Serie TV > Il mondo di Patty
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Autore: tatarella20    05/06/2015    1 recensioni
Quando ti accorgi che nella tua vita c'è qualcosa che non va, che hai accanto la persona sbagliata, è proprio quello il momento in cui tutto e tutti tornano al loro posto!Un ritorno atteso da troppi anni, una verità nascosta a tutto e a tutti, un amore senza limite che oltrepassa gli oceani, e una vita piena di inaspettate sorprese, di amici fidati e di situazioni scomode e a volte divertenti, un agglomerato di situazioni che porteranno Patty, Matias, Bruno, Antonella, Guido, Giusy e tutti gli altri protagonisti del Mondo di Patty a scontrarsi con la vita da quasi 30enni, e a far capire che si deve crescere, anche se non si vuole!!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Matias Beltràn, Nuovo Personaggio, Patricia Díaz Rivarola, Un po' tutti | Coppie: Antonella/Bruno, Guido/Josefina, Matias/Patricia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Gli occhi di Carlos:

 

  1. Preparativi e rientri...

 

Due mesi erano passati da quella sera, purtroppo si erano avverati tutti i miei peggiori timori e il brutto era che da quello che Guido mi diceva c'era il rischio che dovesse prolungare ancora la sua permanenza a New York, nel frattempo la mia pancia aumentava di giorno in giorno e il tempo non passava mai, in casa avevo sempre qualcuno, o Patty o Tamara o Antonella erano venuti addirittura i miei genitori da Barcellona e da qualche giorno anche Sol con i due frugoletti veniva a trovarmi finalmente, ma mi mancava Guido, ero stanca di vederlo tramite skype, volevo averlo qui, poterlo toccare, abbracciare, sentire il suo profumo, ma nulla, nulla di tutto questo si sarebbe avverato tanto presto.

Fino ad allora avevo fatto tutte le visite mediche accompagnata dalle ragazze o da mio fratello e anche ora che ero in compagnia di Matias sentivo la mancanza di Guido accanto a me, ero stufa di dirgli le cose per telefono ancora di più dirgli che nella mia pancia ormai gigantesca invece che un piccolo essere c'è n' erano due, in silenzio entrai in macchina e mentre Matias continuava a sorridere all'idea di avere due nipoti in un colpo solo io ero triste e stanca, ma in quel momento il telefono squillò:

  • “Ciao bellissima!”

  • “Amore mio!Ciao!”

  • “Come stai?!”

  • “Insomma!!”

  • “Insomma!?Che succede?!”

  • “Mi manchi!”

  • “Anche tu!”

  • “Quando torni?!”

  • “E' anche per questo che ti chiamo!”

  • “Ah si!Hai novità?!” - chiesi emozionata

  • “No!Devo ancora rimanere qui...” - rispose e la sua voce si spense sul finale

  • “Oh Guido!” - risposi e sentivo gli occhi pungere

  • “Non piangere!Ti prego!” - mi supplicò

  • “Sono incinta, aspetto due gemelli e tu non ci sei!Come puoi chiedermi di non piangere! - esclamai, non ottenni risposta per alcuni secondi – Guido sei ancora lì!?”

  • “Due gemelli?!” - chiese e in quel momento me lo immaginai sorridere e ricordandomi quel sorriso scoppiai a piangere

  • “Si!Sono due, l'ho scoperto poco fa...” - risposi nei singhiozzi

  • “Vorrei essere lì!Vorrei aver assistito, vorrei stare con te!” - rispose emozionato

  • “Anche a me!Ti amo...”

  • “Ti amo anche io!”

  • “Appena puoi mi chiami?!”

  • “Appena posso torno!” - rispose

  • “Ciao!”

***

 

Il Natale così come il compleanno di Martin si stavano avvicinando inesorabilmente, tra qualche giorno quella peste del mio nipote avrebbe compiuto tre anni.

  • “Tre anni...” - dissi ad alta voce, Caterina e Tamara mi fissarono incuriosite

  • “Tre anni cosa, Anto?!” - mi chiese mia cognata che scrutava tra i vestiti appesi alle grucce nel mio ufficio

  • “Oh nulla!Pensavo a Martin, tra poco è il suo compleanno!” - esclamai

  • “Già e io ho già il regalo perfetto per lui!” - disse Caterina sorridente

  • “Ah si?!E quale?!” - chiesi

  • “Yes!Io e Alan abbiamo fatto arrivare dalla Germania una macchina monoposto...” - rispose Caterina entusiasta

  • “Sul serio?” - si stupì Tamara

  • “Si, è bellissima!” - disse Caterina battendo le mani come una bambina

  • “Accidenti, ma come avete avuto questa idea?!” - chiesi

  • “In realtà è un idea combinata la nostra!” - rispose

  • “In che senso?” - chiese Tamara

  • “Qualche settimana fa siamo andati a cena con Pia e Viny e siamo andati sull'argomento Natale e ovviamente ad Alan è venuto in mente che prima avremmo dovuto festeggiare il compleanno di Martin, così ci siamo messi a pensare a cosa gli si poteva fare di regalo e a Viny è venuta l'idea di regalargli una tuta da automobilista professionale, identica alla sua ma con al posto il nome di Martin, di conseguenza a me e ad Alan è venuta in mente che si poteva prendergli questa macchina, ma voi non avete idea della fatica che abbiamo dovuto fare per trovarla, poi quando pensavamo di gettare la spugna e cambiare è intervenuto Viny che ci ha messo in contatto con la sua scuderia in Germania e così abbiamo risolto!” - rispose Caterina

  • “Accidenti una vera monoposto Mercedes per Martin?!” - esclamai stupita

  • “Complimenti adesso mi hai demoralizzato...” - disse Tamara

  • “Perché?!” - chiesi curiosa

  • “Io gli volevo fare un pigiamino per la notte!Magari un Versace ma pur sempre un pigiama!” - rispose alzando le spalle

  • “Beh un pigiama per bambini di Versace sarà dura che lo trovi, ma se lo trovi voglio sapere dov'è?” - dissi

