«Tony…»
Il fatto che Steve non fosse molto pratico del 21° secolo era risaputo.
«Mh?»
«Che cos’è il “McDonald”?»
Ma ogni volta riusciva a sorprenderlo come se fosse nato ieri.
«… Mi stai dicendo che non sei mai andato da McDonald? Sei serio?»
«Altrimenti non te lo starei chiedendo»
«È una catena di fast-food, dove vendono-…»
Si guardarono. Steve aveva le labbra dischiuse e lo sguardo confuso di chi cercava disperatamente di afferrare il filo del discorso, ma senza riuscirvi. Allora ci rinunciò a priori.
«Lascia perdere. Mettiti qualcosa di decente, ti porto fuori a pranzo» Prima che l’altro potesse replicare, lasciò la stanza per andarsi a cambiare.

Un’ora dopo erano in macchina, diretti verso il McDonald’s più vicino.
«A volte mi lasci senza parole, Steve»
«Potrei dire la stessa cosa di te, anche se in altre occasioni» rispose, alzando un sopracciglio biondo.
«Perché sei sempre sulla difensiva?» disse, fingendosi offeso.

Entrarono nel ristorante, poco affollato a quell’ora, e Steve si guardò attorno, confuso.
«Benvenuti, come posso aiutarvi?»
«Allora… Per me un doppio cheeseburger»
Sorrise alla commessa, con quel suo sorrisetto gentile ed ammaliatore. La ragazza non rimase indifferente al bruno, ma la sua espressione cambiò quando il suo sguardo si spostò su Steve.
«E per lei?» disse, arrossendo appena. Tony se ne accorse e guardò il biondo, rivolgendogli un sorriso eloquente.
«Per me… Un’insalata»
Il mondo sembrò fermarsi. Tutti si girarono per guardarlo storto. Il moro si tolse gli occhiali da sole, incredulo.
«Steve, non puoi entrare da McDonald e chiedere dell’insalata…»
Si massaggiò gli occhi, senza riuscire a metabolizzare l’accaduto.
«Per lui un hamburger. E due milkshake al cioccolato, grazie. E lo scusi infinitamente, lui non è proprio di qui…»

«Si può sapere cos’ho detto di male?»
«Mio Dio Steve… Se vuoi un’insalata te la prepari a casa, non vai da McDonald…»
Il biondo sospirò.
«Comunque complimenti…» continuò Tony «Era davvero molto carina»
«Chi?»
«Ma come, la commessa! Ti ha fatto gli occhi dolci tutto il tempo»
«Non ci ho fatto caso…» disse, aprendo l’involucro del suo hamburger.
«Sei proprio fuori dal mondo»
Il biondo morse il panino, e Tony restò in attesa, osservando ogni sua minima reazione.
«Quindi?»
Gli era piaciuto, ed anche tanto, ma non gli andava di dargliela vinta.
«Ho mangiato di meglio» rispose, freddo.
Ma il moro lo conosceva fin troppo bene, allora sorrise trionfante «Aspetta di provare il milkshake!»

Più tardi Steve prese un sorso di quella bevanda densa e fredda. Non che non avesse mai bevuto un milkshake in vita sua, ma quello che stava assaggiando era altrettanto valido. Naturalmente non lo avrebbe mai ammesso.
«Si sente che è vagamente artificiale»
Tony roteò gli occhi «Sei la solita primadonna. E poi si lamentano di me…»
Quando notò una macchia di milkshake sulle labbra del biondo, un dubbio si fece spazio nella sua mente. Forse non avrebbe dovuto fare quello che stava per fare, ma la curiosità era troppa.
Si avvicinò pericolosamente a lui, e leccò via la macchia, per poi sorridere sornione. Prima che potesse allontanarsi, Steve catturò le labbra dell’altro in un bacio. Dapprima Tony restò, positivamente, sorpreso.
«Adesso capisco perché non avevi notato la commessa»
Il biondo arrossì appena a quella affermazione.
Adorabile.
«Ci hai messo un po’ per capirlo»
«Meglio tardi che mai. E comunque, bel biondo, avresti dovuto farti avanti prima. Dovresti imparare ad usare la lingua»
Steve alzò un sopracciglio «Come te?»
Tony rise «Touché»

Note dell’autrice: Buonasera! Eccomi tornata con una piccola one-shot. L’ho scritta per farvi fare due risate, senza una specifica trama. Spero di avervi strappato un sorriso!
Grazie per aver letto <3
-Sissi