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Autore: Hitsuki    07/06/2015    0 recensioni
{ malinconico; sentimentale; angst }
✿ I talloni di Miku ritoccarono l'erba. Un fruscio dei vestiti spinse Luka a ritenere tale movimento una risposta; il corpo dell'altra le parve dicesse che non ne voleva sapere d'intimarsi ad una sconosciuta. (invece miku stava solo pensando.) ×
Qual dolce sapore si leva dall'orrore sentimentalista dell'uomo!
[ • Luka/Miku ]
[ • storia facente parte della serie I Rimpianti dell'Inconscio –shoujo-ai!project
Genere: Angst, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Luka Megurine, Miku Hatsune
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'I Rimpianti dell'Inconscio'
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Lungamente si cullava nel desiderio di averla


 
Miku la vedeva ogni giorno, chinata fra le chiome chiare degli alberi, distante nei suoi scalini di nuvole; vedeva la luce, irraggiungibile come l'amore, lontana e cinica, insensibile, pronta ad appiccare fuoco con le sue stesse mani vermiglie agli alberi in fiore. «La luce mi piace tanto». Respirò a fondo, poi solo la punta dei piedi toccava l'erba, mentre le braccia si protendevano verso l'alto, accarezzando il vento. «Mi fa sentire… felice». Rise un poco, siccome quella sua affermazione le parve terribilmente banale, ma era pura e vera.
   Quando diceva certe cose, nessuno le rispondeva - nessuno l'ascoltava. Accompagnando la solitudine alle mani fra i fili di vento, suonava la sua triste melodia mai ascoltata, sempre ignorata. Eppure quel giorno qualcuno le rispose, e sì, non era un'illusione, perché era proprio una voce quella che arrivò alle sue orecchie. Una voce che forse aveva sentito, forse no, ma non le importò particolarmente.
   Luka era una sfumatura di primavera, oscurata dalle passioni non corrisposte, sempre più persa nella sua stessa ombra. Eppure rispose. «È molto bella» commento altrettanto banale. Poi azzardò una domanda, avvicinandosi a Miku. «È per te fonte d'ispirazione?». 
   I talloni di Miku ritoccarono l'erba. Un fruscio dei vestiti spinse Luka a ritenere tale movimento una risposta; il corpo dell'altra le parve dicesse che non ne voleva sapere d'intimarsi ad una sconosciuta.
   Invece Miku stava solo pensando. Abbassò gli occhi e qualche ciocca le ricadde sul volto, ma non furono i capelli a rabbuiare la sua vista, bensì i suoi stessi pensieri, che di tacito accorto le infestavano gli organi sensoriali. Poi prese coraggio, rianimò il suo corpo con un'azione frettolosa, e rispose a Luka. «Sì».
   «Ti amo da sempre… ti tratto come tu tratti la tua luce… dimmi, perché la luce t'illumina tanto da oscurare me?». Gli occhi di Miku, vedendo la luce, portavano a rendere i suoi pensieri ben più in alto di qualsiasi altra cosa, come la bandiera che un Rivoluzionario si porta fra le mani; ma gli occhi si posarono di rado sulla spontaneità di Luka, sul suo carattere gentile, sulla sua illusoria sicurezza di provare un amore ricambiato. Miku l'amava, forse, ma era incapace di dimostrare tutti i forse e i ma e gli altri dubbi, e dunque non poteva dimostrare nulla neppure a se stessa. Si limitava a rigirare nella mente - come una palla di neve - la bella luce del sole.
   Altro silenzio, poi rispose, ma nessun gesto vivace intercorse fra queste due azioni. Le sue parole rimanevano senza tonalità, ma con molta attesa. «Non lo so. Non so niente. Luka, ti prego, smettila, perché tu lo sai, che io non so niente. Lo sai meglio di me».
   «Io lo so, e tu mi capisci. Capisci la mia situazione. Capisci che per te voglio  concederti una strada da illuminare con il bel sole a te tanto caro». Ed era seria: avrebbe steso la sua anima per renderla piatta e grigia come una strada e donarla a Miku. «Sei tanto dolce, tanto delicata, tanto amabile da farmi sentire bene». Non avevano mai creduto in quelle storie d'amore dannate e proibite che tanto governavano i libri né tantomeno a quelle smielate e impossibili, non pensavano che qualcosa come l'amore facesse bene o male, ma Luka si sentiva a suo agio anche solo respirando la stessa aria di Miku; e quindi addio amori dannati, addio amori smielati, addio amore. Addio coscienza.
   E - no - questa volta Miku non rispose. Rimase chiusa nella sua crisalide senza significato, effimera e congelata dall'ostinazione, pur di non rispondere a sé stessa o a Luka.
   S'innalzò sopra di loro lo stelo peccaminoso della loro distanza, distanza ogni volta più fine fisicamente, ogni volta più lontana psicologicamente. La psiche designava un mistero ben più grande dell'amore, poiché l'uomo a quel mistero mai aveva dato nome; e rimase ignoto e dimenticato da tutti. Miku e Luka s'erano perse proprio lì.
   Quando giunsero all'ignoto, sebbene tutte le terre emerse siano ormai nella mente dell'uomo, non ne ebbero né paura né interesse, poiché era ignoto e dunque non sapevano che anche dove c'è il nulla qualcosa in realtà c'è.
   Le parole sono buffe: giocano molto. E dire che gli scrittori fanno sempre i seri.
div
 
