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Autore: Princesspirateswan    09/06/2015    1 recensioni
Sandro e Claudio nella loro prima vacanza estiva.
Tra momenti bellissimi, drammi, gelosie e tanto altro.
La prima ff Clandro.
Dedicato a tutto il gruppo :: UPAS Clandro :: Claudio/Sandro di "Un Posto Al Sole" :: e chi adora questa fantastica coppia.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il flashback su quella sera fu interrotto da un flash di una macchina professionale non molto lontano.
-Qualcuno ci sta fotografando-disse Sandro in bisbiglio.
Claudio si era voltato verso la direzione indicata da Sandro, Era un taiwanese molto elegante e stravagante, non era il tipo che passava in osservato e con lui c'era un ragazzo dai capelli neri molto comune che cercava di fermarlo. (Godfrey Gao e Kevin Zegers, li adoro. Erano i perfetti Malec NdA) Il ragazzo dai capelli neri e gli occhi blu si era avvicinato a loro per scusarsi in un inglese. Doveva essere americano.
-Mi dispiace per il mio compagno-disse lui imbarazzato.-Non riesce proprio a trattenersi-
-pasticcino, non vedi come sono bellissimi. Non potevo far almeno di immortalarli. Mi ricordano tanto noi quando ti ho dato le chiavi di casa-disse l'uomo dagli occhi da gatto
. -Non chiamarmi così, è imbarazzante-disse quello dagli occhi blu tutto rosso.
Proprio una coppia particolare. Sandro lo capiva, anche lui non sarebbe piaciuto quel nomignolo.
. -Tutte le volte me lo dici, ma so che ti piace-disse l'uomo con un sorriso per poi rivolgersi a loro.
-Mi chiamo Gabriel Sweet, ho una rivista a San Francisco. Forse la conoscete, si chiama °Fabulous°- Sandro e Claudio avevano visto qualche volta quella rivista, era molto famosa e interessante per i vari argomenti.
-Si, certo. è molto interessante e unica. Le devo fare i miei complimenti, Mister Sweet mi piace molto come tratta gli argomenti-disse Claudio con perfetto inglese.
-Dammi del tu, non sono così vecchio-disse Gabriel con un sorriso.-e questo è il mio adorabile e timido compagno Alex- ----?-Non sono adorabile, non sono mica un gatto come Frozen-disse Alex sempre imbarazzato e poi riprendendo un po di tono.-Ti ricordo che sono un cacciatore di taglie. I cacciatori di taglie sono tutt'altro che adorabili-
-Ma tu lo sei, il mio adorabile cacciatore di taglie-disse Gabriel al suo orecchio.
Sandro non riusci a trattenersi dal ridere, erano così belli proprio come lui e Claudio. Era bello incontrare una coppia del genere.
-Siete una bella coppia-disse Claudio dando vita ai pensieri di Sandro.-Il mio ragazzo è un po timido e si imbarazza subito come Alex-
-Ma non è vero-ribatté Sandro a quell'affermazione.-non mi imbarazzo mica-
-Vogliamo vedere dopo qualche parolina qui in pubblico-disse Claudio con un certo sguardo.
Sandro era diventato rosso al sol pensiero.
-Visto che ti dicevo-continuo lui sfottendolo.
Sandro l'avevo ignorato totalmente. Non sarebbe caduto nella sua trappola e così si era rivolto ai due.
-Io sono Sandro, e questo è il mio simpaticissimo ragazzo Claudio-disse Sandro presentandosi per poi chiedere-che ci fate qua a Napoli?-
-Molto semplice, io sono qua per un articolo su Napoli. Sulle meraviglie di questa città-disse Gabriel affascinato.-Ho sempre voluto visitarla e Alex mi ha accompagnato in questa mia avventura-
Sandro e Claudio si erano guardati. Potevano perdere un po di tempo a fare da ciceroni a quella simpatica coppia.
-Vi portiamo noi-disse Claudio con entusiasmo.-Vi faremo vedere i posti più belli di Napoli-
-Si esatto, salite pure a bordo-disse Sandro con un sorriso.-Siete molto gentili, io e anche a nome del mio compagno accettiamo-disse Gabriel entusiasta.-Voglio proprio farvi qualche scatto-
Così Alex e Gabriel erano saliti a bordo della macchina di Sandro, pronti per quel tour di Napoli e quella nuova avventura.
... 
Sandro e Claudio erano seduti in una panchina del Parco Virgiliano o delle Rimembranze per l'ennesimo scatto. Gabriel si era divertito a fotografarli per tutto il giro tra le tante bellezze di Napoli come il Lungomare di Mergellina, il castel dell'Ovo, il bosco di Capodimonte, il castel Sant'Elmo e così via. Si era creata subito una bella sintonia tra i quattro, molto simili di carattere.
