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Autore: esperty98    05/06/2015    2 recensioni
Ad Harry sin da piccolo gli era stato detto che era un bambino ''speciale'',sapeva leggere nella mente delle persone [...]Era in ritardo come al suo solito a scuola, corse per tutto il traggitto da casa sua fino all'entrata della sua classe, quindi quando aprì la porta per entrare, non si accorse del povero mal capitato che si ritrovò una porta in faccia.
-----ATTENZIONE-----
Corretta da errori di pubblicazione, in quanto i dialoghi erano stati tutti cancellati. Finalmente posso dirvi: Buona lettura.
Genere: Fantasy, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ad Harry sin da piccolo gli era stato detto che era un bambino ''speciale'',sapeva leggere nella mente delle persone, e molte volte rimaneva succube di quei pensieri così contorti che gli capitava di sentire per caso. Piangeva molto quando non riusciva a pensare con se stesso perchè c 'èra sempre in mezzo un pensiero di qualcun altro a invadergli la testa. Ma era un bambino forte, così con il tempo tentò di gestire questo suo dono (o condanna, dipende dai punti di vista). Con il tempo era arrivato al punto di poter decidere lui quando e con chi usarlo. Certo, cerano alcuni giorni in cui si rinchiudeva in camera sua per non sentire i pensieri di nessuno, perchè perdeva il controllo. Ma Harry era sempre stato un bambino forte, ogni volta che ''cadeva'', si ''rialzava'' e combatteva più forte che mai. Si, esatto. Lui Combatteva. Combatteva contro tutte quelle cattiverie che sentiva in giro, le calugne mal celate e pensieri lugubri e depravati che un bambino non dovrebbe mai sentire. Ma lui si rialzava sempre, così adesso all'età di 18 anni, ultimo anni di superiori, Harry si piuò definire forte. Ormai controlla bene il suo ''dono'' e in più di un occasione gli è servito per smascherare una persona falsa, che si voleva solo approfittare di lui.
Era in ritardo come al suo solito a scuola, corse per tutto il traggitto da casa sua fino all'entrata  della sua classe, quindi quando aprì la porta per entrare, non si accorse del povero mal capitato che si ritrovò una porta in faccia, almeno finchè non guardò in basso perdendosi ad ammirare quegl'occhi azzurro cobalto. Il ragazzo ai suoi piedi, caduto grazie alla botta in faccia, era di una bellezza mozza fiato, Harry non aveva mai visto un ragazzo con una pelle più chiara della sua, e con quel ciuffo spettinato, castano scuro, risaltava ancora di più. Ne rimase abbagliato.Tanto da non rendersi conto che mentre lui gli stesse facendo una radiografia inquetante, l'oggetto dei suoi interessi si era alzato porgendogli la mano, a mo di saluto. Harry a quel punto si riprese dal suo stato di trans e glie la strinse gentilmente accennando un sorriso. L'altro ragazzo ricambiò di buon grado abbagliandolo con uno dei suoi migliori sorrisi. E ad Harry, quello era decisamente troppo, arrossi fino alla punta dei piedi, ed improvvisamente proprio quest'ultimi erano diventati improvvisamente interessanti. Gli lasciò andare la mano e ancora con lo sguardo basso andò a sedersi al suo solito posto. In quel momento entrò il proffessore, che accorgendosi del ragazzo nuovo di qui era stato avvisato il suo arrivo in un consilio di classe, lo salutò e presentandolo alla classe disse -Questo ragazzo è Louis Tomlinson, si è trasferito qui da poco, quindi trattatelo bene, ci siamo intesi?- e fù proprio in quel momento che Harry decise di usare il suo dono, per sentire quello che gli altri pensavano di quella visione paradisiaca di nome Louis. Molte dei pensieri, per di più femminili, dicevano -quanto è figo?!- -ma che culo ha? potrebbe fare le ''OO'' di gOOgle- (li si mise a ridere ma okay, questo tanto non lo saprà nessuno il perchè). Ma altre dicevano -ma come si veste? dei jeans così attilati solo i froci li indossano- -ma chi si crede di essere? Dio?! non posso crederci le le ragazze lo guardino sognanti!- -non vedo l'ora di poterlo riempire di pugni- delle vere e proprie calugne, tanto che per un momento si ricordò quanto potevano essere cattive le persone. Ma poi quando incrociò nuovamente lo sguardo di Louis un pensiero che non era suo gli venne dritto nella sua mente -è un dio greco o cosa? me lo farei dalla mattina alla sera, senza un attimo di sosta...- così abbassò lo sguardo  il più velocemente possibbile, diventanto più rosso di quanto non era mai stato.
Le ore passarono tranquillamente, Louis si era seduto nell unico banco libero della classe, quello vicino al proff.A ricreazione, tutti andarono a mensa , mentre nei corridogli Harry si stava avviando anche lui per mangiare, venne fermato da una mano che tirava un suo braccio, e quando si stava per girare, un pensiero ancora una volta non suo, ma appertenente alla persona che lo aveva fermato, gli invase la mente come un uragano -ha delle gambe così chilometriche da farmi eccetare anche senza fare niente- così ancora una volta  come gli cpitava spesso  in quella giornata diventò rosso fino alla punta dei capelli. Appena si girò completamente si rese conto che quella persona era Louis. Stava per parlare quando un altro pensiero gli arrivò dritto e preciso -Quelle labbra sono nate per fare pompini..così rosse e piene..- in quel momento diventò ancora più rosso di quel che era, se possibbile. Così inevitabilmente, rimase zitto, abbassando le sguardo alle sue scarpe, osservandole come se fossero la cosa più interessante che avesse mai visto. Percui non si meravigliò quando Louis gli disse -sei timido di natura oppure sono io che sono poco interessante?- sorrise sorrise con il suo miglior sorriso sfrontato, guardandolo beffardo. Harry alzò lo sgurdo, e si prese il suo tempo ad osservare le rugette che gli erano spuntate agli angoli dell'occhi. Quell'occhi così intensi gli avrebbero fritto il cervello, ne era certo. Cercò nuovamente di aprire la bocca per poter parlare, ma non ci riuscì. Proprio in quel momento gli era arrivato un pensiero di Louis ad invadergli la mente -ha gli occhi più belli che io abbia mai visto...così verdi...e intensi-così rimase con la bocca semi aperta, ad osservare un punto, non preciso sul petto di Louis. Louis accorgendosi del disagio di quest'ultimo, gli sorrise incoraggiante, pensando ingenuamente che fosse solo troppo timido. Gli diede una pacca sulla spalla, a mo di incoraggiamento, chiedendogli -come ti chiami riccio?-. Harry ripresosi delle sue facoltà mentali, chiuse il collegamente con il suo dono, come aveva imparato nel corso degli anni. Cercò di ritornare nel suo colorito nermale, mentre formulava la sua prima frase di senso compiuto in quella giornata -Mi chiamo Harry...vuoi venire con me in mensa? sto morento di fame- non sapeva nemmeno lui stesso come aveva fatto ad articolare per bene quella frase, ma lo fece, e il sorriso che gli regalò Louis lo fece sentire gratificato.
Così mentre si avviavano insieme a mensa, si chiese  se quel Louis sarebbe stata la sua svolta nella vita, o solo una irrilevante persona di passaggio.

 

Hola bellezze! ^.^

Allora, come al solito mi scuso in anticipo di eventuali errori, spero che questa storia vi piaccia, o vi interessi almeno un pochino. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate in proposito.
Ciauu. Jaed xxxx

  
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