  • “In realtà sarebbe cosa fatta...” - rispose Tamara

  • “Stai dicendo sul serio?” - chiese Caterina

  • “Si, poco tempo fa ho parlato con una mia amica modella che farà da testimonial insieme al figlio alla nuova linea junior di Versace, diciamo che me lo ha detto in anteprima – disse, facendo il segno di non fiatare con nessun altro – E abbiamo parlato dei vari capi di abbigliamento che presenteranno, così mi è venuta l'idea di regalarne uno a Martin!” - rispose mentre continuava a spulciare

  • “Tu sai certe cose e le dici così, con naturalezza!?” - esclamai stupita

  • “Si perché?” - chiese Tamara fissandoci

  • “E lo ammette anche!” - commentò Caterina

  • “Ma perché...?Cosa ho detto di male?!” - chiese lei in angoscia

  • “Darling, Versace che crea una linea di moda junior è una notizia da prima pagina...Ma ci pensi?E' come se... Cate non mi viene un paragone in questo momento aiutami...” - dissi schioccando le dita incapace di trovare una frase appropriata

  • “E' come se Fabio e Alan si ritrovassero tra le mani un demo creato da Patty e Antonella e non potessero mandarlo sul mercato...” - io la guardai storta iniziando a balbettare

  • “Ma- ma-ma co-cosa dice Caterina, s-sono a-a-assurdità...eh eh eh!”

  • “Anto così sembri Felipe, non sei per niente affascinante!” - commentò Tamara, io cercai di riprendermi bevendo un sorso d'acqua ma non sortì nessun effetto positivo

  • “Sembri nervosa!Stai bene?!” - mi chiese Caterina

  • “Oh si si!!Adesso torniamo a lavorare...eh?!” - dissi mentre una gocciolina di sudore freddo mi colava per la schiena, che Alan e Fabio fossero entrati in possesso di quella registrazione era praticamente impossibile, era nelle mani di Leandro e gli avevamo esplicitamente chiesto di non farla avere a nessuno.

    Ricordo quel momento. Era una domenica pomeriggio quel giorno, io e Patty stavamo discutendo su una cantante catalana, molto brava a mio parere ma che per lei era una meteora, carina, affascinante ma niente di eccezionale, Carmen e Giacomo avevano portato Carlos allo zoo, mentre con Giusy c'era Tamara, quindi avevamo deciso di passare del tempo a sistemare alcune cose per delle pubblicità dell'atelier e della casa discografica, cose da donne che per gli uomini non andavano assolutamente bene. Leandro era in casa fermo ad osservarci seduto sul divano e gli venne un attacco di malinconia.

    - “Sapete...Sono anni che non vi sento cantare, perché invece di continuare a stare immerse nelle scartoffie non mi deliziate con una canzone?!”

    - “Papà lo sai che ho smesso...” - rispose Patty

    - “Lo so, ma speravo che per me facessi un eccezione!”

    - “No!Non l'ho fatta per Matias e per Carlos non ci penso nemmeno a farla ora!” - rispose continuando a scrutare le carte che aveva di fronte

    - “E tu Antonella saresti disposta a cantare per me?!”

    - “No Leandro, ho smesso anche io!”

    - “Andiamo ragazze, vi prego!” - ci supplicò Leandro

    - “Papà non insistere, per favore!”

    - “Sapete una cosa...”

    - “Cosa?!” - chiesi più concentrata a passare bozzetti a Patty che ad ascoltare Leandro

    - “Voi due siete sempre state la gloria della Pretty Land School of Arts, eravate imponenti quando salivate sul palco, appena uscivate dal dietro le quinte tutti gli occhi automaticamente si spostavano a guardare voi e posso garantirvi di persona che molta gente quando iniziavate a cantare si immergeva nelle sensazioni che facevate provare, io stento ancora a credere che voi due non vogliate più regalare emozioni di questo genere! - disse Leandro, io e Patty avevamo smesso di occuparci dei fogli e prestavamo attenzione solo alle sue parole – Mi ricordo di una volta in cui, forse una delle poche, – ridacchiò poi – in cui cantaste insieme, voi due!Avete tirato giù la platea, era tutta ai vostri piedi, Carmen e Bianca, erano a bocca aperta mentre Bruno e Matias avevano gli occhi chiusi vi stavano ascoltando senza guardarvi e lì tra me e me dissi, accidenti queste due ragazze toccheranno il cielo un giorno e potrò dire io c'ero, le ho conosciute!Quando avete smesso è stata dura accettarlo ma ho rispettato le vostre scelte, non mi sono intromesso, ora però ve lo chiedo, fatelo per me, solo per me e per nessun altro...un favore personale!Se vi faccio sentire un pezzo che scrissi tanti anni fa prima che smetteste di cantare, un pezzo su misura per entrambe me lo fareste sentire?!”

    - “Oh papà...” - esclamò Patty andandolo ad abbracciare

    - “Eh va bene!Ma solo se rimane tra queste quattro mura...” - dissi

    - “Si assolutamente, non uscirà da qui, promesso!” - disse entusiasta

    - “Patty che dici?Gli regaliamo questo sogno?” - chiesi alla mia migliore amica

    - “Uhm, non lo so...Sono fuori allenamento!” -si lamentò

    - “Beh quello è vero!” - dissi

    - “Sono sicuro che non è così...” - disse Leandro speranzoso

    - “Mmm, e va bene!Però quello che ha detto Antonella è vero, che non esca da questa stanza!Chiaro?!” - rispose, Leandro saltò su dalla gioia, andò dritto verso il piano, ci passò il testo e gli spartiti

    - “Ma avevi tutto pronto?!” - chiesi stupita

    - “Sapevo che questo giorno sarebbe arrivato prima o poi...” - disse felice, poco dopo dalla tasca tirò fuori il telefono posizionandolo in modalità registrazione

    - “Papà cosa fai ti abbiamo appena detto che...” - iniziò Patty ma Leandro la interruppe

    - “Lo so, lo so!Non lo faccio sentire a nessuno ma permettetemi di registrarvi, così potrò ascoltarvi quando voglio...” - disse, io e Patty ci guardammo e accettammo la sua ennesima richiesta

