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Autore: MezzoSangue23    12/06/2015    1 recensioni
"Perché proprio a me, perché proprio la mia famiglia? Forse se solo avessi dedicato più tempo a loro..non sarebbero rimaste uccise"..
Genere: Azione, Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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18:00, 15 Luglio. "Io..non ho davvero parole per ciò che è accaduto a questa povera famiglia, a Marie e alla figlia Corinne di soli 5 anni. È in momenti come questi che vorresti pensare a quanto possa arrivare la crudeltà umana, ed è proprio in questi momenti che scopri che essa non ha limiti. Sono molto vicino ad Anthony, mio grandissimo amico e porgo le più sincere condoglianze alla famiglia." Con queste parole, l'agente federale John C. Marrys, pose fine al funerale di una donna e una povera bambina, uccise durante la notte del 13 luglio con 23 coltellate cadauno perforanti cuore e polmoni. In lontananza, Anthony Liers, marito e padre delle due vittime, fissava l'evento con lo sguardo vuoto e assente. 36 anni, disoccupato, un uomo qualunque vittima di un qualunque omicidio. Ma non è solo un omicidio, pensò. Perché mai l'assassino avrebbe dovuto uccidere una bambina? Perché alla mia famiglia? In effetti la famiglia Liers era una famiglia umile, nella memoria familiare era totalmente assente la presenza di un torto commesso verso qualcun altro. I perché continuavano a tormentare l'uomo, ma furono bruscamente interrotti quando in lontananza poté scorgere l'agente John avvicinarsi:"Hey, Anthony, hai il mio numero. Per qualsiasi cosa, un conforto..una pacca sulla spalla, chiamami." "Sì..c-certo, grazie " sembrò quasi un sussurrare, per quanto Anthony riuscì ad esprimere 3 parole insieme. Vestito di un velo di tristezza, il suo sguardo continuò a fissare il pavimento liscio e antico di quella vecchia Chiesa. Non fece in tempo a chiudere gli occhi e a ributtarsi tra le domande, che partì la fila di condoglianze. Familiari, amici, conoscenti, erano davvero molti, e avrebbe potuto scapparsene se solo potesse, pensò. 07:30 16 Luglio. Era una mattina densa di un caldo infernale, Anthony non dormì nemmeno per qualche minuto. Provò un leggerissimo senso di sollievo quando alle 6 gli squillò il telefono e fu invitato ad una colazione in un bar dal suo migliore amico, Chris. Era seduto, il suo amico non era ancora arrivato, eppure avrebbe dovuto essere l'ora. "Avrebbe dovuto essere l'ora" Queste parole gli rimbombarono in testa come martelli pneumatici che perforavano il cranio. Perché gli risultarono così potenti queste semplici parole? Pensieri pesanti che furono subito scacciati dall'arrivo di Chris:"Ehi, amico, stai bene?" Evidentemente era così sommerso in quei pensieri che non lo sentì nemmeno arrivare. "Sì, Chris..tutto bene" esordì Anthony, visibilmente distrutto. Chris fece un cenno con la mano alla cameriera e riprese a guardare lo sguardo del suo amico, ancora una volta vuoto e assente. "Anthony, scusami se ieri non ero presente al funerale ma ho dovuto fare il turno anche di notte, così sono stato tutta la giornata a lavoro. Mi dispiace tantissimo, vorrei poter aiutarti, ma non so davvero co.." non riuscì a finire la frase poichè fu bruscamente interrotto da Anthony. "Lascia Le scuse Chris, non è di quello che devi preoccuparti, sono stato felice di venire qui, mi ha fatto molto piacere poterti reincontrare, era da tempo che non ti vedevo.." "Anche per me, Anthony, lo sai, siamo amici da millenni, se così si può dire..per un grande amico questo e altro" terminò Chris, che non vedendo arrivare la cameriera, le fece un altro cenno con la mano, e lei arrivò subito. "Cosa prendete?" disse con un grande sorriso stampato in volto la cameriera, dotata di una bellezza stravolgente. Chris ne rimase incantato, così intervenne Anthony:"Per me una tazza di thè caldo, per lui un cappuccino" Mentre la cameriera segnava gli ordini e se ne andava, Chris rimase sorpreso:"Come facevi a sapere che prendevo un cappuccino?" "Lo so, hai sempre preso quello a quest'ora" ricordò Anthony con un cenno di malinconia. "Lo prenderò, Chris. Stanne certo" sussurrò quasi come volesse solo parlare a se stesso. "Anthony, tu devi solo pensare a riprenderti, ad essere padrone della consapevolezza che la vita va avanti, prendere l'assassino è lavoro della polizia." cercò di rassicurarlo Chris. "Non lo so, ma ho uno stranissimo presentimento" disse con aria quasi malintenzionata Anthony. Chris rimase un pò sconcertato, lo sguardo del suo amico in effetti sembrava non promettere nulla di buono. Nel bel mezzo della conversazione, ecco che arrivò la cameriera,questa volta con una donna, una sua amica, evidentemente. Si avvicinarono e la signorina che lavorava nel bar porse la tazza di thè ad Anthony e il cappuccino a Chris. In quel preciso istante, una stranissima sensazione invase l'animo di Anthony, come se stesse per accadere qualcosa. Poi, si sentì un leggero tonfo al pavimento, era una penna. Anthony in un certo modo si rassicurò, non era nulla, una semplice caduta di una penna eppure quella sensazione continuava. "E questa di chi è, la tua?" Esordì la cameriera chiedendo alla sua amica, che rispose di no. "Allora è la sua" riprese indicando Anthony. 'La sua'..la stessa potenza della frase in precedenza, 'avrebbe dovuto essere l'ora' che gli martellò il cranio. Era come un puzzle, e non ci volle molto a mettere insieme i pezzi. "Avrebbe dovuto essere l'ora, la mia" esordì improvvisamente Anthony che, tra lo stupore dei presenti, si alzò molto agitatamente e se ne andò.
   
 
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