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Autore: NekoRika e Happyaku    08/01/2009    3 recensioni
Una tipico episodio di colloquio di lavoro. Un particolare i datori sono l'Akatsuki!
Un'intervista al contrario, in sostanza.
Un assaggino!^o^
"Vi piace il sushi? Perché a me non piace" lo sguardo più tagliente di un coltello per pesce.
"Capisco...capisco" Eh, avrebbero voluto anche loro capire. "...abilità innate?"
C'era situazione e situazione ma quello non la beccava mai giusta, la situazione.
"Qui nell'Akatsuki crediamo che la competitività sia un mezzo di sviluppo e di cooperazione", si sentiva benissimo che l'aveva imparata a memoria.
"Poiché io sono il Leader e prossimamente il Dominatore di tutto il Mondo, tocca a me l'ultima domanda"
Genere: Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akatsuki, Altri
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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intervista con l'akatsuki- profile NekoRika introduce!^o^ Se c'era una cosa che mi ero ripromessa di non scrivere questa era proprio l'intervista. Perché insomma, un'idea più tritata e ritritata non esiste ç^ç E poi troppi luoghi comuni.. E invece eccomi qui, con l'intervista .__. Ma se non altro non c'è la solita gag della sigla d'apertura, le autrici che gestiscono tutto, nessuna tendenza da Mary Sue (anzi, diciamo pure che ci maltrattiamo un pochino, almeno a parole xD), e molta autoironia. Iniziamo con il dire che non siamo noi ad intervistare l'Akatsuki. E' l'Akatsuki ad intervistare noi. In origine questa non doveva essere un fanfic, ma l'idea per il profilo. Solo che, mentre scrivevamo, ci siamo rese conto di come si stesse assurdamente allungando e che di profilo non avesse proprio nulla. Se notate abbiamo iniziato con le domande tipiche: nick, età, provenienza, ma poi ci siamo perse per strada XD Molte domande rimangono in sospeso, e noi ci siamo trovate con una nuova fic e un profilo in meno. E vabbè u.ù° Alcuni personaggi possono apparire OOC (anche un po' tanto OOC per i puristi, perdonateci XD), e ovviamente ci sono riferimenti ai gusti personali delle autrici. Ma niente di concreto. Alcuni personaggi sono stati anche bistrattati. Povero Kakuzu ç^ç (coccola Kuzu ç*ç) Ma qualcuno doveva pur rimetterci, no? E tanto prima o poi toccherà a tutti, per cui non preoccupatevi u.ù° Kisame invece è tendente al demenziale XD E anche Konan. Deidara è realistico, a suo modo XDD Gli asterischi ovviamente rimandano alle note sottostanti =3 Buona lettura!

Happyaku! Entra con uno scivolone.
Al contrario di Nekochan, io adoro i personaggi OC (NON OOC), ossia i personaggi inventati e quindi inficcarmi me o una parte di me, mi ha fatto molto piacere. Infatti ho potuto sbavare un pò dietro Zetsu e sono molto felice.  
Alcune battute sono delle bombe, davvero non so come ci sono uscite, probabilmente l'endorfina che ci girava nel sistema circolatorio dopo due giorni di botte sullo snowboard, ha fatto effetto.
Pein in certi punti mi faceva davvero tenerezza, lo stesso per Konan (se ci pensate potrebbe succedere una cosa del genere, ossia desiderare delle amicizie dello stesso sesso. Anche se aveva già cercato di convertire Deidara), avere della gente intorno come l'Akatsuki dovrebbe essere un disastro.
Abbiamo anche disegnato su PhotoShop la lettera. Una fatica! Per dare il senso del foglio stropicciato e il pattern di fondo, comunque i disegni sono una genialata.
E Deidara è esaurito, chissà di chi stava parlando. E Rika ha voluto per forza che ancora fosse suo patern Sasori, è stata irremovibile!


Giochino scemo: Durante la scrittura ci sono scappate due parole sbagliate. Solo che, a lavoro finito, suonavano così bene che abbiamo deciso di lasciarle XD Mettiamo in palio una fanfic a scelta per chi le trova, ovviamente nel nostro stile >w<
Ci possiamo impegnare a fare qualcosa di serio, ma ho i miei grossi, grassi dubbi. In due, sembra che ci esce solo 'sto genere.