    La canzone che aveva scritto per noi non era una canzone romantica, aveva un ritmo movimentato che si avvicinava molto al rock, a due voci, divertente, esuberante, mi divertii molto a cantarla e quando finì mi sentì un po' triste all'idea che non l'avrei mai più fatto

    - “Grazie ragazze!Come immaginavo non avete perso nulla, siete voi, più mature certo, ma non c'è niente da fare, iniziate a cantare e tutto il resto improvvisamente svanisce come se fosse avvolto dalla nebbia e l'unica luce per vedere proviene dalle vostre voci!” - disse commosso

    - “Grazie Leandro!” - dissi abbracciandolo

    - “Si, ora però noi torniamo al lavoro...Altrimenti non riusciamo a finire!” - rispose Patty staccandosi da suo padre

    - “Si si!Vi prometto che questo frammento rimarrà sempre con me...” - disse, gli credemmo e ancora ora spero ardentemente che sia così”

  • “A cosa pensi Antonella?!” - Caterina mi continuava a passare una mano davanti agli occhi

  • “Oh scusate ragazze...Nulla, nulla!Che stavate dicendo?” - chiesi tornando alla realtà

  • “Che la nuova linea deve essere pronta tra due settimane, prima di Natale, te lo ricordi?!” - disse Caterina

  • “Si certo che me lo ricordo, abbiamo il servizio fotografico su Madness come posso dimenticarmelo, anche perché Giusy senno ci uccide!E in questo momento è meglio non farla arrabbiare...” - dissi

  • “Già, povero Guido!Starà diventando matto...” - commentò Caterina

  • “Un po', però si augura che prima di Natale sia libero di tornare e di chiudere questa faccenda!” - rispose Tamara

  • “Tu che dici, ci riuscirà?” - chiese Caterina

  • “Ma io spero di si, tra tutti e due stanno diventando matti, da quello che so sembra che il tribunale italiano, ormai sia soddisfatto delle informazioni trovate da Guido, però magari ci sta che gli chieda altre testimonianze!” - rispose Tamara

  • “Io mi auguro solo che non la tirino troppo alla lunga oppure dovremmo trovare una camicia di forza per tenere frenata Giusy!” - commentai

  • “Non sono mai più stati così lontani a lungo dopo la loro rottura giusto?!” - chiese Caterina

  • “No, infatti!E considerando che anche quando stavano con me e Gonzalo erano profondamente legati anche senza volerlo, questa è una tortura sovrumana per loro!” - continuò Tamara sospirando

  • “Sai che ogni tanto ci penso a questa cosa?!” - esclamai

  • “A cosa?!” - chiese Caterina

  • “Alla storia di Giusy e Guido...”

  • “In che senso Anto?!” - mi chiese mia cognata

  • “No, è che loro hanno avuto forse la storia più complessa tra tutti noi...pensateci bene!Prima di mettersi insieme non si potevano vedere, erano come cane e gatto, dopo che si sono messi insieme Roberto ha cercato di mettere loro i bastoni tra le ruote, poi sono riusciti a ricongiungersi e sembrava che tutto procedesse per il verso giusto, poi però c'è stato l'incidente, dopo ancora Martin/Gonzalo si è messo in mezzo, ma loro non demordevano, successivamente si sono lasciati così Giusy si è messa con Gonzalo e Guido ha iniziate a uscire con te, Tamara, poi le olimpiadi di ballo li ha voluti casualmente rimettere in coppia e li è successo un putiferio, poi però tutto è tornato alla normalità e sono tornati insieme, ma il destino aveva deciso che non era finita lì...” - continuai ma venni interrotta da Tamara

  • “Si tesoro conosciamo molto bene la storia e ho capito dove vuoi arrivare!”

  • “Ah si!Bene, perfetto!”

  • “Io però non ho capito...!” - esclamò Caterina dubbiosa

  • “Ma come Caterina!” - disse Tamara stupita

  • “Il punto è che Guido e Giusy non riusciranno mai a stare lontani e se anche ci provassero qualcosa o qualcuno farebbe in modo che loro due tornino sempre assieme...” - dissi sognante

  • “Ahhhh, stai parlando del destino!Ok, ora ho capito!” - disse Caterina, io e Tamara ci guardammo sconsolate, poco dopo il mio telefono iniziò a squillare

  • “Pronto Antonella Lama Bernardi futura signora Molina con chi ho il piacere di parlare?!”

  • “Ma ti presenti sempre così al telefono, è un po' inquietante!”

  • “Guidooo!Ciao...” - dissi entusiasta di sentirlo, Tamara e Caterina si misero sull'attenti

  • “Ciao Anto!Come stai?”

  • “Bene, benissimo vorrei dire!Ma tu come stai?”

  • “Eh!Diciamo che presto starò molto meglio...” - rispose nel mentre Caterina e Tamara mi sventolavano davanti le mani per dirmi di salutarlo

  • “Guido qui davanti a me ho due rompiscatole che mi continuano a fare segno di salutarti!” - dissi sbuffando

  • “Ok!Salutale... Senti io ti dovrei parlare di una cosa, ma vorrei che rimanesse un segreto tra te, me e Bruno possibilmente!” - mi disse, io mi alzai e uscii dall'ufficio intimando le mie due amiche a rimanere dov'erano

  • “Ma certo dimmi pure!”

  • “Ho finito...basta!Ho chiuso questa storia quindi rientro a Buenos Aires, te lo dico in esclusiva solo per te!” - disse sospirando rilassato

  • “Ma davvero?!” - chiesi esultando

  • “Si, però vorrei che non dicessi nulla a Giusy e agli altri, mi piacerebbe fargli una sorpresa!”

  • “Oh Guido!Giusy sta diventando matta...”

  • “Lo so!E le ho fatto capire che ci vorrà un po' prima del mio rientro...Quindi ti prego non dirgli nulla!”

  • “Uhm e va bene!” - risposi infine

  • “Grazie, grazie mille te ne sono grato!”

  • “E sentiamo quando tornerai tra i comuni mortali...?”

  • “Precisamente il mio aereo atterrerà a Buenos Aires alle 16 di dopodomani...”

