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Autore: Fuocqua    08/01/2009    0 recensioni
Questa è una fanfic ambientata all'ultimo anno di scuola dei Malandrini. Ho provato a immaginare che csa sarebbe potuto succedere se fosse arrivata una cugina italiana di Sirius, una ragazza apatica e antisociale. Spero vi possa piacere. Ps- Le età dei personaggi non sono tutte giuste, spero mi perdonerete. Inoltre scusate anche se non ho l'htlm e la lettura è un po' difficoltosa. PPS- Credo di aver fatto un azzardo nel capitolo 11 (non mi pare che qualcuno abbia già fatto questa ipotesi)spero di sapere presto qual è la vostra opinione al riguardo.
Genere: Generale, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Lucius Malfoy, Nuovo personaggio, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Avete saputo la novità?!” domandò tutto eccitato Peter, entrando nella sala comune di Grifondoro. “No, dicci, che c’è?” chiese James; Minus, tutto contento d’essere stato il primo a saperlo, spiegò: “Quest’anno, per Halloween sarà organizzato un gran ballo!” i ragazzi si stupirono, non era mai stata fatta una festa ad Hogwarts per tale ricorrenza, per cui, meravigliati, borbottavano: “Ma no, impossibile!” e anche: “Ma ne sei certo? Chi te l’ha detto?” poi ancora “Che bello, ci voleva proprio!” Chi più, chi meno erano tutti quanti contenti di questa sorpresa. Subito, però, tra gli studenti si profilò un problema, un dubbio: dato che si trattava di un ballo, ci sarebbero dovuti andare a coppie oppure no? O semplicemente non avrebbe fatto differenza? Per sicurezza, tutti quanti si misero a cercare un compagno col quale andare alla festa. Tutti gli studenti erano in fermento, non volevano rimanere soli, per cui chiedevano ad amici o amiche, sperando che qualcuno acconsentisse e che, magari, quel qualcuno fosse proprio la persona che avevano nel cuore. Naturalmente, chi non ebbe di queste difficoltà, furono quelli già morosati, ad esempio James sarebbe andato con Lily, Lucius con Narcissa, Bellatrix con Rodolphous. Remus, Peter e la maggior parte dei ragazzi, invece, come già detto prima, non aveva idea di chi accompagnare e, sebbene avesse voluto avere un patner, sapeva che, alla fine, si sarebbe ritrovato alla festa con gli amici. Dall’altra parte, però, vi erano quei pochi fortunati che avevano il problema opposto, come Sirius e suo fratello Regulus, entrambi, infatti, erano circondati da miriade di fanciulle ed essi si ritrovavano solo con l’imbarazzo della scelta. In mezzo a tutta quell’eccitazione, soltanto poche persone mantenevano calma e fermezza, come se l’idea del grande bello non li prendesse per nulla, naturalmente erano Irma, Severus e Angelo. A dir la verità, l’Italiana, dentro di sé, aveva un gran desiderio di partecipare a quella festa accompagnata da qualcuno, ma lei non si sarebbe accontentata di uno qualsiasi, lei voleva un ragazzo in particolare, per cui aveva deciso di non aspettare un invito, ma di andare direttamente a chiedere a quello che le interessava. Fu così che iniziò ad aguzzare la vista e a cercare bene in ogni angolo della scuola per poterlo trovare; le capitò, tre o quattro volte, di scorgerlo, ma appena aveva fatto qualche passo verso di lui, ecco che già era sparito, o cambiava direzione, o andava di gran fretta. Finalmente, una sera, riuscì a bloccarlo e, un po’ emozionata, gli domandò: “Angelo, non è che ti andrebbe, per caso, di andare al ballo di Halloween assieme a me?” il ragazzo la guardò, cogli occhi perennemente assenti ed impenetrabili e semplicemente rispose: “No.” poi si voltò e fece per andarsene, ma lei lo afferrò per la manica; Angelo si girò nuovamente e, per un attimo, ad Irma sembrò di leggere nei suoi occhi la volontà di colpirla; la Black poi chiese: “Perché?” ed egli, andandosene disse solamente: “Perché non ne ho voglia.” Quella sera Irma rimase chiusa nel dormitorio, senza scendere in sala comune con gli altri, delusa e amareggiata. Non capiva perché, ma quella risposta di Angelo, l’aveva trafitta. Dopo aver sentito quelle parole, una grande tristezza aveva pervaso la ragazza. Stette a pensare e a rimuginare diverse ore, presa da domande e pensieri, poi, infine, ammise a sé stessa di essersi innamorata di quel ragazzo. ‘Che disdetta’ pensò poco prima di addormentarsi ‘aver sofferto per amore, prima ancora di essermi resa conto di amare.’ Il giorno seguente, nel pomeriggio, mentre era in biblioteca a studiare, un Serpeverde passò davanti al suo tavolo e vi lasciò sopra un biglietto, era indirizzato a lei, per cui Irma lo prese e lo lesse. Era da parte di Rabastan Lastrange, il fratello di Rodolphous, che le chiedeva di vedersi, mezz’ora più tardi di fronte all’aula di trasfigurazione. La giovane, incuriosita, andò all’appuntamento. “Ciao Irma” le disse il Serpeverde “è da un po’ che non ci vediamo, come stai?” “Bene, grazie, tu?” “Non c’è male. Senti, Irma, ti volevo chiedere se, magari, ti andasse di, insomma, venire al ballo di Halloween con me. Cioè, forse son venuto troppo tardi, avrai già qualcuno, però, non so, nel caso che tu ancora non lo avessi, forse potremmo andare io e te.” L’Italiana, sorrise, l’imbarazzo di Rabastan la divertiva, però alla fine accettò l’invito, aveva provato sulla pelle che cosa volesse dire sentirsi rispondere picche, per cui, dato che non aveva nulla da perdere, aveva deciso di far quel piacere al Lestrange. La sera della festa arrivò, tutto filò liscio e tranquillo, i ragazzi si divertirono e furono contenti, anche Irma, benché sentisse ancora nel proprio cuore il dolore di non essere andata con Angelo.
  
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