Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: lunettaop    08/06/2015    5 recensioni
Sebastian Michaelis, è il ricco amministratore delegato della Michaelis Enterprises.
Nonostante la sua vasta fortuna e la bella vita che conduce c’è qualcosa che preoccupa l’uomo: sulla famiglia Michaelis grava una maledizione. Tutti gli uomini della famiglia sono morti prima di raggiungere i trent'anni. Lo stesso vale per il padre di Sebastian, morto quando questi era ancora un ragazzo e di cui continua ad avere un sogno in cui il padre, inseguito da un gigante furioso, gli intima di scappare.
Sebastian continua quindi a condurre una vita il più salutare possibile, aiutato dal suo fedele maggiordomo Tanaka e dal suo braccio destro Claude Faustus.
Una sera Sebastian riceve la visita di Ciel, un misterioso ragazzo che lo accusa di essere un ladro e un assassino e di aver riportato alla luce una tomba che non sarebbe dovuta tornare alla luce, per poi svanire nel nulla.
La sua vita da quel momento in poi cambierà.
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[Ispirato alla favola di Jack e il fagiolo magico]
SebastianxCiel
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Regina Vittoria, Sebastian Michaelis, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse, OOC | Avvertimenti: nessuno
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C’era una volta… eh sì, sembra proprio l’inizio di una bella fiaba; una di quelle storie che i bambini amano tanto.
Ma se la favola, non fosse affatto una favola?
Se fosse una storia realmente accaduta?
Soffia un alito di verità, celato sotto il manto della fantasia. Una verità troppo assurda per essere creduta, eppure si paleseranno: sbucando dalla terra che calpestiamo. Una verità segreta; così terrificante che la storia ha dovuto essere riscritta e così... è nata la favola. I peccati dei nostri padri stanno per essere puniti… "dopo secoli di attesa."
 
 
 
Sopra una collina, in una piccola cittadina dell’Inghilterra, si trovava un antico castello. Molte erano le storie che giravano su quel castello. Attorno vi era stato costruito un cantiere, per vari lavori strutturali al terreno sottostante.
Dopodiché, in quel terreno sarebbe sorto un casinò, ma durante gli scavi gli operai scoprirono qualcosa di interessante.
La ruspa scavando il terreno, portò alla luce delle enormi ossa.
“Max! Max! Corri, vieni a vedere!” esclamò un operaio.
“Che cos’è?” chiese l’altro operaio uscendo dalla ruspa.
“Non lo so, sembrerebbe un osso” sibilò incredulo.
“Come un osso?”
Nel frattempo il cielo diventava sempre più scuro. Il tempo stava cambiando in fretta ma erano troppo assorti dalla novità per rendersene conto.
“Guardi capo c’è né sono molti altri quaggiù” indicò l'operaio.
Iniziò a piovere, mentre gli operai continuarono a scavare, trovando sempre più ossa.
“Abbiamo riportato alla luce un dinosauro. Questi rettili potevano divorare la tua casa e la mia vecchia, così, in un sol boccone! Ahah! E' una grande scoperta ragazzi!” osservò il capo aiutato dagli altri operai ad uscire dalla buca che avevano scavato.
Due operai caddero nella buca, ormai piena d’acqua.
“Attenti al cavo!” urlarono gli uomoni. “Prendete una scala!”
Un fulmine colpì in pieno il generatore. Percorrendo il terreno, la scarica finì nella buca dove vi erano i poveri operai intrappolati.
“Tirateli fuori!”
“Per l’amor di Dio! Tirateli fuori!” continuarono ad urlare gli uomini.
Ma ormai il danno era fatto... e degli operai rimaneva solo cenere.

 

 
L’avello scoperchiato, ha scatenato grandi oscure forze, non le sentite?
Circondano il mondo.
 
 
 
Era una giornata bella e soleggiata. In un bosco un padre giocava col proprio figlio.
Il padre lo lanciava in aria: “Vola Sebastian! Vola!”
“Ahaha che bello papà!” rideva il piccolo.
“Più in alto delle stelle, piccolo mio!” disse il padre che all'improvviso afferò il bambino e si fermò guardandosi attorno. Si fermò per qualche secondo e terrorizzato si rivolse al figlio: “Adesso corri verso casa. Corri più veloce che puoi!”
Entrambi si misero a correre, guardandosi indietro. Erano inseguiti da qualcosa ma non riuscivano a capire cosa.
“Più veloce Sebastian!” gridò il padre.
Il piccolo cadde a terra.
“Sebby!” eslcamò padre afferrandolo.
“Papà!” urlò il bambino.
Il padre guardò in alto, sopra la sua testa e sgranò gli occhi per la paura.
“NOOO!!”



