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Autore: kanejvibes    10/06/2015    3 recensioni
Liam sorrise e avvicinò il suo viso al mio, ma quando fui certa che mi avrebbe baciata, le sue labbra andarono a posarsi sulla mia guancia, lasciando un leggero bacio.
"Andiamoci piano, ok?", mi disse, notando che ero rimasta confusa da quel suo gesto.
"E' meglio così", aggiunse, grattandosi la testa.
"Sì, sì...va bene", mormorai, senza riuscire a nascondere un po' di delusione.
Un bacio avrebbe sicuramente concluso in bellezza quella serata.
[...]
"Divertita?", trillò una voce, facendomi sussultare.
Mi voltai, incredula di trovare Zayn sulla porta di casa mia.
"Ci stavi spiando?", sbottai, avvicinandomi con rabbia.
Lui alzò la mano, facendomi notare che aveva una sigaretta in mano.
"In realtà, c'ero prima io", disse, sorridendo.
Mi accorsi che in quel sorrisetto c'era una qualche sorta di soddisfazione.
Roteai gli occhi e cercai di scansarlo per entrare.
"Ti aspettavi che ti avrebbe fatto la proposta di matrimonio alla prima uscita?", ridacchiò, soffiandomi il fumo in faccia.
Tossii e lo guardai male.
"Non mi aspettavo un bel niente e se proprio lo vuoi sapere sono stata benissimo con lui, adesso togliti di mezzo", ringhiai, facendogli allargare il sorrisetto.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Prologo

"Merda!", imprecai a tono decisamente alto.
Qualcuno- che mi augurai andasse a buttarsi sotto un treno -mi era venuto addosso e mi aveva fatto cadere la borsa, rovesciandone tutto il contenuto.
Mi chinai per raccoglierla e sbuffai, spazientita.
"Non sia mai che troppa finezza ti dia alla testa, eh, Alex?", commentò una voce.
Mi accigliai e alzai la testa per ribattere contro chiunque avesse parlato, ma appena riconobbi quel viso ambrato, quelle labbra carnose, quegli occhi profondi e quel sorriso perfetto, ogni parola cattiva che avrei potuto pronunciare si trasformò in nulla.
Mi si seccò la gola e spalancai gli occhi.
"Zayn?", esclamai, tra l'incredulo e l'euforico.
Zayn Malik, anzi, quel gran pezzo di ragazzo di Zayn Malik rispose con un sorrisetto divertito.
"Quanti anni saranno passati? Cinque?", chiese, chinandosi per raccogliere le mie cose e porgermele.
"Sette", risposi meccanicamente.
Già, erano passati sette lunghissimi anni dall'ultima volta che l'avevo visto e non c'era stato giorno in cui non l'avessi pensato.
Zayn era stato il mio primo amore, avevo passato degli splendidi momenti insieme a lui, ma poco prima del mio trasferimento in Francia avevamo deciso di lasciarci, pensando che non ci saremmo più rivisti.
Lui era l'incarnazione del mio ragazzo ideale: dolce, romantico e timidissimo. Anche se in quel momento non sembrava molto a disagio, né intimidito, ma, anzi, molto sicuro di sé.
"Sei cresciuta bene. Finalmente hai messo su delle tette decenti", commentò, ridacchiando.
Sbarrai gli occhi e arrossii lievemente.
No. Non era più timido. Decisamente.
"A-anche tu non stai male", balbettai, ancora sbalordita da quel commentino arrogante.
"Merito di qualche ora di palestra e del mio incredibile fascino", ribatté, ammiccando.
Corrugai la fronte e mi sistemai la borsa in spalla.
"Ma sei di fretta?", mi chiese, notando che mi guardavo intorno.
"Oh, ehm...un po'. Ho un colloquio di lavoro", sussurrai, sorridendo.
"Immagino tu sia in ritardo, eri sempre in ritardo una volta".
"Indovinato!", esclamai, ridendo.
"Ti va se ti accompagno?", domandò, facendo un mezzo sorriso.
"Certo", risposi, cominciando a camminare.
"Uhm...allora...hai qualcuno per la testa?", mormorai, mordendomi delicatamente il labbro mentre spostavo leggermente gli occhi da lui.
Normalmente, non avrei mai fatto una domanda del genere ad un ragazzo, ma Zayn era veramente importante per me e quella risposta lo era altrettanto.
"Alcune, ma niente di serio comunque", rispose, alzando le spalle con nonchalance.
"Alcune?", ripetei, accigliata.
"Già, ci divertiamo. Vuoi...essere una delle fortunate?", mi chiese, avvicinandosi troppo al mio viso, non so se con tono scherzoso o serio.
Indietreggiai, facendo una smorfia.
"Wow, sei davvero cambiato. Sette anni fa non ti saresti comportato così".
"Sette anni fa ero uno sfigato", disse, roteando gli occhi.
"Sette anni fa avevi un cervello!", esclamai, alterata, in difesa di quello Zayn tanto gentile e rispettoso che era stato una volta.
"Scusami?", sbottò, corrugando la fronte.
"Da dove è venuta fuori tutta questa arroganza?", borbottai, mentre lui si accendeva una sigaretta.
"E poi...da quando fumi?", aggiunsi, confusa.
Non poteva essere davvero lui. Non poteva essere il mio Zayn.
"Eh...fammi pensare...da quando non sono cazzi tuoi", sibilò, alzando le sopracciglia con fare infastidito, mentre si portava la sigaretta alle labbra.
Annuii, amareggiata, fermandomi.
"Sai che ti dico? Forse è un bene che ci siamo lasciati. Non potrei sopportare di vederti in questo stato se fossi la tua ragazza", dissi, scuotendo la testa.
"Beh, per fortuna non lo sei", ribatté, assottigliando gli occhi.
Sentii che le lacrime premevano per uscire e lui piegò la testa di lato.
"Che fai ora? Piangi?", disse con cattiveria.
"Da qui proseguo da sola!", esclamai con voce tremolante, puntandogli un dito contro.
"Benissimo. Addio".
"Fottiti, Zayn".