S'incontrarono all'esterno dell'ufficio smistamento, nella stanza che era stata decisa come sala d'attesa.
Sì, sala d'attesa.
Uno striscione dall'aria inquietante e alquanto aranciata la designava come tale, ma appariva evidente che si trattava di una stanza riciclata.
La penombra persistente, che non lasciava distinguere bene i contorni.
L'ammasso di oggetti non meglio identificati negli angoli, alcuni dei quali di tanto in tanto, a seconda dell'angolazione, risaltavano in uno scintillio metallico.
Le panche di legno grezzo.
Non era propriamente un luogo carino e accogliente, ma la curiosità era stata davvero troppa.
"Ah! Da quanto tempo! Come stai?" esclamò la mora, Happyaku.
Non si aspettava di trovare l'amica in quel posto.
"Non male. E a te tutto bene?"
Faceva pure un po' freddino.
"Benone. Che vento ti porta qua?"
Possibile che fossero lì per lo stesso motivo?
"Beh, ho ricevuto una lettera abbastanza singolare, così mi sono incuriosita."
Già, era proprio lo stesso motivo.
"Una come questa?" la bionda frugò nelle tasche dei jeans, in cerca dell'oggetto incriminato.
Insomma, definirla lettera era stato un complimento.
Sembrava più che altro.. un ammasso di colori scarabocchiati su un foglio rosso, intervallati da parole cancellate e riprese a più tentativi.
"Anche la tua è uguale?"
"Un. ma chi saranno 'sti Akatsuki? Mai sentiti prima?"
"Mah.." fissò il foglio tra le mani.
Sicuramente non sembrava una domanda di lavoro, di quelle che le società inviano ai vari appartamenti per cercare personale, né tanto meno una proposta di corso a pagamento da seguire, né.. qualsiasi altra cosa.
Sul momento aveva pensato ad uno scherzo abbastanza elaborato da parte di qualche amico, ma se erano state in due a riceverla c'era persino la possibilità che fosse vera.
"Qualcuno con  problemi mentali di sicuro." incalzò Happyaku, come se niente fosse. "Hai  visto i disegni vari?"
"E per quale assurdo motivo qualcuno con problemi mentali dovrebbe spedirci una lettera?" tentò di ragionare l'amica. "E le correzioni?" scrutò la lettera, rileggendo tra le righe, con un cipiglio perplesso. "Non hai notato una piccola inclinazione alla.. megalomania?"
"Già. Potrebbe essere un serial killer con il fetish delle lettere."
Proprio quello che si diceva pensare positivo.
"Speriamo bene.." sospirò Rika, accomodandosi su una panca.
Scomoda.

Una voce si fece largo nell'oscurità, serpeggiando tra le due ragazze che, come se non bastasse, erano le uniche presenti.
"Benvenute!!"
La luce fu improvvisa, accecante. 
"Accomodatevi." esclamò la voce, pacata.
Sarebbe stato carino conoscerne il proprietario, se solo la loro vista fosse tornata alla normalità.
Trovarono a tentoni le sedie, aspettando che la retina si abituasse.
Nove persone erano accomodate davanti a loro, su altrettante poltrone.
Sopra le loro teste, uno striscione recitava il benvenuto, un po' gocciolante e arancione.
"Dove siamo finite?" mormorò Happyaku, abbastanza sottovoce da non farsi sentire dai loro.. qualsiasi cosa fossero.
"Non ne ho la minima idea.." forse venire fin lì non era stata proprio la genialata del secolo.
"Silenzio!" tuonò la solita voce, solo che ora aveva un proprietario. "Io sono Pein e condurrò l'interrogatorio."
"Interrogatorio?" esclamarono le due in coro, troppo perplesse per zittirsi nel momento opportuno.
"Intendeva dire colloquio" intervenne pacata l'unica donna nel gruppo.
Sembrava che, quella solfa, l'avesse sperimentata un milione di volte.
"A Causa della nostra Politica verrete esaminate in coppia. Avete ricevuto la Lettera?"
"Ehm.. Sì.."
"Certo.."
E aveva il coraggio di chiamarla lettera?
"Allora iniziamo."
Ed era pure convinto!