Un incubo. Era stato solo un incubo. Pensò Sebastian con il fiatone, mettendosi a sedere sul letto.
“Buongiorno Signore” disse il maggiordomo entrando nella stanza, scostando con un pulsante le sinuose tende.
“I soliti incubi?” chiese avvicinandosi al letto.
“Buongiorno Tanaka” rispose Sebastian, ancora affannato eludendo la domanda.
“I fax pervenuti durante la notte” disse il maggiordomo porgendoglieli.
“Grazie.”
“Caffè o proteine?” chiese nuovamente l'anziano maggiordomo.
“Soltanto il caffè grazie” rispose Sebastian guardando i fax.
“Sta arrivando il dottor Lau” lo informò Tanaka con un leggero sorriso.
Sebastian sbuffò: “Soltanto le proteine grazie” cambiò idea, visto l'arrivo del medico.
“Altri esami? Che noia le compagnie di assicurazione” si lamentò il corvino alzandosi dal letto.
“Sono solo molto scrupolosi” rispose il maggiordomo, aiutandolo a mettersi la vestaglia.
“Sai cosa mi piace di te?” osservò Sebastian.
“No Signore.”
“Hm... non lo so neanche io” rispose il moro dandogli una pacca sulla spalla, andando in bagno.
“Ah, l’arguzia, il suo più grande pregio Signore” commentò Tanaka, fiero del suo padrone.
Dopo un pò Sebastian cominciò a fare esercizi
 sul tapirulan, con i macchinari attaccati.
“Il battito cardiaco lo vedo, ma dove sei con la mente Sebastian?” chiese il dottor Lau con un lieve ghigno.
“Guarda, cosa ti suggerisce quella nuvola laggiù?” disse Sebastian guardando dalla grande vetrata.
“Io vedo due occhi, una bocca…” continuò sognante.
“Sebastian ci sei?” chiese Lau preoccupato.
“ Sto bene non si vede?” rispose il corvino schernendolo.
“Quando dici che stai bene, intendi molto bene o solo abbastanza?” chiese il dottore annotando sulla cartelletta.
“Intendo molto bene.”
“Cioè quanto con esattezza?” ribadì il dottore scrupoloso.
Il corvino sospirò: “Mi sento un leone, vergognosamente bene, esattamente come il mese scorso e due mesi fa” rispose sperando che quell'interrogatorio finisse al più presto .
“Hm... D’accordo” rispose Lau spegnendo il tapirulan. “Funzioni vitali nella norma” disse finendo di compilare la cartella.
“Sì, come vedi non sono moribondo quindi non trattarmi come tale” gli suggerì Sebastian asciugandosi il sudore con l’asciugamano.
“Tanaka! Il dottor Lau se ne va” disse allontanandosi per andare a farsi una doccia.
“Di buon grado messo alla porta” commentò il maggiordomo, avvinandosi al medico.
“Va bene Sebastian vado via, ma ti ricordo che mi avevi promesso una partita a golf. Quand’è stato? Tre mesi fa?”
Disse Lau, poggiandosi sul tavolo, aspettando che Sebastian uscisse dalla doccia.
“Va bene, se ti farà sentire meglio andremo a giocare a golf” asserì il moro cominciando a vestirsi.
“Non fai altro che lavorare, ti sei mai chiesto il perché?” chiese Lau.
“Ci sono molte persone che dipendono da me per il loro sostentamento” rispose mettendosi la cravatta per poi voltarsi verso di lui: “Per cui, visto che ho una riunione di consiglio tra cinque minuti esatti, se non devi dirmi altro”
aggiunse facendosi mettere la giacca da Tanaka.
“Voi Michaelis, a forza di lavorare, vi scavate la fossa con le vostre mani. Non ti turba che nessun uomo della tua famiglia, da oltre dieci generazioni, ha superato i trent'anni?” chiese il dottore.
“No, no davvero. E poi mio padre è morto pilotando un aereo” scrollò le spalle il moro.
“E che ne dici di tuo nonno? Del tuo bisnonno, che fine hanno fatto?” insistette Lau.
“Ok concesso. Sembra che il ramo maschile della famiglia sia stato un po’ sfortunato” ammise il giovane.
“Fatti dare un consiglio. Prenditela con calma, vattene in vacanza, frequenta qualche ragazza, come si chiamava quella che-“
“Le ragazze sono una complicazione che non posso permettermi” precisò Sebastian, interrompendolo.
“Non puoi? Sebastian tu sei nato con la camicia, avessi io la fortuna che hai tu. Hai tanti soldi che non sai come spenderli, goditi la vita, prima di-“
“Prima di cosa dottore? Tu che ne dici Tanaka?” chiese Sebastian.
“Nel vecchio continente abbiamo la convinzione che sia necessario patire i tormenti e le ingiustizie della vita, per comprende a pieno il dolore e l’angoscia della morte” rispose il maggiordomo saggiamente.
“Sentito? Come vedi ho qualcosa da attendere con ansia” Scherzò Sebastian  rivolgendosi al dottore.
