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Autore: Daisy_of_light    05/06/2015    9 recensioni
Dal testo: "Un tuffo nelle acque di un lago del Wisconsin in pieno novembre non è un toccasana per la salute. Mai! E Dean Winchester stava iniziando a capirlo. La cosa non riguardava tanto se stesso, quanto quel gigante di fratellino che si ritrovava seduto sul sedile affianco."
Pura e semplice Bromance!
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
- Questa storia fa parte della serie 'A Big Brother's Tale'
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Note dell'autrice: Ciao a tutti! XD Ebbene sì! sono viva e sono tornata! XD Torno con questa piccola e semplice os carica di Bromance! XD Ambientata dopo la 1x3, non per particolari motivi, solo che mi serviva una scusa per far entrare Dean in modalità "fratellone che si prende cura di Sammy"! XD Spero di non essere schifosamente arrugginita, cosa che temo! XD E spero, soprattutto, che non vi annoi così tanto! XD Semmai vogliate leggerla, vi aspetto infondo alla pagina! XD Buona lettura! XD 
Disclaimer: Purtroppo, i personaggi e Supernatural non sono miei! Magari lo fosseroooooo! XD 


 
A BIG BROTHER'S JOB
 
 
 
 
 
Un tuffo nelle acque di un lago del Wisconsin in pieno novembre non è un toccasana per la salute. Mai! E Dean Winchester stava iniziando a capirlo. La cosa non riguardava tanto se stesso, quanto quel gigante di fratellino che si ritrovava seduto sul sedile affianco.
 


Sam Winchester, non appena lasciato lago Manitoc, aveva iniziato ad agitarsi sul suo posto e a schiarirsi la gola in continuazione. "Influenza un arrivo!" fu il primo pensiero di Dean quando, in una occhiata fugace e celata, notò il volto pallido e tirato di Sam. All'ennesimo cambio di posizione del fratello minore, Dean abbassò la musica e chiese:
-Che hai? Delle formiche ti hanno fatto il nido nei pantaloni?-
Sam lo fulminò con la sua espressione da stronzetto più tipica e gli rispose:
-No, Dean! Va tutto bene!-
-Come ti pare!- esclamò il maggiore alzando una mano in segno di resa e tornando a guardare la strada deserta davanti a loro, mentre pensava:
"Il solito figlio di puttana testardo! Crede che non mi sia accorto del mal di testa che ha e del fatto che abbia male a tutte le ossa tanto da non riuscire a stare comodo!"
Dean decise di attendere un'altra ora prima di colpire di nuovo e mettere sotto torchio Sam finchè non avesse ammesso che stava male.
 


In un'ora iniziarono i colpi di tosse, i brividi e qualche starnuto. Il sole era ancora alto, quindi freddo non era, contando che l'Impala, con la sua bellissima e lucidissima carrozzeria nera, si scaldava in fretta. "Sì...decisamente influenza!" pensò Dean, dandosi ragione.
 


Sam non era mai stato cagionevole di salute; crescere nelle schifose stanze di motel e cacciare nei luoghi e con le circostanze più malsane pensabili, aveva fortificato per bene il sistema immunitario di entrambi, quindi poche volte si erano ritrovati a letto ammalati. Tuttavia, fin dai primi anni di vita, Dean aveva scoperto che, sebbene non fosse per nulla cagionevole, Sammy, quando si ammalava, si ammalava sul serio. Ricordava più di una nottata passata in bianco, su una sedia, a fare impacchi freddi sulla fronte del fratellino, a costringerlo a bere perché non si disidratasse, a cucinargli del riso in bianco per mantenerlo in forze, mentre una febbre bruciante lo debilitava per due o tre giorni. Ed ecco che un tuffo in un lago in pieno novembre, sommato allo stress delle ultime settimane di caccia, alla perdita di Jessica e agli incubi continui che gli impedivano di dormire più di una qualche mezz'ora di fila, avevano abbattuto le difese fisiche di Sam. E, ancora, dopo anni, Dean sapeva benissimo come occuparsi di Sammy. Occuparsi di Sam era sempre stato il suo compito.
 


