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Autore: esvree    13/06/2015    1 recensioni
I pregiudizi della gente.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La spiaggia

La spiaggia è piena.
Piena di ombrelloni, di persone, di bambini che piangono, che ridono, che giocano, che gridano.
Come tutti, sono distesa su un asciugamano a leggere un libro e a sperare che le mie gambe pallide prendano un po' di colore.
Ma c'é chi ha altri pensieri per la testa. La famiglia, la casa, la vita, il confronto tra il passato e il presente.
Asiatici, africani, indiani, arabi, gente che fugge dal proprio paese, dalle guerre, dalla povertà e dalla fame, dalla schiavitù.
Gli uomini, con le infradito, jeans, magliette, cappelli con il frontino.
Vendono asciugamani, occhiali, braccialetti.
Le donne africane, avvolte nei loro leggeri abiti colorati, si avvicinano e ti mostrano delle foto con dei capelli con delle treccine fitte.
Le donne asiatiche ti mostrano dei disegni o si offrono per farti dei massaggi.
Un ragazzo mi si avvicina. Indiano, penso. Ha una maglietta leggera, un cappello con il frontino con la scritta" Italia", ha i pantaloni della tuta neri e dei sandali.
-Halo. Guarda occhiali, asciugamano. Piace?
Con una mano tiene un cartone con degli occhiali. Con la spalla degli asciugamani colorati.
Scouto la testa. Mi dispiace. Si allontana. É abituato.
Come siamo abituati noi.
Ma non penso sia perché non ci interessino gli oggetti che vendono. Se ci serve un asciugamano noi lo compriamo. Ma spesso non da loro. Perché riteniamo che i prodotti abbiano scarsa qualità. Ma non pensiamo alle loro vite, alle persone che scappano da situazioni drammatiche.
E anche io, ora, che giudico questa società, ora, mentre sto scrivevendo queste parole, respingo un africano che vuole vendermi delle collane.
E così sono tutti. Magari fanno parte di qualche associazione di volontariato ma, di fronte a Joseph, che ti vende collane, rimangono indifferenti...
E così termino questa mia piccola riflessione. Comunque, non fraintendimenti, e magari, non offendetemi: non sono tutti così e so che, nel mondo, ci sono molte persone disposte ad aiutare Joseph, africano, o Liu, cinese, o Mustafà, arabo, e magari anche fra alcuni di voi.

Ho smesso di scrivere e ho letto il mio libro.


{Autrice:
Lo so, come storia non è un granché.
La pubblico, perché l'ho scritta l'anno scorso, e mi è tornata in mente in questo momento, mentre sono nella stessa spiaggia e nello stesso ombrellone in cui questa flashfic è stata scritta.
Mi ricorda l'anno scorso, quando avevo appena finito gli esami di tetza media, nei quali avevo portato una tesina sull'immigrazione, e mi sono sentita in colpa.
Ora è passato un anno... son cambiate così tante cose... da brava ragazza uscita con l'otto a ragazza rimandata in latino, con il nonno che commetterebbe volentieri un nipoticidio.
Da mezza bambina a ragazza in un corpo che non sente suo.
Da bambina che vuole crescere a ragazza che vuole restare eternamente piccola, lontana dal mondo degli adulti e dalle responsabilità.
Da bambina che sogna sempre a ragazza che sogna sempre.

Almeno alcune cose non cambiano.}
  
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