Draco non amava il suo compleanno

Draco non amava particolarmente il giorno del suo compleanno. Troppi brutti ricordi, troppa falsità…

Ricorda ancora le grandi feste tenute per lui quando era un bambino, tutti i maghi e le streghe più importanti si recavano a Malfoy Manor per il grande ballo tenuto in suo onore. Certo sapeva di non essere la vera ragione di quelle grandi riunioni, ma a lui andava bene così, d’altronde ai bambini basta un regalo per essere felici, e Draco ne riceveva tanti.

Ricorda anche i compleanni dei primi anni ad Hogwarts, quando con i suoi migliori amici saltava le lezioni per trascorrere assieme tutta la giornata e magari sparlare di Sfregiato e Lenticchia – Potter e Weasley, si corresse mentalmente. Ed era felice, anche allora era felice, o almeno così sembrava.

Ricorda, dolorosamente però, il suo sedicesimo compleanno quando dalla sua famiglia ricevette una misera lettera con poche parole scritte sopra “Sei stato scelto”, niente auguri o quant’altro. Solo tre parole. Marchiate a fuoco nella sua mente. Arrivò a sognarle. Perché Draco sapeva cosa significavano, il padre non perdeva occasione per intimargli di impegnarsi così che presto sarebbe entrato al servizio del Signore Oscuro, per ripetergli quanto avrebbe dovuto essere orgoglioso di se stesso non appena ciò fosse avvenuto. Ma Draco non era orgoglioso. Per niente. Non si può essere orgogliosi di diventare un Mangiamorte, lo sapeva, ma nessuno lo capiva, non facevano altro che congratularsi con lui. E lui accettò il suo destino senza proferir parola..

Draco ricorda poco i successivi compleanni, forse perché li ha passati a bere in squallidi pub: voleva dimenticare tutto ciò che aveva fatto, che era stato costretto a fare.

Poi è arrivato il matrimonio combinato. Draco ricorda i compleanni passati con la moglie con un velo di tristezza: non l’amava, ma avevano un buon rapporto, e questo gli andava bene.

Ricorda bene – e con vergogna- quel compleanno, il ventinovesimo. Era in giro per Londra, cercava di sfuggire a tutti i suoi falsi amici, per poi ritrovarsi nella zona babbana. Restio aveva deciso di continuare il suo giro e forse sarebbe stato meglio meglio se non lo avesse mai fatto. Si era ritrovato davanti la Granger, le era passato accanto con indifferenza, per poi fermarsi al rimprovero di lei: “Il saluto è simbolo di buona educazione, Malfoy”, e di lì avevano iniziato a parlare. Lei non serbava rancore, lui aveva dimenticato i cattivi pregiudizi della sua famiglia. Erano andati a mangiare qualcosa, sembravano vecchi amici e per un momento Draco aveva desiderato che lo fossero.
Lì, in un piccolo pub della Londra babbana, Draco Malfoy ed Hermione Granger stavano cenando e parlando. Assieme. Nessuno avrebbe creduto alle proprie orecchie e forse era meglio così. Stava andando tutto bene, fin quando non fece qualcosa di molto stupido e inaspettato. Draco non era un ragazzo avventato, studiava tutte le sue mosse a tavolino, ma in quel momento non pensò nulla. Ad Hogwarts sognava di infrangere le regole, di mandare al diavolo tutti gli insegnamenti dei suoi genitori e sporcarsi. Ed è quello che fece baciando Hermione Granger. Si stava sporcando baciando una nata babbana, eppure non provava disgusto, e soprattutto non provava dolore, forse perché la Granger non gli aveva ancora tirato un pugno. Ricordò quando lo fece al terzo anno, ma adesso era diverso. Forse anche lei voleva provare qualcosa di proibito, voleva ribellarsi a regole non scritte ma accettate da chiunque. E così si ritrovarono in un vicolo buio a baciarsi con foga, quasi con rabbia mista a tristezza, fin quando non si staccarono per riprendere ossigeno e accorgersi dell’errore che avevano commesso. Di comune accordo decisero di mantenere il segreto, e Draco si fidava, strano a dirlo, si fidava di lei ma non poteva rischiare, anche solo per sbaglio, che lei dicesse qualcosa: già la sua persona non era ben vista nella comunità magica. Per questo non appena lei si voltò per scappar via un “Oblivion” uscì dalle sue labbra per cancellare la memoria di lei ed essere l’unico testimone del loro errore.

Draco ricorda ancora il ritorno a casa,ricorda come  liquidò le domande di Astoria e Scorpius con un “Questioni di lavoro” e ricorda la vergogna, il ribrezzo per se stesso. Inizialmente era tentato di dimenticare ma si diceva che non poteva, non poteva cancellare il suo errore più bello.

Draco tentò da quel momento di essere un buon padre e marito, cercando di rimediare al suo errore, illudendosi di riuscirci.

Ed è a questo che sta pensando adesso Draco, mentre con un falso sorriso festeggia il suo trentacinquesimo compleanno con i suoi “amici” e parenti, avvolto nel suo costosissimo abito, stretto alla sua bellissima moglie, mentre volteggia nell’elegante salone da ballo di Malfoy Manor.








***






-tetjej's corner

Salve!
Era da un po' che non pubblicavo qualcosa, e ieri che era il compleanno di Draco ho pensato "Perché non scrivere uno scempio sul nostro amato serpeverde per festeggiarlo?" ed eccomi qui a pubblicare questa cosa.
C'è da dire che ho sempre scritto sulle old e new generetions, quindi questo è una specie di esperimento lol
Volevo cercare di rimanere il più possibile IC ma ovviamente non ci sono riuscita, è inutile, dramione is the way u.u
E niente, non ho molto da dire. 
Ringrazio chiunque si fermerà a leggere ( se quel "chiunque" ci sarà lol) e la mia migliore amica che mi fa sempre da beta, tvb  ❤
Besos a todos, adiós.