Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: __Lunatica    06/06/2015    2 recensioni
Nella vita ci sono sempre delle scelte da fare, non sempre si può scegliere la strada più semplice, ma sicuramente Ester scelse la strada più pericolosa. Ester è una ragazza come tante, ma è anche una grande amica del magico trio e di tutta la famiglia Weasley. Cosa può arrivare a fare una ragazza di appena sedici anni per tenere al sicuro le persone che ama? Cosa perderà a causa delle sue scelte? Chi le rimarrà accanto? Quali amicizie finiranno e quali inizieranno quasi per caso?
Questa storia si svolge durante il sesto anno del trio, che è anche il sesto anno di Ester e in parte seguirà gli avvenimenti della storia originale mentre alcuni dettagli saranno aggiunti o cambiati.
Genere: Fantasy, Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro, personaggio, Draco, Malfoy, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Ester: Tell You the Truth'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
You could write a book on how to ruin someone's perfect day
 
Perfect Day
 
Oramai era ufficiale, svegliarmi presto purtoppo, o per fortuna, era diventata un'abitudine. Il sole era infatti appena sorto quando io aprii gli occhi e scesi, sbadigliando, dal letto. Camminando lentamente andai in bagno a lavarmi e prepararmi mentre le mie compagnie di stanza, tra cui Hermione, dormivano ancora beatamente nel loro letto. 
Una volta pronta per scendere a fare colazione, dopo aver svegliato Hermione, mi diressi in Sala Comune e ad aspettarmi trovai Harry seduto su una poltrona. 
-Buongiorno- dissi raggiante prima di abbracciarlo calorosamente 
-A cosa è dovuto tutto questo buon umore?- disse Harry divertito e colpito 
-Non lo so- alzai le spalle -Mi va di essere felice e non sarai tu a rovinarmi il buon umore- dissi prima di afferrargli la mano e trascinarlo in Sala Grande per fare colazione. 
 


Io ed Hermione eravamo appena arrivate nell'aula di Pozioni. L'aria era appesantita da diversi profumi e, guardandomi intorno notai che l'aula era mezza vuota e occupata da studenti di tutte le case. Evidentemente in pochi erano riusciti a prendere Eccezionale necessario per poter dare i M.A.G.O.
-Herm- iniziai -Lo senti questo odore di...- 
-Armontentia- disse lei con uno sguardo attento -La pozione dell'amore. Fa sentire odori a noi piacevoli e...- 
La ragazza non riuscì a terminare la frase perchè interrotta dall'ingresso di Lumacorno che, una volta arrivato alla cattedra, iniziò a parlare raggiante. 
-Buongiorno ragazzi- disse battendo le mani -Sono contento di vedervi qui e sono contento del livello che avete raggiunto lo scorso anno grazie al professor Piton. Ora vorrei iniziare con...- Anche lui venne interrotto da qualcuno che bussò alla porta e che lui invitò ad entrare. Una volta aperta la porta vidi Harry seguito da Ron entrare nell'aula. Ne fui sorpresa ma anche contenta, sapevo bene quanto Harry ci tenesse a diventare un auror. 
Lumacorno li invitò ad entrare e a prendere i libri, che loro non avevano, dall'armadietto in fondo all'aula. 
Quando Lumacorno iniziò a fare domande io non risposi, non ero particolarmente brava nella teoria ma eccellevo nella pratica, avevo una sorta di dono naturale per quello, probabilmente ereditato da mia madre. Perciò quando iniziammo a preparare la pozione, spinta anche dal desiderio di voler vincere la ricompenza, che consisteva in una boccetta di felix felicis, diedi il massimo di me sicura di poterci riuscire. In effetti non mi sbagliai molto, la mia fu la seconda migliore pozione mentre la prima, contro ogni previsione, risultò essere quella di Harry. 
Leggermente seccata ma felice per lui, una volta uscita dall'aula mi congratulai con lui e mentre lui blaterava su un certo Principe Mezzosangue e degli appunti trovati sul suo vecchio libro di pozione ci diriggemmo insieme verso l'aula di Difesa. 
Appena entrai nell'aula il buon umore sparì ricordando le indicazioni della sera precedente di Severus. Mi sedetti in uno degli ultimi banchi insieme ad Harry e aspettammo l'arrivo del professore. 
