliosi occhi.

“Non riuscivo a dormire.” non era proprio una risposta, ma almeno spiegava il motivo per cui vagavo in giro per la biblioteca di notte. “E tu?”

Ero sempre più confusa dal sonno.

“Io …” mi sorrise, “Stavo facendo la stessa cosa.”

Si avvicinò lentamente, fino ad appoggiarsi allo scaffale accanto a me, sfiorandomi la spalla. Appena lo sentii tanto vicino, provai una strana sensazione di calore e finalmente la stretta che mi artigliava lo stomaco si allentò.

Appoggiai la testa sulla sua spalla e chiusi gli occhi. Sulfus rimase fermo un attimo, come se fosse sorpreso dalla mia reazione, ma poi mi avvolse la vita con un braccio e mi attirò a sé.

Doveva essere questa la pace.

“Raf ...” mi baciò la fronte. “Credevo mi odiassi, dopo quello che ti avevo fatto.”

Socchiusi gli occhi.

“Non posso odiarti. Non ti odiavo nemmeno quando combattevamo e nemmeno quando ho visto che mi attaccavi.”

Sulfus mi strinse più forte a sé, per quando possibile, e mi baciò la fronte e i capelli. Fu come se delle scariche elettriche si propagassero per il mio corpo, e il pensiero di lasciarlo il giorno dopo mi mozzò il respiro.

E tuttavia sapevo che era l'ultima speranza che avevamo per dimenticarci a vicenda e andare avanti. Rimanere avrebbe solo peggiorato le cose.

Goditi tutto questo, mi suggerì il sesto senso. E così decisi di fare.

Sollevai una mano e col dorso accarezzai il viso di Sulfus, a qualche centimetro dal mio. Mi girava la testa. Da quanto non eravamo così vicini?

La sua mano afferrò la mia e la stella del VETO, sul palmo, cominciò a pulsare di dolore quando il desiderio di un secondo bacio di Sulfus si fece quasi irrefrenabile.

Era talmente vicino … Avremmo potuto sporgerci di qualche centimetro, solo qualche centimetro, e le nostre labbra si sarebbero finalmente toccate; fuoco e ghiaccio.

Tutto quello che desideravo, in assoluto. Sarebbe davvero crollato il mondo per un bacio? L'ultima volta non era successo.

Mi accorsi che il suo corpo aderiva di più al mio. Si stava irrimediabilmente avvicinando a me. La sua mano mi accarezzò il viso e passò attraverso i capelli, scendendo lungo la schiena.

Avevo i brividi e il cuore che batteva forte.

Guidata dall'istinto, lo attirai a me. Non c'era niente, nient'altro in quel momento che desiderassi di più.

Appoggiò la fronte alla mia e mi guardò negli occhi.

“Ti fidi di me?”

Annuii, incapace di parlare. La sua voce era roca, e dolce. Era casa.

Chiudemmo gli occhi nello stesso momento.

Per un istante, solo un istante, le labbra di Sulfus sfiorarono le mie e un brivido mi corse lungo la schiena.

Si spostò e mi baciò sul collo, scendendo verso le spalle, fino a baciarmi la mano. I suoi occhi incontrarono di nuovo i miei. Quanto avrei voluto rimanere per sempre con lui, senza riserve.

Sentii le lacrime scorrermi lungo le guance, e Sulfus si avvicinò e baciò prima le lacrime, poi i miei occhi chiusi, e mi abbracciò, stringendomi forte.

“Andrà tutto bene, Raf. Andrà tutto bene.” le mie gambe cedevano per la stanchezza e la tristezza; mi guidò verso un divanetto poco distante e mi aiutò a sedermi. Poi mi circondò le spalle con un braccio.

In quegli istanti, notai, forse per la milionesima volta, quanto fosse forte, caldo e protettivo nei miei confronti.

Feci per staccarmi e alzarmi, ma lui non me lo permise e cominciò ad accarezzarmi dolcemente la schiena. A volte saliva fino al collo e lo sentivo sfiorare la voglia che provava la mia natura umana.

Persino a Uriè aveva sempre fatto impressione. Non a lui.

Mi concessi il lusso di credere che quello fosse un sogno che durava per sempre; e anche se doveva essere un meraviglioso sogno, continuavo a piangere, e piangere.

Sulfus asciugava con dolcezza le mie lacrime, sfiorando le mie guance e facendomi piangere ancora di più, per quando possibile.

Alla fine, ero praticamente in braccio a lui, che mi cullava come fossi una bambina piccola. Quanto mi sarebbe mancato! La cosa giusta faceva sempre così male? Mi sembrava tutto tanto surreale … Eppure sapevo che il giorno dopo il vuoto sarebbe stato lì, nel cuore, nella testa e nella pancia, dove avrei perso le farfalle che si agitavano grazie a lui.

“Cos'hai fatto quest'estate?” chiese a sorpresa, in un sussurro. Tentai di evitare che la mia voce risultasse tanto tremante.

“A dire il vero … Non molto.” sorrisi tra me e me. “Sono rimasta chiusa in casa a leggere.”

La sua mano continuava ad accarezzarmi lentamente la schiena, ostacolando la mia concentrazione nel dare una risposta coerente.