Una volta l'aveva baciata. No, non sulla fronte, spostate un po' più in giù lo sguardo, no, non le guance, un po' più al centro, più giù del naso, esatto. Perché Luka una volta aveva baciato Miku sulle labbra.
Possedeva un dolce presentimento nel cuore, ancora imbrattato dalla sofferenza di ieri - Miku la ignorava, fuggiva dal suo sguardo, fingeva di non conoscerla - ma pur sempre speranzoso come quello che è l'oggi. Appena albeggiò, Luka s'era ritrovata questa sensazione molto suggestiva; era come se lei fosse l'Alba e Miku la vedesse cadere fra le nubi mattutine. 
Nel dormiveglia s'era cinta sul bacino un arcobaleno, perché la tempesta era passata; nel dormiveglia credeva che gli arcobaleni si potessero cingere sul bacino, ma in realtà nulla esitava sulla sua pelle.
E nel dormiveglia aveva baciato Miku sulle labbra.


   
ⓜⓞⓞⓓ: weird lo shoujo-ai fa sempre bene [ e l'angst ancor di più ]
leiatenete, un ombrellino per raccogliere tutto il sole che io di questo caldo non ne posso proprio più. la miku di questa fanfiction, invece, starà facendo le capriole dalla gioia. mettiamoci pure qualche nuvoletta, magari domani ci sarà meno afa… ☁☁☁
btw! ho scritto questa fanfiction estremamente di getto e la volevo far divenire una one-shot lunga lunga, ma ho pensato ad un'altra mia fanfiction che ho scritto con lo stesso "metodo" (at minchiam, insomma) ed ho deciso di far nascere una piccola serie composta da coppie shoujo-ai nel fandom vocaloid; non le stenderò con frequenza alcuna, proprio per non "rompere" questa tradizione di scrivere cosine yuri!vocaloid (~) senza pensare. credo ce ne saranno altre due, ma chissà. minimo quattro /in totale/ di sicuro. in questa fanfiction ho modificato una parola, il resto com'è uscito è uscito. ah, se siete interessati riguardo all'altra fanfiction: click. è una gumi/miku, comunque (e la nda di tale fanfiction in fatto di stesura vale anche per questa luka/miku qua, siccome il tutto come già scritto è avvenuto in modo molto simile).
e interpretate a vostro piacimento la fanfiction. è tutta vostra. solo una cosa: l'amore di luka non è one-sided.
goodbye, io me ne vado repentinamente così come sono apparsa! spero che la lettura vi sia piaciuta. e buone vacanze. 
 HI!
p.s. ~ sapete la frase presente nell'introduzione (qual dolce sapore si leva dall'orrore sentimentalista dell'uomo!)? ecco, avevo scritto qual dolce sapore si leva dall'orrore sentimentalista dell'homo! 8D
  
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