“Farò molto tardi Tanaka” proferì andando via.
“I miei piedi rimarranno incollati al suolo fino al suo ritorno Signore” s'inchinò il maggiordomo.  
Salutò entrambi e andò in ascensore.
In breve tempo arrivò a lavoro, cominciando a salutare i suoi collaboratori.
“Buongiorno Walter.”
“Buongiorno Signor Michaelis.”
“Quanti chili hai perso?” chiese serio.
“Eh... Ne ho persi tre Signore” rispose l'impiegato.
“Complimenti” sorrise avanzando verso il suo ufficio, quando una donna gli andò incontro.
“Ciao Sebastian.”
“Ciao Angelina.”
“Ecco l’ordine del giorno, corretto e purtroppo una dozzina di messaggi” disse la donna porgendogli i fogli.
Sebastian gli diede un’occhiata veloce, mentre camminava seguito dalla sua segretaria. “Ed ecco una dozzina di messaggi, che tornano da te” scherzò ridandogli i fogli.
“D’accordo!” esclamò Angelina, sorridendo.
“E il Signor Faustus è tornato dall'aeroporto. Gli ho detto di aspettarti, ma naturalmente ha voluto cominciare lo stesso senza di te” aggiunse Angelina.
Sebastian sorrise: “Claude non cambierà mai” Sussurrò, guardando verso lo studio della segretaria.
C’era un ragazzo. Davvero di bell’aspetto: camicia bianca dentro i pantaloni neri, scarpe nere, capelli color antracite tirati all’indietro. Stava a braccia conserte appoggiato alla parete. Era davvero affascinante.
“Angelina, chi c’è nel tuo ufficio?” chiese Sebastian scrutando quella figura minuta.
“Oh suppongo che sia uno dei tanti pretendenti alla tua mano, lo sai che mi tormentano anche i ragazzi. Me la sbrigo io tranquillo” la donna alzò gli occhi al cielo.
Sebastian continuò a fissare il ragazzo.
“O se preferisci, posso farmi lasciare il numero di telefono” aggiunse la donna notando un certo interesse negli occhi del suo capo.
Il ragazzo improvvisamente alzò lo sguardo verso Sebastian. Quest’ultimo rimase folgorato da quello sguardo e da quegli occhi, blu come il cielo; ma non lo diede a vedere.
“N-no, d’accordo pensaci tu, toglimelo di torno” disse noncurante.
“Come al solito” sospirò Angelina sperando che per una volta qualcuno avesse attirato la sua attenzione.
Sebastian prima di andare diede un ultimo sguardo al ragazzo, il quale rimase a fissarlo con aria curiosa.
“Grazie, cosa farei senza di te, mia cara” gli ammiccò allontanandosi insieme ad Angelina.
“All’ora di  pranzo c’è una riunione nella sala conferenza, su al quinto piano” continuò la donna ad informarlo sugli appuntamenti.
“Motivo?” chiese il moro.
“Vogliono riunirsi in memoria di tuo padre. Oggi sono vent’anni esatti” rispose Angelina con tatto.
“Oh, capisco.”
“Perdonami non volevo rattristarti” disse dispiaciuta.
“No figurati è che.. certo hai ragione, dovrei esserci anche io” annuì il corvino.
“Bravo e non dimenticare la cena con il signore Donovan responsabile dell’orfanotrofio e non mi chiedere di rimandarla un’altra volta!” esclamò esasperata.
Mph, va bene ci andrò. Lo so che è per una giusta causa. Grazie Angelina” salutandola entrò nella sala dove si sarebbe svolta la riunione mentre la donna sospirò e tornò nel suo ufficio, dove avrebbe svolto il lavoro impeccabile per conto del suo capo.
 
 



 

Angolo dell’autrice
 
 
Salve a tutti amici miei!
Ed eccoci qui con una nuova storia!
Questa sarà molto diversa rispetto alla precedente è più un racconto fantastico, ma non mancheranno momenti di tristezza e dolcezza ^^
Sarà la favola di Sebastian e del fagiolo magico >.<
Sì è vero non sono sana di mente :P  ma amo viaggiare con la fantasia e qui possiamo farlo liberamente *^*
Spero che questo primo capitolo vi abbia fatto capire un po’ la situazione.
Sebastian ha già incontrato Ciel anche se solo di vista. Ma lo rivedrà molto presto tranquilli.
La persona che inizia narrando con c’era una volta, ve lo dico ora così capirete meglio, è la nostra Regina Vittoria ma qui sarà la prozia di Sebastian.
Mi serviva una persona anziana e altrettanto saggia per raccontare la storia >.< quindi quando vedrete il cambio di scrittura sarà lei che narrerà alcuni pezzi di storia, già si capisce che sa più di quanto non dica <.<
Ma lo scopriremo più avanti!
Adesso vi saluto e spero di avervi incuriosito!
A presto! Baciii <3
   
 
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