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Autore: Clara_HPPJ    10/06/2015    0 recensioni
Molti affermano che la magia non esiste;
Molti non se ne curano;
Poi invece, ci sono persone che la vivono ogni giorno, in ogni attimo della loro vita e, beh, io sono una di queste.
Genere: Avventura, Fantasy, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Molte persone affermano che la magia non esiste;
Molti non se ne curano;
Poi invece, ce ne sono altre che la vivono ogni giorno e, beh.. io sono una di queste.
 
10 AGOSTO - 5 ANNI PRIMA
Dormivo beatamente nel mio comodissimo letto di piume, quando sentii il rumore di un qualcosa di pesante, infrangersi nella parte opposta della mia porta chiusa. Mi svegliai di soprassalto sbarrando gli occhi. -Ma cosa..?- Farfugliai stropicciandomi gli occhi. -Diamine, Jack! Simon! Smettetela di giocare a Quidditch per casa! Almeno abbiate l'accortezza di uscire in giardino!!- La non leggera voce di mia madre mi svegliò del tutto. "Perfetto", pensai. Mi alzai controvoglia e aprii la porta. Lo spettacolo che mi si parò davanti non fu dei migliori, ma ei, ci si abitua dopo tanto tempo. Mio padre, appena sveglio, che con un incantesimo d'ordine sistemava l'intero secondo piano della casa. Condivido il piano con i miei due più piccoli fratelli gemelli: Jack e Simon, in quel periodo piccoli bambini di sette anni. Scesi le scale dopo aver ricevuto un confuso Buongiorno da parte di mio padre e mi trovai a primo piano, dove si trovano la stanza da letto dei miei genitori e un bagno. Scesi la seconda rampa di scale di legno liscio e caldo a contatto con i miei piedi nudi. Piano terra, cucina e soggiorno.
Seduti al tavolo, anch'esso di legno, c'erano già mia sorella Marta, quattordicenne presa dall'amore e dalle amiche, mio fratello Jason, quindicenne, preso dal programma di Quidditch dell'anno imminente e il primogenito di diciassette anni, Luke, intento a leggere il giornale. Mia madre correva di qua e di lá con padelle e piatti in mano.
-Oh Clara! Buongiorno, prendi pure posto cara, vuoi due frittelle?
-Solo due?- Ribattei sedendomi in una sedia non del tutto stabile.
Sentii uno sbuffo provenire dal piano cottura.
-Oh fantastico. Qui dice che non si può intraprendere la carriera di Auror se non si prende Eccellente, nella metà+1 delle materie ai M.A.G.O.- Si lamentò Luke, che in quell'anno, 9 mesi dopo, avrebbe dovuto sostenere i M.A.G.O. Magie Avanzate di Grado Ottimale; l'esame finale del settimo anno ad Hogwarts.
-Oh su Luke, sei benissimo preparato per questi tipi di risultati!- Disse mio padre facendo capolino dalle scale.
-Si Luke, ricordi i voti che hai preso ai G.U.F.O.? Su dai, ce la puoi fare!- Disse Jason con sarcasmo e un falso sorriso, alzando il naso dal suo quaderno pieno di scritte e di schemi.
-Sta zitto Jason. Sono cambiato dopo quei voti. Voglio impegnarmi. Tu piuttosto, vedi di non prendere un Troll ai tuoi, di G.U.F.O., se ci riesci. Ma ne dubito.- Rispose Luke ricambiando il sorriso falso.
Giudizio Unico per Fattucchieri Ordinari; esami da sostenere al quinto anno ad Hogwarts.
-Mi mancano ancora nove mesi. Pensi che in nove mesi io non riesca a studiare abbastanza da prendere l'Eccellente che non hai preso tu?- Sbottò di rimando Jason. Luke fece per controbattere, ma fu interrotto da mio padre che cambiò discorso.
-Marta, di chi è quella lettera?
Mia sorella piegò bruscamente la lettera rosa che stava leggendo e ne prese un'altra su carta bianca, subito sotto.
-Oh, questa?- Chiese sorridendo.
-No, veramente intendevo...
-È di Julia, mi ha scritto che è stata in campagna dalla sua prozia tutta l'estate e si è annoiata da matti. L'unica cosa che ha spezzato la noia è stata quando è andata a Diagon Alley.- Disse entusiasta Marta interrompendo subito mio padre
- Il che mi fa pensare che, mamma, non sarebbe anche ora di andarci per comprare tutto il mio occorrente per il mio primo anno?- dissi a gran voce.
Eh si, quello era il mio primo anno ad Hogwarts, il primo di settembre sarei salita a bordo dell'Espresso, per la prima volta. Ero eccitatissima.
-Esattamente. Poco prima che vostra sorella ci informasse dell'estate di Julia, stavo per dirvi che oggi andremo a Diagon Alley. Oltre le tue cose, Chiara- si interruppe per passarmi un piatto con tre frittelle- dobbiamo prendere i nuovi libri di Jason e le piume con inchiostro allegato di Luke.
-Noi vogliamo il gelato! Si sentirono due piccole vocine stridule. Jack e Simon entrarono in casa con le piccole scope da Mini-Quidditch.
-Avrete pure il gelato, si. Ora su, a prepararvi!- Disse mio padre battendo le mani.
Detto fatto. In quattro e quattr'otto ero giù davanti il camino, dove giá erano sistemati Luke e mio padre presi dalla polvere volante. Ci raggiunsero gli altri.
-Bene ragazzi. Proseguiamo. Cara, prima vai tu. Io andrò per ultimo- disse mio padre riferendosi a mia madre.
Lei, sorridente, prese un pugno di polvere dal vasetto in terracotta, si posizionò ben salda dentro il camino e gridò: Diagon Alley!
Dopo fu la volta dei gemelli, quindi di Jason, poi Luke e infine Marta, lasciandomi sola con mio padre.
Mi sorrise.
-Sei pronta per la tua grande avventura?
Risi contenta, e per tutta risposta, sostenendo il suo sguardo sorridente, dissi a gran voce -Diagon Alley!
"Arrivo", pensai felice.
 
