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Autore: SaraHood23    04/06/2015    2 recensioni
...L’unico posto sicuro e conosciuto in cui poteva rifugiarsi era anche l’unico posto in cui si era sempre sentita a casa...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Neal Cassidy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-shot SwanFire
Ricordo di una promessa
 
 
 
New York, era una giornata splendida, il sole brillava alto e caldo sopra i grattacieli, nell’aria si sentiva un odore misto a hot dog e donuts con un leggero aroma di caffè.
Era da molto che non sentiva quegli odori, e si stupiva della capacità che queste presenze invisibili avevano nel farle tornare improvvisamente alla memoria momenti e situazioni più inaspettate.
Emma incedeva per la città, sapeva esattamente perché si trovava lì, aveva da poco scoperto l’enorme segreto che i suoi genitori le avevano nascosto per tutto quel tempo, lei li aveva perdonati ma non era ancora pronta ad affrontarli così decise di lasciare Storybrooke per un po’.
L’unico posto sicuro e conosciuto in cui poteva rifugiarsi era anche l’unico posto in cui si era sempre sentita a casa.
Si diresse in quello che un tempo era il nido d’amore suo e di Neal, aveva tenuto le chiavi come se sapesse che un giorno ne avrebbe avuto ancora bisogno.
Entrò, era da molto che non vedeva quelle pareti, il tavolo pieno di cianfrusaglie e il letto in cui aveva concepito suo figlio, il frutto del loro amore.
Ad un certo punto sentì la porta aprirsi, non sapeva chi avrebbe trovato dall’altra parte, Neal era sparito dalla sua vita da troppo tempo per essere sicura che abitasse ancora in quella casa e non aveva il tempo di nascondersi, così rimase lì in mobile in attesa di scoprire la verità.
La porta si aprì, ed ecco che come un fantasma tornato dal passato, con i piedi bloccati al pavimento, il cuore in arresto e gli occhi che brillavano apparve Neal, l’uomo che l’aveva abbandonata senza una spiegazione, l’uomo che non aveva mai conosciuto suo figlio.
Lui la fissava, lei non proferiva parola, nessuno dei due era sicuro di quello che aveva di fronte, forse una visione o forse la realtà ma entrambi erano trepidati.
<< Che ci fai qui? >>, chiese Neal dopo un respiro profondo con voce vibrante.
Emma non sapeva cosa rispondere, la spiegazione era troppo lunga e complicata, così si limitò a dire << non pensavo di trovarti ancora qui dopo tutti questi anni, comunque scusami volevo solo ricordare i vecchi tempi, me ne vado subito. In fondo non abbiamo nulla da dirci >>, aveva l’aria minacciosa e arrabbiata.
Lui rimase a guardala le si avvicinò per poter ammirare meglio i suoi occhi e iniziò: << so di essermi comportato come uno stronzo, ti ho abbandonata, ma l’ho fatto per il tuo bene. Se fossimo restati assieme tu non saresti mai diventata la Salvatrice e non avresti mai incontrato i tuoi genitori. Perdonami, non ti chiedo di farlo ora, ma dammi una seconda opportunità. >>, strinse le sue mani e continuò, << ricordi, molti anni fa quando ti parlai di Tallahassee, ti avevo promesso una luogo sicuro, una casa, ma non ho mantenuto la promessa. Ora sono disposto a qualunque cosa per rimediare, anche se ciò comporterà lasciare New York, il mio lavoro e tornare a Storybrooke con te, voglio stare con mio figlio e sono anche disposto a perdonare mio padre, ma ti prego perdonami. >>
Emma rimase a fissarlo, le sue parole apparvero sincere e così belle da toccarle il cuore, ma non lo fece vedere e si limitò a dirgli: << ok, posso provare a perdonarti ma ci vorrà del tempo e non ti prometto nulla. >>
Non era certa di quello che faceva, ma dopotutto era il padre di suo figlio e Henry aveva bisogno di una padre, e in fondo al suo cuore lo amava ancora nonostante tutto.
Neal con aria felice prese alcune delle sue cose e assieme partirono verso Storybrooke.
Arrivati in città, scesero dall’auto, Uncino andò subito ad abbracciare Emma e questo rattristì Neal ma nonostante ciò non gli impedì di salutare il suo vecchio amico con un abbraccio fraterno.
Henry corse da sua madre e la salutò, Emma gli mise una mano sulla spalla e gli disse: << Henry voglio presentarti una persona, lui è Neal ed è tuo padre. >>
Tutti rimasero a fissarlo, erano stupiti da quella notizia, ma rimasero sconvolti quando scoprirono che Neal era figlio di Tremotino.
**********
Le giornate trascorsero serenamente, Neal era riuscito ad ottenere la fiducia di Henry, ora erano padre e figlio e tutto andava per il meglio.
Emma si stava allontanando da Uncino, lui la faceva star bene, ma non lo amava e riavere di nuovo Neal e vederlo essere padre del loro figlio le fece capire che lo amava ancora, non aveva mai amato nessuno quanto lui.
Una sera Emma chiese a Neal di uscire a bere qualcosa assieme, lui ovviamente accettò.
Passarono la serata da Granny, poi usciti dal locale decisero di fare una passeggiata nel bosco.
Camminarono molto restando in silenzio, nessuno dei due sapeva cosa fare o dire, lei avrebbe voluto dirgli che lo aveva perdonato e lui voleva guardarla negli occhi e dirle che l’amava.
Arrivati nel mezzo del bosco si fermarono, Emma si girò verso di lui e lo guardò fisso negli occhi, stava per parlare ma fece a tempo a dire semplicemente “ io… ” che si ritrovò le labbra di Neal sulle sue.
Lui non poteva più aspettare, amava quella donna e non riusciva a starle così vicino senza toccarla.
La baciò con passione, la spinse sul tronco di un albero, i loro corpi erano uniti, le morse il labbro, e poi le baciò il collo.
Emma assaporava ogni singolo bacio, solo lei sapeva quanto le fosse mancato tutto questo, ora lo desiderava come non aveva fatto mai.
Lui cominciò ad accarezzarle la coscia, poi con un solo gesto le slacciò i pantaloni, glieli abbassò e cominciò ad accarezzarle dolcemente le parti intime
Lei lo voleva, lo desiderava, lo strinse a sé con foga lo baciò e in un secondo sentì le dita di lui penetrare dentro di lei facendola gemere di piacere.
Gli si avventò al seno stringendolo con ardore, entrambi erano trasportati dalla passione e fremevano il momento in cui sarebbero esplosi di piacere.
Emma lo fermò gli abbassò i pantaloni e porse le sue morbide labbra sul membro di lui.
Fu un eterna giostra, lui era pronto, e lo era anche lei.
Neal la prese per la vita, la sollevo a sé, la schiena di Emma era appoggiata all’albero, le gambe avvolgevano il corpo di lui.
Erano pronti, lui la penetrava con impeto e insaziabile passione, lei gemeva ad ogni oscillazione di lui, i loro corpi uniti in una danza si stringevano sempre di più l’uno all’altra.
Ecco tutto era finito, come un orchestra sinfonica avevano raggiunto l’orgasmo in perfetta sintonia e non potevano sentirsi meglio di così.
Quella notte nel cuore del bosco a ridosso di quell’albero suggellarono il loro amore in ricordo di una promessa fatta molti anni prima, perché ora avevano ciò che si erano promessi, una casa e una famiglia che perdurò all’eternità.
 
Sara Hood.
 
 
   
 
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