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Autore: 5 Directions of Vamps    08/06/2015    0 recensioni
TRATTO DAL TESTO:
Suonai il campanello dell'abitazione della famiglia Tomlinson con il tremolio nelle braccia e il respiro quasi assente. Non era solo un film, come sarebbe potuto essere solo un film se saremmo stati soli io e lui in una grande casa senza nessuno nei paraggi.
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"Cosa facciamo ora?"
"Non lo so, tu che vuoi fare?"
I suoi occhi si illuminarono e sul suo viso apparì un sorriso malizioso.
"Boh, magari parliam-" iniziò a dire, ma non finì la frase [...]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                     Mine for a Night      

 

L’autobus dietro di me ripartì ed io mi diressi verso destra, in cerca del numero civico. Conoscevo fin troppo bene quel quartiere di Doncaster perché ci viveva un mio vecchio amico d’infanzia. Appena trovai il 14 il mio cuore iniziò a fare capriole e le mie gambe iniziarono a tremare. Da quando, quella mattina, Louis Tomlinson, il ragazzo per cui avevo una cotta, mio ex migliore amico, mi aveva invitata a casa sua per guardare un film, la mia ragione era andata a farsi fottere: basti pensare che quel giorno non riuscii a studiare nemmeno una pagina e a scrivere nemmeno una parola, per non parlare della pessima figura fatta davanti ai miei quando, a pranzo, mi stavo per strozzare col cibo per l’emozione. Che poi in fin dei conti era solo un film…!

Suonai il campanello dell’abitazione della famiglia Tomlinson con il tremolio nelle braccia e il respiro quasi assente. Non era solo un film, come sarebbe potuto essere solo un film se saremmo stati soli io e lui in una grande casa senza nessuno nei paraggi.

La mia mente continuava a fare brutti scherzi. Soli. Io e lui. In una grande casa.

Per distogliermi un po’ dai pensieri che la mia mente malata stava incessantemente formulando, iniziai a guardarmi intorno: la casetta monofamiliare non era male, anzi… Era dipinta di un colore giallo vivace e il giardino sembrava carino e ben curato, un posto accogliente. Ma non feci in tempo a finire di contemplare il paesaggio che la porta si aprì trovandomi davanti a due splendidi occhioni azzurri, quei due splendidi occhioni azzurri. E il mio cuore tornò ad agitarsi.

“Complimenti Daisy, sei in orario per una volta in vita tua: 18 in punto. Non sono superstizioso ma, guarda, già si stanno formando le nubi” scherzò il ragazzo. Quanto adoravo il suo senso dell’umorismo, era forse la cosa che amavo di più di lui. No, io amavo tutto di lui senza preferenze.

“Non potevo fare tardi: sono arrivata con l’autobus” risposi a tono, scandendo la parola “autobus” e cercando di sembrare leggermente irritata, quando, in realtà, non lo ero affatto.

“Allora? Vuoi stare tutto il tempo sulla porta? Su, entra” e si spostò al lato, lasciandomi libero l’ingresso.

Entrai nella villetta che, vista da fuori, sembrava decisamente molto più piccola rispetto alle dimensioni reali interne. Louis mi guidò al piano di sopra, in camera sua, facendomi sedere sul suo letto. Era una splendida camera dipinta di blu e con tanti poster raffiguranti calciatori appesi al muro. Lui adora il calcio e presto vorrebbe entrare a far parte della squadra del Doncaster.

“Questo film è un po’ particolare” – disse, inserendo un cd nel lettore e accendendo la tv – “è una commedia, ma potrebbe essere considerato anche un po’ romantico. Spero non ti dispiaccia.”

“No no, tranquillo. A me piace quasi ogni genere di film”

“Perfetto”

Appena il film cominciò, si gettò sul letto affianco a me e improvvisamente il mio stomaco fu invaso da uno stormo di farfalle impazzite.

La proiezione proseguì quasi completamente in silenzio, a parte qualche battutina pessima da parte sua, buttate là così per smorzare la strana tensione che si era creata tra noi, e qualche domanda del tipo “Hai sete?”;” Hai fame?”; “Vado a prendere i popcorn?”.

Alla fine del film, il silenzio si fece più imbarazzante. Era strano che lui si comportasse così, anche se nell’ultimo periodo avevo notato che appariva più timido in mia presenza, ma io l’avevo sempre presa solo come un’impressione formulata dalla mia mente malata e innamorata.