  • “Perfetto!E' anche il compleanno di Martin...” - risposi

  • “Infatti!E gli ho comprato un regalo da far impallidire chiunque!” - disse, io lo immaginai in mezzo alla strade di New York con un sorriso a 32 denti

  • “Oh non ti credere sai!”

  • “Ma scusa non sai nemmeno che regalo è...” - si lamentò

  • “E ma io so cosa gli regalano Alan e Caterina e credimi il loro non lo batte nessuno!” - risposi amareggiata

  • “Davvero?!E cosa sarebbe?!” - chiese curioso

  • “Una macchina monoposto targata Mercedes per bambini, su misura...”

  • “No!Non posso crederci, ti prego dimmi che scherzi?” - chiese incredulo

  • “Purtroppo no...”

  • “Quindi il mio regalo è insignificante...” - rispose abbattuto

  • “Cosa gli hai preso?!”

  • “Una macchina fotografica, di quelle a prova di urto e che se entrano nell'acqua rimangono intatte!” - disse

  • “Accidenti mi piace...Uffa!Voi siete troppo avanti io e Bruno sono giorni che brancoliamo nel buio...” - mi lamentai

  • “Oh, vedrai che ve la caverete!”

  • “Come per Carlos?!”

  • “Beh dai, il regalo di Carlos non era niente male e poi era estate quindi la piscina è stata perfetta!Almeno per lui, per Patty un po' meno!Ahahah...- disse scoppiando poi in una fragorosa risata

  • “Non sei divertente, Patty c'è lo rinfaccia appena ne ha occasione...” - dissi sbuffando, lo sentii ridere dall'altra parte, sembrava tranquillo e rilassato o così appariva alle mie orecchie

  • “Ok!Forse ha ragione lei, comunque tornando a noi...”

  • “Si dimmi!”

  • “Mi verreste a prendere in aeroporto?”

  • “Ma ce bisogno di chiederlo?Ci avevo già pensato...”

  • “Grazie Anto, allora ci vediamo tra due giorni...”

  • “Si!E posso aggiungere una cosa?!”

  • “Cosa?!”

  • “Evviva...ahahahahha!!” - gli risi nella cornetta, poco dopo riattaccai felice.

Il giorno che precedette il nostro piano segreto passò lento, di giorno tutti al lavoro al pomeriggio io e Bruno alla ricerca di questo dannato regalo che non voleva essere trovato e alla sera tutti insieme ci radunammo a casa di Gonzalo per preparare i festoni per il party di compleanno di Martin che si sarebbe svolto il giorno dopo. Fortunatamente Carlos e Martin erano da Leandro e Carmen e avrebbero dormito lì, così noi riuscimmo a lavorare in tutta tranquillità.

Felicitas era la regista, mentre Giusy era seduta sul comodo divano insieme ai figli di Sol e Santiago e noi correvamo da una parte all'altra della stanza appendendo striscioni, spostando mobili con la promessa che dopo la festa avremmo rimesso tutto al loro posto, ovviamente. Insomma fu una serata stancante ma piuttosto divertente, tranne quando Viny e Matias rischiarono di finire giù dalle scale, quello non fu per niente divertente, fortunatamente non successe nulla grazie alla loro prontezza di riflessi. Appena finimmo il nostro lavoro finalmente tornammo tutti a casa, stanchi ma contenti.

Il giorno dopo fu dura alzarsi, alla domenica a me e Bruno piaceva da morire poter dormire qualche ora in più, ma non avevamo ancora trovato il regalo per Martin e poi dovevamo passare a prendere lui correre all'aeroporto a recuperare il Newyorchese e raggiungere la festa, senza tralasciare di spiegare a Patty e Matias perché Carlos quella domenica dovesse stare con noi invece che con loro, sarebbe stata una giornata lunga e faticosa, però ormai eravamo in ballo e quindi non ci restava che ballare.

  • “Spiegami perché mi hai svegliato così presto?!” - si lamentò Bruno mentre sbadigliava sonoramente in mezzo alla strada

  • “Perché abbiamo un sacco di cose da fare, non te lo ricordi?!” - gli spiegai per la centesima volta quella mattina mentre scrutavo la vetrina dell'ennesimo negozio insignificante del centro di Buenos Aires

  • “Lo so, ma io ti ho già detto che una cosa sarebbe risolta, ma tu non mi ascolti!”

  • “Non possiamo regalargli un altro pallone da calcio, ci vuole qualcosa di più sensazionale...”

  • “Antonella sensazionali sono i regali di Alan e Guido il nostro deve essere qualcosa che possa fargli capire che esiste anche lo sport e un pallone è perfetto!” - si lamentò

  • “Si si tesoro!Hai ragione...”

  • “Ma se non mi stai nemmeno ascoltando!”

  • “Ma certo amore ti sento, ma visto che il pallone da calcio e la divisa sicuramente l'avrà in regalo da Matias noi gli regaliamo altro, però su una cosa hai ragione...”

  • “Su cosa?!” - rispose ormai allo stremo

  • “Sullo sport...per questo noi due gli faremmo quella!” - dissi indicando la vetrina di un negozio sportivo

  • “Una gigantografia di suo Matias...” - rispose perplesso

  • “No sciocchino...La porta da calcio!” - risposi sorridendo

  • “Eh, sai tesoro mi sa che hai avuto un ottima idea...” - si congratulò Bruno stupito

  • “Lo so!”

  • “L'unica cosa che mi preoccupa è come la prenderanno Felicitas e Gonzalo, non voglio finire sulla lista nera come per Patty...” - commentò preoccupato

  • “Oh non ti preoccupare con quella ci si divertirà anche tuo fratello, così come con la piscina ci si è divertita Patty...” - risposi fiera

  • “E se si dovessero lamentare gli dirò che l'idea è stata completamente tua!” - disse mentre mi apriva la porta per farmi entrare

  • “Ohh!Che ingrato...”

 

***

 

Mi alzai fin troppo presto quella domenica mattina, sentivo le macchine che passavano sotto la mia camera e mi davano fastidio, appena scesi in salotto Giusy era seduta sul divano che sorseggiava una tazza di te

  • “Buongiorno, già sveglia?!”

  • “Si, mi hai contagiato!”

