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Autore: BeaeSofia_9495    11/06/2015    0 recensioni
[...] Sono ormai passati due mesi da quando sono rientrata in Italia. Zia Liz è venuta a trovarmi un paio di volte nei weekend perché diceva che le mancavo troppo e non riusciva ad abituarsi alla mia assenza, approfittandone così per salutare suo fratello e i suoi genitori. Ho scambiato qualche email con alcune ragazze che avevo conosciuto lì a Londra, ma niente di più, non eravamo poi così amiche. Per quanto riguarda i ragazzi, con loro sono rimasta in ottimi rapporti e ne sono davvero felice: da quando sono partita ci siamo sentiti quasi tutti i giorni o per telefono o tramite Skype, raccontandoci ciò che avevamo fatto durante la giornata o ricordando qualche stupidaggine fatta insieme mesi prima. [...]
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi domando sempre come mia zia riesca ad incastrarmi in certe situazioni. Eppure sa che odio agghindarmi ogni volta per queste cose e che non posso perdere così tanto tempo perché ho da studiare. Maledetto il giorno in cui, dopo aver scoperto di aver ottenuto uno dei posti disponibili per il progetto Erasmus, avevo deciso di provvedere all'alloggio da sola senza farmi aiutare dalla mia università. E, quindi, quale cosa migliore dell'andare a vivere per nove lunghi mesi a casa della mia cara zietta Liz?
  Zia Liz è la sorella di papà e hanno origini inglesi; ma mentre mio padre, durante uno dei suoi tanti viaggi in Italia per lavoro aveva deciso di rimanervi, perché aveva conosciuto la mamma ( come racconta sempre lui, è stato un colpo di fulmine ), sua  sorella, per quanto potesse spostarsi di continuo per motivi di lavoro, ritornava sempre al suo nido: Londra. 
Dicevo, quale cosa migliore dell'andare a vivere dalla propria zia? Beh, tutto! Persino abitare sotto un ponte sarebbe meglio. 
E ora mi ritrovo ad indossare un tubino nero che, per quanto molto bello, ha delle cuciture sui fianchi davvero fastidiose e un paio di décolleté con tacchi altissimi che stanno martoriando i miei poveri piedi. Mi muovo per le sale dell'edificio in cui mi trovo con un flûte di champagne in mano osservando distrattamente i vari quadri esposti. Dio, quanto sono stanca.
" Joey ! Allora, ti sta piacendo?" dice   Liz alle mie spalle. 
" Certo zia, tutto impeccabile. Come ogni evento che organizzi d'altronde." rispondo sorridendole " ma dovevo proprio venire anche questa sera? Sai che adoro tutto ciò, ma è la settima volta questo mese e ci sono alcuni tuoi colleghi davvero fastidiosi. Come quel Rob Sherlinger, ad esempio. Ha quindici anni più di me e ogni volta che mi vede mi fissa in modo inquietante, guarda lo sta facendo anche ora!" 
Zia Liz si volta, guardandolo di sottecchi e ridendo, per poi riportare velocemente i suoi occhi su di me, mentre riprendo il discorso " per non parlare della signora Jordan! Non appena mi vede mi si appiccica come una cozza per raccontarmi le avventure del suo cagnolino al parco e di quanto i suoi nipotini di tredici anni abbiano un quoziente intellettivo superiore alla norma. Ah, per non dimenticarci dei suoi orrendi cappellini da nobildonna inglese. Vuole per forza farmene indossare qualcuno perché, lei sostiene, mi danno l'aria di una ragazza più posata e seria! Ti rendi conto? Sai, a volte credo che venga agli eventi di beneficenza che organizzi non per comprare effettivamente qualcosa e fare del bene, ma solo ed unicamente per assillarmi e rompermi le scatole." dico a raffica, assumendo un'espressione affranta.
A quel punto mia zia, non riuscendo a trattenersi, scoppia letteralmente a ridere. 
Non ho parole. Io la rendo partecipe della mia disperazione e lei cosa fa? Ride. 
