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Autore: Starsign    10/06/2015    0 recensioni
Il piccolo Darryl Doodle non riesce a dormire senza la sua favola della buonanotte. Così chiede alla sua "dolce" mammina di raccontargli una favola, una favola nuova...ma non tanto! Una favola pseudo-nuova.
Genere: Demenziale, Parodia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Il piccolo Darryl Doodle si trovava con la mammina in uno strano locale. Vi erano tanti uomini che lanciavano soldi a delle signore, tra cui anche la mamma del piccolo.

Darryl Doodle: Mammina…puoi smettere di ballare su quel palo e venire qui?

Mamma: Uffa, Darryl Doodle, cosa vuoi?

Darryl Doodle: Mi annoio, mammina! Le signorine mezze nude non mi interessano!

Mamma: ...non avevo dubbi…

Darryl Doodle: Mi racconti la favola di Leandra e co.? L’ultima volta lei ed Ashe sono finalmente giunti nel luogo dove si trova Fauna, hanno incontrato la fata Smemorina che però è il bersaglio di un musicante, Cliff, il cane, che ha addirittura la Spada Fatata!

Mamma: …sì, Darryl Doodle… muoviamoci che tra poco devo andare nel separé col signore… continuiamo il racconto.

 

‘IL BERSAGLIO DI ASHE’

Capitolo 27

 

C’era una volta, in un regno lontano, un re e una regina che non potevano avere figli. Poi, però, un bel giorno, avvenne il miracolo. Nacque una bellissima bambina, che i due neogenitori chiamarono Aurora. Il re Stefano era così contento della nascita,  che decise di organizzare una festa in onore della figlia, invitò tutti, amici, parenti e anche le fate.
Nel regno vi erano in tutto tredici fate, ma re Stefano possedeva solo dodici piatti d’oro e quindi, invece di comprare un altro piatto d’oro come sarebbe logico fare visto che sei un re e quindi i soldi ce li hai brutto tirchiazzo che non sei altr… ehm…scusate, stavo dicendo: possedeva solo dodici piatti, quindi invitò solo dodici fate e ne lasciò a casa una.

 

Leandra e Smemorina videro, con orrore, che Cliff impugnava la Spada Fatata, l’unica arma in grado di uccidere una fata.

Smemorina: Q-quella è la Spada Fatata! Come…come fai ad averla?

Cliff: Yo, è stato stra-semplice! L’ho rubata ad un imbecille con la barba blu, che era svenuto a terra.

Leandra: Ehi! Si dà il caso che quell’imbecille di cui parli sia mia marito! Ashe lo ha fatto addormentare con il liuto perché il tizio voleva uccidermi, poi ha preso la spada per difendermi da Kaze, anche lei voleva uccidermi, infine siamo scappati e abbiamo lasciato la spada lì.

Smemorina: Vita matrimoniale movimentata, eh?

Leandra: Non me ne parlare.

Cliff: Well, ora la spada ce l’ho io! Quindi…

Cliff sparì magicamente e riapparve alle spalle di Smemorina, la bloccò e le puntò la spada sul ventre.

Leandra: Come hai fatto?

Cliff: E’ il mio potere! Posso teletrasportarmi.

Leandra: Davvero? Figo!

Cliff avvicinò la spada a Smemorina.

Cliff: E’ stra-arrivato il momento della tua morte, Smemy.

Smemorina: Beh… ho vissuto una vita di cacca, peccato.

Cliff stava per uccidere la fata, ma ad un tratto posò la spada a terra.

Cliff: Io… io non stra-posso. Non sono un assassino.

Leandra e Smemorina erano sorprese.

Leandra: Non la ucciderai?

Cliff: …no…

Leandra: Ma così…sarai tu a morire!

Cliff: …lo so…

Leandra: Faresti questo sacrificio per una sconosciuta?

Cliff: …sì…

Leandra: Nonostante tu sia così giovane, vorresti morire per salvare la vita di quella?

Smemorina: LEANDRA!!! SMETTILA!

Cliff: Non è stra-giusto, quella fata non merita di morire…

Smemorina: … una volta ho ucciso un pulcino…

Cliff: …si vede che è una brava persona, non posso stra-toglierle la vita…

Smemorina: …quel pulcino non mi ha fatto niente, l’ho ucciso per il piacere di farlo…

Cliff: Il mondo ha bisogno di persone buone, come Smemorina, non posso eliminarle.

