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Autore: Funny08    13/06/2015    1 recensioni
"Questa era Anna: stranezza allo stato puro, forse quasi pazzia, attesa di un Principe Azzurro che non arrivava".
Questo è il mio racconto su Anna: poche, semplici parole sulle fantasie e i sentimenti di una ragazza quattordicenne.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Questa era Anna: alta, cosce grosse, capelli biondi (o forse castani?), occhi di cacao, naso aquilino, pantaloni scuri, magliette fuori moda.
Questa era Anna: quattordici anni, suono di un clarinetto vellutato, libri di storia, fumetti, cartoni animati.
Questa era Anna: odio per la tecnologia, pigrizia elevata al quadrato, paura dei fantasmi, quesiti sull’origine dell’universo.
Questa era Anna: stranezza allo stato puro, forse quasi pazzia, attesa di un Principe Azzurro che non arrivava.
Eh, già. Il Principe Azzurro. Il bel principe con una criniera bionda e due occhi di diamante che, in sella al suo destriero candido, ti salva dalla prigionia della torre. In effetti, Anna era in una torre. Una torre che sovrastava tutti i cieli, fatta di parole maligne di amici che l’avevano pugnalata alle spalle, di scherzi subdoli, di ferite ed illusioni. E soltanto l’arrivo di un principe che l’avrebbe amata davvero avrebbe fatto uscire Anna dalla torre in cui si trovava.
Anna lo aspettava. Sempre.
Anna lo sognava. Sempre.
Anna lo amava già. E lo avrebbe amato sempre.
Tuttavia, dei pensieri la opprimevano: e se lui non la avesse poi amata? E se lui non fosse mai arrivato? E se in realtà fosse toccato a lei cercarlo? Caos. Solo caos nella mente di Anna. Fantasie che giocavano sulle montagne russe nella sua testa.
Ma alla fine quel 24 novembre arrivò.
Era ormai l’ora del crepuscolo. Nel cielo si rincorrevano l’arancione, il viola e il blu; sembravano gocce di acquerello cadute dal pennello di un pittore.
 Anna era seduta su una panchina accanto a un piccolo parco. Una di quelle panchine verdi, che le ricordavano i prati dell’Irlanda, ormai consunta dal tempo. Anna aveva un cappotto, ma provava lo stesso freddo.
Successe tutto all’improvviso; Anna quasi non capiva.
Lui si avvicinò, si sedette accanto a lei. Aveva dei ricci ramati che gli circondavano il viso luminoso, e si voltò verso di lei. All’istante Anna non provò più freddo. Le batté forte il cuore.
I due si sorrisero. E si amarono.
Anna comprese che avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, per vederlo felice. Per vedere tutti i giorni il suo sorriso con i denti perfettamente allineati, le sue buffe lentiggini e i suoi occhi fatti di petali di campanula. Lei si era finalmente innamorata, innamorata davvero.
Questa era Anna: alta, cosce grosse, capelli biondi (o forse castani?), occhi di cacao, naso aquilino, pantaloni scuri, magliette fuori moda.
Questa era Anna: quattordici anni, suono di un clarinetto vellutato, libri di storia, fumetti, cartoni animati.
Questa era Anna: odio per la tecnologia, pigrizia elevata al quadrato, paura dei fantasmi, quesiti sull’origine dell’universo.
Questa era Anna: stranezza allo stato puro, forse quasi pazzia.
Questa era Anna: una ragazza finalmente felice, salvata dalla torre, che ogni singolo giorno baciava il suo Principe dai Capelli Ramati.


Angolo dell’autrice
Ciao a tutti!
Lo so, lo so. Troppe fantasie sul Principe Azzurro e il vero amore. Ma la protagonista di questa storia è un po’ sclerata, come me del resto… Vi prego, cari lettori, cercate di capirci :’( !
Ho scritto questa Flashfic senza stare a pensarci su troppo, ho buttato giù le prime idee che mi erano venute in mente, fidandomi della guida del mio subconscio…
Sì, lo so. Vi sto annoiando. È che non ho molto altro da dire a parte che vi ringrazio. Grazie a  tutti voi per la pazienza cui avete fatto ricorso per leggere questo mio scritto e per (almeno spero) non esservi suicidati prima della fine della lettura.
Ancora grazie e… buone vacanze estive!
Funny08

 

   
 
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