-e come vi siete conosciuti?-chiese Claudio curioso.
-per la mia professione di cacciatore di taglie-disse Alex soltanto.
-ma io ancora prima l'avevo adocchiato in un parco mentre scattavo qualche foto-disse Gabriel più dettagliato.
-e ho subito pensato quel bocconcino con gli occhi blu deve essere mio-
I due guardavano Alex tutto rosso in viso.
-per fortuna mi ha dovuto salvare la vita questo angelo. così é successo, non ha potuto resistere al mio fascino proprio come me-
Alex si era alterato a quelle parole senza sentire -per fortuna? ti volevano morto e tu hai il coraggio di riderci su. io non so come fai. Sei incorreggibile-
Lasciando là per scappare via.
-scusatelo, facilmente si altera e ce ne vuole per farlo sbollire-disse Gabriel alzandosi dalla panchina.-non é facile a volte con lui ma mi ha completamente conquistato con il suo essere, era come un gattino in cerca di un po d'amore, quella durezza nascondeva tanta fragilità. Non era corrisposto dal suo migliore amico e con un rapporto un po difficile con la famiglia, sopratutto con i genitori-
Ecco da dove veniva il suo essere un po chiuso e quella facciata di durezza.
- vuoi dire che non l'hanno accettato?- chiese Sandro già sapendo la risposta.
-per i suoi un Redblood gay é un disonore mentre Lily la sorella minore stravede per lui, é stata molto importante per nascondere il suo vero essere. Alex ha represso per molti anni e anche quando abbiamo iniziato a vederci, era una storia segreta e questo a causato a volte qualche litigio-
Sandro un po riviveva la sua storia, anche se lui l'aveva scoperto da poco.
-ma non é solo questo, il rapporto con il padre é stato un qualcosa che nessuno dovrebbe vivere. Però questo non posso dirvelo io. Ora devo andare, ci sentiamo via messaggio. Questo é Il mio biglietto da visita con il numero e dove alloggiamo. Buon proseguimento-
-grazie, anche a voi-dissero i due con il biglietto nelle mani.
Avevano visto Gabriel correre fuori dal parco e speravano che trovava Alex.
-che storia! Mi dispiace per Alex-disse Sandro pensando alla sua situazione.
-e già, nessuno di noi dovrebbe vivere queste situazioni. Dovremmo essere accettati dalla nostra famiglia per come siamo. Chi ti ama veramente, non ti allontanerà mai-disse Claudio appoggiando la sua mano a quella di Sandro.
Era proprio vero. Ma la famiglia a volte non é tutto, con suo padre aveva capito questo concetto. Non voleva pensarci. Aveva Claudio accanto a lui, perdere un padre del genere non gli costava per nulla. Adesso voleva solo pensare ad essere felice. Basta brutti pensieri.
-andiamo alla villa per i cupcakes-disse Sandro con un sorriso, alzandosi in piedi per tirare il suo fidanzato.-vediamo quanti guai combineró-
-tanti, capretta, ma ci sono io-disse Claudio molto dolce.
Capretta. Ormai era come il loro nomignolo, chiamarsi capre. Non a caso le tazze portavano sopra un capra.
-e capra vecchia, vediamo se riesci a starmi dietro-disse Sandro sfottendolo, correndo già via lungo il parco.
-capra vecchia a chi? Ora ti faccio vedere-disse Claudio a quello sfottò, ricorrendolo subito.
Alla fine dopo tanto rincorrersi, Sandro si era seduto sul prato per riprendere fiato.
-ma come? La capretta é già stanca-disse Claudio prendendolo in giro.
-no, ti sto gustando la vittoria-disse Sandro con un sorriso.
Quanto l'aveva fatto sudare. Meglio non sfidarlo più in corsa.
-se se. Non mi inganni-disse Claudio conoscendolo troppo bene.
-o forse la capretta aspetta che la capra vecchia si sieda accanto a lei per consolarla-disse Sandro in modo che non lasciava dubbi. Era incredibile. Era insaziabile e poi in luogo così pubblico.
-contieniti Sandro, so che sono irresistibile-disse Claudio gongolando.-ma qui in pubblico, non si fa- come quando parli con un bambino.
-ma che hai capito? Pensi solo a quello- disse Sandro arrossendo.
- io? Ma se sono un angioletto- disse Claudio con aria innocente, sedendosi accanto a lui.-sei tu quello in fase di ormoni-
-si si-disse Sandro per poi mettersi con la testa sulle sue gambe.
-a dopo-
E in attimo il caro Sandro aveva raggiunto il suo scopo, aveva un bel cuscino per la testa,
-Sandro!-lo chiamò Claudio esterrefatto.
Ormai si era addormentato.

