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Autore: telesette    11/06/2015    2 recensioni
Se anche una pecora mettesse su l'avatar di "V per Vendetta", continuando tuttavia a belare per avere salva la vita, continuerà ad essere sempre e solo una pecora. Non basta una maschera con un mantello per trasformare un conformista in quello che non è: occorre il coraggio delle proprie azioni, fare quello che è giusto, anche con l'aspetto più umile e miserabile del più anonimo degli individui che pure ti passa accanto senza che neppure te ne accorgi.
Ribelle è solo colui o colei che agisce, colui o colei che fornisce l'esempio, colui o colei che raccoglie l'esempio per non dimenticare l'importanza della vita neppure dietro la morte.
Perché un proiettile può fermare la vita, senza dubbio, ma non ciò che essa rappresenta.
Se vuoi ribellarti accettane il rischio, oppure attieniti alla conformità del sistema, senza fingere di essere qualcos'altro.
Perché, se indossi una maschera senza una vera idea, non sei un ribelle...
Genere: Generale, Introspettivo, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: V
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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A PROPOSITO DI RIBELLI...

Se anche una pecora mettesse su l'avatar di "V per Vendetta", continuando tuttavia a belare per avere salva la vita, continuerà ad essere sempre e solo una pecora. Non basta una maschera con un mantello per trasformare un conformista in quello che non è: occorre il coraggio delle proprie azioni, fare quello che è giusto, anche con l'aspetto più umile e miserabile del più anonimo degli individui che pure ti passa accanto senza che neppure te ne accorgi.
Ribelle è solo colui o colei che agisce, colui o colei che fornisce l'esempio, colui o colei che raccoglie l'esempio per non dimenticare l'importanza della vita neppure dietro la morte.
Perché un proiettile può fermare la vita, senza dubbio, ma non ciò che essa rappresenta.
Se vuoi ribellarti accettane il rischio, oppure attieniti alla conformità del sistema, senza fingere di essere qualcos'altro.
Perché, se indossi una maschera senza una vera idea, non sei un ribelle... sei solo inutile!

Sii ciò che sei, non ciò che vorresti essere
immagine tratta da internet

- Io sono come V... Sono per la libertà, sono ribelle anch'io, guardateee!
- Uuuh, guarda quant'è figo, c'ha l'avatar di "V per Vendetta", grandeee!
- ADORATEMI !!!
- Ti adoriamooo!
- BACIATEMI !!!
- Ti baciamooo!
- SPARA... eh...

E finalmente, l'idiota, tacque.
Forse, sia pure per un momento, quella tua testa vuota fu attraversata dal pensiero che, se veramente ti sparano, finisce tutto... per te!

- Vabbé, è solo un film, ma che palle!
- Moralista di merda, fai schifo!
- V x VENDETTA FOREVER !!!

