Ringrazio anche solo chi legge.



Cap.2 Torna a casa

Il lupo mannaro raggiunse la sua grotta, vi entrò con un balzo e ricominciò a correre, facendo lo slalom tra una serie di ossi. Si voltò e inspirò, ansimando, sentendo l'odore di Tony. Digrignò i denti e si gettò su una carcassa di cervo, la addentò e si sporcò il muso di sangue. Dimenò la coda pelosa e abbassò le orecchie. "Stark resta il solito cocciuto" ringhiò.
Tony si chinò, sporse il capo e sogghignò.
“Ed infallibile. Ti ho trovato, Capitano”.
Entrò nella caverna, socchiuse gli occhi intravedendo la coda della creatura.
Steve si sdraiò per terra e ringhiò, mostrando i denti aguzzi e candidi.
"Se ti mordo, nemmeno tu potrai più lasciare Latveria. E il mondo ha bisogno di te" ruggì.
Tony rise, si chinò poggiando le mani sulle ginocchia e piegò il capo di lato.
“Se tenterai di mordermi, saprò difendermi. O curarmi”.
Gli porse la mano, socchiuse gli occhi.
“Il mondo ha bisogno anche di te, Cap”.
Una serie di vermi con una decina di occhi strisciarono sul terreno passandogli accanto. Steve si leccò le labbra con la lingua ruvida, la peluria del muso si era sporcata di sangue. Spolpò un'altra parte di carcassa e sospirò.
"Non sono come Hulk, non ci saranno ninna nanne in grado di calmare la mia fame" ringhiò.
Tony lo raggiunse, gli si sedette accanto a gambe incrociate. Arricciò il naso per l'odore dei cadaveri, grugnì scrollando le spalle.
“Non ho alcun tipo di problema se invece di decapitare i cattivi, li mangi” disse.
Dimenò le mani, muovendo il capo.
“Non stai neanche provando a farmi del male. Sei più controllabile di Hulk. Se abbiamo affrontato il ragazzone, affronteremo anche questo”.
Il lupo mannaro gli saltò addosso e lo schiacciò sotto il proprio peso, facendolo affondare nella peluria che copriva il suo corpo.
"Peccato che come danno collaterale potrei mordervi tutti!" ululò.
Tony alzò le braccia, le avvolse attorno al collo della creatura e gli carezzò il pelo.
“Sai bene quanti danni collaterali corriamo nello stare vicini” sussurrò.
Guardò gli occhi azzurri di Steve, sogghignò.
“Vuoi davvero farmi credere che pensi di non poterlo affrontare insieme?”.
Steve digrignò i denti, si piegò in avanti e lo annusò. Gli diede una leccata sul viso sporcandolo di saliva e sollevandogli verso l'alto i capelli.
"Non voglio mettere a rischio la squadra inutilmente" brontolò.
Tony chiuse gli occhi, tossicchiò e rise.
“Sai che ora sarai legalmente obbligato a dirmi che odore e sapore ho?” chiese,
Gli passò le mani tra il pelo, rimanendo steso.
“Senza di te saremo rovinati. Siamo pronti a tutto. Anche ad essere leccati”.
Il lupo mannaro gli morse la maglia e gliela strappò, mosse a destra e sinistra la testa ringhiando e la dilaniò in brandelli.
"Rischiate di più di una leccata" ruggì.
Tony roteò gli occhi sbuffando.
“Grazie, dovevo proprio ridefinire il guardaroba” si lamentò.
Gli carezzò le orecchie, puntellandosi con i gomiti.
“Sai, vero, che Hulk potrebbe spezzare in due il pianeta? Tu cosa puoi fare? Mangiarci? Abbiamo due soluzioni. La buona e la cattiva. Proviamo a calmarti, se non ci riusciamo ti fermiamo finché non ti sei calmato. Questo è il nostro modo”.
Steve si allontanò da Tony e si rotolò per terra, mettendosi a pancia in su e dimenò la coda.
"E se decidessi di tornare?" chiese.
Tony si mise a gattoni, lo raggiunse e sorrise.
“Saremo insieme” disse.
Gli fece l'occhiolino.