  • “Ahahahah!Scusa, ma da sola non dormo bene, sono abituata che per dormire ho bisogno del contatto fisico e senza Guido non riesco a stare tranquilla!” - si giustificò

  • “Non ti preoccupare e poi non fa sempre male alzarsi presto!” - risposi accennando un sorriso

  • “Già!” - rispose Giusy triste

  • “Come stanno i miei nipotini imprevisti?!”

  • “Scalciano a più non posso!Faccio ancora fatica a crederci...Due qui dentro!” - rispose toccandosi la pancia

  • “Sono due bambini fortunati!” - risposi sedendomi accanto a lei e accarezzandole la pancia

  • “Già!Guido si è commosso quando gli ho detto che erano due!”

  • “E' incredibile!Ma come hanno fatto a non accorgersene prima...?”

  • “Il dottore ha detto che era nascosto!E che fino a quel momento non si era fatto vedere...”

  • “Per sette mesi?!” - chiese stupita, lei allargò le braccia

  • “E c'è la possibilità che i miei malesseri siano dovuti a questo!”

  • “Cioè?” - chiesi

  • “Al fatto che io non abbia integrato bene per entrambi!Visto che non si sapeva...”

  • “Assurdo!Ora però rimedierai giusto...”

  • “Si rimedierò!Ma mi sentirò meglio solo quando Guido rientrerà da quella porta e mi dirà “Ciao”, allora starò veramente bene!” - rispose stringendomi la mano

  • “Ti vedo stanca...” - mi disse poi

  • “Un po'...si nota così tanto?!”

  • “Si!”

  • “Magari se mi faccio un caffè, la stanchezza passa...”

  • “Bleah!” - esclamò

  • “Che c'è...non mi dire che non ti piace più...?”

  • “No è che tutto ciò che prima adoravo adesso lo detesto, mi auguro solo che quando Guido sarà di nuovo qui smetta di fumare perché non so sarei in grado di sopportarne l'odore!”

  • “Ma si, vedrai che appena tornerà tu starai più tranquilla!” - le dissi abbracciandola

Passammo il resto della mattinata sedute sul divano a chiacchierare finché verso l'una decisi che era arrivato il momento di recuperare mio figlio, in quel istante il mio cellulare iniziò a squillare impazzito

  • “Pronto!”

  • “Hi darling...”

  • “Ciao Anto!”

  • “Ti abbiamo preso in prestito il figlio lo riavrai questa sera...ok?!”

  • “Cosa?Ma Antonella, io e Matias volevamo pranzare con lui e Giusy...”

  • “Pazienza lo fate la prossima volta!”

  • “Antonella Lama Bernardi futura signora Molina rivoglio mio figlio immediatamente!” - esclamai esasperata

  • “No!Bye bye...” - rispose mandandomi baci per telefono

  • “Antonella...Anto... - mi lamentai – Ha riattaccato!” - dissi poi rivolta a Giusy

  • “Che succede?!” - mi chiese

  • “Hanno rapito Carlos!” - le disse risedendomi incredula

  • “Ahahahahha!!Non ti arrabbiare, cosa credi che se Guido fosse qui lui non lo avrebbe fatto?!”

  • “Lo so!Ma dimmelo prima...” - mi lamentai

  • “Non c'è gusto così!” - rispose e la sua adorabile risata si sparse per la stanza, mentre il campanello suonava impazzito, andai ad aprire ancora scuotendo la testa infastidita

  • “Ma come?Ancora in pigiama...?” - mi chiese Matias dandomi un bacio

  • “Si!” - risposi sconsolata

  • “Che succede?!”

  • “Hanno rapito Carlos...” - dissi risedendomi sul divano mentre Giusy salutava con la mano suo fratello e lui sgranava gli occhi

  • “Ma come e non hai chiamato la polizia...?Cosa ti hanno chiesto, un riscatto, ma lui sta bene?!” - inizio ad agitarsi Matias

  • “Rilassati fratellino, lo hanno rapito Bruno e Antonella!” - esclamò Giusy

  • “Ahhhh!Ma accidenti perché non me lo hai detto subito?!” - chiese lui rilassandosi visibilmente

  • “Mmmmm!Uffa...” - mi lamentai

  • “Ma perché?” - chiese lui, la risposta di Giusy fu un alzata di spalle, la mia un lamento prolungato.

 

***

 

  • “Missione regalo fatta, missione rapimento fatta, ora ne resta ancora una!” - dissi ad alta voce e orgogliosa, Bruno era in salotto con Carlos mentre io cucinavo il pranzo, canticchiando felice

  • “Anto!”

  • “Siiii!!”

  • “Vieni un momento?!”

  • “Certo!” - risposi, affacciandomi dalla cucina mi ritrovai due bambini, non uno, ma ben due, uno un po' più cresciuto, l'altro palesemente troppo piccolo per accorgersi del danno appena fatto

  • “Sorry...” - disse Bruno, completamente Blu, così come il mio bellissimo divano e il mio tappeto appena comprato e ovviamente Carlos

  • “Cosa diavolo avete combinato?!” - chiesi facendo capire all'istante che il mio buon umore si era perso nell'aria

  • “Tia...siamo puffi!” - disse Carlos ridacchiando soddisfatto

  • “Bruno...!In cucina subito... - ordinai perentoria – E prendi quei pennelli e pure i colori!” - lo vidi alzarsi con la coda tra le gambe ed eseguire gli ordini

  • “Non ti arrabbiare!” - disse appena chiusi la porta

  • “Cosa diavolo è successo?!”

  • “Ehm, stavo facendo giocare Carlos con i colori che gli ha regalato Luciana, ma lui mi ha colto alla sprovvista e mi ha dipinto la faccia...come vedi?!” - si giustificò

  • “Si ma il mio divano e il mio tappeto...perché sono blu?!” - chiesi furiosa

  • “Ehm!Beh ecco...”

  • “Bruno!!” - esclamai sempre più irritata

  • “Abbiamo iniziato a lottare e la boccetta del colore è caduta sul tappeto...e quando è esplosa in mille pezzi ha dipinto il divano!”