Sam si riscosse dal dormiveglia nel quale era caduto quando Dean parcheggiò nel primo motel decente che trovò lungo la strada. 
-Dean! Perché ci fermiamo? Non sono nemmeno le quattro!- esclamò sconcertato Sam, rizzandosi e strizzando gli occhi quando una fitta gli attraversò la testa dolorante.
Dean scosse la testa, roteando gli occhi, poi decretò:
-Ci fermiamo, perché stai male!-
-Ma io sto benissimo!-
-Sammy...non ti sei nemmeno reso conto che sono già sceso a fare il check-in!- constatò Dean, non nascondendo un velo di preoccupazione.
Sam si ammutolì all'affermazione del fratello maggiore e non poté fare altro che chiudere la bocca e scendere dalla macchina, seguendo il fratello nella stanza. Solitamente, non si sarebbe arreso così facilmente, ma la testa gli martellava, aveva freddo e la gola sembrava essere fatta di pezzi di vetro.
 


Quando entrò nella stanza e vide il letto, gli sembrò quasi di sentire un richiamo paradisiaco e vi si gettò sopra, a pancia in giù, affondando la testa nel cuscino. Il profumo di ammorbidente gli riempì le narici e si rese conto che Dean doveva aver speso un po' di più rispetto al solito per ottenere una camera che dava decisamente l'impressione di essere pulita e disinfettata. Ne ebbe la conferma quando si sdraiò sulla schiena e non vide nessun tipo di macchia di dubbia origine su pareti, soffitto e moquette.
-Ehi! Ragazzone!- lo chiamò Dean, cercando di attirare la sua attenzione.
Sam non si era reso conto che suo fratello, in quel lasso di tempo, aveva già portato dentro i borsoni e lo stava guardando con un'espressione a metà tra il divertito e l'apprensivo.
-Tutto bene?- chiese il maggiore incontrando gli occhi lucidi di un principio di febbre del minore.
Sam si alzò a sedere, dolorante, e rispose:
-Sì, Dean! Sto bene! Stai esagerando! È solo un po' di raffreddore e mal di gola!-
-Certo! Questo vediamolo tra qualche ora, ok?- fece Dean -Senti...Ti lascio solo per una ventina di minuti! Recupero un po' di provviste e poi torno! Tu cerca di farti trovare sotto le coperte per il mio arrivo!-
Sam gli lanciò una scarpa e Dean la schivò, uscendo dalla stanza con una risatina. Come in un sogno, Sam si spogliò e indossò gli indumenti da notte, infilandosi, poi, nel letto e addormentandosi di botto, cercando di sfuggire al mal di testa e al mal di gola.
 




-Sam...perché?- Jessica, sul soffitto, lo guardava con un'espressione contratta dal dolore, mentre la ferita al ventre gli gocciolava addosso.
-No, Jess! No!!-
-Perché, Sam? Perche? Tu lo sapevi! Tu non mi hai protetto!- lo accusò la ragazza mentre piangeva.
-No! Ti prego, Jess! No!-
-Tu lo sapevi, Sammy! Tu non l'hai salvata!- inizò Dean, tendendo un dito puntato verso Sam.
-No, Dean! Mi spiace!-
-Shhhh, Sammy...stai tranquillo! Sono qui...- sussurrò una voce profonda.
-Adesso chi sarà il prossimo? Io? Papà? Chi, Sammy? Chi?!-
-No, no, no!!!- urlò Sam, disperato.
-Sammy!- lo chiamò una voce accompagnata da un frescore sulla fronte.
 