" Non dovresti ridere delle disavventure della tua povera nipotina; andrai all'inferno per questo, lo sai vero?" le dico " oh, cavolo! Eccola che arriva con il suo chihuahua. Mi sta anche sorridendo, devo nascondermi prima che mi blocchi per tutta la serata. Dille che ho una cosa importante da fare, a dopo!" le dico velocemente per poi filarmela in un'altra sala.
Spero seriamente di non vederla di nuovo, ci credo che il suo ex marito l'abbia lasciata: è troppo assillante. 
Persa nei miei mille pensieri, decido di dirigermi all'esterno, dove vi è un enorme giardino allestito con numerosi tavolini e un piano bar. Zia Liz ha organizzato tutto alla grande: una serata semplice,  ma piacevole per gli ospiti e, soprattutto, utile. 
" Una coca cola, grazie." chiedo al barman, dopo essermi seduta su uno sgabello posizionato davanti al bancone. Inizio a sorseggiarla rilassandomi per la prima volta da quando sono arrivata lì, finché non sento una delle voci più fastidiose che conosca chiamarmi. 
" Ciao, Joey." 
" Buonasera signor Sherlinger" dico atona.
" Oh, cara. Ti ho detto mille volte di darmi del tu, non mi piace che mi chiami per cognome." Per qualche secondo mi fissa...sembra un maniaco. Perché capitano tutte a me? 
" Posso offrirti da bere?" chiede interrompendo i miei pensieri. 
Senza neanche aprire bocca gli indico il bicchiere di coca cola alla spina di fronte a me. La speranza che la mia poca loquacità basti a mandarlo via è stata del tutto vana ovviamente, perché il tizio qui davanti continua a parlare.
" Cosa hai detto che studi?" chiede.
" Non l'ho detto, in realtà. Comunque lettere moderne." 
" Interessante, mi sono sempre piaciute le ragazze con la passione per la letteratura." dice poggiandomi una mano sulla coscia. 
" Beh, anche io le ho sempre apprezzate e poiché ci tengo alla mia carriera universitaria penso proprio che ora me ne andrò a casa, dal momento che domani mattina dovrò studiare. " gli rispondo scendendo dallo sgabello, ma quell'idiota mi trattiene per un polso impedendomi di andarmene. 
" Ti accompagno io. Così durante il tragitto possiamo...conoscerci meglio, ecco. " continua senza pudore. 
" No grazie. Sono una persona molto solitaria, non mi piace avere gente intorno" gli sorrido falsamente.
Faccio per andarmene di nuovo, ma mi stringe ancora di più il polso, quasi facendomi male. 
" C'è qualche problema?" Interviene una voce roca dietro di noi. Mi volto e vedo un ragazzo in giacca e cravatta, con lunghi capelli castani pettinati all'indietro e dei bellissimi occhi verdi...non lo conosco, ma credo di averlo già visto da qualche parte. 
" No Styles, quindi gira i tacchi. " sputa rabbioso Scherlinger.
" Lo farò se la signorina qui presente, che tu stai poco elegantemente trattenendo, mi dirà di farlo." dice il ragazzo guardandomi. 
" Rimani. Anzi, rimanete qui entrambi o fate quello che volete. Sono io che me ne devo andare, per la miseria." dico staccandomi dall'uomo e passando alla svelta di fianco al ragazzo sconosciuto, dirigendomi verso l'interno dell'edificio.  Dio, che serata. Ma poi perché non l'ho insultato quello sfacciato ? Ah, già perché è un collega di mia zia ed è meglio che non le faccia fare brutte figure. Mi muovo nervosa tra le persone intente a chiacchierare, cercando di individuare zia Liz quando è proprio lei a richiamare la mia attenzione " Hey Joey! Vieni qui un attimo! Voglio presentarti delle persone!" urla da lontano. 
Sospiro. Su Joey, forza. Un'ultima presentazione, qualche chiacchiera , qualche sorriso di cortesia e potrai finalmente andartene a casa a dormire. 
Mi avvicino sorridente a mia zia e a quattro ragazzi accanto a lei. Sono davvero belli, wow, complimenti alle mamme. 