Smemorina: …credo che uccidere mi renda felice…

Leandra si commosse.

Leandra: Sei un bravo ragazzo, Cliff. Ho deciso di aiutarti. Sconfiggeremo il Direttore d’Orchestra, così non ti punirà per quello che hai fatto.

Ashe: …non puoi…

Leandra, Smemorina e Cliff diressero il loro sguardo verso Ashe, che era appena arrivato.

Cliff: Yo! Ashe! Da stra-quanto tempo non ci vediamo?

Ashe: Da molto tempo, Cliff, non sapevo che il tuo bersaglio fosse Smemorina.

Cliff: Ed io non conosco il tuo! Quale è il tuo bersaglio?

Ashe non poteva certo rivelare, davanti a Leandra, il nome del suo bersaglio, Pommes, quindi decise di mentire.

Ashe: Era…era un assassino, che ho già ucciso.

Cliff: Capisco. Beh, sei stato fortunato. Hai dovuto uccidere un assassino, io non stra-posso uccidere una good fairy!

Ashe: Se non lo fai, morirai. E’ impossibile fermare il Direttore d’Orchestra. E’ invincibile.

Smemorina: La smettete con i vostri tentativi di fargli cambiare idea?

Leandra: No, Ashe. Cliff fa bene a non ucciderla.

Leandra si avvicinò ad Ashe e gli prese le mani.

Leandra: Insieme possiamo fermare il Direttore d’Orchestra! Non c’è bisogno che quel ragazzo si macchi di un crimine tanto atroce.

Leandra parlava di Cliff, ma in quel momento ad Ashe sembrava stesse parlando di lui.

Leandra: Avrò bisogno del tuo aiuto per fermare il Direttore d’Orchestra. Ma lo fermeremo. Ti fidi di me?

Ashe rimase a fissare gli occhi di Leandra a lungo.

Ashe: …sì, mi fido di te.

Leandra sorrise. Tutto si era risolto. Era arrivato il momento di occuparsi di Fauna.

 

Nel paese di Re Stefano vivevano tre fate sorelle. Flora, la più grande, che vestiva di rosa, Serena, la più piccola, amante del blu e Fauna, la sorella mediana, che amava vestirsi di verde. Le tre vivevano felici e in pace, molto spesso, però, Flora e Serena litigavano e toccava a Fauna fare da paciere. Un giorno, la fata verde andò nel bosco per raccogliere un po’ di more, qui incontrò un ragazzo, sui diciassette anni,  con un volto davvero cattivo che spaventò Fauna.

Ragazzo: …sei Fauna…vero?

La sua voce era inquietante.

Fauna: Sì. Mi chiamo così. Posso aiutarla in qualche modo?

Ragazzo: No… ma io posso aiutarti. Posso darti tutto ciò che vuoi, posso darti più potere di quanto immagini, posso farti trasformare in un drago, posso renderti immune a tutto ciò che può ucciderti… voglio solo una cosa in cambio.

Fauna: Cosa vorresti?

Ragazzo: …devi portarmi le tue due sorelle.

Fauna impallidì. Cacciò un urlo e scappo via di corsa. Sentì la voce del ragazzo, in lontananza, che le urlava “Mi trovi qui se cambi idea”.

 

Leandra, Ashe, Smemorina e Cliff si trovavano ancora dal ‘Calzolaio Joe’ per studiare un piano d’attacco per fermare Fauna e salvare i prigionieri del castello.

Smemorina: Dovete sapere che Fauna possiede una sfera magica, quindi probabilmente sa che Ashe e Leandra sono qui. Quando sono comparsa davanti a voi si è attivato il mio potere protettivo, quindi dal quel momento in poi Fauna non ha visto nulla.

Ashe: Abbiamo un grosso vantaggio, allora. Fauna non sa che abbiamo letto la profezia e che Cliff è con noi.

Smemorina: Esatto.

Leandra: Io ho un piano! Bussiamo alla porta del castello fingendoci maiali, loro ci cucinano e mangiano salsicce tutto l’anno!

Si creò un lungo silenzio.

Smemorina: Per alzata di mano…chi vuole che Leandra smetta di parlare?

Alzarono tutti la mano, anche Leandra.

Smemorina: Bene, probabilmente Fauna ha letto la profezia, quindi sa che Ashe è l’unico che può fermarla.

Ashe: Giusto!

Cliff: Io non so di che stra-cavolo state parlando!! Chi è Fauna?