....

Sandro era sul divano in casa sua, stava studiando quando il telefono aveva squillato. Di sicuro era qualcuno per suo padre.
-pronto-
-buongiorno, sono Claudio. Ti interesserebbero le nostre offerte di telefonia mobili, sai abbia...-
No. Un call center. Che palle! Anche se aveva una bella voce.
-ti risparmio il fiato e ciao...-disse Sandro in modo frettoloso per chiudere.
-ma scusa cosa ti costa? Ascoltami un attimo. Sei giovane, dovresti capire-disse Claudio cercando di trattenerlo. Be non aveva di questi problemi lui però sapeva che c'erano molti ragazzi con problemi di soldi e che tiravano avanti per quello che potevano, liberi di essere quello che volevano. Erano da ammirare.
-a che pro? Tanto non prendiamo nu...-
-Sandro sono di nuovo quelli del call center? Se é così, dimmelo così lo faccio licenziare-disse suo padre entrando autoritario.
Oh no!non voleva certo che quel povero ragazzo finiva senza lavoro.
-ma no, papà. É solo un compagno di scuola per andare fuori-disse Sandro calandosi nella parte d'attore.
-domani hai scuola, lo sai bene-
-si, lo so-
Quando si era ritirato nel suo studio, avevamo ripreso a parlare.
-tipo duro il paparino-
-non sai quanto-disse Sandro scocciato.
-comunque grazie per avermi evitato il licenziamento-disse Claudio molto grato.
-ma figurati, mi sarei sentito troppo in colpa-
-e cosa stavi facendo?-chiese Claudio curioso.
-studiavo letteratura-
-adoro la letteratura-disse lui con entusiasmo.
-hai letto qualche poesia di Walt Whitman?-
-no mai-
-peccato, sono bellissime-
A quel ragazzo aveva qualcosa che lo spingeva a parlarci. Ci stava prendendo gusto. Sandro si era alzato dal divano con un sorriso e incominciare a camminare.
-e sentiamo qualche verso di Whitman-
-ti recito una poesia
 intitolata "Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo"
Noi due ragazzi che stretti ci avvinghiamo, mai che l'uno lasci l'altro, sempre su e giù lungo le strade, compiendo escursioni a Nord e a Sud, godiamo della nostra forza, gomiti in fuori, pugni serrati, armati e senza paura, mangiamo, beviamo, dormiamo, amiamo, non riconoscendo altra legge all'infuori di noi, marinai, soldati, ladri, pronti alle minacce, impauriamo avari, servi e preti, respirando aria, bevendo acqua, danzando sui prati o sulle spiagge, depredando città, disprezzando ogni agio, ci beffiamo delle leggi, cacciando ogni debolezza, compiendo le nostre scorrerie-
Sandro era rimasto incantato da quella voce calda, avvolgente e da quei versi. Lo stava emozionando.
-é bellissima e tu... Non reciti, tu senti queste parole come tue... Come se vivi ciò... O capisci ciò... E hai una voce bellissima-
-grazie...-
-Sandro. Mi chiamo Sandro e vorrei sapere di più su di te, vorrei..
.- Non gli era mai successo prima d'ora di sentire un interesse verso un'altra persona, un ragazzo. Quella voglia di continuare a parlare.
-anch'io, ma il mio supervisore mi sta guardando male- -oh, non voglio certo crearti problemi-
-facciamo così, ti va di vederci tra un'ora alla piazza del nuovo Gesù? Lo so vado troppo di fretta ma vorrei parlarti ancora-
-si forse é troppo veloce ma non importa, voglio vederti e parlati-

...

Sandro aveva aperto gli occhi, aveva visto subito il suo Claudio e aveva sorriso
. -ciao bello addormentato. Fatto bei sogni?-chiese Claudio accarezzando i capelli.
-si tu-rispose Sandro beato da quelle carezze.
-ho sognato che eri un call center e ci conoscevamo così via telefono-
Il cellulare aveva squillato. Era un SMS di Filippo.
°Ragazzi, ma dove siete? Io vi sto aspettando°
 -meglio andare, Fili ci ha dati per dispersi-disse Sandro alzandosi da quella posizione comoda.
Nel momento in cui stavano lasciando anche loro il parco quando un signore vestito come un maggiordomo, si era avvicinato a loro mentre guardava una foto. Era straniero. Forse inglese.
-tu sei Sandro Palladini?-chiese con un perfetto inglese e una busta in mano.
-si, sono io-disse Sandro un po confuso.
Chi era? Cosa voleva? Sulla busta c'era un sigillo reale.


...