Quando Severus annunciò l'argomento della lezione non riuscii a non alzare gli occhi al cielo, era, per me, un argomento talmente facile che mi seccava dover passare per impedita. Formarono le coppie e io capitai, fortunatamente, con Harry. L'obbiettivo era schiantare l'altro e proteggersi con un semplice sortilegio scudo con incantesimi non verbali. 
Contro ogni mia aspettativa però non fui l'unica a non riuscirci, infatti, dopo più di mezz'ora di lezione solo Hermione, come prevedibile, e Malfoy riuscirono nell'intento mentre Ron, rosso fino alle orecchie per la concentrazione e Harry, livido di rabbia, non conclusero niente. 
Severus, seccato, quando la lezione stava ormai volgendo al termine, chiamò Harry per dare una dimostrazione. Il professore lanciò un semplice incantesimo di disarmo ma il moro, preso alla sprovvista forse, evocò un sortilegio scudo ad alta voce e venne subito deriso da Piton e dagli stupidi Serpeverde con cui, purtroppo, condividevano il corso. 
Io guardai la scena seccata e alla fine della lezione davanti a tutti Severus disse -Signorina Burke lei rimanga qui, le devo parlare data la sua disastrosa dimostrazione di oggi.- e mentre i miei amici mi guardarono comprensiva i Serpeidioti se ne andarono ridacchiando senza pudore facendomi innervosire talmente tanto da volerli schiantare tutti insieme con una bella fattura non verbale. 
Feci come richiesto e rimasi in aula aspettando che tutti se ne andassero. Severus aspettò pazientemente e poi, dopo aver lanciato un muffiato alla porta, iniziò a parlare -Ester, stasera alle sei nel mio ufficio- disse senza aggiungere altro e io, dopo aver annuito, mi alzai ed uscii dall'aula inviperita, si il buon umore se ne era definitivamente andato lasciando spazio ad una rabbia incredibile. 

Quando arrivai in Sala Grande e mi buttai sulla panca per mangiare vicino ad Harry i miei amici mi guardarono nervosi. 
Iniziai a mangiare ignorandoli e iniziai ad infilsare il cibo con, forse, troppa forza. 
-Ester calmati- mi riprese Harry 
Lo guardai torva e tornai a fissare il mio piatto -Lasciami in pace- risposi
-Che ti ha detto Piton?- chiese Ron con la bocca piena e -Che schifo Ronald- lo riprese Hermione talmente disgustata che riuscì a strapparmi un sorriso prima di tornare seria. 
-Quella serpe mi ha detto che faccio schifo e che dovrò prendere ripetizioni se non voglio rischiare di essere bocciata con un bel Troll stampato in faccia- dissi seria la versione ufficiale del colloquio con Severus. 
Hermione mi guardò scandalizzata -Ma non sei l'unica a non esserci riuscita- disse scandalizzata -ed era solo la prima lezione- aggiunse 
-Che posso farci io?- chiesi fingendomi furiosa ma lei mi guardò storto e poi -Dovresti parlarne con Silente- disse
-Si certo, molto divertente.- risposi ironica -E cosa gli dico? Ehi preside faccio talmente schifo che devo prendere ripetizioni- 
-E perchè a me non ha detto niente?- chiese Harry -Ho fatto schifo almeno quanto te- protestò Harry
-E che vuoi che ne sappia io- risposi seccata prima di alzarmi -Scusate io me ne vado a fare i compiti di Pozione dato che dopo devo andare a studiare con quel verme schifoso- e così uscii dalla Sala Grande sotto il loro sguardo compassionevole. 
Ero talmente arrabbiata che, salendo le scale non guardai dove stessi andando e quando mi scontrai con qualcuno alzai, furiosa, lo sguardo per sapere chi fosse quel cretino. 
Il cretino risultò essere quel furetto biondo anche conosciuto come Draco Malfoy. Grandioso, pensai, mi mancava solo questa. 
-Guarda dove vai Burke- disse lui stizzito
-Stessa cosa vale per te stupido idiota- risposi. Se Malfoy intendeva litigare non mi sarei di certo tirata indietro. 
-Attenta a come parli altrimenti...- disse lui estraendo la bacchetta e puntandomela contro
-Altrimenti cosa?- chiesi tirando fuori anche io la bacchetta. 