" Tesoro, eccoti qui. Voglio presentarti gli ospiti d'onore della serata. In realtà manca un ragazzo, ma deve essere qui in giro...beh, loro sono Louis, Zayn, Niall e Liam. Mi hanno aiutata spesso nei progetti di beneficenza ed è soprattutto grazie a loro che siamo riusciti a ricavare molto denaro. Ragazzi, questa è mia nipote,Joey " 
" Piacere!" dicono tutti contemporaneamente sorridendomi.
Dopo aver stretto la mano ad ognuno di loro, mi volto verso zia Liz per comunicarle che me ne sarei andata, ma è scomparsa, si è volatilizzata. E mi ha lasciata qui con questi tizi, ora che devo fare? 
" Allora..." inizio, " state trascorrendo una bella serata? "
" Si, certo! Tutto perfetto, come ogni cosa che organizza Liz d'altronde. Solo che avrei sperato di trovare qualcosa in più da mangiare, piuttosto che dei semplici stuzzichini." dice il biondino. 
" Cavolo Niall, pensi sempre al cibo. Datti un contegno, hai mangiato mezz'ora fa. " dice quello castano con gli occhi azzurri, mentre spettina scherzosamente l'amico.  Gli altri due  li guardano per poi alzare gli occhi al cielo, come se fossero abituati a quella scena. 
" Louis smettila di prendermi in giro, altrimenti..." ma viene interrotto dalla mia risata. Si girano a guardarmi divertiti e cerco di darmi un contegno, ma proprio non ci riesco, sono troppo buffi. Ok, ora basta! Tento di calmarmi prima che mi prendano per pazza. " Scusatemi, non so cosa mi sia preso" sussurro imbarazzata.
" Figurati, sono loro che si comportano sempre come dei bambini. Potrebbero avere un futuro da comici se avessero del tempo libero." dice tranquillamente Liam. 
" Effettivamente..." concordo con Liam " cosa fate voi nella vita? Intendo: studiate, lavorate...vivete di rendita?" domando per fare un po' di conversazione.
Si guardano un po' perplessi tutti e quattro iniziando a ridere sommessamente; il ragazzo moro dai tratti orientali sta per rispondermi, ma si interrompe per richiamare l'attenzione di qualcuno " Harry! Siamo qui." dice, agitando un braccio " dove eri finito?"
" Ragazzi scusate. Ho avuto una piacevolissima chiacchierata con quell' idiota di Rob Scherlinger. " dice il ragazzo che ci aveva appena raggiunti. Mi volto a guardarlo meglio e rimango sorpresa: è quello che mi ha "salvata" prima. Dopo qualche secondo anche lui si gira verso di me pensieroso, per poi sorridermi e salutarmi " Hey, ci incontriamo di nuovo".
" Vi conoscete già ?" chiede Zayn.
" Si, più o meno. Ci siamo visti prima in giardino, mentre Scherlinger la importunava" risponde il ragazzo appena arrivato. 
" Cavolo, quell'uomo mi fa sempre più ribrezzo. Non si smentisce mai, purtroppo." dice Louis.
Ok, non ci stavo più capendo niente tanto che sempre Louis, avendo notato la mia confusione, mi spiega " Ci ha provato anche con Gemma, la sorella di Harry, due mesi fa. Diciamo che l'ha particolarmente infastidita, ma Harry da buon fratellino l'ha difesa." continua ridendo " in ogni caso, lasciamo stare questi discorsi. Eravamo arrivati ad un punto della conversazione davvero interessante. Sai Harry, questa giovane fanciulla ci ha chiesto cosa facciamo nella vita. " gli racconta. Il ragazzo dagli occhi verdi subito assume un'espressione sorpresa e mi chiede " davvero non ci hai riconosciuti?"
" Avrei dovuto?" replico, alzando un sopracciglio. 
" Stai dicendo sul serio che non ci hai mai visti?" dice esterrefatto.
" Lo ripeto, non vi ho mai visti."
Si alza una risata generale. 