Sandro guardava confuso la busta datogli dallo straniero. 
Chissà cosa conteneva? Perché c'era un sigillo reale? 
C'era scritto "regno di Padlock" con lo stemma con un lucchetto e una chiave.
Mai sentito nominare e anche Claudio aveva un espressione confusa mentre si guardavano.
-dove si trova questo regno di Padlock? E sopratutto cosa vuole da me?-chiese Sandro perplesso.
- si trovo nel Regno Unito e lo scoprirà non appena leggerà quella lettera-rispose l'inglese soltanto. 
Così aprì la busta e tirò fuori la lettera con due biglietti aerei datata fra una settimana.
Proprio all'inizio del foglio al centro c'era lo stemma con la scritta "Accademia Reale di Padlock". 
"Caro signor Sandro Ferri, lei é stato scelto dall'Accademia Reale di Padlock per le sue nobili origini con tanti altri ragazzi per la selezione per l'erede a trono di Padlock. Allegati ci sono due biglietti aerei per lei e un'altra persona a sua scelta per il giorno 10 giugno 2015. La aspettiamo il 11 giugno all'Accademia per iniziare la sua formazione. Distinti saluti, la preside Astrid Miller"
Accademia? Erede a trono? Formazione? 
Le sue nobili origini veniva dal conte Giacomo Palladini, aristocratico napoletano, il suo bis-bisnonno ma lui non centrava nulla con questo regno di Padlock.
Aveva altri progetti con Claudio, la loro convivenza, la vacanza e le loro aspirazioni artistiche. 
Non avrebbe rinunciato a tutto questo. Per cosa? Per la formazione e selezione di un regno che non conosceva.
No. Lui aveva i suoi sogni.
-mi dispiace ma la mia risposta é no. Ho una mia vita e non cambierò di certo i miei progetti-gli disse Sandro deciso restituendo la lettera.
-questa decisione non deve essere presa alla leggera, questo é un privilegio molto speciale e unico e poi non può dirlo a me. Deve comunicarlo all'Accademia-gli rispose lui ridandogli la busta.- io sono solo un messaggero, la aspetterò il 10 all'aeroporto di Capodichino-
Quel tipo non aveva capito nulla. Lui non aveva intenzione di cambiare. 
-non ho intenzione di rinunciare ai miei sogni o andare in questa Padlock per dire no quando posso avere un numero di telefono-gli ribatté Sandro un po alterato.
-non ha capito, signorino Ferri. Deve andare là-gli disse il messaggero dell'Accademia senza altre soluzioni.
Doveva. Ma che sta dicendo?
Nessuno poteva costringerlo a fare nulla. Non voleva andarci. Era tempo sprecato. 
Anche Claudio pensava che nessuno poteva costringere nessuno a fare qualcosa che non voleva. Tanto meno al suo Sandro. Poi era così strana quella faccenda. Lui non aveva mai sentito parlare di un regno del genere. Di sicuro c'é lo zampino di quel bastardo di Roberto Ferri. Si inventerebbe la qualunque cosa. Comunque era suo compito proteggere e aiutare Sandro.
-mi ascolti bene, non so chi sia lei ma io e Sandro non caderemo mai in questa farsa. Dica a Roberto Ferri che inutile che usa questi stratagemmi tanto non mi allontanerà mai da Sandro-dichiarò Claudio alterato prendendo la mano di Sandro.-deve lasciarci in pace-
Perché non ci aveva pensato? Era stato suo padre. Si ma certo, tutto tornava. Ma gli era andata male.
Non gli avevano dato tempo di replica e si erano messi in macchina.
-grazie per il tuo aiuto e il tuo amore-disse Sandro con un sorriso.
-ma figurati, Sandro, non mi devi ringraziare. Lotteremo sempre insieme qualunque cosa succeda, nessuno ci separerà mai-dichiarò Claudii con quella sua dolcezza infinita.
-hai detto proprio bene- aggiunse Sandro deciso.-non so cosa voleva ottenere con sta falsa. Non rinuncio a te, ai nostri sogni e progetti per andare in un regno inesistente per fare diventare l'erede a trono. Lui deve solo provare a farti qualcosa, anche la più piccola e vedrà un Sandro che non ha mai conosciuto- il suo amore per Claudio lo spingeva a tutto. Doveva a Claudio tanto e voleva che era orgoglioso di lui.
-hai fatto tanti progressi, Sandro, ne sono orgoglioso e continua così che nessuno ti potrà mai fermare-
Mentre loro si abbracciavano, qualcuno li osservava e aveva un ghigno malefico con un cellulare in mano. Quel cellulare era la rovina per Sandro, conteneva dei video che Claudio non avrebbe mai dovuto vedere.
Il ragazzo biondo con gli occhiali non vedeva l'ora di usare quelle prove.
°ora ti abbiamo in pugno, mio piccolo angelo°
  
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