Appena lo vidi tentare di agitare la bacchetta lo anticipai e, senza pronunciare neanche una sillaba, lo pietrificai. 
Mi avvicinai vittoriosa a lui e -Non mi sfidare Malfoy, non ti conviene proprio- e lo lasciai lì, immobilizzato ed inerme in corridoio per dirigermi in biblioteca. 

Passai il resto della giornata rinchiusa lì in solitudine, l'anno era iniziato nel peggiore dei modi, ed ero in ansia per quella sera. Cosa avrei dovuto fare ancora?
In più mentire ai miei amici era davvero stancante e demoralizzante, mi faceva star male non poter dire la verità ma sapevo che non potevo rivelare il mio segreto a nessuno, soprattutto non a loro altrimenti sarebbero andati su tutte le furie e mi avrebbero ucciso direttamente loro, altro che Voldemort. 
Erano le sei meno venti quando mi alzai dal tavolo e, dopo aver ripiegato il mio tema di pozioni e riposto i libri a posto, uscii da lì. 
Camminai velocemente verso l'ufficio di Severus e bussai. 
-Avanti- disse lui ed io entrai. Nell'ufficio oltre a lui c'era anche Malfoy che guardai in cagnesco prima di accomodarmi. 
-Bene Malfoy, direi che la nostra conversazione finisce qui, ora devo dare ripetizioni alla signorina Burke- sentito ciò Malfoy si girò verso di me e fece un ghigno prima di alzarsi ed uscire. 
Alzai gli occhi al cielo seccata, perchè non potevo schiantarlo di nuovo?
-Ester?- richiamò la mia attenzione il professore -Sei pronta?- chiese confondendomi.
-Che devo fare?- chiesi titubante 
-Il Signore Oscuro vuole vederti- Grandioso, pensai esasperata, proprio quello che volevo -Ricorda di chiudere la mente- si raccomandò lui e io, sospirando, mi concentrai per entrare nei panni di una me cattiva e doppiogiochista. 
-Andiamo?- chiese quindi lui porgendomi il braccio. Io annuii e ci smaterializzammo. 
Ci ritrovammo davanti al cancello di Villa Malfoy. Mi ripromisi di chiedere a Severus come avevamo fatto e senza indugiare oltre iniziammo a camminare per raggiungere la porta. 
Tra di noi regnava il più religioso silenzio, pochi istanti prima di bussare lui mise una mano sulla mia spalla destra stringendola delicatamente per inondermi coraggio e poi bussò. 
Bellatrix, la pazza e violenta mangiamorte, ci venne ad aprire. Guardò me disgustata e poi passò a studiare Severus. No, sicuramente non le stavo affatto simpatica, ma il sentimento era senza alcun dubbio ricambiato. Dopotutto lei aveva ucciso Sirius, un, non troppo lontano, cugino di mia madre, che io trattavo come uno zio. Ricordo ancora il momento in cui lo vidi attraversare il velo, sperando invano di vederlo tornare indietro con il solito sorriso malandrino. Cosa che però non accadde. 
All'ingresso trovai anche Narcissa. Lei mi salutò educatamente, tra tutte le persone lì dentro lei era, senza alcun dubbio, la più sana di mente e la più sopportabile. 
Severus fu chiamato da Bellatrix per il suo colloquio privato con Voldemort e mi lasciò sola ad aspettare all'ingresso. 
Mi guardai intorno curiosa. Tutto lì dentro sembrava triste, si certo aveva un so che di maestoso quel posto, ma sembrava come se, con l'arrivo del Signore Oscuro, tutto fosse diventato più scuro e pesante, anche l'aria. 
Pensai ai racconti di mio padre, mi aveva raccontato che quella un tempo era stata una delle ville più belle di tutta l'Inghilterra e anche una delle più pregiate. Mi sembrava difficile crederlo ora, ma evidentemente i Malfoy erano caduti in disgrazia o almeno, erano caduti in una profonda depressione e, con loro, anche la casa. 
-Ester- mi distrasse dai miei pensieri la voce di Severus -Entra- 
Sospirai e mi rilassai, per quanto possibile, prima di incamminarmi ed entrare nella stanza. 
-Siediti- sibilò Voldemort e io eseguii il suo ordine molto volentieri. 
