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Autore: MoiV    12/06/2015    1 recensioni
CIAO A TUTTI! questa ff è nata da una specie di sogno che mi è piaciuto e ho deciso di sviluppare per creare questa storia, spero vi piaccia. Vi chiedo solo una cosa: recensite, una parola, una frase, una critica va bene, ma perfavore lasciate un commento perché ne ho bisogno.
Dal primo capitolo:
- A dire il vero quella che ne ha più bisogno sei tu -. Lei si gira di scatto e a quanto pare è sorpresa quanto me dalle mie parole, che tento subito di rimangiare chiedendole scusa a testa china. Ma sono costretta a rialzarla quando sento una mano stamparsi sulla mia guancia sinistra, dove i miei globuli rossi si vanno ad accumulare.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Contrariamente a quanto immaginavo, questa festa non è riservata a pochi intimi ma a gran parte delle conoscenze di James & Company. Tra i volti dei presenti ne riconosco alcuni della Golt: molti di loro sembrano divertirsi, chi con la triste compagnia degli alcolici, chi dei propri compagni. Un urto violento mi fa girare di scatto, interrompendo la lieta conversazione intrattenuta con una certa Sasha a proposito del corpo maschile studentesco il quale, basandomi sul volto che ho davanti, è ben fornito.
"Scusa" mi dice dopo essersi staccato da me "Mi hanno spinto dei cretini". "Tranquillo, sto bene" lo rassicuro. "Io sono Jack Dane comunque, ma puoi chiamarmi JD" esclama mostrando uno splendido sorriso. "Io sono Ellie" rispondo pregando che il mio imbarazzo non sia troppo evidente. "Bel nome...ehm...ci si vede" conclude il biondo. "Sì" sorrido a mia volta e lo lascio tornare dai suoi amici che lo accolgono ridacchiando.
Rivolgo nuovamente lo sguardo verso la mia coetanea che è già sparita; a questo punto sono completamente sola e a disagio finchè scorgo una figura venirmi incontro: "Connor, grazie al cielo!". "Ehi ciao, dove diavolo eri finita?!" esclama. "Inizialmente stavo chiaccherando con Jenna che ha poi svelato la sua vera identità di vampiro affondando i suoi canini nel mio collo, quindi cercavo una preda" rispondo divertita dalla sua agitazione. Lui accenna una risata e si fa strada tra la folla precedendomi in un corridoio. "Con, dove stiamo andando?" chiedo cambiando improvvisamente tono, che intenzioni ha?
"Devo parlarti" ribatte senza voltarsi eppur mantenendo un'andatura incalzante. Dopo aver salito delle scale, finalmente giungiamo al termine di questa anomalia che a quanto pare è solo cominciata.
 
"Con, ma che cavo..." lo spettacolo che gratuitamente mi si pone davanti mi impedisce di concludere l'esclamazione, mozzandomi il fiato. Dal terrazzo in cui siamo affacciati si puo' vedere parte della città illuminata dalle lanterne tipiche di Halloween: le richieste di dolciumi quasi si sentono fin qui. Da quando sono in America non mi era mai capitato di ammirare un cielo talmente trapunto di stelle in una simile serata.
"Le stelle, a differenza dei pianeti e della Luna, brillano di luce propria. Durante la loro esistenza sprigionano moltissima energia e ispirano altrettante persone influenzandone la vita. C'è chi, osservandole, scrive poesie, racconta storie, pensa ai propri cari o agli alieni; poi ci sono gli innamorati. A dir la verità questi ultimi pensano agli altri indipendentemente da dove si trovano, ma certo in un posto del genere la cosa è più intensa. Tutto ciò è affascinante" dice in un sussurro, come stesse confidando una profonda riflessione, intima, gli occhi rapiti dal cielo.
Io rimango completamente spiazzata: mi trovo d'accordo eppure sono colpita da tale...slancio o qualunque cosa sia. "Con, sono davvero belle parole le tue, sul serio. Mi hai stupita e scusa se interrompo un così bel momento, ma perchè mi hai portata fin qua su?" chiedo tentando di essere delicata, non voglio ferirlo.
"Io..." si gira verso di me con lentezza frustrante "volevo solo farti capire che sei la mia stella; che in qualche modo sono innamorato di te ma non come un ragazzo e una ragazza si amano, piuttosto come un ragazzo si azzarda ad amare la sua migliore amica". Fa una pausa e prende un bel respiro: "Io sento di aver instaurato con te un rapporto molto forte. Sei come una stella per me: illumini le mie giornate e anche se fino a due minuti fa non ero in grado di distinguerlo dall'amore, ora posso dire con certezza che si tratta di sentimenti di amicizia davvero profondi secondo cui ti considero mia migliore amica".
Credo proprio che durante questo discorso la mia faccia abbia fatto invidia a Kristen Stewart in quanto a espressività.
"Con...Con, io non so davvero cosa dire" esclamo in un fil di voce "Cioè...dapprima mi hai fatto preoccupare e poi..." non trovando parole adatte decido di agire. Mi getto inaspettatamente tra le sue braccia e lo avvolgo in un abbraccio stritolatore attraverso cui cerco di trasmettere tutto il mio affetto. Lui ricambia e col sorriso nella voce: "Devo dedurre che è lo stesso per te?". "Affermativo, Watson".

"Con" sciolgo l'abbraccio per guardarlo negli occhi "lo sai, vero, che questo è il modo migliore per farmi prendere un infarto dato il livello troppo alto di emozioni troppo diverse tra loro?". La sua risata mi contagia impedendomi di tenere un'espressione seria e di rimprovero. "Sì, ma è anche il modo più dolce".
 
 
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Buonasera a tutti!
Inizierei scusandomi per il sommo ritardo di cui sono ampiamente dispiaciuta. In ogni caso vi prego di accettare le mie scuse e di dare un'occhiata al capitolo che mi è molto piaciuto scrivere.
Grazie ancora per l'attenzione e soprattutto un GRAZIE INFINITE a Lachiaretta per il suo immenso supporto!
MoiV
  
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