Without you - The last case of Heiji Hattori
Prologo.
Un brutto risveglio, vero Hattori? Ti sei svegliato senza riuscire a respirare ed eri sceso giù dalle scale come un fulmine. Il cuore nemmeno ti batteva, o forse andava così veloce che comunque non riuscivi a stargli dietro.
« È successo qualcosa, vero?» Avevi urlato, erano le quattro e mezzo del mattino e tuo padre era seduto al tavolo della cucina a tenere la mano di tua madre.
«La figlia di Toyama è scomparsa.»
Scomparsa.
Senza un perché, senza un come, senza un quando. Era semplicemente scomparsa.
«Cosa?» I piedi scalzi ti tremarono sul freddo parquet del corridoio, tuo padre era inflessibile pure a quell’ora del mattino.
Prendesti il telefono di tua madre, il più vicino, e cliccasti i tasti uno dopo l’altro. Fu il primo numero che imparasti da bambino, quello di Kazuha.
Nulla, suonava a vuoto.
« È scomparsa, Heiji. È inutile che tenti di chiamarla.»
Scomparsa. Ancora quella parola assurda.
Era veramente la cosa più assurda? Era più assurdo che Kazuha fosse scomparsa o era più assurdo che tuo padre e tua madre fossero solo leggermente turbati?
Eri il solo a voler minacciare l’intero mondo pur di trovarla?
Ti sedesti sulla sedia, prendesti un bel respiro e ti accorgesti che il tuo corpo lo aveva capito immediatamente che qualcosa non andava. Come aveva potuto?
Semplice. È stato il filo rosso, Hattori. Quello che lega te e Kazuha da sempre. Per sempre.