Non eravamo solo noi tre nella stanza, ma c'erano anche, come prevedibile, Narcissa e Bellatrix.
-Ti ho chiamata qui Ester- iniziò a parlare il pazzo senza naso -Per una questione molto importante. Ho deciso di renderti partecipe ad un mio piano molto importante- e vicino a lui sentii bisbigliare qualcosa da Bellatrix, sembrava quasi seccata -Ho una persona all'interno del castello che sta eseguendo un mio importantissimo ordine e voglio che tu lo tuteli- Io, senza battere ciglio e assolutamente interessata lo guardavo cercando di avere un'espressione fiera e decisa -Ma prima- continuò lui -Ho bisogno che tu mi giuri di non rivelare a nessuno, neanche al diretto interessato, quello che ti chiederò di fare se non te lo ordinerò io stesso- 
Senza aspettare neanche un secondo dissi -Lo giuro mio signore-
-Bene, Draco Malfoy ha il compito di uccidere Silente- lo disse così, come se fosse la cosa più normale del mondo ma fu, per me, un fulmine a ciel sereno. 
Severus mi scrutò di nascosto temendo una mia reazione sbagliata ma io non battei ciglio e -Cosa devo fare esattamente mio Signore?- chiesi
-Niente di particolarmente importante, devi solo sorvegliarlo e impedire a chiunque di scoprire il suo compito e proteggerlo a tutti i costi, anche a coso della vita- 
Prevedibile, pensai, dopotutto solo ad una come me, sfortunata come pochi, doveva capitare di proteggere una persona che a malapena riusciva a non schiantare ogni volta che lo vedeva. 
-Sarà fatto mio signore, a costo della vita, lo giuro- Anche io mi stupii di me stessa e Voldemort parve davvero soddisfatto -Ti aspettano grandi imprese mia cara e fedele alleata- e detto questo ci congedò. 
Pensai di avercela fatta, di poter tornare ad Hogwarts, poter dormire e riposare e finalmente liberarmi di quella maschera che indossavo davanti agli altri ma mi sbaglia. 
Appena fuori mi sentii afferrare il braccio da una mano. Non era una presa violenta ma bensì una presa quasi delicata. Mi voltai e vidi Narcissa Malfoy guardarmi. 
-Possiamo parlare?- mi chiese la donna e prima che potessi rispondere Severus disse -Abbiamo poco tempo Cissa, dobbiamo tornare ad Hogwarts-. Lei lo guardò quasi supplicante e -Ci metterò solo un paio di minuti Severus, ti prego- e così lui annuì. 
Seguii Narcissa in quello che mi sembrò un ufficio e -Ha qualcosa da dirmi signora Malfoy?- le chiesi. Volevo andarmene da lì il prima possibile.
-Oh cara- iniziò lei e io rimasi davvero colpita. Aveva un tono dolce e non austero, sembrava quasi gentile -Chiamami pure Narcissa- disse ed io annuii
-Non sei una persona di molte parole vero?- chiese divertita lei prima di tornare di nuovo estremamente seria 
-Ehm... effettivamente no- risposi io 
-Non fa niente. Volevo solo ringraziarti per voler proteggere Draco- Parlava come se fosse stata una decisione presa da me e non un ordine -Sai,- continuò -Lui non ha avuto molta scelta, dopo la scorsa estate quando il padre... Quando è successo quello che è successo gli sono state imposte tante cose- sospirò amareggiata -e sapere che ci sarà qualcuno a proteggerlo mi fa stare tranquilla- disse sincera lei poggiandomi una mano sulla spala.
-Signor... Ehm Narcissa non mi deve ringraziare, davvero, io eseguirò tutti gli ordini che mi saranno imposti dal mio Signore e sono grata di potermi rendere utile in qualsiasi modo- mi venne quasi da vomitare per le mie stesse parole ma riuscii a trattenermi e -Ester veloce, non abbiamo più tempo- mi salvò da quella situazione Severus e io gli fui davvero grata. Così senza altre parole lo raggiunsi, afferai saldamente il suo braccio e di colpo mi ritrovai di nuovo nel suo ufficio e mi buttai letteralmente su una sedia, ero stremata. 


Arrivata alla Sala Comune, come prevedibile, trovai Harry ad aspettarmi. 