“Cos'hai letto?”

Sentii il mio viso diventare rosso.

“Libri … Di … Sì, ecco, avventura.” borbottai in risposta, ma abbassai lo sguardo e questo testimoniò la mia terribile inesperienza nel mentire.

Gli occhi di Sulfus si accesero di malizia.

“Cos'hai letto?”

Arrossii furiosamente.

“N-niente di particolare ...”

La sua mano salì verso il collo e il suo viso si avvicinò al mio, in cerca di una risposta. Esibì un sorrisetto beffardo, mentre mi baciava esattamente all'angolo destro della bocca, sfiorandola appena.

Anche quando si staccò, rimase un'impronta che pareva bruciare sulla pelle.

Rimase abbastanza vicino da non poter staccare gli occhi dai suoi, e da sentire il suo respiro sul mio viso; mi dava alla testa.

“Dai, dimmelo ...” implorò, divertito e curioso, avvicinandosi di nuovo a me. Se l'avesse fatto ancora una volta, avrei finito per spostare, praticamente contro la mia volontà, le labbra per incontrare le sue.

“Romanzi.” mugugnai infine, mentre si allontanava appena da me ridacchiando.

“Romanzi, eh?”

Le mie guance dovevano essere ormai fucsia. Approfittando di quella distrazione, si distese accanto a me sul divanetto, fortunatamente abbastanza largo perché potessimo starci entrambi, ma abbastanza stretto, come notai, perché fossimo costretti a stare vicini.

Per un attimo, intravidi un'ombra nei suoi occhi.

“Cosa pensi di fare … Per … Per le lezioni?” chiesi abbassando lo sguardo.

Sulfus alzò le spalle e respirò a fondo.

“Non ne ho idea. Io posso saltarle tutte, ma tu ...”

Mi morsi il labbro. Non sarei riuscita, mai e poi mai, ad odiare un sempiterno a caso solo perché era un Devil. Mi sarei sentita in colpa per il resto della mia eternità.

“Ci penserò.” risposi quindi, cercando di essere vaga. La mia soluzione era purtroppo già pronta.

Dallo sguardo che mi lanciò Sulfus, capii che il suo sesto senso l'aveva già avvertito, ma quello che stavo per fare era una cosa talmente insolita per me che lui non riusciva nemmeno a immaginare cosa stessi per fare.

Non riuscivo, nonostante ciò, a non sperare in una nuova, meravigliosa vita. Ero sempre stata ottimista, in fondo, e notavo, mio malgrado, dei lati positivi: smettere di tormentarmi per tutto questo, avere una nuova amica, una nuova casa … Avevo immaginato molto spesso queste cose, ma le avevo immaginate insieme a lui.

“A cosa pensi?”

Alzai lo sguardo e incontrai il suo, a qualche centimetro dal mio viso.

“Alla nostra vita da umani.”

Sulfus sorrise.

“Se lo fossimo, probabilmente una sera verrei a prenderti,” intrecciò le sue dita con le mie, “con una rosa rossa, e ti porterei nel posto più bello che conosco sulla Terra, al tramonto.” i suoi occhi splendevano. “E ci torneremmo sempre, solo tu e io.”

 

Mi accorsi di essermi addormentata solo il mattino successivo, quando mi svegliai e mi ritrovai tra le braccia di Sulfus, spettinata e sul divanetto della biblioteca.

Dormiva ancora.

A malincuore, mi alzai e mi voltai a guardarlo. Sembrava tanto sereno. Il suo sesto senso gli avrebbe detto che stavo bene.

Gli feci una carezza sul viso, visto che di più non potevo fare senza violare il VETO, e presi il volo verso l'uscita.

Mi sembrava tutto terribilmente surreale, tanto che non riuscivo nemmeno a sentire il dolore per quello che avevo appena fatto. Era come se il mio cervello non l'avesse capito.

Appena arrivai in corridoio, mi accorsi che doveva essere tardi, perché nonostante la limpidezza del cielo sereno, non c'era uno studente in giro; probabilmente erano già tutti a lezione.

Mi diressi di corsa verso la mia stanza. Presto Sulfus si sarebbe svegliato e non volevo che mi trovasse … In procinto di partire.

Mentre correvo, pensai alle mie amiche. Cosa avrei fatto con loro? Mi sentivo un mostro all'idea di andarmene così. Mi avrebbero odiata per sempre?

Aprii di scatto la porta di camera mia e corsi a prendere il borsone sotto il letto. L'unica cosa che aggiunsi fu il mio diario.

Poi saltai nel vuoto, diretta verso la Terra.

Spazio autrice: eccoci dunque all'addio! Non preoccupatevi, non è finita qui ... Devono accadere ancora molte cose, ma come si suol dire, diamo tempo al tempo! Raf e Sulfus hanno bisogno di un periodo di vera e propria lontananza, mente e corpo, per capire quanto sono disposti a rischiare l'uno per l'altra. Non mi farò attendere, come spero le vostre recensioni! Attendo con ansia di sapere cosa ne pensate! =) Baci, Piuma_di_cigno.
   
 
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