Sam aprì gli occhi con uno scatto: mise a fuoco due pozze verdi velate di preoccupazione e una mano che gli reggeva un asciugamano bagnato contro la testa.
-Dean...- bisbigliò Sam, la gola fatta di carta vetrata.
-Sammy, va tutto bene?-
Sam scosse la testa in segno di diniego: si era reso conto di essere sudato, accaldato, ma, allo stesso tempo, infreddolito. La testa gli faceva malissimo, al pari della gola.
Dean gli portò un bicchiere con del liquido effervescente alla bocca e lo aiutò a bere, sollevandogli un po' il capo dal cuscino. Finito il contenuto dal sapore disgustoso, Dean si alzò per recuperare una bottiglietta di acqua da mini frigo. In quel lasso di tempo, Sam si rese conto che era ormai notte e che, sul comodino di fianco a lui, erano già pronte delle scorte di medicine.
 

-Da quanto sei tornato?- chiese Sam, bevendo dalla bottiglietta, sempre aiutato da Dean.
-Da qualche ora, fratellino! Ti ho trovato addormentato come un sasso e con la febbre alta.-
Sistemò la bottiglietta sul comodino e posò una mano sulla fronte bollente di Sam che, ad occhi già chiusi, inconsciamente oppure di proposito, cercò di andare incontro al suo tocco, per trovare un po' di conforto. Dean sorrise dolcemente alla reminiscenza di quel gesto che richiamava la loro infanzia e sussurrò con affetto:
-Cerca di riposare, Sammy...-
 
 


Passarono delle ore...la febbre di Sam continuava a rimanere alta nonostante la medicina che Dean gli aveva fatto prendere. Il fratellino faticava a riposare tranquillamente. La febbre lo intrappolava in incubi ancora più cruenti del solito. Il nome di Jessica e quello di Dean erano i più frequenti che gli uscivano dalle labbra.
-Deeeeeannnn...- mugolò debolmente Sam nel sonno.
Il maggiore dei Winchester, seduto su una sedia a fianco del letto, si piegò in avanti e adagiò una mano sul petto del fratellino, sussurrando:
-Sono qui, Sammy...shhhhh...sono qui...-
-Deeeeaannnn!- iniziò ad agitarsi sul letto il minore.
Dean entrò in allarme e si sedette sul letto, cercando un contatto più stretto con il fratello. Spostò l'asciugamano bagnato dalla fronte contratta di Sam e avvertì ancora il calore dirompente della febbre. Dean si lasciò sfuggire un'imprecazione tra i denti stretti e si allungò fino al comodino, per inzuppare di nuovo l'asciugamano di acqua gelida. Lo strizzò per bene e lo risistemò sulla fronte del fratellino malato. L'acqua bagnò i capelli già umidi di sudore di Sam che lo chiamó ancora:
-Deeeeaannn!-
Quell'urlo quasi disperato fece tornare indietro Dean di qualche anno, quando doveva accorrere da un Sammy dodicenne, appena gettato attivamente nel mondo della caccia, preda degli incubi e incapace di risvegliarsi senza l'aiuto di quel fratellone che invocava a pieni polmoni. Come allora, Dean posò una mano sulla guancia di Sam e dichiarò, determinato e con voce decisa, ma, allo stesso tempo, dolce e preoccupata:
-Fratellino! Sono qui! Sei con me e sei al sicuro!-
Sam sembrò calmarsi a quelle parole; l'espressione contratta del suo viso di rilassò e il respiro rallentò, mentre Sammy si girava su un fianco, a cercare la presenza di Dean. Il maggiore dei due si lasciò sfuggire un sorriso tirato, alla reminiscenza di un altro richiamo dell'infanzia e attese qualche altro minuto prima di rimuovere la mano: voleva essere sicuro che l'allarme fosse rientrato e che fosse riuscito a scongiurare un altro delirio.
Avendo la certezza che Sammy fosse risprofondato nel mondo di Morfeo, Dean emise un lieve sospiro di sollievo e continuò la sua veglia.
 



