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Autore: Nono23    11/06/2015    3 recensioni
Può una pallina di vetro infrangere gli equilibri interiori del grade SGGK? E Karl? Come reagirà? Cosa lega Benji a quella pallina di vetro? Scopritelo in questa breve One-shot, nata per caso, ma che non ne voleva sapere di assopirsi dentro la ma testolina...
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Genzo Wakabayashi/Benji, Karl Heinz Schneider
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Benji andò un po’ stupito e un po’ scocciato ad aprire la porta. Chi diavolo poteva essere alle 16.15 di sabato pomeriggio? Sbuffò sonoramente e urlò un “Arrivo!” strascicato. Fu piuttosto stupito di trovarsi sulla soglia di casa Karl Heinz Schneider. Soprattutto di vederlo con un pacchetto di medie dimensioni in mano. Si calò la visiera del suo immancabile cappellino rosso e si scostò per farlo passare.

<< Ciao Karl, cosa ci fai da queste parti?>> chiese, giusto per intavolare un discorso. Non che fossero due grandi oratori, ma da quando stavano insieme, quasi dieci mesi, il numero di parole che si scambiavano era vertiginosamente cresciuto…!
<< Ciao Benji, tieni. È per te.>> gli porse il regalo e Benji arrossì. Di certo non se l’aspettava un gesto del genere da parte del Kaiser.
Lo aprì e vide una scatola. La fissò interrogativa e Karl lo esortò con una mano. Aprì lentamente i lembi del cartone e ne tirò fuori una pallina di vetro. Se la rigirò tra le mani estasiato e fissò il suo fidanzato con la bocca spalancata.
<< M-Ma… che significa? …È …È la pallina che osservavo ieri in quel negozio.>> disse puntando i suoi occhi nei laghi calmi e ghiacciati dell’Imperatore.
<< Appunto. La osservavi con una tale intensità da non aver sentito le mie parole. Così ho capito che doveva avere un significato particolare per te, ma poi te ne sei andato scuotendo la testa. Eri così perso tra i tuoi pensieri che non ti sei accorto che sono entrato ad acquistarlo. Anzi a dire la verità sei sparito, così ho deciso di ritornarmene a casa. Faceva freddo e non avevo voglia di mettermi a giocare a nascondino con te.>> concluse lui.
L’SGGK lo ascoltò attentamente, ricordando che ieri non l’aveva più trovato al suo fianco e aveva deciso di andare a casa, stanco e infreddolito. Arrossì, pensando a quanto Schneider lo conoscesse bene. Era vero. Quella pallina significava molto per lui. Sua madre, prima dell’incidente avvenuto quand’era molto piccolo, la tirava fuori ogni Natale. Gli raccontava sempre una storia diversa e lui l’ascoltava affascinato. Sua madre era una persona molto bella con lunghi capelli neri lisci e due occhi dolcissimi. A causa di quello stramaledetto incidente il sorriso sul suo viso era stato spazzato via e la pallina era stata venduta dal padre, che era freddo, scostante e senza sentimenti.
Si ricordò di una cosa e capovolse l’oggetto che teneva con cura tra le sue grandi mani. Spalancò la bocca e sgranò gli occhi. Dovette sedersi sul divano per non cadere a terra.
<< Ehi, tutto a posto?>> domandò stranito Karl.
Il viso che si mostrò ai suoi meravigliosi occhi azzurri non era quello che conosceva del suo SGGK, spavaldo, fiero e orgoglioso. Adesso era sconvolto, triste e malinconico. Quando provò a parlare, la sua voce si era incrinata dallo sforzo di trattenere le lacrime, che gli avevano reso gli occhi lucidi.
<< Questa… pallina… era… era quella di mia madre!>> una lacrima solitaria solcò il suo volto bianco come un cencio.
D’istinto il Kaiser lo abbracciò e Benji si lasciò andare in un pianto liberatorio. Gli raccontò, tra un singhiozzo e l’altro, il suo passato e cosa lo legava a quella pallina. Alla fine si era addormentato sfinito tra le sue braccia. Karl lo aveva coperto ed era rimasto lì al suo fianco, finché non si sarebbe svegliato. Girò la pallina, prima di posizionarla sul camino, e notò due lettere: H.C. Erano due iniziali, le iniziali di sua madre, Hilde Clarke.

Fine.

Note dell’autrice:
Hola, chicas! Comment ça va?
Qui tutto bene. Finalmente sono guarita, ho solo un po’ di tosse… Ah, ma voi non siete qui per sentire le mie condizioni di salute… Scusate… Ehm… Coff… Coff. Riiniziamo, che è meglio! Innanzitutto questa storia la dedico a slanif e baby junior, mie grandi sostenitrici sin dall’inizio. Grazie di cuore ragazze! <3<3<3 E poi… quella matta di slanif mi ha contagiato, convertendomi alle Genzo/Benji-Karl. Buffo vero? Comunque la mia coppia preferita era, è e sarà sempre Holly/Tom! Don’t touch them!
Comunque, passiamo ora alla storia. Che dire? Qui ho deciso di distruggere tutte le barriere del portiere e mettere “a nudo” la sua anima passata. Non so se avrà mai un seguito, ma penso si sia capito che la madre di Benji, Hilde Clarke, sia morta in un incidente stradale quando lui era molto piccolo; mentre suo padre viaggia per lavoro e non tiene in considerazione il fatto che l’SGGK esiste. Povero cucciolo…
Diciamo che questa FF è un “intermezzo”. Mi spiego meglio. Diciamo che nell’attesa che finisca la One-shot su Holly/Tom, volevo allietarvi le giornate (sì, come no!) con questa Benji/Karl. Spero vi possa piacere e affinché io lo capisca siete pregati di commentare, anche una riga. Io mi accontento di poco! *Si mette in ginocchio con le mani giunte a mo’ di preghiera e fa gli occhi da gatto con gli stivali in Shrek*.
Comunque, non mi resta che salutarvi e ringrazio tutti i lettori silenziosi, ma anche quelli che recensiscono.
Ciao ciao, ragazze/i! Alla prossima avventura!
Nono23.

   
 
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