  • “Esplosa in mille pezzi?Carlos si è fatto male?!” - chiesi angosciata

  • “No, no ho già raccolto tutti i vetri non preoccuparti...” - rispose, il mio sguardo passo dall'angoscia per Carlos alla rabbia più nera

  • “Brunooooo!!Prega il cielo che quei colori siano come ci disse Luciana perché se non è così io ti faccio a pezzetti talmente piccoli che non ti riconosceranno nemmeno con un test del DNA perché non ne troveranno abbastanza per farlo...” - esplosi, la faccia di Bruno aveva assunto un colore che vagava dal Blu al bianco totale

  • “EH!EH!EH!Ok!Io e Carlos ci andiamo a lavare eh...” - disse fuggendo rapidamente, io gli corsi dietro

  • “In quanto a te mio bellissimo principe Blu, i colori si usano sui fogli non sulle persone o sugli oggetti!” - dissi accennando un sorriso vago, la faccia di Carlos passò dal divertito allo spaventato

  • “Scusa Tia!Non lo faccio pù...” - disse abbattuto

  • “Ti converrà...E ora a lavarsi...tutti e due non voglio rivedervi finché non sarete tornati del vostro colore!Chiaro?!” - dissi decisa

  • “Ti!” - Bruno prese in braccio Carlos e li vidi sparire verso il bagno

  • “Il mio tappeto...il mio divano!” - dissi sconsolata guardandoli, fui costretta a togliere il tappeto da sotto il tavolino e buttarlo in lavatrice sperando veramente che Luciana ci avesse detto il vero mentre con una spugna iniziai a pulire il divano, fortunatamente il colore a contatto con l'acqua si sciolse, anche se a fine lavoro rimaneva un ombra di colore più scuro

Quando li rividi tornare erano puliti e lindi, il colore era completamente sparito e il pranzo era pronto in tavola, ero ancora arrabbiata nera, tant'è che se mi facevano domande rispondevo a monosillabi.

Il pomeriggio lo passai a pregare per il tappeto, quando riusci a rivederlo fortunatamente era tornato come nuovo, così lo misi a stendere e il sorriso riapparse sulla mia faccia.

Verso le tre uscimmo di casa diretti all'aeroporto.

  • “Tia dove andiamo?!” - chiese Carlos mentre lo legavo nel seggiolino della macchina

  • “E' una sorpresa!” - risposi dandogli un sonoro bacio sulla guancia

  • “Tio tu me lo dici?!” - chiese a Bruno che nel frattempo si era messo alla guida

  • “No!Devi aspettare...”

  • “Ma è pel il compleanno di Martin?!” - chiese ancora lui curioso

  • “Diciamo che ti piacerà come sorpresa!” - risposi

  • “Ma uffa!Io lo voglio sapele!” - si lamentò

  • “Sei curioso come tua madre!” - risposi ridacchiando, lui mise il broncio in segno di protesta

Appena riuscimmo a trovare parcheggio davanti all'aeroporto Carlos ricominciò a fare domande, a cui cercavamo di rispondere ma rimanendo sul vago. L'aereo di Guido sarebbe atterrato da li a qualche minuto, così per cercare di distrarlo lo portammo a vedere gli aerei che atterravano. Quando fummo dalla vetrata atterrò un aereo della Air One da New York, Carlos volle vedere le persone che scendevano da esso e fu proprio in quel momento che iniziò a fare urletti di gioia

  • “Tio tio!Tia c'è lo tio!” - iniziò ad esclamare, io e Bruno cercammo di capire dove lo avesse visto ma inutilmente

  • “Hai una vista da falco piccoletto!” - esclamò Bruno sorridendo mentre lo vedeva appiccicato al vetro

  • “Accidenti ma come fa a vederlo...?Io non ci riesco...” - dissi sbuffando

  • “Stiamo invecchiando Anto e la nostra vista fa cilecca!” - disse poi più sul divertito che sull'amareggiato

  • “Attento a te, non ti ho ancora perdonato la storia del divano e del tappeto, io ti consiglio di non peggiorare la situazione!” - dissi severa

  • “Ma lo sai vero cosa si dice del vino quando invecchia?Che più va avanti e più diventa buono!” - disse abbracciandomi e catturandomi tra le sue labbra

  • “Mmmm!Ti sei salvato in corner Molina...!” - risposi appena si staccò da me

  • “Sono troppo bravo!” - esclamò sorridendo, vidi Carlos che si allontanava

  • “Ehi scricciolo dove scappi?!” - chiese Bruno

  • “Bruno vagli dietro se lo perdiamo siamo fritti!” - dissi mentre Bruno lo raggiungeva catturandolo

  • “Ma tio!Lo tio Guido è tolnato...” - disse cercando di divincolarsi

  • “Lo so!Ed è proprio per lui che siamo qui!” - rispose Bruno allegro

  • “Davvelo?!”

  • “Oh si!E' questa la piccola sorpresa che avevamo in serbo per te piccoletto...” - Carlos si limitò ad abbracciarlo cercando di stritolarlo mentre mi avvicinavo

  • “Sei contento cucciolo?!” - dissi, lui si voltò verso di me e aveva gli occhi lucidi e sorrideva felice che uno dei sui zii preferiti era rientrato in patria dopo due mesi.

Aspettammo un po' prima che Guido recuperasse i bagagli, ci prendemmo un gelato, guardammo partire un aereo e atterrare un altro.

  • “Ci sta mettendo molto!” - dissi, mentre Carlos era sempre appiccicato al vetro

  • “Si!Credevo facesse prima...oh eccolo!” - esclamò infine, alla sua frase Carlos si mise sull'attenti cercando di guardare in mezzo alla folla, quando finalmente lo vide prese una folle rincorsa e gli andò incontro mentre io e Bruno ci avvicinammo più lentamente, lo vidi attaccarglisi al collo e farlo cadere all'indietro non riuscì a non farmi una sana risata e così fece anche Bruno

  • “Aiuto!Così soffoco...” - sentimmo dire da Guido appena ci fummo avvicinati

  • “Tio!Mi sei mancato...”