Sam si ridestò dal sonno. Sapeva di aver avuto un altro incubo e sapeva di aver chiamato di nuovo suo fratello. Sapeva anche che, una volta guarito, si sarebbe vergognato di essersi dimostrato così bisognoso di cure e attenzioni, ma, sinceramente, in quel momento, non gliene poteva fregare un bel nulla. Senza aprire gli occhi, troppo pesanti ed esausti, cercò di alzare una mano, alla ricerca del suo fratellone.
-Dean...- provó a chiamarlo, ma quello che ne uscì fu solo un suono a metà tra il lamento e il borbottio. Dio! Quanta sete aveva!
-Sammy...- sussurrò una voce che avrebbe riconosciuto tra mille, mentre una mano gli alzava il capo e gli portava un bicchiere alle labbra, un'altra volta. L'acqua fresca gli lenì la gola ancora dolorante e così potè rigettarsi sul cuscino, esausto.
-Dean...- bisbigliò ancora il minore, costantemente alla ricerca di colui che era sempre stata la sua ancora negli anni della giovinezza.
-Shhhh...- disse dolcemente Dean, posandogli di nuovo l'asciugamano bagnato sulla fronte -Dormi, Sammy...-
-No...non voglio fare incubi...- fu il tentativo misero di Sam di opporsi alle parole del suo fratellone e al richiamo del sonno su di lui.
Una mano prese ad accarezzargli i capelli, mentre Dean lo rassicurava:
-Questa volta non farai incubi, fratellino...riposa...-
Con voce profonda, Dean iniziò a canticchiare il ritornello di Hey, Jude, la ninna nanna di Mary Winchester, che Sam conosceva solo grazie a Dean.
La voce profonda del suo fratellone e il movimento della sua mano tra i suoi capelli, fecero cadere Sam in un sonno senza incubi.
 



Fu la carezza calda di un raggio di sole sul viso a risvegliarlo. La prima cosa che notò, fu l'assenza del mal testa, dei brividi e del caldo anormale. Provò a deglutire e constatò che la gola sembrava molto meno malandata di prima. 
Si decise, finalmente, ad aprire gli occhi, ritrovandosi ad osservare il soffitto.
 
"Dean..." Il primo pensiero di Sam fu il fratello. Lo cercò nella stanza, girandosi verso l'altro letto ed eccolo lì: Dean Winchester, seduto sul letto, le gambe distese davanti a lui, la schiena posata alla testiera del letto, dormiva, con la testa rivolta verso di lui. La piccola TV dall'altra parte della stanza era accesa e impostata sul volume minimo, con i sottotitoli attivati.
-Ehi...bell'addormentato! Ti sei svegliato!-
Il "Sammy radar" di Dean si era attivato e, di conseguenza, il fratello maggiore aveva percepito che Sam era sveglio. Si alzò in piedi e si sedette sulla sedia che era ancora di fianco al letto.
-Come ti senti, fratellino?- chiese il maggiore dei Winchester posando una mano sulla fronte di Sam con un sorriso.
-Meglio...- sussurrò in risposta Sam, lasciando che Dean si prendesse cura di lui.
Dean sembrò soddisfatto della risposta e constatò:
-Bene! Sembra che, finalmente, la febbre sia scesa definitivamente!-


Iniziò a versare dell'acqua in un bicchiere con del contenuto effervescente. Sam, nel frattempo, lo osservava: Dean aveva un'espressione molto stanca sul volto e delle borse scure sotto gli occhi.
-Non hai dormito molto?- chiese Sammy con impeto, mentre Dean gli porgeva il bicchiere.
-Ho dormito qualche ora questa mattina, quando la febbre si è abbassata del tutto! In questi due giorni e mezzo hai fatto troppo il pazzo per lasciarmi riposare!- concluse, ironico, il maggiore, accennando un sorriso.
Sam, per un pelo, non si soffocò con l'acqua mescolata all'integratore:
-Due giorni e mezzo?!- esclamò, sconvolto, Sam -Ho dormito due giorni e mezzo?!-
-Non direi dormito! Spesso ti svegliavi preda degli incubi e, la maggior parte delle volte, non eri totalmente in te a causa della febbre!- Dean tralasciò di raccontare a Sam lo spavento che gli aveva fatto prendere quando si era risvegliato, piangendo e chiamando sia lui che Jess, mentre Dean cercava di strapparlo all'incubo causato da quel febbrone da cavallo che aveva! Aveva anche valutato una gita all'ospedale visto lo stato di delirio. Evitò anche di raccontare i momenti imbarazzanti in cui Dean lo aveva dovuto stringere tra le braccia per farlo riaddormentare.


