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Autore: Red The Redeemer    10/01/2009    0 recensioni
Un ragazzo dai poteri sovrannaturali viene scelto dai suoi simili per salvare il suo popolo da una minaccia..molto bello, pubblicato sul mio blog dove ha riscosso un modesto successo. Ve lo raccomando, anche se è ancora in fase di stesura.Lasciate una recensione, di modo che capisca se il capitolo va modificato, così grazie a voi Moon Eclipse migliorerà sempre più!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Red aveva lasciato il negozio una decina di minuti prima, e aveva già stretto amicizia con molti ragazzi che giravano per le strade.
Aveva detto loro di chiamarsi Rob o Roberto, non si ricordava nemmeno cosa aveva detto loro.
L’unico pensiero che torreggiava nella sua mente era la fame, che gli ottenebrava i pensieri e gli faceva vedere la folla come carne da macello. Carne di coniglio o carne umana, non era un problema. Ne voleva ancora.
Doveva solo convincere una ragazza a seguirlo e l’avrebbe uccisa, e la fame gli si sarebbe placata.
Presto si integrò in un gruppo composto da molte ragazze, che facevano la fila per stargli vicino.
Anche i ragazzi erano stranamente attratti dal suo portamento fiero, oscuro, quasi terrificante, e molti desideravano avvicinarsi a lui.
Ad un tratto una ragazza bionda domandò : - Sei nuovo di Moonville? –
Red pensò rapidamente ad un alibi – Sono il fratello di Naive, quella del negozio di vestiti, hai presente? –
- Ah, si..Intendi Naive Badeliss, non è così? –
- Si, esatto, io sono Rob Badeliss – non sapeva nemmeno chi fossero i Badeliss, gli serviva solo una copertura.
- Siete una famiglia strana vero? – domandò ancora
- Preferirei non parlarne, grazie. Tu sei? –
- Mi chiamo Francesca – disse lei arrossendo vistosamente.
Red avvicinò la bocca al suo orecchio – Seguimi – le sussurrò.
Come in un incantesimo, lei lo seguì.
Red la condusse in un vicolo buio, mentre già sentiva il sapore della carne nella sua bocca.
Una parte di lui si faceva schifo da sola, quella ancora umana.
La parte nuova, quella che aveva ormai preso il sopravvento, ululava di gioia.
Le prese la mano e la portò davanti a sé, facendole appoggiare la schiena sul muro del vicolo.
- Vuoi baciarmi? – chiese lei con un tono simile ad un invito.
- Devo essere sincero? – chiese lui con voce profonda e invitante.
Francesca annuì.
- Quindi mi chiedi se voglio baciarti ora? – lei annuì di nuovo.
Le strinse una mano alla gola e la alzò come un fuscello, tenendola con le spalle al muro.
- No, non voglio baciarti – guardò negli occhi terrorizzati della ragazza – voglio donarti il riposo eterno – cominciò a stringere la presa.
Sentì un crepitio vicino al suo orecchio e volse la testa. Fu un attimo. Il petardo lanciatogli gli esplose a qualche centimetro dal viso offuscandogli la vista e bruciandogli gli occhi.
Lasciò la presa e si portò le mani al viso, urlando come un pazzo per il dolore.
Piangendo, Francesca corse verso il gruppetto di ragazzi che erano venuti a salvarla e si ritrasse dietro di loro. Red smise di urlare e alzò la testa ringhiando di rabbia simile ad un animale.
I ragazzi urlarono. La pelle del viso che era stata portata via nell’esplosione del petardo si stava rigenerando a vista d’occhio.
In qualche secondo parecchi centimetri quadrati di pelle tornarono come nuovi sul viso di Red, che caricò a velocità elevatissima il gruppo.
Non ebbero nemmeno il tempo di accendere un altro petardo che si sparpagliarono dopo un colpo a mano aperta del ragazzo, che ne colpì un altro facendolo volare per due metri prima di atterrare.
Intorno a sé Red sentiva urla e vedeva la gente indicarlo. Con lo sguardo cercò Francesca. Vedendola scappare continuò a correre e gridando la inseguì.
Mentre correva, Red sentì un rumore strano.
Clic clak.
D’istinto si tuffò di lato per evitare il colpo di un fucile che lo mancò per un pelo.
Si volse e vide un uomo paonazzo che reggeva un fucile e lo stava ricaricando mentre imprecava borbottando.
Sempre d’istinto saltò su una terrazza e cominciò a saltare di terrazzo in terrazzo inseguendo Francesca per placare la propria fame. Il cappotto svolazzava come una coda mentre saltava godendo fra sé delle sue nuove capacità, senza nemmeno sapere quello in cui era stato trasformato da Wicked.
Ululò di gioia gettandosi su Francesca, rotolandosi nella polvere con lei.
Clic clak. Clic clak. Clic clak. “Tre! Sono tre fucili!” lasciò la ragazza e forse per pura fortuna schivò tutti e cinque i colpi che gli erano stati sparati.
Non poteva stare ancora lì. Corse inseguito dai tre uomini che tenevano in braccio i fucili, fino a che dopo una svolta si infilò in un vicolo. Sentì lo scalpiccio dei tre uomini allontanarsi e lo sferragliare dei fucili.
“Mi troveranno” pensò lui.
Appena formulò questo pensiero una porta si aprì cigolando e un braccio sottile lo trasse dentro, preso troppo alla sprovvista per ribellarsi.
Si volse per affrontare l’aggressore quando un dito gli si posò sulle labbra zittendolo e un altro paio lo baciò.
- Naive! – sussurrò sorpreso Red. – Cosa ci fai qui? –
- A dire la verità sei tornato al negozio.. ho sentito degli spari e volevo assicurarmi che stessi bene. –
- Tu come cognome hai Badeliss,vero? – domandò lui preoccupato.
Naive annuì. – Perché? -
- Ho usato il tuo cognome per coprirmi – disse lui dispiaciuto – ti cercheranno –
- Non preoccuparti – sussurrò lei. – Mostrò una borsa grigia stipata di cose di vario genere – me ne stavo già andando. Vieni, seguimi –
Gli prese la mano e dopo avere aperto una botola vi scivolò dentro, seguita da Red.
- Dove conduce? – chiese Red
- Fuori da Moonville –
Camminarono per qualche minuto e sbucarono nel bosco, vicino alla collina dove Red aveva ritrovato Wicked, che ricomparve.
- Allora, Red? Mangiato? –
- Vai a quel paese, