Crossover
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Autore: Princess Kurenai    08/01/2009    3 recensioni
[HidanAerith - Naruto/Kingdom Hearts, Questa shot sponsorizza il contest del CPW forum] Si diceva che tutti al tocco dell’amore diventassero dei poeti. Ma nessuno ha mai detto come e quanto lo diventassero.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Videogiochi
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfic sponsorizza il contest del Crack Pairin World indetto da ElderClaud

(http://crackpairngworld.forumcommunity.net/?t=23161455)

L’aforisma appartiene Platone. La fic è un crossover tra Naruto e Kingdom Hearts.

 

 

.: Gratitudine :.

 

Al tocco dell'amore, tutti diventano poeti.

 

Sinceramente Hidan l’aveva sempre saputo che Jashin avrebbe distrutto quella terra di eretici e che l’avrebbe salvato in quanto suo più puro servitore, ma di certo non sapeva che si sarebbe ritrovato con un angelo in un luogo a lui sconosciuto - no, non era il Paradiso: lo escludeva categoricamente.

Si era ovviamente chiesto più volte che potesse significare tutto quello e l’unica spiegazione logica vedeva tutto quello come un premio per la sua immacolata fede che non aveva mai vacillato.

Beh, non ne aveva la certezza totale tu quella tesi, ma era la più intelligente che aveva formulato e in ogni caso quella situazione gli piaceva, senza poi parlare di Aerith, la donna che si era presa cura di lui, che era un vero angelo - bella e gentile.

Certo, all’inizio si era spaventata nel vedere una testa parlare - ricordino lasciato da quel bastardo di Konoha che l’aveva sotterrato -, ma alla fine l’aveva curato con amore e dedizione, restandogli accanto giorno e notte.

Di Hidan si poteva dire di tutto, ma di certo non era un ingrato.

Gli era capitato poche volte di ricevere delle carinerie ma ogni volta aveva ringraziato - a modo suo ovviamente, anche in relazione a come gli erano stati fatti i favori.

E Aerith era stata la persona più gentile in assoluto nella sua vita, neanche sua madre l’aveva mai trattato in quel modo - era troppo occupata ad aprire le gambe di fronte agli stranieri.

Quindi, doveva per forza mostrarle la sua gratitudine e nel migliore dei modi: infondo era un dono di Jashin e non poteva essere irrispettoso.

 “ Ehi...”, la chiamò.

“ Dimmi Hidan.” Aerith si avvicinò subito al suo letto, sorridendogli cordiale.

Era bella con i suoi occhioni verdi, i capelli castani ad incorniciarle il visto dolce e le labbra rosee piegate all’insù.

La studiò un poco auto convincendosi che quella era la scelta più giusta.

“ Senti... durante questa convalescenza mi hai guidato... verso la luce. Tenendomi per mano e curandomi. Sei stata la prima a non trattarmi come un bast... come un tipo strano. Sei stata una... brava donna. Quindi... grazie.”

Hidan, come era ovvio, non era però bravo con i ringraziamenti dato che mai si era sentito in obbligo di essere seriamente e stomachevolmente gentile.

Ma con Aerith doveva, l’aveva trattato con amore e doveva essere anche lui... poetico?!

Guardò quindi la donna con serietà. Convinto delle sue parole, aspettandosi altrettanta gentilezza che, però, non giunse come si aspettava.

Aerith scoppiò a ridere di cuore, posando una mano sul ventre piegandosi leggermente.

“ Hidan! Sembravi anche serio!”, rise. “ Non farmi certi scherzi!”

Il ninja aprì la bocca per poi sbottare con un: “ Razza di troia! Ero serio, cazzo! E stavo cercando di ringraziarti! Porca puttana!”, decisamente poco simpatico e poetico.

“ Bene.”, assentì Aerith sorridendo ancora un poco divertita e carezzandogli i capelli chiari con dolcezza. “ Ora sì che ti riconosco.”

 

Si diceva che tutti al tocco dell’amore diventassero dei poeti.

Ma nessuno ha mai detto come e quanto lo diventassero.

Hidan ad esempio era l’eccezione che confermava la regola, nonostante tutto l’amore e l’affetto ricevuto da Aerith non riusciva ad essere poetico, sarebbe per sempre rimasto lo stesso uomo dalla lingua lunga e con un tatto simile a quello di un elefante.

Ma infondo... non sarebbe stato più lui e l’amore non serve a cambiare le persone.

 

 

 

   
 
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