" Siamo i One Direction. " afferma fiero Niall. 
" One Direction, One Direction....oh! Ora ricordo! " dico battendo un pugno sul palmo dell'altra mano "credo di aver sentito una vostra intervista alla radio...siete dei cantanti allora!" 
" Si, ci proviamo. E tu? Cosa fai?" chiede Harry curioso. 
" Io studio lettere moderne. Sono qui da sei mesi grazie ad una borsa di studio, e tra tre dovrò tornare in Italia. Diciamo che il mio tempo libero lo trascorro tra l'università e gli eventi organizzati da zia Liz e la cosa sta diventando piuttosto stressante. Infatti, stavo per andarmene."
" Di già? Perché non rimani un po' con noi? Sai, è difficile trovare qualcuno che non ci conosca e che non ci rincorra o con cui è possibile avere una conversazione che non verta sempre sul lavoro." propone Louis.
" Dai sarà divertente, anche perché non credo che tu abbia grandi programmi, o sbaglio? A meno che poi tu non debba trascorrere la serata con il tuo ragazzo..." chiede Harry come se il fatto non fosse il suo. 
Sorrido istintivamente.
" No, non devo vedermi con nessuno...e si penso che mi tratterrò con voi. Sarà divertente." rispondo allegra. 
" E poi potrai vantarti di aver trascorso la serata con cinque cantanti famosissimi e tremendamente belli." aggiunge Louis socchiudendo gli occhi con fare sexy. 
" Bene! Direi che possiamo stare qui un altro po' per poi filarcela e andare a bere qualcosa, senza farci notare da Liz ovviamente, altrimenti chi la sente! " dice Liam ridendo. 
" Che bello tra poco si mangia!" Grida Niall strofinandosi le mani e facendo scoppiare a ridere tutti.
 
 
Erano le quattro del mattino. O almeno credo. L'ultima volta che ho controllato l'orario è stato più o meno tre birre fa, o forse quattro. Non ho le idee molto chiare. Ricordo solo che sono andata con i ragazzi in un piccolo locale, vicino Piccadilly Circus, che sembravano frequentare spesso, conoscevano il proprietario e tutti i ragazzi che lavoravano lì, infatti. Poi abbiamo iniziato a scherzare riguardo non so cosa e ad ordinare tanta tanta roba da bere.
" Se bevo un'altra goccia di alcol è la fine" affermo sistemandomi non proprio compostamente su un divanetto. 
" Concordo! " dice Harry sedendosi accanto a me e poggiando la testa sulla mia spalla.   
" Ma come fanno a reggere ancora? Dio, Zayn e Louis hanno appena preso un altro drink! Sto per vomitare" dico fissandoli da lontano. 
" Beh, loro sono fatti così! Ci farai l'abitudine, prima o poi." dice.
" Stai dicendo che vi incontrerò di nuovo? Che rottura, speravo di liberarmi di voi dopo stasera." replico con un'espressione fintamente seria, ma Harry non sembra divertirsi perciò mi affretto a spiegarmi " guarda che scherzavo. Mi sto divertendo molto con voi e mi farebbe piacere se continuassimo a vederci" , dico. A quel punto, tira un sospiro di sollievo. 
" Sai, come ti spiegavamo prima, per noi è difficile conoscere nuove persone. La maggior parte di loro si avvicina a noi non per conoscerci realmente, ma per sfruttare la nostra fama e approfittarne per finire su qualche rivista da quattro soldi. Per questo quando prima hai detto quella cosa ti ho presa sul serio: ho davvero temuto che le tue parole fossero vere. Sei simpatica a tutti ed io vorrei poterti rivedere." dice lui.
" Anche io voglio rivederti." sussurro. 
I nostri visi sono vicini. Molto vicini. Dopo qualche secondo le sue labbra si posano lentamente sulle mie in un bacio dolce; non ricordo quanto tempo rimaniamo a baciarci, fatto sta che Niall ad un certo punto si butta su di noi interrompendoci. Harry ed io ci guardiamo, un po' complici e un po' imbarazzati, e scoppiamo a ridere.
