Fragmentia.
A Marty, perchè anche se non glielo dico spesso
le voglio tanto, tanto, tantissimo bene,
e perché è il suo compleanno e
purtroppo non posso regalarle Coulson in persona.
1.
Jemma Simmons.
Prompt: “The saddest word in the
all wide world is the word almost”.
Una mente
brillante come la sua avrebbe dovuto capirlo, ma nella vita a volte sfuggono i
dettagli più semplici, come quando si pensa più volte al futuro, e ci sono
mille scenari diversi, ma un'unica costante; e Jemma non si era accorta - non
finché non aveva visto il volto pallido di Bobbie sul
letto e l’aria affranta di Hunter mentre la fissava - di quale fosse la sua.
Fu come vivere un epifania e ritrovarsi indietro nel tempo, di fronte allo
stesso letto, ma con un ferito differente, e il ricordo della mano fredda che
ha stretto per quasi nove giorni è così vivido da poter sentire nuovamente il
gelo sulla propria pelle.
La base era in fremito; un’altra missione, nuovi rischi, persone che preparavano
le armi, e che si armavano di speranza. E Simmons era
lì, col cuore pieno di paura, e frasi non dette a qualcuno che per lei ha quasi
dato la vita, l’ultima persona che lei avrebbe voluto vedere prima di morire, e
sa che non può più aspettare e permettersi - non ora che ha capito - parole
quasi dette.
Ed è questo a guidare i suoi passi verso Fitz,
l’impossibilità di immaginare un futuro senza di lui.
2.
Andrew
Garner e Melinda May.
Prompt: “And I know the scariest part is letting go. ‘Cause love is a ghost you can’t
control”.
Si dice che per ogni fine, ci sia un nuovo inizio, a volte diverso, a
volte migliore, a volte no.
Nessuno dei due sapeva chi avrebbe ceduto per primo, o forse speravano che quel
silenzio soffocante sarebbe stato interrotto: successe, ma fu solo il tonfo di
una porta chiusa alle spalle di Andrew, quando lasciò quella casa troppo grande
per una persona sola.
Se Melinda aveva perso se stessa quel giorno, lui aveva perso la donna che
amava, e a quel mal di cuore, non era facile porre rimedio.
La vita che avevano sognato e progettato era ormai distrutta: solo cocci
dolorosi al suo posto, e una foto che ritrae i tempi felici che lui sapeva di
non poter mai dimenticare.
3.
Cal e Daisy Johnson.
Prompt:
“There is no place like home”.
Cal strinse i pugni al pensiero di tutto il tempo che a loro era stato
rubato, perché perfino quando era felice non era facile ignorare il dolore che
covava dentro di sé e dava vita al mostro che si impadroniva di lui.
E non gli sarebbe importato di essere un mostro – un po’ come per coloro che
non hanno qualcuno per cui valga la pena essere migliore - non fosse stato che
quel male che lo aveva ricondotto alla sua famiglia, era anche ciò che teneva
lontano sua figlia, l’unica persona al mondo in grado di mettere fuori gioco il
mostro, anche con la sua sola presenza.
La risata fragorosa di Daisy riecheggiava per la sala, e fu come se tutto
attorno a lui fosse diventato più luminoso.
Da quanto tempo non la sentiva? No, errore, lui non l’aveva mai sentita ridere
e questo gli avrebbe fatto sempre male, ma andava bene. Finalmente, dopo tanto
tempo, dopo tante lotte, era a casa.
4.
Lance Hunter e Bobbie
Morse.
Prompt: “We found Wonderland. You and I got lost
in it. Life was never worse,
but never better”.
E Lance lo sapeva che era un gioco pericoloso, che lui e lei insieme erano
destinati solamente a ferirsi a vicenda, a rivangare le colpe reciproche, a
rimproverare l’uno per i difetti dell’altra, anche quando tutto cominciava con
le migliori intenzioni; eppure ogni volta che si ritrovava vicino alla trappola
non aveva il coraggio di fare quel passo indietro che gli avrebbe permesso di
potersi salvare.
Le urla, i baci, le liti, le carezze, la rabbia, fare l’amore, odiarsi, ma
guardarsi con amore, come in quel tempo lontano, quando vivevano al di fuori di
tutto; e si sentivano un disastro, ma tutto ciò non avrebbe potuto essere
migliore.
5.
Phil Coulson e Skye.