"Nome? Anche il Nome d'arte va bene."
"Happyaku"
"Rika"
"Solo Rika?!" lo sguardo si assottigliò, scrutandola attentamente.
"Ma che.." si bloccò. "NekoRika." probabilmente l'aveva sentito in giro.. sperava.
"Età?"
"Diciannove, a maggio venti"
"Venti"
"Sesso?"
Le due lo fissarono con un'espressione che potrebbe facilmente essere esemplificata così: o.ò
Dall'ultimo posto sulla sinistra squillò una voce acuta, urlante un "Lo so io! Lo so io" con tanto di sbracamento di braccia.
Il tipo con i piercing, che probabilmente era il capo lì dentro, fissò l'uomo agghindato con una maschera arancio sgargiante, per poi guardare pensoso il foglio e scribacchiare qualcosa.
"Ok, passiamo alla prossima." terminò, fiero e risoluto. "Paese di provenienza?"
Ma dove erano finite?
"Venezia"
"Ovvero" borbottò Happyaku "Paese dell'acqua alta."
"Non l'ho mai sentito." le fissò pensoso Pein. "Deve essere uno di quelli nuovi creati per il turismo."
"Come il tuo!"[*] mormorò una voce da dietro il tavolo.
"Cosa cazzo dici! E smettila di sfottere!" fu la pronta risposta, ben più tonante.
"Capacità Particolari?" continuò l'uomo con i piercing, fingendo di non sentirli, di non vederli, che non esistessero.
Che fosse quella la sua tecnica di sopravvivenza lì dentro?
"Ehm... disegnare?" tentò Happyaku, sforzandosi di non farsi distrarre.
"E.. scrivere?" completò Rika, assai distratta.
"Che classe di justu preferite? Ninjustu, Taijustu...?"
Ma di che stava parlando?
"...Ninjustu?"
"Anch'io..?" 
Evviva il tiro a sorte!
"Capisco...capisco" Eh, avrebbero voluto anche loro capire. "...abilità innate?"
Le ragazze si scambiano uno sguardo interrogativo.
"Noi non abbia..." La mora fu bloccata da una mano spiattellata sulla bocca.
"Guardali."
Girò gli occhi e squadrò il gruppo che aveva davanti.
Erano tutti intenti ad osservarle, seduti sull'estremità della sedia tesi verso le loro labbra, in attesa di una loro risposta.
"E allora?"
"Beh, sembrano non poco strani, magari è gente in cerca di nuovi talenti.." Rika bisbigliò.
"Ma noi non abbiamo gli occhi rossi, come quel tizio!"
"Non ti preoccupare, saranno lenti a contatto!" affermò, come se fosse un trucco scontato. "Piuttosto, non è che proprio non sappiamo fare niente di speciale, no?"
"Hhmm.. scrivere è speciale. Lo sai che la gente non sa più scrivere, no?"
"Giusto. Si tratta pur sempre di creare nuovi universi... più o meno."
Molto più o meno, considerando che la loro occupazione era darsi alle fanfiction, ma tanto valeva tentare.
"Interessante" Affermò l'uomo, prendendole alla lettera.

"Tobi! Tobi vuole fare una domanda!" venne bruscamente interrotto.
Temevano di iniziare a capire l'origine di quegli striscioni, vista l'inquietante analogia.
"Bisogna rispettare la gerarchia e, guarda caso, ci sono io all'apice." l'aria stoica non accennava a scemare.
"E chi cazzo se ne frega delle tue noiose domande di merda. Basta sapere le loro cazzo di tecniche!" sbottò il ragazzo con i capelli argentati, lo stesso che aveva finemente risposto, in precedenza, all'insinuazione del suo vicino di sedia.
"C'è una etichetta da seguire. E la mia pazienza è agli sgoccioli." le orecchie del Leader si stavano pericolosamente colorando di rosso.
E probabilmente non era né il caldo né l'imbarazzo.
"Pein, caro, anche io voglio fare una domanda." gli si avvicinò la donna del gruppo.
"Ma....Va bene, tu puoi."
Le urla di protesta furono immediate quanto altisonanti.
"Va bene, va bene." borbottò, irrimediabilmente sconfitto. "Fate una domanda a testa. E Non di più! Inizia te Itachi."