*

Prima di entrare all'Heaven, il pub dove speravo di iniziare a lavorare, mi accorsi che ero in ritardo di almeno venti minuti.
"Cazzo, cazzo, cazzo!", esclamai, entrando, senza accorgermi che c'era già qualcuno.
Un ragazzo, mi stava fissando con uno sguardo serio e piuttosto irritato.
"Immagino tu sia Liam...", sussurrai, con un leggero imbarazzo.
"E tu devi essere Alexis. Ti sembra il modo di presentarti? Sei in ritardo e non mi è piaciuta la tua sceneggiata", sbottò, dandomi le spalle mentre afferrava il cellulare dal bancone del bar.
"Io...ehm...mi dispiace...".
"Non importa se tuo fratello mi...".
"Jake, finiscila", lo interruppe una voce, mentre un altro ragazzo ci raggiungeva in sala.
Il primo che aveva parlato, scoppiò a ridere.
"Scusa, Liam, non ho potuto resistere".
"Quindi...sei tu Liam?", chiesi all'altro ragazzo, confusa.
"Già, l'idiota là è Jake, il barista", rispose, avvicinandosi.
Poi mi rivolse uno splendido sorriso e mi porse una mano.
"Molto piacere. Bene, i tuoi tavoli sono l'uno, il tre, il cinque e il sette. I tuoi orari sono: la mattina dalle sette alle undici e la sera, il mercoledì e il sabato, dalle sei e mezzo alle due. Il lunedì hai la giornata libera", disse, mentre gliela stringevo.
Corrugai la fronte.
"Ehm...sono...?".
"Assunta, certo", mi interruppe, sfornando un altro sorriso smagliante.
"Oh, niente...uhm...cioè...così?".
"Sei la sorella di uno dei miei migliori amici, e se un amico mi chiede un favore, non dico mai di no", mi spiegò, portandosi dietro il bancone.
"Vuoi un caffè?", aggiunse, con l'ennesimo sorriso.
"Oh, ehm...magari, sì".
"Uno anche per me, grazie!", esclamò Jake, che, nel frattempo si era messo ad armeggiare con il suo cellulare.
"Sei il barista, fattelo da solo", ribatté Liam, mentre preparava il mio.
"Buongiorno a tutti", trillò, poi, una voce, mentre la porta si richiudeva.
Una ragazza bionda, dai meravigliosi lineamenti, fece ingresso nella sala.
"Ciao", ribatté Jake, che intanto era andato a disturbare Liam con la macchinetta del caffé.
"'Giorno, Tip", la salutò Liam, sorridendole.
"Lei è Tiffany", disse, poi, rivolto a me, mentre mi porgeva il caffé.
"Oh, tu devi essere Alexis! Ciao!", esclamò, sorridendomi.
"Ciao", ricambiai il sorriso.
"Lei è l'altra cameriera, chiedile qualsiasi cosa se hai bisogno".
"Sì! Intanto vieni a prendere la divisa", mi urlò la ragazza, mentre entrava in uno sgabuzzino.
La raggiunsi.
"E' carino, eh? Liam, dico", mi chiese, armeggiando fra alcune cose, senza neanche guardarmi.
"Oh...ehm...".
"Tranquilla, puoi dirmelo", disse, vedendomi in difficoltà.
"E' il tuo ragazzo?".
"Il mio ragazzo? Cosa? No, è mio cugino! Figuriamoci", esclamò, porgendomi una maglietta nera con lo scollo a v e la scritta Heaven argentata.
La indossai e tornammo in sala.
"Comunque, è single", aggiunse, tirandomi una gomitata amichevole.
Risi appena e Liam si voltò a guardarmi, sorridendo.
E quel sorriso mi parve quello di un angelo.
Ma, dopotutto, il locale si chiamava Heaven.
Che Paradiso sarebbe stato senza qualche angelo?



 
Ehilà
Eccomi di nuovo! Visto che ho quasi terminato
Does he know? e manca soltanto l'epilogo ho deciso di pubblicare subito il prologo della mia prossima ff e, sì, nonostante tutto è ancora incentrata su Zayn, non posso farne a meno.
Spero che vi piaccia!
Baci,
Vale. :)


 Kat Graham è Alexis :)



  
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