 
 
" È stato davvero un piacere! Dovremmo rifarlo qualche volta" urla Louis sporto per metà, ancora mezzo ubriaco, dal finestrino posteriore dell'auto con cui mi avevano riaccompagnata a casa. 
" Certamente! Guidate piano, mi raccomando! " dico salutandoli, sventolando la mano. 
Prendo le chiavi e apro la porta di casa; dopo averla chiusa alle mie spalle sento l'auto sfrecciare via. 
Sono le sei e mezza del mattino...zia Liz mi avrà data per dispersa. 
Tento di salire al piano superiore il più silenziosamente possibile, nella speranza di non svegliarla, ma proprio quando sto per aprire la porta della mia camera, convinta di essere riuscita brillantemente a scamparla, sento una voce provenire dalla stanza accanto " Non pensare di passarla liscia signorina. Ne riparliamo dopo a colazione."
Merda!
Dopo aver messo il pigiama mi stendo sul letto e penso alla serata appena trascorsa: per essere delle star, hanno tutti ancora i piedi per terra. Sono anche simpatici. Dio, che figura ho fatto nel non riconoscerli.
I miei pensieri vengono interrotti dall'arrivo di un messaggio: " oggi saremo impegnati in sala di registrazione tutto il giorno, ma spero di poterti invitare domani per trascorrere la giornata fuori, tu ed io. - Harry"
" Come hai avuto il mio numero?" gli scrivo.
" Noto con piacere che il mio invito è stato di tuo gradimento. 
Comunque ho i miei agganci...ok, questa è la verità: il lavoro da cantante è solo una copertura, in realtà sono un agente segreto e per questo sono riuscito a scoprire tutto di te in brevissimo tempo" risponde.
Rido come un ebete, ma poi mi zittisco pensando a zia che sta ancora dormendo.
" Ma cosa hai fumato? Ti prego dimmelo, che la voglio anche io. In ogni caso, mio caro bel 007, sarò lieta di passare la giornata con te domani." 
" Un giorno te lo farò scoprire. Perfetto! Allora a domani, dolce donzella!"  mi scrive.
" A domani, 007." concludo.
Poso il cellulare sul comodino e dopo qualche minuto cado in un sonno profondo, stremata dalla giornata e dalla nottata appena trascorsa, ma felice per la piega che stavano prendendo le cose. 
 
 
TRE MESI DOPO
" Tesoro, appena l'aereo atterra chiamami. Non farmi preoccupare."
" Certo zia, tranquilla." dico staccandomi da quell'abbraccio, le do un bacio e mi volto verso gli altri. 
" Niall se non cambi espressione giuro che non tornerò a trovarvi." gli dico muovendomi verso di lui. 
" No, ti prego. Guarda sto già sorridendo" dice mostrandomi i denti bianchi " è solo che mi mancherai."
" Secondo me ti mancheranno solo i pranzi che ti preparavo quando venivo a casa vostra. Confessalo!" dico puntandogli un dito contro il petto.
 Niall alza le mani ridendo " Cavolo mi hai scoperto!", ma poi mi tira verso di sé abbracciandomi. 
Mi stacco da lui e saluto Liam " Fai la brava, mi raccomando! " mi dice; poi saluto  Zayn che come il suo solito fa qualche battutina sui miei capelli poco curati, tanto che per dispetto gli scombino i suoi; il prossimo è Louis, cavolo quanto mi mancherà la sua parlantina. " Guarda che la prossima volta dovrai venire allo stadio per vedermi giocare,  non accetto scuse come l'altra volta. Incredibile, mi hai messo da parte per un esame universitario!" mi dice oltraggiato. 
" Hai ragione, sono stata davvero un'irresponsabile. Cascasse il mondo, la prossima volta ci sarò. Anche se la partita dovesse essere il giorno della mia seduta di laurea!" rispondo dandogli corda. 
" Brava la mia piccola letterata!" dice dandomi un pizzico sulla guancia. 
" Beh direi che è giunto il momento. Ci sentiamo appena atterro!" comunico ai miei amici. 