Un lungo silenzio ne susseguì, le sopracciglia leggermente aggrottate per lo sforzo del ragazzo con i capelli neri e le iridi -le lenti a contatto?- rosse.
Happyaku tremò al pensiero di quale domanda diabolica stesse formulando.
"Sapete... fare i dango?"
La mora rimase con la bocca spalancata, che Rika provvide rapidamente a chiuderle, in una scena da far invidia agli episodi di Timon e Pumba.
E tutta quella concentrazione per cosa?
"Non vedo cosa possa c'entrare, ma sappiamo farli, sì." sospirò la bionda, rammentando la loro lezione autodidatta di cucina, con tanto di tofu sparso per tutta la cucina e farina che aveva trasformato i pantaloni da neri a bianchi.
"Passate."
"Non parla mai, ma quando parla.." borbottò un ragazzo biondo, in quello che non sembrava propriamente un apprezzamento.

"In ordine di partner. Forza." incalzò Pein, il cui unico desiderio sembrava terminare.
O fare in modo che gli altri terminassero, così da poter riprendere a parlare lui.
"Io sono Kisame Hoshigaki piacere di conoscervi."
"Da quando è così cortese?" si levò una voce fuori campo, seguita da tante altre.
"Fascino femminile, forse."
"Lo abbiamo visto comportarsi in quel modo colo con Itachi prima d'ora.."
"La mia è domanda è." le ignorò Kisame "Vi piace il sushi? Perché a me non piace" lo sguardo più tagliente di un coltello per pesce.
Le due ragazze si guardano, ricordando il sushi della sera prima.
Alzarono le mani in segno di resa.
"No-no"
"Assolutamente"
Esclamarono, più rapide di un velocista.
Kisame le scrutò con espressione da  Lo squalo 3.
"Va bene, passate."

La domande seguente non si fece attendere, anzi, piombò su di loro in tutta la sua portata, nel giro di un istante.
"Se veniste scambiate di continuo per donne, se un vostro conoscente fosse un deficiente di dimensioni colossale, se non riusciste a dormire la notte, perché il cosiddetto vuole uno snack, se a colazione trovaste finite i vostri cereali preferite, mangiati da chissà chi, se qualcuno distruggesse la vostra più grande arte spiaccicandola, piombando in camera urlando "Deidarasempai, Deidarasempai", se dopo innumerevoli tentativi, e dico innumerevoli tentativi, questo impiastro dai colori cacofonici non morisse, e se ciò non bastasse questo qua vi colorasse le unghie dei colori dell'arcobaleno mentre voi dormiste, cosa fareste?"
Sembrava gridare un silenzioso "Aiuto".
"Non conosco nessuno del genere." Happyaku era sinceramente perplessa.
"Cioè... prenderei una vacanza?" propose Rika.
"Beate voi che lo potete fare." si afflosciò sul tavolo.

Accanto al biondo, una figura enorme e ingoffata sembrò aprire la bocca.
"Qual è il vostro concetto di..."
Nella stanza cava risuonò un fortissimo "Nooo! Tutto ma non questo!!"
"Non lo ha detto Deidara e te ne esci tu!"
"Bhè, come dire.." tentò la bionda, senza avere la più pallida idea di quale fosse il problema.
"No, non ci provare neanche!!" la zittirono in coro.
"Ok!" li rassicurò lei, mettendo mani avanti.
"Per esempio, questo, Sasori no Danna, non è per nulla artistico, un!" provocò il biondo, indicando Hiruko.
Le ragazze li guardano stranite.
Non è che avesse tutti i torti, eh.

"Il vostro numero di conto corrente?" un uomo alto e mascherato interruppe il simpatico teatrino che era venuto a crearsi.
"Questo non vale come domanda, Kakuzu" sospirò sconsolato Pein.
L'uomo lo fissò con un'espressione che sembrava dire "e va bene, io ci ho provato".
"Avete una qualche conoscenza in campo finanziario? Di bilancio?" domandò, quasi speranzoso di trovare qualcuno con cui avere finalmente una discussione decente.
Sembravano decenni dall'ultima volta, non poteva certo sperare in uno spiraglio di luce da parte del suo compagno.
"Non proprio finanzia, ma abbiamo dimestichezza con qualche lingua."
"Si, ad esempio conosciamo..." non ebbe il tempo di concludere che venne interrotta da una voce rumorosa.
Già, proprio la solita.
"Vecchio spilorcio, non pensi che ai soldi, cazzone?
"Hidan, se non chiudi quella bocca te la cucio a forza"
L'albino pronto a controbattere e probabilmente a continuare per il resto dell'eternità a sua disposizione, venne bloccato dalla voce imperiosa di Pein.
"E' l'unica possibilità che hai di fare una domanda. Quindi ora o mai più"