  • “Anche tu piccoletto!” - rispose Guido mentre cercava di alzarsi mantenendo la presa su Carlos

  • “Ciao ragazzo!” - esclamò Bruno abbracciandolo

  • “Oh!Non siete tanto cambiati, mi aspettavo di vedervi più alti, magari verdi...” - disse sorridendo mentre lo abbracciavo stretto stretto

  • “Oh beh se arrivavi prima avresti potuto vederli Blu!” - esclamai

  • “Blu?!Cosa avete combinato...non mi dite che avete fatto arrabbiare la zia Antonella?!” - chiese Guido

  • “Un po'!” - rispose Carlos nascondendosi sulla spalla di Guido

  • “Abbiamo fatto un piccolo danno!” - continuò Bruno cercando di minimizzare

  • “Piccolo?Mi avete ridotto il salotto come la casa dei puffi...” - dissi esasperata

  • “Bello!Peccato che me lo sono perso...” - rispose Guido ridacchiando

  • “Lasciamo perdere, ho già capito di aver perso in partenza!Forza gente mettiamoci in marcia, abbiamo un ricongiungimento familiare da fare e un party che ci aspetta!” - dissi recuperando una valigia mentre Bruno prendeva quella più grossa e Guido ne reggeva un altra tenendo in braccio il nipote che si rifiutava di scendere

  • “Ma quanta roba hai?!” - chiese Bruno

  • “Ah lascia stare, mia madre ha dato di matto in questi due mesi, nella valigia che ha Antonella c'è solo roba per i bambini...In quella che hai tu roba mia e in questa, beh!Tutte cose per Giusy...” - disse sospirando e scuotendo la testa

  • “Oh signore!E' proprio impazzita...”

  • “Non hai idea!Ad un certo punto abbiamo pensato di internarla, pensa che ha ordinato due culle che arriveranno tra qualche giorno direttamente a casa nostra!E' assurdo...”

  • “AHAHAAH!Donne, non stupirti, anche qui le cose non vanno meglio, quando sono nati i gemelli di Sol e Santiago per giorni e giorni e ancora adesso, le ragazze arrivano con pacchi pieni zeppi di cose per loro, l'altro giorno mentre parlavo con Santi mi ha detto che c'è la possibilità che escano loro di casa per far entrare tutta la roba!” - disse Bruno facendo ridere Guido

  • “Guardate che vi sento eh! - dissi girandomi verso di loro mentre li aspettavo di fronte alla macchina, poi mi bloccai – Aspetta un secondo Guido!Hai detto due culle?!” - anche Bruno che fino a quel momento non ci aveva fatto caso si girò verso Guido che sorrideva

  • “Sono due!Da quello che dice il dottore era nascosto e non se ne erano accorti prima ed è probabile che sia questo il motivo per cui Giusy è così debole!”

  • “Due?!Due piccoletti...” - chiesi con gli occhi lucidi, Guido accennò un si con la testa e sorrise ora con gli occhi lucidi pure lui, Bruno gli diede una pacca sulla spalla

  • “Ora che sei tornato andrà tutto bene!” - disse Bruno, caricammo le valige in auto e finalmente ci mettemmo in viaggio verso casa di Guido

  • “Ma come sono i gemelli di Santi?!” - chiese lui

  • “Sono bellissimi, pacioccosi, adorabili proprio!” - dissi seduta dietro con Carlos

  • “Bene meno male, non vedo l'ora di conoscere anche loro!” - rispose

  • “Non vuoi sapere come sta tua moglie...?” - chiese Bruno

  • “Ah ma quello già lo so!L'ho chiamata questa mattina presto sapendo che era sveglia e le ho detto che non ci saremmo potuti sentire prima di sera, era arrabbiata nera, mi ha fatto il terzo grado, speriamo che vedendomi le passi altrimenti ci sarà da ridere!” - esclamò

  • “Guido, guarda che Giusy non vede l'ora di averti a casa, anche se al telefono non ti ha detto nulla non è stato piacevole non vederti per così tanto tempo!” - risposi

  • “Lo so Anto!E non è stato facile nemmeno per me...Ma adesso sono qui e finalmente non mi dovrò più muovere!”

  • “Davvero?!” - chiese Bruno incredulo

  • “Si!Il tribunale italiano e quello europeo aspettano solo la dichiarazione di Patty poi la storia sarà chiusa, in base a quello che dirà lei, decideranno come procedere!Anche se in parte sembra che gli abbiano già stipulato ordini restrittivi nei confronti delle sue vittime!E comunque era come diceva Gonzalo alla fine...” - spiegò Guido

  • “Cioè?!”

  • “Che sono stato io a scatenare quest'inchiesta!Anche se non possono attribuirmi il merito perché non potrei diventare l'avvocato dell'accusa, mi hanno dato la possibilità di partecipare “virtualmente” alle udienze che si terranno!”

  • “Beh complimenti Guido!Ottimo lavoro...”

  • “Sai che l'altro giorno stavo leggendo un giornale dove c'era un articolo su questa storia?!” - disse Bruno

  • “Ah si?!E cosa diceva?” - chiese Guido curioso

  • “Ah nulla!Parlavano di tutta questa faccenda, dei vip coinvolti e dicevano proprio che l'avvocato che aveva scatenato questo putiferio mediatico e giudiziario era un argentino, non ti hanno nominato ovviamente, però io ero lì che gongolavo soddisfatto!” - ridacchiò Bruno coinvolgendo anche Guido nella sua risata

Ridendo e scherzando finalmente riuscimmo ad intravedere le prime case del nostro quartiere. Poco dopo Bruno si immise nel vialetto di casa di Guido e lo vidi sospirare

  • “Emozionato?!” - gli chiesi

  • “Forse lo sono più ora di quando ci siamo sposati!Ci credete?”

  • “Ti!” - rispose Carlos, che intanto si era svegliato sentendo la macchina fermarsi

  • “Beh si ti crediamo tutti!” - esclamò Bruno

  • “Bene!!Allora forza...Vado a riabbracciare mia moglie...”

 

***

 

Un pomeriggio insulso come questo non me lo ricordavo da anni, dopo il pranzo io Patty eravamo rimaste in casa a chiacchierare mentre Matias aveva raggiunto i ragazzi al garage dove Gonzalo cercava ancora di riparare la moto di suo padre.