" Harry..." inizia Louis, ma non lo faccio terminare.
" Harry non è venuto, avrà avuto i suoi buoni motivi, anche se ora come ora li ignoro del tutto. Ora devo proprio andare, ciao!"
Sorrido loro un'ultima volta e mi volto, diretta verso l'imbarco passeggeri. 
" Joey! Joey, aspetta!" sento chiamarmi alle spalle. Quando mi giro vedo Harry corrermi incontro con il fiatone. " Scusami, scusami! Non volevo fare tardi e non volevo darti l'impressione che non mi importasse salutarti. Stamattina ero intrattabile, anche i ragazzi l'hanno notato. Sono uscito a fare una passeggiata per distrarmi, ma non mi sono reso conto che il tempo fosse passato troppo in fretta. Ora però sono qui e voglio salutarti come si deve!" dice tutto d'un fiato. Non rispondo. 
Mi tira per un polso e mi abbraccia. Ed è uno degli abbracci più belli che abbia mai ricevuto, uno di quelli che sanno di casa, che ti trasmettono tranquillità, che dicono " io sono qui, sempre". 
" Mi mancherai." gli dico con la faccia schiacciata sul suo petto; penso di stare anche piangendo. Ecco, appunto! Gli ho sporcato la maglietta bianca di mascara. 
" Anche tu mi mancherai, piccola Joey. Non puoi neanche immaginarlo." 
" Promettimi che ci sentiremo. Ogni giorno. Promettimi che non faremo come quelle stupide coppiette nei film che si promettono amore eterno, ma poi si lasciano corrodere dalla distanza. Promettimi che ci sarai sempre per me, perché io ci sarò per te." gli dico tra una lacrima e l'altra. 
Harry prende il mio viso tra le mani, tentando di asciugarmi le guance. 
" Lo prometto. Prometto tutto ciò che hai detto. E ti prometto che ci vedremo presto!" risponde, per poi baciarmi dolcemente.
L'annuncio dell'imminente chiusura dell'imbarco ci costringe a staccarci, a malincuore. 
" Direi che ora è proprio il momento di andare.", lo bacio di nuovo e saluto gli altri da lontano un'ultima volta. 
" A presto Harry!" 
" A presto Joey!"
 
 
Sono ormai passati due mesi da quando sono rientrata in Italia. Zia  Liz è venuta a trovarmi un paio di volte nei weekend perché diceva che le mancavo troppo e non riusciva ad abituarsi alla mia assenza, approfittandone così per salutare suo fratello e i suoi genitori. Ho scambiato qualche email con alcune ragazze che avevo conosciuto lì a Londra, ma niente di più, non eravamo poi così amiche. Per quanto riguarda i ragazzi, con loro sono rimasta in ottimi rapporti e ne sono davvero felice: da quando sono partita ci siamo sentiti quasi tutti i giorni o per telefono o tramite Skype, raccontandoci ciò che avevamo fatto durante la giornata o ricordando qualche stupidaggine fatta insieme mesi prima. Non posso non ridere al ricordo di quando Louis, Niall ed io abbiamo spinto Zayn nella piscina della loro villa bagnandolo tutto, dal ciuffo ai piedi, tanto che non ci ha più parlato per ore, anche se poi siamo riusciti a farci perdonare preparandogli una fantastica torta al cioccolato; oppure ripensando a quando Harry e Liam mi hanno messo una rana sulla pancia mentre dormivo sul divano. Per non parlare di quando dopo la litigata con Louis ho voluto fargliela pagare imbrattando la sua auto preferita, o di quando abbiamo fatto la lotta con la farina a casa mia e zia Liz è andata letteralmente fuori di testa.
Ogni volta che penso a loro un sorriso mi spunta sulle labbra e, sinceramente, si fa sentire anche un po' di malinconia: mi mancano tanto. Potrà sembrare stupido, perché alla fine siamo stati insieme solo tre mesi, ma siamo diventati subito amici.