Dopo aver borbottato un che palle, dopo aver sopportato il sospiro di Kakuzu, che non aveva nemmeno tutti i torti visto il modo in cui la risposta alla sua domanda era andata in fumo, partendo per lo spazio, e via oltre l'orizzonte, esclamò con voce menefreghista, ma dall'occhio attento le ragazze capirono che sotto sotto era molto interessato:
 "Siete per caso...omosessuali?"[*]
Non solo le ragazze rimasero stupite, ma anche il resto della comitiva lo guardarono con espressione stranita e scandalizzata.
"Che c'è!?Ho sempre voluto conoscere un gay!"
Che razza di colloquio era?
C'era situazione e situazione ma quello non la beccava mai giusta, la situazione.
Rimase a fissarle in attesa di una risposta.
Happyaku sentì i capelli alla base del collo alzarsi.
Aveva il presentimento che se si fosse rifiutata di rispondere non sarebbe stato una bella situazione.
"No, non lo sono. Non ho mai avuto neanche un ragazzo, quindi..."
"Scusa, ma.. Perché dovrei rispondere ad una domanda simile ad un colloquio?" sbottò Rika, che sinceramente non si sentiva in dovere di essere troppo fine e delicata davanti all'albino.
"Hai un qualche fottutissimo problema con ciò?"
Mah, sembrava più che altro lui, ad avercelo, il problema.
Analizzò uno ad uno gli altri del gruppo.
Magari ne sarebbe uscito persino nuovo materiale per una fanfiction.
Chissà com'era il tipo vicino a lui.
Se solo si fosse tolto quell'affare che gli copriva il novantacinquepercento del viso.
"Direi di no." rispose, distrattamente, indagando con lo sguardo.
"Allora che rispondi?" era ancora speranzoso, incredibilmente.
Certo che, nonostante la parlata non proprio d'alta classe e gli atteggiamenti strafottenti, era grazioso, a suo modo.
Molto grazioso.
"Beh, una mezza storia con una ragazza l'ho avuta, ma non è proprio.."
"Anche se non al 100% gay, ci si può fottutamente accontentare " la interruppe lui.
"Non è che questo voglia dire qualcosa di particolare" continuò Rika, ignorando il suo intervento. "E a te piuttosto perché interessa tanto?" indagò.
"Mha, niente di che. E' la stessa cosa di voler conoscere gente mancina"[*]
Gente mancina? E chi voleva conoscere gente mancina? Lo fissò, un bel po' perplessa.
E aveva pure cambiato parlata.
Non gliela stava raccontando giusta, decise lei.
"Mah, vabbè"
Ormai il discorso non aveva più né capo ne coda, Happyaku si rese conto che era arrivato l'ora di concluderlo lì.
"In bocca al lupo. Ti auguro di trovare il tuo amico gay, alla svelta. Per tutti voi, ragazzi, sinceramente."
"Non ho bisogno di un cazzuto amico"[*]
"Lasciamo perdere"

In linea di posto toccava all'unica donna del gruppo. Erano un po' incuriosite. -Ci stavano quasi prendendo gusto.- Chissà cosa avrebbe chiesto?
"Vorreste essere mie amiche?"[*]
"Eh?" esclamarono all'unisono, sconcertate.
"Bhè, potremmo fare le cose che le ragazze fanno."
Ma che diavolo..
"Tipo?"
"Passare la mattina ad acconciarsi i capelli e provare le mille combinazioni dei 100 smalti che ho comprato a Natale[*],
 parlare delle tendenze del primo classificato nella rivista I Top 10 Hot Ninja del secolo.."[*]
"Ci ha provato anche con me, un"
"Correre mano nella mano sui prati in fiori e i capelli al vento, e gli uccellini che cinguettano felici e..."
"Ma siamo sicure che le ragazze facciano queste cose?"
Insomma, sembravano scene uscite dalle sigle di vecchi anime come Georgie e Candy Candy!
"Mi fa un po' di tenerezza." mormorò Happyaku.
Konan si riscosse dal suo sogno a occhi aperti, i suoi occhioni blu ritornarono alla loro naturale grandezza.
Mica si faceva?
"Qual è la vostra risposta?" il tono ritornato serio ed equilibrato
"Fai paura" avrebbero voluto dire.
"S-se, capita...volentieri"
"Potremo.. andare alle terme" tentò la mora.
"Si.."
"E mangiare un gelato" aggiunse.
"Si. si"
"E se capita conoscere qualche ragaz.." non le sfuggi l'occhiataccia proveniente dal ragazzo con i piecing, alla destra di Konan.
"Non ho mai rimorchiato un ragazzo!" disse eccitata Konan
"Nemmeno noi" esclamarono le due in coro, assai perplesse.
Rimorchiare un ragazzo?
"Perfetto!Lo faremo insieme. Saremo il Pink Team!"
Ma per carità.
"Avanti il prossimo" il Leader interruppe quella sorta di trip mentale ad occhi aperti.

