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Autore: Jordan Hemingway    05/06/2015    2 recensioni
Gli esseri umani funzionavano a vapore, lo sapevano tutti: bastava versare dell’acqua nella cavità all’interno della parte alta della loro testa e questi, dopo poco, avrebbero iniziato a sorridere, a ballare in modo provocante, a stringersi ai loro clienti con un abbandono totale.
Non per niente le escort migliori erano quelle umane, così dicevano su Alpha Centauri.
Genere: Dark, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cuore umano

Storia scritta per l'evento del gruppo fb We are out for prompts, tutti i diritti del prompt al promptatore: Originale – Fantascienza, “Una volta, forse, era un cuore che batte a rendere vivi. Non più.
 
 
Gli esseri umani funzionavano a vapore, lo sapevano tutti: bastava versare dell’acqua nella cavità all’interno della parte alta della loro testa e questi, dopo poco, avrebbero iniziato a sorridere, a ballare in modo provocante, a stringersi ai loro clienti con un abbandono totale.
Non per niente le escort migliori erano quelle umane, così dicevano su Alpha Centauri.
I loro corpi erano appena velati: non avevano più bisogno di vestiti, dicevano i Centauriani, poiché i complessi meccanismi a vapore al loro interno provvedevano a scaldarli anche durante i rigidi inverni in cui i due soli non spuntavano. Non li si nutriva: l’acqua era il loro carburante, ciò che li manteneva in vita per quelle ore in cui si dedicavano ai clienti. Non era necessario che avessero una casa, una famiglia, degli amici: una volta esaurito il vapore si sarebbero piegati lentamente verso terra, tornando al sonno.
Lars’en ricordava vagamente la storia del pianeta Terra (parte del corso in Storia dell’Intergalassia, modulo primo, anno terzo), un luogo reso invivibile dagli abitanti che, prima di estinguersi, avevano tentato la sorte in grandi astronavi primitive, diretti verso il primo pianeta abitabile che avessero trovato.
Non che la cosa lo distraesse, in quel momento: il quartiere escort era in piena attività, e se non si fosse sbrigato avrebbe rischiato di perdere le offerte migliori.
Un Penthiano dipinto nei colori più vivaci dello spettro ottico gli si parò davanti.
“Tre crediti, tesoro: tutto compreso.” Ammiccò insinuando i suoi tentacoli tra le gambe di Lars’en, il quale si scostò bruscamente. Non era ciò di cui era alla ricerca.
Gli umani  erano sbarcati su Alpha Centauri secoli prima, scoprendo di non essere gli unici abitanti dell’universo. A quell’epoca la città di Nizar era già al centro dei commerci della Galassia, e gli umani avevano dovuto adeguarsi a diventare gli ultimi arrivati, i più discriminati, i primi a essere sospettati.
Tuttavia, avevano una cosa che nessun’altra specie aveva: gli umani erano belli. I loro corpi erano caldi e soffici, i loro baci erano droga: ben presto il mercato escort aveva capito il loro potenziale.
Un cliente, uscendo di corsa da un bordello Mizariano, urtò Lars’en: una escort dall’esotica pelliccia viola si lanciò sulle tracce bavose del fuggitivo. “Torna indietro, figlio di un morph, e paga quel che devi!” La polizia di quartiere intervenne prontamente, e il cliente fu fermato.
I Centauriani non capivano come gli umani potessero rifiutare un mestiere redditizio come quello che veniva loro offerto, e tutto sulla base di principi morali: in fondo, non era un lavoro come un altro? Fu allora che iniziarono le prime sparizioni.
All’inizio erano solo ragazzi e ragazze, i più facili da convincere, poi interi quartieri scomparvero, fagocitati dalla crescente domanda di escort umani. Come mantenere l’ordine tra migliaia di esseri riottosi?
Lars’en ricordava che suo nonno gli parlava spesso dell’invenzione del cuore bio-meccanico: dopotutto, a ogni inventore piace ricordare i propri momenti di gloria. La cosa migliore, secondo lui, era che dopo i primi tentativi riusciti erano stati proprio gli umani a insistere per essere modificati. Un’intera razza la cui volontà era stata spezzata.
O quasi.
Finalmente Lars’en raggiunse un piccolo locale ricoperto di insegne luminose sghembe. All’esterno, alcune escort umane spente lo guardavano con grandi occhi vacui. Il centuriano sollevò la tenda ed entrò in una stanza stretta e buia. Salì le scale e bussò all’unica porta.
Un paio di occhi neri, inequivocabilmente umani, lo fissarono da uno spiraglio. “Le escort sono tutte davanti alla porta” venne informato da una voce limpida.
“Non sono qui per questo.”
Lo spiraglio fece per chiudersi, ma Lars’en fu svelto a infilarci le sue antenne cornee, bloccando la porta.
“Sono qui perché mio nonno conosceva il tuo.” Il centuriano prese fiato. “E perché ho una promessa da mantenere.”
“Non mi riguarda.”
“Sei umana, tutto ciò che è umano ti riguarda. Mio nonno vi ha dato un cuore meccanico per sopravvivere: io posso darvi un cuore di carne e una nuova patria dove vivere.”
La porta lentamente si aprì: una ragazza esile, il cui viso era tutto occhi e lentiggini, lo squadrò da capo a piedi con le mani sui fianchi.
Occhi accesi senza bisogno di vapore.
Un corpo caldo senza meccanismi all’interno.
L’ultima umana nell’universo fece cenno a Lars’en di entrare.
Un grazie intergalattico a Myddr, a cui devo la revisione di questa storia!
  
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