A proposito di amici...Harry non lo era poi così tanto. Tra noi è nato subito un legame particolare; un legame che siamo riusciti a rafforzare giorno dopo giorno, tanto che è grazie ad esso che siamo riusciti a sopravvivere alla distanza in questi due lunghi mesi. Certo, mi mancano le uscite, le semplici passeggiate, gli scherzi, le sue battute stupide e le mie ancora più deficienti, i baci, gli abbracci e anche quelle piccole dimostrazioni di gelosia che, si, a dirla tutta mi infastidivano, ma sotto sotto mi lusingavano. Come quando siamo entrati in un negozio di scarpe ad Oxford Street: il commesso mi ha chiesto il numero che mi serviva per il mio piede e quell' idiota di Harry ha pensato che mi stesse chiedendo il numero del cellulare e che ci stesse provando con me, facendo una scenata piuttosto imbarazzante. 
Dio, Harry quanto mi manchi. Soprattutto ora che la seduta di laurea si avvicina vorrei averti qui: sei il mio anti stress. 
" Terra chiama Joey. Ci sei?" mi chiede Brenda, sventolando una mano davanti alla mia faccia per richiamare la mia attenzione. 
" Hey scusa. Mi sono un po' distratta." rispondo sorridendole.
" Si abbiamo notato. Dici la verità, pensavi al tuo bel ragazzo inglese, vero? " domanda poi Isabella con un'espressione curiosa. 
" Beh...si. Riflettevo sul fatto che mi mancano tutti e cinque, ma con Harry la cosa sta diventando insopportabile. È da una settimana che non ci sentiamo per bene, riusciamo a scambiarci solo qualche parola di sfuggita perché o io sono troppo impegnata con la correzione della tesi o lo è lui con il tour e le interviste varie. " spiego amareggiata, poggiando la tazzina di caffè sul tavolino attorno al quale siamo sedute.
Ci troviamo al Bloomy : un bar davvero molto carino, che siamo solite frequentare da quasi tre anni. È qui che le mie due migliori amiche ed io veniamo per una semplice chiacchierata tra ragazze o solo per vedere un po' di gente. Quella domenica sera poi, forse, di gente ce ne era anche troppa.
" Sarà solo un caso Joey. Può capitare, non dare troppo spazio alla tua immaginazione." mi dice Isa.
" Infatti, come hai detto tu sarà impegnato. Cavolo, ancora non posso credere che sei la ragazza di Harry Styles dei One Direction! E che conosci tutti gli altri membri del gruppo. Sei la solita fortunata..." scherza Brenda nel tentativo di farmi sorridere.
" Prometto che te li presenterò. " 
" Mmm...mi interessa il biondino. È davvero carino. E anche simpatico stando ai tuoi racconti. " continua ridendo.
A quel punto le scoppio a ridere in faccia, sembra proprio una psicopatica.
Rimaniamo al Bloomy a parlare del più e del meno, con la musica jazz e il chiacchiericcio della gente in sottofondo. 
Mentre descrivo alle ragazze la ricetta del nuovo dolce che ho provato quella mattina, cade improvvisamente il silenzio intorno a noi, ma non vi bado molto: sono posizionata di spalle rispetto all'ingresso del bar e non ho intenzione di perdere tempo a girarmi. Come se niente sia successo, continuo attentamente il mio discorso, ma noto che le mie amiche non mi stanno minimamente considerando e, anzi, stanno fissando inebetite un punto dietro di me. Indispettita dal loro atteggiamento mi volto. Sgrano gli occhi e la mia bocca si spalanca in una fantastica " o ". Harry è esattamente a dieci passi di distanza da me, in piedi al centro del locale e con tutte le persone intorno che lo fissano. Li fissano, perché dietro di lui posso scorgere anche Zayn, Louis, Niall e Liam. 
Oh cavolo, Harry è qui! 
Mi volto immediatamente verso Isa e Brenda, come ad avere una conferma della sua presenza e il sorriso che mi mostrano vale assolutamente più di mille si. Mi alzo di scatto, facendo quasi cadere la mia sedia, ma non mi importa. Cavolo, Harry è qui!