Toccava a uno strano individuo.
La testa era invisibile dietro quella che poteva sembrare una sorta di pianta, che solo per uno spiraglio era aperta.
"Aveva una faccia vergognosa, forse?" ridacchiò tra sé e sé Happyaku.
Una voce tranquilla fuoroscì dall'appendice floreale che lentamente si stava aprendo.
"Quali sono i vostri hobby?"
Finalmente una domanda decente.
" Mi piac.."
"Che cavolo di domanda è questa!?"esclamò una voce più roca.
"Cosa c'è ora?" sentirono replicare.. la stessa persona?
Con chi stava parlando?
"Lo sai si doveva fare quella sul sangue!" la voce sembrava provenire dalla stessa fonte.
Ma cosa..
"La facciamo sempre ogni volta che ci sono degli attendenti. Volevo cambiare una buona volta!"
Stava litigando con sé stesso!?
Rika si volse verso l'altra ragazza.
Come faceva a restarsene così imbambolata?
"Ormai è come da repertorio. Serve da buon auspicio per una lunga e duratura carriera ninja."[*]
"Oddio, bisogna fare sempre come vuoi tu. Suvvia, e dì questa benedetta domanda"
Si concentrò un attimo, ispirando profondamente e annullando qualsiasi espressione precedente.
"Qual è il vostro gruppo sanguigno?" domandò senza troppa convinzione la parte bianca.
Una lunga pausa. Happyaku non sembrò destarsi dal suo sguardo ebete.
"0 positivo,credo" rispose distrattamente Rika, tutta intenta a capire cosa fosse successo alla sua amica.
"Perché.." aggiunse il bicolore.
La sillaba si allungò su un sorrisetto diabolico.
I denti appunti spiccarono sulle labbra sorridenti che rispecchiavano l'intensità dello sguardo.
Rika fu percorsa da un brivido.
Non solo sembrava che pregustasse solo il momento di mangiarle, ma Happyaku era arrossita fino alle punte delle orecchie.
Ma che cavolo di gusti!
L'uomo sembrò un po' in disappunto, ormai stava diventando troppo vecchia la battuta, forse.

"Tocca a me! Tocca a me!" una voce squillante sembrò riscuotere Happyaku dal torpore che l'aveva inondata.
"Non vorrete prendere il posto a Tobi che è un bravo ragazzo? E voi siete delle brave ragazze,vero?" sotto il tono sereno le due percepirono chiaramente una profonda nota di minaccia.
Erano lì per cosa, allora?
"Non sarà mai il tuo posto, impiastro.Vai a buttarti giù da un burrone, un" lo apostrofò dall'altro lato del tavolo Deidara.
Che cattiveria, non poté che pensare Rika, aggiungendo che forse un po' se lo meritava.
Forse anche più di un po'.
"Tobi, questo non è il momento. Per questo ci sarà tempo dopo" lo ammonì Pein.
"Cosa!?" esclamò incredula Happy.
Ma questi erano tutti sani di mente?
"Qui nell'Akatsuki crediamo che la competitività sia un mezzo di sviluppo e di cooperazione", si sentiva benissimo che l'aveva imparata a memoria.
Infatti tutti gli altri sembravano alquanto perplessi.
Come se non fosse mai esistito nulla del genere nella loro Associazione.
"Tobi ha finito!"
"Imbecille, come se non si fosse capito!" Questo era sempre Deidara.