Senza dire niente mi sedetti accanto a lui e appoggiai la testa sulla spalla e rimanemmo così, in silenzio, per qualche minuto. Improvvisamente versai una singola lacrima e velocemente l'asciugai, non ero una che piangeva di solito, ma quella situazione era diventata davvero pesante e sapevo bene di essere appena all'inizio. 
Harry si accorse del mio gesto e mi fisso ma non disse niente, sapeva che non ero una che amava provocare pietà negli altri, anzi mi infastidivano le persone di quel tipo. 
Prese la mia mano e intrecciò le sue dita con le mie. Molte persone potevan vedere malizia in quel gesto o confondere il tipo di rapporto che c'era tra di noi, ma io sapevo cosa significava. Era un modo per dirmi che lui ci sarebbe sempre stato per me, contro tutto e tutti, lui avrebbe protetto me come io avrei protetto lui. 
In quel momento ricordai la prima volta che lo vidi, avevamo circa otto anni, i miei si erano trasferiti nella sua stessa via subito dopo la morte dei suoi genitori per ordine di Silente, ma io non avevo alcuna idea della sua esistenza. Accadde quasi per caso in effetti, eravamo entrambi al parco di quel quartiere e io volevo salire sull'altalena ma era occupata da più di mezz'ora dallo stupido cugino ciccione di Harry. Mi innervosii a tal punto di compiere la mia prima magia, senza saperlo al tempo, e feci finire quello stupido con le chiappe per terra facendo ridere di gusto Harry che da quel momento divenne mio amico, per sempre. 
-Ester...- mi distrasse dai miei pensieri Harry. Mi girai per guardarlo negli occhi e capii che era preoccupato per me, quindi mi sforzai di sorridere.
-Sto bene- lo rassicurai -Sono solo un po' stanca, stanotte non ho dormito ed ho saltato anche la cena per colpa di Piton- 
Lui annuì comprensivo e -Dobby- chiamò ad alta voce. Il piccolo elfo, che conoscevo fin troppo bene, apparve immediatamente davanti a noi e -Harry Potter, signore...- squittì felice -Che bello rivederla- 
-Anche io sono felice di rivederti-ripose Harry -Potresti farmi un favore?- chiese lui e l'elfo annuì vigorosamente -Vai nelle cucine e vedi se è rimasto un pezzo di torta...- si girò verso di me e sorridendo disse -possibilmente al cioccolato- e Dobby sparì e ricomparì in pochi secondi con in mano un vassoio con mezza torta al cioccolato.
Lo guardai grata e lo ringraziai di cuore prima che se ne andasse. Insieme ad Harry iniziai a mangiare la torta felice e mi sentii immediatamente meglio. 
E rimanemmo così a mangiare, scherzare e prenderci in giro fino a notte fonda quando decidemmo che sarebbe stato meglio andare a riposare un po'. 


ANGOLO DEL TERRORE 
Salve miei cari lettori, prima di tutto vorrei invitarvi a notare la mia puntualità nell'aggiornare. Questo, e chi mi conosce lo sa, è un vero e proprio miracolo degno di nota.
Ok, passiamo alla storia. Prima di tutto, ovviamente, il titolo del capitolo è pieno di ironia e sarcasmo, ma questo sicuramente l'avevate già capito da soli, inoltre la frase che si trova prima del titolo è di una canzone di Taylor Swift che di intitola Tell Me Why. La canzone non ha niente a che vedere con l'argomento del capitolo, ma quella frase secondo me era perfetta. 
Ci tengo a chiarire una cosa, in questa storia non saranno presenti triangoli amorosi o cose simili. Il rapporto che hanno Harry e Ester è davvero come quello di un fratello ed una sorella, nessun amore nascosto è celato da nessuno di loro due. Non ci tengo ad inserire in questa storia una cosa così banale. 
Ora passiamo ai ringraziamenti. Grazie a Nevertrustaduck, per sopportarmi, supportarmi e recensire ogni capitolo, e grazie anche a blablebau per aver recensito il capitolo precedente. Grazie anche ai lettori silenziosi che però hanno aggiunto la storia tra le seguite, ricordate o preferite, non esitate a lasciare una recensione, fa sempre piacere sentire opinioni diverse o anche critiche costruttive. 
Detto questo io vi saluto, a sabato prossimo, o se ci riesco anche prima. 
Ambvra.
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: __Lunatica