Allora non hai capito.
Tu sei Mario Rossi, oppure Luigi Bianchi, e questa è la tua storia: ti alzi la mattina, fai colazione, leggi il giornale oppure la tua pagina di Facebook, metti il solito "mi piace" su tutte le boiate dei tuoi amici, magari ti professi religioso o non credente per seguire la massa, alle elezioni poi ti ostini a votare il "meno peggio" della lista, cerchi di vedere le tue scelte in quelle pre-definite che ti vengono messe di fronte, fai la brava personcina educata, paghi regolarmente le tasse, imprechi contro chi non le paga, bestemmi contro i corrotti e gli ipocriti che promettono sempre e non mantengono mai, e te la fai sotto se qualcuno ti punta il dito contro e dice che sei diverso...
Rilassati, non sei diverso, sei proprio come la società ti ha plasmato.
Segui le regole, nessuna opinione personale, e quel poco che hai di dubbio te lo sgoccioli poco per volta nella tazza del cesso o mentre ammiri ( estasiato! ) i divi del cinema e della televisione che vengono pagati per rincoglionirti più del dovuto.
Credi in quello che devi credere: la televisione, internet, la storia, la geografia, i social network...
Credi in Pippo Baudo, ai vampiri fosforescenti, e alle escort platinate coi perizoma sbriluccicanti da 2000 euro a notte.
Sia che sei sposato o che sei single, trovi sempre una che te la dà per niente... al peggio, se proprio sei disperato, puoi sempre farti da solo con la manina.
Ma il punto di tutto questo non è quello che sei o quello che non sei... bensì quello che vorresti essere!
Come credi che sia nata la depressione?
Non l'hanno mica inventata.
Hanno inventato la bomba H, hanno inventato il signoraggio bancario, e hanno inventato pure Grey's Anatomy... ma, per quanto possa sembrare incredibile, non hanno mai inventato la vergogna e il disprezzo per sé stessi.
Quello c'era già, molto prima che tu nascessi, ed esiste solo per ricordarti quanto sei impotente in un mondo che funziona esattamente al contrario di come dovrebbe.
Un mondo dove i Santi sono bigotti, e le puttane sono di esempio.
Un mondo dove tutto ha un prezzo, e quello che non ce l'ha lo si crea.
Un mondo dove la laurea è solo un pezzo di carta, e la stupidità aiuta il furbo a sopravvivere.
Un mondo dove chi prende a pugni il vicino di casa razzista è un criminale senza attenuanti, e chi stupra una donna è un onesto e rispettabile cittadino che ha solo bisogno di più amore.
Un mondo dove, se una cosa riesce, devi farla uguale anche tu per essere parte di una comunità orgogliosa che ti vuole tanto bene...
Che motivi hai, dunque, per essere infelice?
Non ti piace la droga?
Non ti piace fumare?
Non ti piace bere?
Non ti piace essere pagato in nero, 300 euro al mese, mentre ANCHE un extracomunitario può percepire sei volte quello che prendi tu con regolare contratto?
Non ti piace che mamma e papà ti guardino con disprezzo, perché dici di amare persone del tuo stesso sesso?
Non ti piace sentirti dire in faccia come stanno le cose, perché già te lo rinfacciano tutti, e buttarti dalla finestra o sotto un treno in corsa sembra invece una soluzione così... geniale?
Insomma, non ti piace nulla!
Non ti piace quel caro ragazzo di Justin Bieber, che canta come un usignolo ( nel vero senso della parola, visto che cinguetta! ), e neppure quando tutti quelli che vedono la mia maschera, nel tuo blog personale, scrivono che tu hai capito tutto della vita?

- Vaffanculo!

Ecco, appunto, mi chiedevo infatti perché non lo avessi ancora detto.
L'insulto è così potente nella conversazione, perché arriva a toccare così profondamente... a incidere nella tua mente qualcosa di così offensivo, di così oltraggioso, che tutto il filo del ragionamento si perde in una catena di risposte equivalenti ad una lunghezza che trascende assai più il motivo dell'insulto stesso.
Che stavo dicendo, a proposito?

- Io sono figo, perché ho la maschera, perché faccio esplodere i petardi contro le macchine, perché sono un vendicatore!
- BRAVOOO !!!

Io invece sono la Fata Turchina: sono venuta a te, Pinocchio, perché non sei più neanche burattino ormai... sei solo di legno!

- Ma tu che cazzo vuoi, si può sapere?
- Ma chi ti credi di essere?

Essere è un verbo incompleto, di questi tempi, non si può essere qualcosa se non si è stati "prima" qualcosa.
Chiunque potrebbe essere chiunque, se solo lo volesse, ma è proprio il voler essere qualcosa che non saremo mai a tormentarci e a farci sentire inutili.
E poi, cosa succede?
Ti metti al computer, giri un pochino su internet, ti metti a cercare una o due frasi con un minimo di senso... e indossi una maschera.
Pura finzione, il costrutto di chi non ha nulla di sé e vorrebbe avere tutto dagli altri, come se una maschera da sola bastasse a creare l'eroe da un vigliacco.
La verità è che gli eroi spaventano, non li vuole nessuno, sono figure scomode che non dovrebbero esistere se non al cinema o dentro alle pagine dei libri.
Molti dicevano che l'eroe nascesse dall'idea, non dalla maschera, ma chi non vuole vedere la follia dell'idea trova più comodo l'eroe nella figura della sola maschera.
Ma una maschera, da sola, non è niente.
Eroe è colui che esce, è colui che vede, è colui che va.
Eroe è colui che getta via la maschera, anziché metterla.
Un pagliaccio può essere un eroe.
Un corrotto, anche lui può essere definito tale, se la sua maschera è più bella.
Qualunque miserabile bastardo figlio di puttana può essere definito un eroe, se accetta le conseguenze delle sue azioni come la spada a doppio taglio che esse comportano.
Eroe non è voler sembrare diversi da ciò che si è... ma consapevoli di ciò che si vuole davvero essere! 

***

"Quando la vita termina sulla punta di un proiettile,
l'assurdità della morte sembra l'unica certezza della vita.
Ma se la spinta di quel proiettile viene da ciò che è legato a quella vita,
nemmeno mille proiettili toglieranno importanza a quella vita,
poiché ciò non cessa di esistere con la semplice morte"...

( Anonimo )

FINE

   
 
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