Sam, nel frattempo, cercava di ripensare all'accaduto, ma non riusciva a richiamare nulla alla mente. Sapeva che Dean non gli stava raccontando qualcosa, ma lo avrebbe lasciato mantenere il segreto. Gli bastava ricordare la sensazione di essere al sicuro grazie alla protezione del fratellone che vegliava su di lui.
-Ehi! Non pensare! Non voglio che rischi di cuocerti quel cervello da secchione ancora una volta!- lo sfottè Dean, vedendo Sam pensieroso. Il suo fratellino non lo avrebbe trascinato in uno dei suoi momenti da femminuccia.
Aiutò Sam ancora, poi esclamò:
-Adesso riposa un altro po'! Non appena ti svegli, ti preparerò da mangiare il solito riso in bianco da malati e...fratellino, lasciatelo dire, poi hai bisogno di una doccia! Puzzi!-
Sam gli sciorinò la sua faccia da stronzetto, un po' sciupata, ma sempre eloquente, mentre gli diceva:
-Scemo!-
-Stronzo!- fu la replica di Dean, mentre si stendeva sul suo letto con una risata.
Sam sorrise a sua volta e si girò su un fianco, sempre verso Dean.
-Dean...- fece Sam, attirando l'attenzione del fratello.
Quando Dean si girò verso di lui, Sam concluse:
-Grazie!-
Il ringraziamento fu accompagnato da uno dei sorrisi più sinceri di Sammy e a Dean sembrò quasi di ritrovarsi di nuovo davanti a quel ragazzino di quattro anni un po' cicciottello che gli sorrideva come se, di fronte, avesse il proprio eroe. Deglutendo faticosamente a causa del groppo in gola provocatogli da quei ricordi, Dean fece un verso strafottente e rispose:
-Taci e dormi, Samantha!-
Sam sorrise al fratellone che aveva distolto lo sguardo per nascondere gli occhi lucidi. Con una serenità che non provava da quasi un mese, Sam si riaddormento.
 
 
 
 
Fine.
 
 

 
 
 
Note dell'autrice: (come sempre, di nuovo...) Allora? Che ve ne pare? Ruggine che viene via a pezzi? XD Spero davvero che non vi abbia tediato questa storia davvero semplice e quasi priva di trama! Il mio scopo, come già accennato, era di vedere un Dean pronto ad occuparsi di Sammy! Spero anche che non li abbiate trovati troppo OOC! Io mi immagino un Dean molto...dolce?...quando si parla di Sammy ammalato o ferito! Mentre Sam, con tutto quello che ha passato ed essendo stato lontano da Dean per anni causa Stanford, me lo immagino quasi contento di ricevere le attenzioni e le cure del fratello! Alla ricerca di conforto! XD Vabbè! Smetto di tediarvi! Ringrazio, come sempre, Nala91 per le correzioni (se ci è scappato comunque qualcosa, perdonateci! Eppur siamo umane! XD) e dedico questa ff a lilyyCin75 e Jerkchester per vari motivi che loro capiranno! Segreti da cacciatori! XD Grazie a tutti coloro che leggeranno, apprezzeranno e vorranno lasciare un piccola recensione a questa ficcina! XD alla prossima! Ciao ciao XD 
 
  
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