“Cosa facciamo ora?” si decise finalmente a chiedermi dopo interminabili minuti di silenzio, avvolgendomi le spalle con il suo braccio in un “mezzo abbraccio”.

“Non lo so, tu che vuoi fare?” gli chiesi, cercando di mantenere un tono di voce il meno imbarazzante possibile.

I suoi occhi si illuminarono e sul suo viso apparì un sorriso malizioso.

“Boh, magari parliam-“ iniziò a dire, ma non finì la frase che già aveva iniziato a solleticarmi prima il braccio, poi l’addome. Io, siccome soffrivo il solletico in una maniera impressionante e questo lui lo sapeva, entrai in crisi, iniziando ad agitarmi e ridere come un’isterica e, senza riuscire a dire nulla eccetto monosillabi che avevano l’unico scopo di farlo smettere, mi lasciai cadere sul letto supina e lui ne approfittò per lanciarsi su di me a pancia in giù, lasciando aderire i nostri corpi e guardandomi intensamente come mai aveva fatto prima ad ora. I suoi occhi sembravano più azzurri di quanto me li ricordassi, luccicavano come se avesse due perle al posto delle iridi e rispecchiavano tutti i suoi sentimenti. Iniziai a provare delle emozioni inspiegabili a vederlo così attaccato a me, vicini che avremmo potuto baciarci e con quegli occhi che mi guardavano come se fossi la cosa più bella del mondo, come nessuno mi aveva mai guardata prima di allora. Poi, la sua espressione seria, lasciò spazio ad un lieve sorriso, uno dei più belli e dolci che avessi mai visto. A questo punto persi il controllo, gli cinsi il collo con le mie braccia e lo baciai, prendendolo alla sprovvista. Fu un bacio a stampo, ma dolce come pochi, aveva qualcosa di veramente speciale. Lui appoggiò le mani sui miei fianchi e stette al bacio. Potevo finalmente sentire il suo sapore e il suo profumo su di me. Era una sensazione piacevolmente emozionante, ma anche ripagante. Sentii gli occhi pungere, delle lacrime voler scendere e, nonostante cercassi di fermarle con tutta me stessa, una ribelle iniziò a scorrere sulla mia guancia.

“Ehi, che ti prende?” mi chiese lui, appena staccati dal bacio, in tono preoccupato.

“Stavo pensando a quanto ho sofferto per fare in modo che questo accadesse, ed ora mi sento così felice…”

“Anch’io ho sofferto per te, anche se non te l’ho mai dimostrato” disse tutto d’un tono, interrompendomi.

“Ma…sei stato tu ad allontanarti e iniziarmi ad ignorare dopo il litigio, tu che sei uscito con altre ragazze, tu che hai iniziato ad odiarmi dicendo cose cattive su di me, tu che mi hai illusa tante volte chiedendomi scusa, per poi fare lo stesso errore, tu a dire che non saremmo più stati amici. Non te lo ricordi?” altre lacrime minacciavano di scendere.

“Sono strano, lo so. Ma mi sono reso conto che mi piaci tanto, sei l’unica ragazza con cui vorrei avere una relazione seria perché solo tu hai la capacità di farmi provare emozioni misteriose, sei l’unica che sa rendermi felice con poco, ma spesso anche molto, molto triste”.

Come si faceva ad essere arrabbiati con lui? Era così tenero… ed ora che si era dichiarato veramente non potei far altro che gettarmi tra le sue braccia nell’abbraccio più lungo e forte che avessi mai dato e ricevuto.

“Non ho mai amato nessuna come amo te e credo che mai accadrà” continuò lui, accarezzandomi il braccio.

Mi venne naturale iniziare ad accarezzargli delicatamente i suoi lisci e morbidi capelli castani. A questo gesto si staccò dall’abbraccio, si sdraiò supino e mi gettò a pancia in giù su di lui, tirandomi il braccio. Ci trovammo di nuovo a distanza quasi del tutto annullata, con i nostri corpi che aderivano perfettamente, tanto che potevo sentire il suo respiro sul mio petto. Iniziò ad accarezzarmi le guance e a giocare con i miei capelli, poi ripremette sulle mie labbra con le sue. Questa volta il bacio fu più passionevole e lungo. Dopo alcuni brevi e lievi baci a stampo, iniziò a mordicchiare con forza il mio labbro inferiore, poi andò in cerca della mia lingua con la sua, trovandola e giocandoci con essa. Ci staccammo entrambi con l’affanno, sentendo il bisogno di aria fresca. Ma lui non era ancora sazio di me, e io neppure, così cominciò a dare piccoli bacetti prima sull’angolo della bocca, per poi spostarsi sulla guancia e salire su fino alla fronte, per poi riscendere fino al collo, dove, come punto di arrivo, si soffermò dandomi una serie di lievi baci.

