Era passato già un po’ di tempo da quando si erano lasciate, Emma e Regina non stavano più insieme.

La decisione era stata presa da Emma e Regina non aveva ancora capito qual era la vera motivazione.

Regina ricordava ancora molto bene quel momento, la bionda era entrata nel suo ufficio e aveva cominciato a piangere come un fiume in piena, era inconsolabile e il sindaco ricordava solo quelle pochissime parole che le avevano trafitto il petto come fossero stati mille coltelli affilati: “Non posso, non possiamo, è finita.” Da li’ in poi il buio, non ricordava più niente.

I primi giorni erano stati atroci, non faceva altro che piangere giorno e notte per poi ricomporsi e andare a lavoro come se stesse bene.

Portava una maschera ogni giorno e anche davanti a Henry.

Le era capitato di incrociare Emma ma ogni volta che la vedeva arrivare, lo sceriffo abbassava la testa e cambiava strada.

Non riusciva a capire cos aveva fatto di sbagliato questa volta, perchè per l’ennesima volta si era vista portare via il suo lieto fine, era come se le avessero strappato il cuore.

Col passare dei giorni stava diventando sempre più difficile trattenere tutta quella rabbia e convincersi di potersi meritare ancora qualcosa.

La parte nera che era nel suo cuore stava cercando di prendere il sopravvento e lei non aveva più le forze per combatterla.

Fu un giorno come un altro che accadde l’impensabile, uscita dal lavoro si diresse al Rabbit Hole e dopo svariati cicchetti di vodka, palesemente ubriaca, vide entrare Emma con Ruby.

“Certo” pensò “Ora è tutto chiaro.. Mi ha lasciato per quella sottospecie di lupo.”

Era talmente ubriaca che si rese conto di quello che aveva fatto solo dopo qualche secondo.

C’era un buco nel muro in fondo al locale e lei aveva appena lanciato una palla di fuoco in direzione delle due amiche che fortunatamente erano riuscite ad evitarla.

Emma si avvicinò a lei con una furia indescrivibile 

“Regina ma che diavolo hai fatto? Sei forse impazzita? Avresti potuto uccidere qualcuno.”

 

“Se ne vada Swan, non sono in vena, torni dalla sua nuova ragazza, io me ne vado.”

Non fece in tempo a scendere dallo sgabello che barcollò.

Emma ancora furente si rese conto che Regina non era in sè e decise di portarla a casa.

 

“Regina sei ubriaca, andiamo ti porto a casa.”

 

“Non voglio, non... Vai via, ti odio. Lasciami stare.”

 

“Non sei neanche in grado di parlare, ti porto a casa.”

Nonostante le sue condizioni precarie la mora era davvero un osso duro e riusci’ a farsi convincere solo dopo aver discusso per mezz’ora.

 

Varcata la soglia di casa Regina si fiondò a stendersi sul divano e si addormentò all’istante.

Emma che era andata a prepararle un caffè quando la vide dormire senti’ una fitta al cuore, era bellissima, una ciocca di capelli neri le copriva gli occhi e le sue labbra carnose erano una visione per lei.

Regina non sapeva, non sapeva perchè se n’era andata, non sapeva che lei non aveva mai smesso di amarla e che stava cercando di starle lontana per non ferirla.

Appoggiò la bevanda calda su un tavolino e non riuscendo a resistere sollevò la testa di Regina e l’apopoggiò delicatamente sulle proprie gambe sedendosi sotto di lei. 

Cominciò ad accarezzarle la nuca e senza neanche accorgersene si addormentò.

 

Era notte fonda e la mora si svegliò di soprassalto, ci mise qualche secondo a capire dove fosse e dopo qualche secondo si mise a sedere sentendo la testa martellare.

Quando gli occhi si abituarono al buio si girò vedendo la bionda dormire profondamente, senti’ il cuore stringersi per il dolore .