Di Antonella, Bruno e Carlos non si sapeva nulla da ore e Patty stava iniziando ad agitarsi, le ore passavano e anche se noi eravamo immerse nelle nostre conversazioni sapevo che la mia amica era un po' in ansia.

Alle cinque e mezza del pomeriggio il campanello di casa suonò

  • “Sarà Tamara sicuro! - dissi a Patty mentre andava ad aprire, ma non la sentii più e non la vidi nemmeno tornare indietro – Patty!Patty ci sei ancora...Uffi!Patty ma che...” - iniziai a dire mentre mi alzavo dal divano ma il fiato mi si fermò in gola, dovevo ammettere che i miei sogni non gli rendevano per niente giustizia, era come se la sua sola presenza rendesse la casa più bella, meno fredda e inospitale

  • “Ciao! - fu l'unica cosa che mi disse prima di abbracciarmi, profumava di aereo, di sigaretta e di Guido un mix che mi faceva girare la testa – Dimmi qualcosa!Ti prego...!” - mi supplicò avvolgendomi nel suo abbraccio

  • “No!Voglio stare così per il resto della mia vita!” - riuscì a dirgli dopo vari minuti e fiumi di lacrime

  • “Mi sei mancata!”

  • “Anche tu!” - dissi continuando a piangere

  • “Che carini!Sono adorabili...” - sentì dire da una voce femminile, così Guido si staccò da me o almeno ci provò e vidi Bruno che ridacchiava insieme ad Antonella e Patty che avevano entrambe gli occhi lucidi, mentre Carlos ci fissava

  • “Tia hai vitto chi ti abbiamo lipoltato?!” - chiese soddisfatto

  • “Sei stato tu?!” - gli chiesi facendogli una carezza

  • “Ti, intieme alla tia e allo tio!” - rispose indicando Bruno e Antonella, io li guardai e ricominciai a piangere

  • “Ma perché non me lo avete detto?!” - chiesi tra le lacrime

  • “Sorpresa...” - esclamò Guido

  • “Va bene!Vi lasciamo soli, ci vediamo più tardi! - disse Bruno – Campione saluta gli zii!Forza che andiamo a vedere che fine ha fatto Matias e il resto della truppa...” - Carlos di risposta si avvicinò a Guido e lo abbracciò stretto

  • “Ah è un segreto mi raccomando piccoletto, soprattutto a te lo dico!” - disse Guido rivolto ai ragazzi e a Carlos che gli scocco un bacio sulla guancia per poi correre via

  • “Ciao a dopo!E grazie...” - dissi mentre i ragazzi uscivano

Non so per quanto tempo rimasi ferma ad osservarlo, era seduto sul divano e si stava piano piano rilassando con gli occhi chiusi e ogni tanto sorrideva

  • “Sei incredibile!Questa non me l'aspettavo proprio...”

  • “Sono bravo a fare le sorprese vero?!” - rispose orgoglioso

  • “MMMM!Si stai migliorando...”

  • “Ahhh!Sono un genio io...” - mi disse fissandomi con sguardo fiero, gli accarezzai una guancia e lui richiuse gli occhi

  • “Ti vedo stanco!”

  • “Sto già meglio... - mi rispose – Ma tu piuttosto?!O dovrei dire voi, come state?!”

  • “Ora stiamo meglio anche noi...” - gli risposi, lo vidi accennare un sorriso

  • “E' cresciuta un sacco in questi due mesi!” - disse toccandomi la pancia, io misi la mia mano sopra la sua

  • “Si e crescerà ancora!Ma da ora in poi lo vedrai con i tuoi occhi...” - aveva lo stesso sguardo della sera prima di partire gli occhi erano lucidi pronti a far uscire le lacrime ma questa volta erano di felicità e non di tristezza

  • “Oh amore!Ma che fai piangi?” - chiesi dolce accarezzandogli una guancia raccogliendo una lacrima sfuggita al suo controllo

  • “No!Io non piango mai!” - rispose cercando di fare il duro

  • “Davvero?!” - chiesi assecondandolo

  • “Si certo!” - rispose ma poco dopo le sue parole si persero nell'aria

  • “Guido Leinez non sei un bravo attore, te lo hanno mai detto?!” - gli chiesi, lui non rispose si fece solo coccolare e basta, quando smise di piangere sospirò ormai rilassato

  • “Se ti dico che ora sto anche meglio di prima...”

  • “Ci credo!”

  • “E se ti dico che ti amo!” - mi disse, sorrisi dandogli un bacio

  • “Ci credo!”

  • “E se ti dico che per nulla al mondo me ne andrò più da qui...”

  • “Ci credo!”

  • “Bene!Perché per spostarmi da dove sono in questo momento ci vorrà un gru...” - disse facendomi ridere

  • “Amore mio!Non hai idea di quanto tu mi sia mancato in questo periodo...Sai che non riesco a dormire bene?!”

  • “Come no?!Il dottore ha detto che devi riposarti...” - mi disse allarmato

  • “Tranquillo sono super riposata, in questi due mesi non ho praticamente fatto nulla...Ma senza di te nel letto non sono a mio agio e ho sempre fatto fatica ad addormentarmi in più mi svegliavo presto al mattino, ma ora sono sicura che tutto questo cambierà, anche solo toccarti adesso mi funziona come rilassante, sei meglio di una tisana amore mio!” - dissi ancora abbracciata a lui

  • “E tu sei meglio di qualsiasi droga che esista al mondo!” - rispose catturandomi tra le sue labbra

 

 

 

 

 

 

Note dell'autore:

 

Capitolo quasi totalmente dedicato a Giusy e Guido!Non volevo infierire sulla distanza di Guido quindi ho tagliato corto, adoro scrivere di loro due, sono i miei preferiti in assoluto. Quindi abbiamo due nuovi gemelli in arrivo, speriamo vada tutto bene!! Allora cosa ne pensate?Vi piace, aspetto con ansia i vostri commenti...Tanti Baci a tutti e come direbbe Antonella Bye Bye See you soon...

 

  
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