Smemorina: Per alzata di mano…chi vuole che Cliff non faccia domande?

Alzarono tutti la mano, anche Cliff.

Ashe: Ho un piano! Cliff teletrasporterà Leandra e Smemorina all’interno delle segrete e libereranno Pommes e il principe Filippo teletrasportandoli fuori. A quel punto Cliff teletrasporterà me nel castello e fermerò in qualche modo la fata.

Smemorina: Mi sembra un buon piano.

Cliff: Yeah! Ci stra-sto!

Leandra: Ashe, non sarà pericoloso! Tu da solo con quella pazza. Ho paura.

Ashe prese le mani di Leandra.

Ashe: Andrà tutto bene. Ti fidi di me?

Leandra gli sorrise.

Leandra: Sì, mi fido di te, Ashe.

 

Fauna tornò a casa ancora sconvolta per quello che era successo. Incontrò Flora e Serena che saltellavano felici.

Flora: Sì, sì! Sono contentissima!!

Serena: Che bello! Che bello!

Fauna: Ragazze,  mi è successo una cosa orri

Flora: …Oh, Fauna! Non interrompere i nostri festeggiamenti! Abbiamo ricevuto un invito per la nascita di Aurora.

Serena: Sì, andremo alla bellissima festa organizzata dal re Stefano. Siamo così felici. E’ un evento importante.

Ad un tratto, tutto il dispiacere di Fauna sparì e si riempì di gioia. Aveva sempre sognato di partecipare ad una festa regale, lo diceva sempre anche alle sue sorelle, era il suo sogno fin dall’infanzia.

Fauna: Davvero? E’ fantastico! Non vedo l’ora, sono così felice!!

Flora e Serena si guardarono imbarazzate.

Flora: Ehm… non so come dirtelo, Fauna…

Serena: …non…non sei stata invitata.

 

Pommes e Filippo (non il principe, un suo omonimo… vabbè dovreste saperlo ormai) erano seduti a terra nella loro cella.

Filippo: Oh, tesoro, si può sapere perché sei così triste? Spogliati.

Pommes: …sei ripetitivo…

Filippo: Si può sapere chi è questo Ashe?

Pommes: E’ il mio asino… in realtà è una persona, però, e, non so per quale motivo, vuole uccidermi.

Filippo: Terribile!! Spogliati!!!

Pommes: …quanto ti odio…

Ad un tratto nella cella, con enorme sorpresa dei presenti, comparvero Cliff, Leandra e la fata Smemorina.

Filippo: Sìììììììììììììì! Party!!!!!!!!!!!! Spogliamoci tutti!

Pommes: Leandra, non ci posso credere! Sei venuta a salvarmi!

Leandra: Sì…Pommes, sono venuta a salvare te e… e… chi è quello?

Pommes: Lui è Filippo!

Filippo: Ciao cocca!

Leandra: COOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAA????

Filippo: …-.- … piacere mio…

Pommes: Sì, non è il principe, poi ti spiego, ora usciamo fuori qui!

I cinque si unirono e Cliff li teletrasportò fuori. Arrivarono a qualche metro dinanzi il castello.

Pommes: Siamo liberi! Non ci posso credere!

Leandra: Sì… adesso Ashe entrerà e ucciderà Fauna.

Pommes impallidì

Pommes: AsheAshe è con te?

Leandra: Sì…adesso non lo vedo, ma arriverà presto

Pommes: No…non capisci! Ashe vuole uccidermi!

Leandra: Ma che dici? No! Ti sbagli, Ashe è una brava persona, io mi fido di lui.

Pommes era molto agitato.

Pommes: Leandra dobbiamo scappare subit

Silenzio. Pommes portò la testa in alto, la bocca era spalancata, gli occhi aperti, il volto mostrava terrore e dolore. Cadde a terra di pancia, Leandra vide il pugnale conficcato sulla schiena, poi vide Ashe, in lacrime, in piedi accanto al cadavere di Pommes. Il principe estrasse il pugnale, lo pulì dal sangue e rivolse lo sguardo verso Leandra.

Ashe: …perdonami…

Corse via, le lacrime scorrevano, non cessavano e mentre correva, Ashe non riusciva a distogliere la mente da tre immagini. Il corpo senza vita di Pommes, la sorpresa e la delusione nel volto di Leandra e le parole della profezia: “Dell’asino d’oro si scoprirà la menzogna/ fuggirà tra le lacrime e la vergogna”.

 

 

Continua…

 

 

 

  
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