Prompt: “E’ bello
averti incontrato”.
Quando Phil aveva votato se stesso allo S.H.I.E.L.D., sacrificando
l’alternativa di una vita tranquilla in cui avere degli affetti attorno a sé
non era un lusso che rendeva vulnerabili, si era ripromesso che di ogni raro
momento di pace ne avrebbe fatto tesoro.
Una minaccia era appena stata risolta, e tante altre erano pronte a incombere
su di loro, spesso facendogli perdere ogni speranza di poter vivere un giorno in
un mondo migliore.
In quel momento, vigeva la calma e se sarebbe durata un giorno, un ora, un
minuto, lui e Skye non lo sapevano, e dovevano essere
pronti a tutto; ma nel peggiore dei casi Phil sapeva che non avrebbe potuto
chiudere gli occhi con il sorriso, perché era stato troppo bello averla
incontrata, e non poteva accettare che la morte togliesse a lei ulteriori cose.
6.
Phil Coulson e Melinda May.
Prompt: “Incubi; One last time.”
Arrivava quel momento, almeno una volta al giorno, ed ogni volta più
terribile. Lo sfondo cambiava, ma il motivo era lo stesso: l’oscurità regnava
sovrana dei suoi sogni, e l’unico barlume di luce erano dei geroglifici
misteriosamente incisi sul buio, gli stessi che lo tormentavano durante il
giorno.
Provò molta rabbia, capendo di non riuscire a controllarsi, ma fu soprattutto
il timore a dominarlo, ma allo stesso tempo a dargli la forza di chiedere a
Melinda di dover un giorno ubbidire ad un suo preciso comando, per un ultima
volta.
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NdA
Dopo secoli e secoli, torno a scrivere, e approdo in un nuovo fandom.
Mi sono innamorata di Agents of S.H.I.E.L.D. dopo le prime puntate della
stagione, e da quando l’ho scoperto è diventato il mio nuovo
telefilm-ossessione.
Amo tutto di SHIELD, la trama, i personaggi, il cast.
Essendo questa la prima fanfiction non so quanto
fedele io sia stata alle situazioni e alle caratterizzazioni dei personaggi,
ecco perché accetto qualunque critica e appunto.
Un po’ di precisazioni:
1. E’ ambientata durante il finale di SHIELD, quando Bobbie è in fin di vita. Ho immaginato che Simmons, guardando lei ed Hunter, abbia rivissuto il periodo in cui Fitz era in coma, ed abbia (FINALMENTE) realizzato cosa lei senta davvero per lui.
2. Post divorzio. Nella mia mente, Melinda ha lasciato la casa, e Andrew ha fatto la stessa cosa, portando però con se una cornice con la loro foto (La stessa cornice di cui noi vediamo il retro nella S2E14; sono convinta che quella sia una foto di Melinda/Melinda ed Andrew.
3. Ambientata durante la cena ad Afterlife. (E si, so di non aver menzionato Jaying, ma volevo soffermarmi solo sul rapporto padre-figlia)
Cal è uno dei personaggi più complessi di SHIELD, e renderlo in una fanfic è una grossa impresa. Ciò che mi colpisce di lui è la rabbia che lo domina, ma allo stesso tempo il modo in cui quella rabbia sembra sparire quando sta con Daisy.
4. Momento imprecisato della relazione di Bobbie ed Hunter, quando si ritrovano vicini, per poi continuare a ferirsi.
5. Momento
di relax tra Coulson e Skye,
post finale.
Beh, non credo che qualunque parola possa rendere quanto io ami il loro
rapporto. Penso solo che ci sia un infinito affetto reciproco, e che Coulson ci tenga talmente tanto a lei che la propria
eventuale morte lo spaventa anche per l’effetto che potrebbe fare a Skye dopo aver perso nuovamente i suoi genitori.
6. Ki mi aveva mandato i due prompt separatamente: Ho deciso comunque di scrivere brevemente su come l’incisione improvvisa di quei segni tormenti Coulson così tanto il giorno e la notte che la paura lo porta a chiedere a Melinda di ucciderlo se sarà necessario.
Che altro dire? Un grazie infinito a Kiki per i prompt: senza di lei questa fanfiction non sarebbe nata <3
E grazie alla mia Marty, anche perché senza di lei, forse, non sarei mai arrivata a SHIELD, e tanti auguri <3