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Autore: Arcieoctz    10/06/2015    2 recensioni
Loro sono tre normalissime ragazze che vivono nelle console di una sala giochi.
La prima, di nome Leah, vive in una console dove si gareggia a bordo di kart, ama queste velocissime vetture e desidera poter gareggiare, ma il padre si rifiuta di farla avvicinare alla pista.
La seconda, Elena, abita a Doom, un gioco in cui devi combattere per sopravvivere, il suo padre è l'eroe del gioco e tutti si aspettano che lei prenda il suo posto; lei però, sapendo cosa accade alla fine della partita, non si sente attratta dalla vita del padre per timore di non essere all'altezza delle aspettative altrui.
La terza viene dal tranquillo gioco di Diner Dash e vorrebbe rendersi utile, ma nessuno desidera il suo aiuto, per timore che accada qualcosa di sbagliato che possa mandare fuori servizio il gioco; questa ragazza è Merida.
Come possono queste ragazze, provenienti da mondi così diversi, trovarsi amiche e unite in un'avventura grande come quella che le sta per cominciare?
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Re Candito/Turbo
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Nelle retrovie osservo paziente mio padre uccidere un gruppo di Lost Souls per mano di un bambino che appare sul grande schermo in cielo; qui a Doom è il solito Tran Tran quotidiano: un piccolo inserisce un gettone e mio padre viene catapultato sul campo di battaglia ad uccidere i mostri.

Io mi chiamo Elena e sono la figlia del generale Larry. Vivo in una console dentro l'Arcade Litwak. La mia vita, per ora, è solo osservare ciò che fa mio padre perché tutti quanti si aspettano che io prenda il suo posto, però... non mi piace l'idea di stare su una landa desolata, uccidere il master dei mostri (lo Spider-demon) per poi scoprire di essere l'ultima umana sopravvissuta.

No, non fa per me!


Guardo la corsa dagli spalti in mezzo agli spettatori esultanti.

In testa al gruppo c'è il pilota Benzina sul suo kart bianco e verde fluorescente seguito a ruota dai gemelli dalle vetture blu Camper e Dumper, il resto dei piloti è dietro.

Manca poco al traguardo, Benzina pare avere la vittoria in pugno, ma viene superato da una vettura rossa che si è distaccata e ha oltrepassato il gruppo ed ora è in testa e, con un ultimo scatto oltrepassa la linea a scacchi.

In breve si ritrovano lui, Benzina e Dumper (o Camper non riesco mai a distinguerli con la tuta addosso) sopra un podio, il pilota rosso e bianco stringe tra le mani un trofeo ed esclama: “Turbastico!” prima che si torni alla schermata di inizio-gioco.

Mi avvicino al podio per salutare i piloti vincenti, ma (per sbaglio davvero!) sono inciampata e ho: fatto cadere di faccia Benzina rompendogli il naso (lo ho spinto con una forza che... non voglio immaginare il dolore... è finito di peso proprio sul naso); rischiato di far cadere e fracassare il trofeo di Turbo (il pilota rosso); e prima di cadere io stessa il gemello sul podio mi ha afferrata al volo.

“Grazie Dumper.” mormoro imbarazzata, lui mi guarda storto e dice:“Io sono Camper.”.

Una vergogna! I piloti si sono girati verso di me; il naso di Benzina è tornato a posto subito (se muori o ti fai male nel tuo gioco puoi rigenerarti).

“Leah.” sospira Turbo con le dita della mano libera sugli occhi, lo guardo veramente imbarazzata e dico:”Scusa, papà.”.

 

Ascolto impassibile i commenti dei Diner Dashiani ai tavoli mentre mangiano, mia madre Flo si muove tra di loro con ordinazioni, cibi e piatti da lavare.

Come faccia a piacerle, mi chiedo sempre: lavorare per dei clienti che non lasciano mance sostanziose neanche se glielo chiedi in ginocchio + farsi comandare a bacchetta da qualsiasi bambina che mette un gettone nella console; sembra tanto un' ingiustizia.

La bambina sul grande schermo è super concentrata perché rischia di perdere due gruppi di clienti; io ho una voglia matta di andare lì ad aiutare la mia mamma nonostante le regole me lo impediscano. Quelle stupide regole! Vorrei tanto sapere chi le ha scritte e poi, perché?

Non resisto più, salto nell'area di gioco e, velocemente servo dei clienti e prendo le ordinazioni da altrettanti; loro e Flo sobbalzano, la bambina si chiede: “Ma che cosa? Che?” e si gira chiamando il signor Litwak.

“Sparisci!” mi grida un gruppo di Uomini d'Affari imbestialiti, mia madre corre da me e mi spinge via dall'area, non prima di aver fatto la ramanzina: --"Non farti vedere Merida! Il gioco non è finito!”, ma lo so che non è finito!

“Ripassa la 65° regola a memoria.” mi ordina mia madre abbandonandomi nel mio angolino, mi lascia in mano il regolamento e corre di nuovo al suo posto.

La bambina mostra il gioco, il signor Litwak non trova nulla di anormale e, quindi torna al suo lavoro.

Nel mio angolo apro a malavoglia il regolamento e cerco la pagina con quella regola, la trovo e leggo:

I figli dei personaggi di una console non devono assolutamente farsi vedere o interferire durante il gioco; se i bambini vi vedessero penserebbero che il gioco sia difettoso oppure rotto e, di conseguenza verrà posizionato sullo schermo il cartello “difettoso” per farlo aggiustare e, in casi estremi, la spina sarà STACCATA.

Nota autrice: ho ideato questa storia mentre i miei compagni erano allo scambio di scuola. 
Le due protagoniste (Leah e Merida) prima avevano un altro nome, ma ho deciso recentemente, per evitare violazioni di privacy, di modificarli.
Un ultima cosa: i nomi dei personaggi della seconda parte (a eccezion fatta per Turbo) sono stati tutti frutto della mente di un'altra autrice: "Malanova" io con suo permesso li ho solo presi in prestito. Verso la fine verrà nominato un altro personaggio ideato sempre da lei che io ho avuto il permesso di prendere in prestito

   
 
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