“Cosa ci fa qui? Perchè sta dormendo sul mio divano? “

Erano domande che dovevano trovare subito una risposta, per questo motivo strattonò la bionda per svegliarla.

 

“Ma.. Cosa? Ei Regina, cosa succede? Stai bene?”

 

“Cosa ci fai a casa mia? Vattene.”

 

“Davvero non ricordi? Eri al Rabbit Hole e quando io sono entrata con Ruby ci hai lanciato addosso una palla infuocata e dopo hai insinuato che io stessi con lei.”

 

“Io.. No non è possibile.”

 

“Mi dispiace Regina ma è la verità, ora, capisco che eri ubriaca, ma si può sapere cosa ti è scattato in quel cervello? Avresti potuto ferire davvero qualcuno se non peggio.”

 

Al sentire il racconto Regina si senti’ morire. 

Come aveva fatto ad arrivare a quel punto? A cadere cosi’ in basso? Era tutta colpa di Emma, chiaro. 

 

“E’ colpa tua ovvio, è colpa tua che mi hai lasciato qui da sola dopo che avevo fatto cosi’ tanta fatica a lasciarmi andare, ad essere davvero me stessa con qualcuno. E’ colpa mia che mi hai spezzato il cuore e mi hai umiliato tutte le volte che ti ho incontrato, scappando senza neanche salutarmi, io ti odio Emma Swan.”

 

Al suono di quelle parole alla bionda si gonfiarono improvvisamente gli occhi riempendosi di lacrime.

“Regina davvero non hai capito? Io non ho mai smesso di amarti e non smetterò mai, mi sono allontanata da te perchè la mia magia ha smesso di funzionare e non faccio altro che fare danni, dalle mie mani escono ondate di energia che distruggono tutto quello che mi sta intorno.

Da quando me ne sono andata vivo nella baita di Tremotino in mezzo al bosco perchè ho continuamente paura di fare male a qualcuno.

Me ne sono andata e non te l’ho detto perchè tu avresti provato a fermarmi e io avevo troppa paura di farti male.

La notte non riuscivo a dormire perchè temevo si svegliarmi e trovarti ferita al mio fianco.

Le volte in cui ci siamo incontrate scappavo perchè mi veniva da piangere e l’unica cosa che avrei voluto fare sarebbe stata di correrti incontro e abbracciarti e non potevo.

Tutto questo tempo l’ho passato cercando di trovare una cura e finalmente l’ho trovata.

Contavo i giorni aspettando di poter tornare da te e da Henry.”

 

Regina non riusciva a crederci e di nuovo si senti’ estremamente confusa e frastornata da tutte quelle informazioni.

Senza riuscire a parlare si avvicinò ad Emma e nel modo più dolce del mondo la baciò, perchè lei era l’amore della sua vita e perchè ogni notte sognava quel momento nonostante si convincesse di odiarla.

 

Avrebbe potuto risponderle qualsiasi cosa in quel momento ma riusci’ a dire semplicemente una cosa.

 

“E Ruby come me la spieghi? Ho visto come ti guardava quel lupo in calore.”

 

Emma non riusci’ a trattenere una risata.

“Sinceramente mi sarei aspettata di tutto al momento ma non questo! In ogni caso mi ha accompagnato li’ perchè dovevamo incontrarci con Tremotino per definire gli accordi per poter ricevere la mia cura.”

 

“Proverò a crederti, ah proposito per quanto riguarda il periodo che mi hai fatto passare, 1 non farlo più e promettimi che d’ora in poi mi parlerai di qualsiasi cosa, 2..” 

In una frazione di secondo Emma si trovò con cinque dita stampate in faccia.

 

“AHI, REGINA..” La mora la stava guardando in modo glaciale. “ Ok ok non guardarmi cosi’ che mi fai paura, te lo prometto ma ora baciami!”

Si fiondò sulle sue labbra e tutte e due si ritrovarono a sorridere pensando che finalmente erano di nuovo felici.