~~Premessa iniziale:
Salve a tutti!
Inizio questa mia nuova raccolta, con una breve premessa.
Questa raccolta ha preso spunto dalla canzone "In te" di Nek (che personalmente io adoro).
Sarà una raccolta mista tra flash e OS e ogni storia prenderà spunto da un determinato verso della canzone (in pratica una volta conclusa la raccolta avrete la canzone per intero xD).
Le storie non seguiranno un filo temporale, quindi non stupitevi se da un capitolo all'altro c'è un salto di mesi o a volte anni e se le storie faranno avanti e indietro nel tempo.
Il rating è giallo. Per come ho scritto i capitoli fin ora ero indecisa tra verde e giallo, ma valutando i temi presenti (l'aborto, tema proprio della canzone e la violenza) anche se solo accennati ho pensato di inserire il giallo. Se per caso riteneste con il passare dei capitoli (dovrebbero essere una ventina o qualcosa di più) che il rating dovrebbe salire non esitate a farmelo sapere. Ritengo prezioso ogni suggerimento.
Passando ora alla raccolta in sé, come vi ho detto si basa sulla canzone "In te" di Nek e le vicende narrate partono da quattro anni dopo che Arlong, come detto nella presentazione, ha stravolto la vita di Nami.
I personaggi principali saranno Nami e Ace (come potrete notare in questo capitolo), ma non mancheranno anche personaggi secondari che sosterranno la nostra bella navigatrice (che qui navigatrice non è) in questa sua nuova "avventura" se così vogliamo chiamarla.
Detto ciò tolgo il disturbo e vi lascio alla lettura (sperando che qualcuno voglia leggere dopo queste spiegazioni incomprensibili) e ci rivendiamo in fondo (con i più temerari).
karter
Risalirò col suo peso
sul petto
come una carpa il fiume
La luna era alta nel cielo quella sera, illuminando di luce soffusa quel cielo privo di stelle. Una leggera brezza scuoteva le fronde degli alberi in fiore, portando con sé petali ribelli, caduti troppo presto dal loro nido. In quella notte magica, una giovane donna dai lunghi e ribelli capelli rossi si affrettava a tornare a casa. Aveva fatto più tardi del previsto in ufficio. Quella maledetta riunione non ne voleva proprio sapere di terminare.
Con passo elegante, come solo lei riusciva ad essere anche alle dieci di sera, dopo un’estenuante giornata di lavoro, percorse le strade della sua città con il naso all’insù. Era stremata, ma aveva sempre adorato passeggiare sentendo il vento scuoterle i capelli, era una sensazione meravigliosa che fin dall’infanzia l’aveva fatta sentire libera.
Senza rendersene conto giunse davanti casa e senza far rumore cercò le sue chiavi all’interno di quella borsa che poteva benissimo far invidia a quella di Mary Poppins per quanto era piena. A volte si domandava perché si ostinasse a portarsi dietro tutta quella roba, ma puntualmente non riusciva mai a liberarsi di nulla. Tutto le pareva utile. Dopo una decina di minuti e qualche imprecazione finalmente riuscì a trovare quel piccolo orsetto di peluche che aveva per portachiavi. Non poté fare a meno di sorridere mentre infilava le chiavi nella serratura. Quello era stato il primo regalo che lui le aveva fatto. Erano passati già quasi vent'anni, eppure lo custodiva ancora gelosamente.
Cercando di non far rumore entrò in casa. Tutte le luci erano spente, ma non se ne sorprese, era normale che stessero già dormendo. Silenziosamente percorse quel corridoio che ormai aveva imparato a conoscere, fino a giungere davanti alla porta di una cameretta. Con un dolce sorriso sulle labbra l’aprì, già pronta a perdersi tra i folti capelli corvini del suo angelo, quindi non poté che rimanere sorpresa quando aperta la porta trovò il lettino vuoto e ancora intatto.
-Ma che…- esclamò, mentre una certa ansia l’attanagliava.
Immediatamente corse verso la stanza in fondo al corridoio spalancandola. Se fosse accaduto qualcosa al suo piccolo angelo mentre non c’era non se lo sarebbe mai perdonato.
-Ace…- iniziò entrando nella loro stanza, prima di bloccarsi sulla soglia, mentre un sorriso le dipingeva le labbra.
Non avrebbe mai immaginato di ritrovarsi davanti una scena così dolce.
Il suo amato era disteso sul letto. I capelli corvini sparsi sul cuscino, mentre un’espressione rilassata rendeva i suoi lineamenti perfetti. Il suo petto, libero dall’ingombro del pigiama (doveva ancora capire perché ritenesse tanto fastidioso dormire con una maglia addosso, non che le dispiacesse ovviamente, era stupendo addormentarsi indossandole!), si muoveva lentamente, schiacciato dal dolce peso di una bambina sui cinque anni dai lunghi capelli neri che dormiva beata, stringendosi a quello che lei chiamava papà.
Era la scena più bella che le potesse capitare di vedere.
Rimase qualche secondo a osservarli, dandosi dell’idiota da sola, perché non importava con chi avesse concepito la sua piccolina, non importava la sofferenza che le aveva attanagliato l’anima e il cuore quando aveva scoperto la sua gravidanza. Loro tre erano una famiglia e non avrebbe potuto desiderare nulla di meglio nella sua vita.
Rieccomi! xD
Prima di tutto vorrei ringraziare davvero di cuore i temerari che sono giunti fino a questo punto, grazie davvero!
In secondo luogo vorrei parlare un po' di questo primo capitolo. Come avrete notato qui Nami è una donna in carriera e sta realizzando il suo sogno, mentre a casa ha ad aspettarla la sua piccolina e l'uomo della sua vita che altri non poteva essere (almeno per me) che Ace.
Spero di cuore che vi sia piaciuto questo breve inizio e mi auguro che qualcuno di voi voglia lasciarmi un commentino per farmi sapere cosa ne pensate (sono ben accette anche le critiche).
Grazie ancora di cuore a tutti coloro che sono arrivati fi qui!
A presto (spero)
karter