1 SETTEMBRE - 5 ANNI DOPO
Mi posiziono davanti la striscia di muro tra il binario 9 e 10, tenendomi stretta al mio carrello. Eccomi pronta per il mio quinto anno ad Hogwarts. Ho ancora 14 anni, ma a inizio novembre ne compirò 15, e sette mesi dopo quel giorno, dovrò sostenere i miei G.U.F.O. Cavolo, ne è passato di tempo dalla mia prima volta di fronte questo muro, con lo stesso carrello.
Osservo Jack e al suo seguito Simon, ormai dodicenni, attraversare il muro. Quando li vedo scomparire mi lancio. La stazione mi sfreccia dietro, e mi ritrovo subito davanti il grandissimo treno a vapore rosso sul binario 9 e 3/4.
Arrivo davanti mia madre, la saluto e salgo subito sopra il treno: una grande calca mi impedisce di proseguire, ma dopo pochi secondi riesco ad avanzare.
Passo in rassegna ogni vagone, fino ad arrivare al mio obbiettivo. In uno di questi erano seduti due ragazzi ed una ragazza. Come un critico di design osservo ogni piccolo particolare di quella stanza.
Non è cambiato niente. Non è mai cambiato niente.
A parte ovviamente quelle tre personcine.
James, ragazzo semplice e simpatico con grande senso dell'umorismo. Cos'è cambiato dal nostro primo anno? Ora è più asciutto e muscoloso, i lineamenti un tempo dolci, ora duri e decisi. Stessa cosa vale per George, il secondo ragazzo. Ancora quattordicenne come me, compirá quindici anni tra pochi giorni.
E poi c'è lei, Arianna.
Ogni anno più bella del precedente e, ne sono sicura, meno del futuro. Ha dei bellissimi occhi castani sul grigio, un paio di occhi che si rimarrebbe a fissarli per delle ore. Le guance punteggiate da leggere lentiggini, sulla pelle chiara. Le labbra rosse su quel sorriso bellissimo pronunciano subito il mio nome:
-Clara!
Si alza e mi salta addosso. Ecco, il luogo più bello che esista, le sue braccia. Mi sciolgo nei suoi bellissimi abbracci, annusando il profumo dei suoi bellissimi capelli castano chiaro con riflessi arancio, leggermente mossi. Mi stampa un bacio sulla guancia.
-Mi sei mancata tantissimo.
-Anche tu Arianna, anche tu.
Spero non senta il mio cuore che batte all'impazzata.
Loro sono i miei migliori amici, beh, con Arianna vorrei ci fosse qualcosa di più dell'amicizia da ben 3 anni, ma per ora la sua bellissima voce che per me è musica, mi basta. Un giorno però le dirò che ne sono innamorata tantissimo.
Dicevo, loro sono i miei migliori amici, e con loro ci ho passato e ci passerò i migliori anni della mia vita.
   
 
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