Mettendoci l’uno di fronte all’altro distesi sul fianco, intrecciammo le gambe e le nostre braccia tornarono ad avvolgere il corpo dell’altro in un tenero abbraccio.

“Grazie” disse lui, con un pizzico di tristezza nel tono.

“Per cosa?”

“Perché mi hai reso veramente felice

“Perché fino ad ora non sei mai stato veramente felice?”

  Nessuno mi ha mai amato per davvero. C'è sempre stato qualcosa di mancante nella mia vita che mi rendeva inutilmente triste. Forse quel qualcosa era qualcuno che mi amasse…”

“Mi piace tutto di te, Louis. Anche i tuoi difetti. Tu hai qualcosa che gli altri non hanno e questo ti rende davvero speciale”

A queste parole gli occhi del ragazzo tornarono ad illuminarsi come perle sotto il sole.

Sei la cosa più bella che mi potesse capitare” continuai, sorridendogli, facendogli uno dei sorrisi più veri che io avessi mai fatto prima di quel momento.

E tu sei la cosa più importante nella mia vita

“Louis, ho bisogno di te” dissi, dopo pochi istanti, con un tono di voce così basso che quasi quasi non riuscii nemmeno a sentirmi.  Lui però mi sentì, infatti cominciò ad accarezzarmi dolcemente il braccio. Sorrise anche, nonostante non riuscissi a vederlo perché ero appoggiata sul suo braccio sapevo con certezza che stava sorridendo.

“Sei mia, finalmente. E io sono tuo, tutto tuo” disse, staccandosi da me e tornando a fissarmi negli occhi.

Non mi abbandonare, Daisy” disse poi con la voce triste e delicata - sembrava quasi che stesse per piangere da un momento all’altro - continuando a fissarmi intensamente. Era strano che un ragazzo pregasse la sua ragazza – o per meglio dire la ragazza che ama, visto che non stavamo insieme ufficialmente – di non lasciarlo, di solito accadeva il contrario, salvo eccezioni, e non riuscivo a credere di essere diventata finalmente importante per qualcuno, così importante da essere considerata la sua stessa felicità.

“No cucciolo mio, perché dovrei lasciare la persona migliore del mondo dopo tante che ne abbiamo passate? Però sento che sarai tu a lasciarmi quando ti stuferai di me o troverai qualcuna migliore”

Nessuno è meglio di te, piccola mia” rispose, con la voce e il sorriso più dolci che io avessi mai visto.

Pensai subito che quella sarebbe stata indiscutibilmente la giornata migliore della mia vita.

A questo punto, mi appoggiai sul suo petto e cominciai a sentire il suo battito cardiaco accelerato quasi quanto il mio e il suo respiro non tanto rilassato, forse perché anche lui era emozionato per tutta quella situazione.

E tornò il silenzio intorno a noi.

“Louis…amore mio…” sussurrai.

“Dimmi, tesoro” mi rispose lui, immediatamente, mantenendo quella dolcezza che mai lo abbandonava.

“Ti amo” riuscii finalmente a dire, e mi sentii più leggera.

Ti amo anch’io” sentii sussurrare vicino al mio orecchio.

Poi, entrambi ci addormentammo accoccolati sul suo letto.

 

 

Salveeee, sono tornata con una nuova OS. Se lo state pensando, no:l'ispirazione per questa sottospecie di ff non mi è venuta sul water ahahah. Premetto che ero indecisa sul pubblicarla perché non mi piace tanto: è troppo sdolcinata e anche un po' monotona, però poi sta a voi decidere se sia stata veramente una cosa da buttare o se invece la possiamo passare. L'idea di scrivere questa cosina qua è partita come una fanfiction Larry, però poi non so perché, ma ho deciso di farla het. Ho avuto l'ispirazione per una long che forse inizierò a scrivere durante queste vacanze (perché finalmente la scuola è finita tatatataaan), quindi casomai ricordatevi di me e passate a leggerla. Va beeeneee, io vi saluto e vi auguro buone vacanze e buona fortuna a chi ha gli esami, io vi sono vicina moralmente. E niente, lasciatemi una velocissima recensione se volete, io ne sarei veramente felice. Ora vado davvero, ciaoooo *saluta con la manina

   
 
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