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Autore: Shan_live_to_run    07/06/2015    0 recensioni
"Le porte si aprirono e lui ci mise un secondo a decidere di scendere da quel treno, perchè se non lo avesse fatto probabilmente non l'avrebbe mai più trovata"
Forse non sempre riceviamo quello che ci apsettiamo da una persona..
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Non lo avrei mai pensato ma io e Tati riuscimmo a goderci davvero quel concerto. Il problema era più mio che suo in effetti, ma vedere il concerto dal side stage era stata una cosa pazzesca e anche se non li vedevamo troppo in faccia mentre si esibivano potevo comunque ritenermi soddisfatta della visuale che avevamo avuto durante tutto lo show che, ovviamente, era stato meraviglioso come sempre e stare li così vicino a loro mi aveva dato una scarica di adrenalina ancora maggiore del solito! Sapevo per certo che qualunque cosa fosse mai successa non avrei mai smesso di amare loro e la loro musica perchè quello che mi davano era troppo e troppo importante per potervi mai rinunciare.

 

Finito il concerto però, mi ricordai che avevo ancora un conto in sospeso con Jared e improvvisamente mi sentii davvero inquieta, forse anche per il leggero senso di colpa che ancora aleggiava in me per il brutto tiro che, mio malgrado, avevo tirato prima al mio idolo.

Finito tutto lo show un uomo della security si avvicinò a noi per farci andare via inseme agli altri ragazzi che erano sul palco, fortunatamente Emma lo vide in tempo per fermarlo e ci riportò dietro le quinte, quindi cercammo un angolo dove non avremmo potuto disturbare troppo dal momento che il lavoro la dietro era ancora più frenetico di prima per smontare tutto per caricare i camion.

 

Quando fummo tranquille nel nostro angolo Tati cominciò a guardarmi in modo eloquente, senza che però io capissi "allora? Mi vuoi raccontare cosa è successo prima e come ci siamo ritrovate dei pass al collo e a guardare il concerto side stage?" avevo completamente dimenticato che non le avevo ancora racontato la mia avventura nel camerino di Jared – detta così può sembrare quasi ambigua come cosa!- "Ah già scusami!" così le feci un riassunto dell' incontro del pomeriggio. Mentre raccontavo lei espresse benissimo e senza remore tutte le emozioni che io mi ero imposta di controllare in quei momenti e quando finii di parlare pensavo sarebbe rimasta incantata a vita vista l'espressione incredula che aveva! "Quindi adesso stai aspettando che ti dia una risposta...." disse quando si riprese, qualche minuto dopo. Io annuii solamente con un movimento della testa.

 

Stavamo guardandoci intorno già da un quarto d'ora, quando Tati improvvisamente si alzò "Scusa Amy ma per me è gia tardi, devo andare. Sai che domani mattina lavoro... Tanto non ti serve di certo il mio aiuto" mi disse lanciandomi uno sguardo d'intesa, per rimando le diedi un colpo alla spalla " Ma smettila! Dai ci vediamo domani, penso che dormirai già quando arriverò a casa" la salutai con un piccolo abbraccio e poi la guardai farsi spazio tra la moltitudine di gente che correva da ogni parte per scendere dalla parte del palco e raggiungere l'uscita normale inseme agli ultimi spettatori che si erano attardati.

 

Rimasi li ancora quasi venti minuti dopodichè cominciai a credere che si fosse dimenticato di me quindi feci per alzarmi e andarmene dalla stessa parte da cui era andata via Tati: uscii dal back stage e spuntai sul palco per scendere da li e raggiungere un'uscita. Ero appena saltata giù dal palco quando sentii una voce dietro di me

"Già te ne vai? Non è carino lasciare i discorsi in sospeso, non te lo hanno mai detto?" mi girai solo per vedere un Jared fresco di doccia, capelli acora bagnati, guardarmi dalla sua postazione sul palco. Mi costrinsi a chiudere la bocca e trattenere la bava davanti a quella visione perchè avevo ancora il mio "ruolo" da portare avanti in quella discussione e di certo non gli volevo dare una soddisfazione del genere!

" E a te non hanno insegnato che non si fa aspettare una signora? Soprattuto da sola, in un luogo sconosciuto con il rischio che venga portata via in una custodia per una chitarra insieme agli altri strumenti " dissi in tono finto offeso che gli fece fare un mezzo sorriso divertito "Disse la ragazza venuta per ricattare la rock star" ma a quella risposta feci un piccolo sobbalzo sentendomi piccata. "La rock star che non riesce a..."

"Ok ok ok! Basta così, non ho tempo adesso per discutere... veniamo al punto" assottigliai lo sguardo con le braccia incrociate in attesa che continuasse a parlare "ho pensato a quello che mi hai detto... sono convinto che sia un prezzo fin troppo alto per lo scherzetto innocente dell'altro giorno" a quelle parole non potei fare a meno di indignarmi e stavo per ribattere ma mi bloccò alzando un dito ma "alla fine non mi costa poi molto quindi ho deciso di accettare le tue condizioni. Ma" fece una breve pausa che mi fece trattenere la gioia che stava già per esplodere dentro di me "aggiungo una mia condizione: la cosa durerà un anno a partire dal giorno in cui arriverai a Los Angeles. Scaduto l'anno di tempo non sarà più affar mio quello che ne sarà di te" ok, effettivamente non avevo assolutamente pensato al fattore tempo, però direi che poteva andare bene anche come aveva detto lui. Feci un sorriso compiaciuto, non volevo mostrare la gioia che in realtà mi stava esplodendo dentro come i fuochi d'artificio, non volevo dargli questa soddisfazione. "va bene, un anno sarà sufficiente, tanto come ti ho già detto non graveremo su di te in alcun modo, noi staremo per i fatti nostri per il tempo che non sarà lavorativo"

"Noi?" mi fece eco, stava per andarsene ma si bloccò.

"Si. Noi. Non lavoro da sola, faccio parte di un du quindi verrà con me anche la mia amica" alzò un sopracciglio valutando bevemente la cosa "Ok" disse poi "Tanto a me non cambia nulla. Però dovrai aspettare che finisca il tour, mi metterò io in contatto con te quando sarò tornato e potrai raggiungermi, tanto hai lasciato i tuoi dati a Emma...." non stavo riuscendo a realizzare, di conseguenza non riuscii a rispondere. Mi guardò ancora con uno sguardo divertito, forse per la mia espressione che in quel momento non doveva esssere esattamente intelligente "Ci si sente. Amelia...." disse con un sorriso furbetto poi si girò e se ne andò lasciandomi li da sola, di nuovo. Ma cos'era un'abitudine?? Sbuffai per quella cosa riprendendomi dal mio stato leggermente catatonico per poi avviarmi a mia volta verso la strada del ritorno.

 

Un momento, mi aveva chiamata Amelia! Come aveva fatto? Nessuno che avesse cara la pelle mi chiamava in quel modo! Mi girai con la domanda in canna e con intenzioni poco gentili ma lui non c'era già più.

Questa me la sarei segnata Leto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lo so, avevo detto che avrei pubblicato più regolarmente.. ma puntualmente questo non mi riesce! Spero che alla fine rimanga qualcuno a leggere quello che scrivo.. se ci siete fatemelo sapere :3

   
 
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