"Poiché io sono il Leader e prossimamente il Dominatore di tutto il Mondo[*], tocca a me l'ultima domanda"
In risposta a questa rivelazione un coro di disappunto si erse tonante dai rimanenti nella sala.
"Ma chi si crede di essere questo qua!?"
"Non era una domanda sola, eh?"
"Tobi , vuole fare anche lui un'altra domanda"
"Silenzio!" Prese fiato per calmarsi. "Perché volete entrare nel Grande Akatsuki?". la voce regale risuonò forte e chiara nella stanza, facendo mettere sull'attenti le sue ragazze.
"Veramente, siamo venute qua perché c'è arrivata quella lettera"
"Non sapete cosa è l'Akatsuki!?"
"Uhm, no. E' tanto importante?" disse innocentemente Happyaku "Se vuole possiamo fare qualche ricerca".
Le spalle di Pein si afflosciarono, lo sguardo si abbassò per guardare mestamente il foglio che aveva davanti.
"Va bene così. Potete andare" concluse con una voce che aveva perso tutta la baldosità e l'orgoglio che l'aveva contraddistinta.
Sembrava davvero depresso!

Non ci vollero che pochi minuti per uscire dall'edificio, diventato rosato per il sole che stava calando al di là delle colline.
Quanto tempo le avevano tenute là dentro?
"Come ti è sembrato l'intervista?" Happyaku respirò profondamente l'aria fresca della sera.
"Chissà cosa volevano"
"Speriamo che non ci prendano. Non credo di essere giusta per le loro aspettative" Guardò mogia il pavimento di ciottoli ai suoi piedi, probabilmente stava pensando al quel tizio dalla doppia personalità.
Che brividi!
"Già" concordò l'amica.
"Che si fa ora?"
"Andiamo a mangiare i dango"
"Ho una voglia di dolce"
"Sei depressa perché non vedrai più la tua bella piantina?" domandò maliziosa la bionda.
"Cosa stai dicendo!?" sbottò un po' arrossita la brunetta.
"Vergogna, eh?" cercò di passarle il braccio tra le spalle ma Happyaku le sfuggì dalla presa per fare uno scatto in avanti.
"Chi arriva per ultima, paga!"
"Ma non credo proprio!"
"Bye bye!" ridacchiò Happyaku prima di correre in avanti ed essere inseguita dal Gatto.



*Commentini*
Asterisco num.1: Per chi non lo sapesse, nel terzo Data book di Naruto si svela il villaggio di provenienza di Hidan. Ossia Il Villaggio delle Calde Primavere,
un villaggio la cui economia era tutta basata sul turismo delle sorgenti di acqua calda. [Prossimamente fanfiction a tema u.ù° Aspettatela.]
Asterisco num.2: Beh, in genere sono le persone reali a creare pairing sui personaggi di anime e manga, e non il contrario. XD
Asterisco num.3:  "Kakuzu-chan" vi ricorda qualcosa?
Asterisco num.4: Questo è il ragionamento di Happyaku.( Io voglio conoscere gente mancina >.< nd.Happy)
Aostorofo num.5: Da bambina cresciuta tra ragazzi, da giovane in un'organizzazione di soli uomini, è naturalmente attratta dall'universo femminile rimasto sempre lontano causa mancanza di "materiale primario". E' quindi naturale che in una situazione del genere voglia delle amiche con cui sperimentare le sue elucubrazioni mentali su "cosa fanno le ragazze". Da notare che le sue idee sono alquanto assurde. ( La definizione sembra presa dal National Geographic).
Asterisco num.6: Ma siamo sicuri che sia stato Tobi a colorare le unghie di Deidara, una per colore?
Asterosco num.7: Tendenze nel senso di tendenze sessuali, la nostra cara Konan non è tutto quel Tenshi (ossia Angelo) che vuole dimostrare. E inoltre, è un argomento di cui sicuramente non parla con i ragazzi dell'Aka.
Asterisco num.8: L'auspicio di Zetsu consiste nell'augurio di una lunga vita, carriera da ninja. Ossia di non morire e quindi finire nella sua pancia. 
Asterisco num.9: Alla faccia della megalomania, già prima di esserlo si autoproclama, e la cosa più sconvolgente è che ci crede davvero. Anche se con un branco di sottoposti come l'Akatsuki davvero è un Dio della pazienza.





  
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