Gli corro incontro e in un paio di secondi gli salto addosso abbracciandolo. Dio, quanto mi è mancato. 
Mi prende in tempo, prima che possa cadere, e ricambia il mio abbraccio. Ci stringiamo così forte che quasi non riesco a respirare, ma, ancora una volta, non mi importa.
" Sei qui!" dico con il viso poggiato sul suo collo.
" Sono qui, piccola." dice poggiandomi a terra con delicatezza e sorridendo. 
" Perché non me l'hai detto? E perché questa settimana non ti sei fatto sentire? A stento mi hai risposto al telefono!" gli chiedo dandogli un pugno sul braccio. 
Si, brava Joey! Così si interrompono i momenti romantici. Complimenti!
" Hey calma, tigre. Posso spiegare. Volevo farti una sorpresa e poiché non so dire bugie ho preferito sentirti il meno possibile, altrimenti avrei finito con il raccontarti tutto. Se avessi saputo che saresti stata così male giuro che non l'avrei fatto." mi spiega guardandomi con dolcezza. 
Come posso resistere a quegli occhi verdi? 
" Beh, se la metti così vorrà dire che ti perdono questa volta... " borbotto, " piuttosto, come hai fatto a sapere che mi trovavo qui? E come hai trovato questo posto senza perderti?"
" Tesoro, già ti ho detto che non devi sottovalutare le mie doti da agente segreto. Io so sempre tutto. " spiega con aria fin troppo saccente, tanto che gli colpisco una spalla nel tentativo di spingerlo via, ma senza successo. Ride e poi mi blocca le mani per farmi stare ferma.
" C'é anche un'altra sorpresa..." dice con fare misterioso.
" Ovvero?"
" Sai che il tour in America è finito l'altro ieri, giusto? Beh, ora abbiamo un periodo di pausa di un mese e mezzo. E questo vorrà dire che staremo insieme per tutto questo tempo, fino al giorno della tua laurea. Potremo festeggiare insieme. Ti rendi conto?" mi dice totalmente su di giri. 
Io sono senza parole, invece. Sono senza parole, perché non ve ne potrebbe essere nessuna in grado descrivere la felicità che sento nel cuore. Lo fisso per un po', lo abbraccio di nuovo e poi, per la prima volta da quando l'ho rivisto, lo bacio, incurante degli altri intorno che ci fissano e di qualche flash che sicuramente è scappato. 
" Finalmente. " sussurra quando ci stacchiamo " pensavo non l'avresti fatto." 
" È quello che ti saresti meritato per avermi fatto stare in pensiero in questi giorni. " dico fingendomi seria. 
Harry ride di nuovo e mi da un bacio sul naso, per poi poggiarmi un braccio su una spalla " Direi che siamo pari."
" Direi di si. Ora chiamiamo i ragazzi, così vi presento le mie amiche." lo informo. Facciamo un cenno agli altri,  che intanto avevano firmato qualche autografo e scattato qualche foto con alcune ragazze e tutti e sei ci dirigiamo al tavolo dove ero precedentemente seduta. 
Mentre camminiamo Harry mi tira leggermente per un polso e sporgendosi verso il mio orecchio dice " Ho anche un'altra sorpresa." 
Lo guardo ancora più curiosa di prima, se possibile.
" Ti amo." mi dice. E non c'è niente di più bello della sua voce che pronuncia quelle parole, dei suoi occhi verdi che mi fissano come a scavarmi nell'anima, delle farfalle che svolazzano nel mio stomaco in preda all' emozione del momento. 
" Ti amo anche io, Harry.  Con tutta me stessa. "
 
 
 
 
WRITER'S CORNER
Holaaaa!! È Beatrice che vi parla! Spero che questa one shot vi piaccia; l'ho scritta qualche giorno fa in un momento di pausa dalla mia vita da universitaria sotto esame. 
Sofia ha ovviamente letto la storia, aiutandomi a perfezionarla laddove  necessario.
Beh, devo dire di essere abbastanza soddisfatta, ma spetta a voi giudicare. 
Un bacione,
Bea
   
 
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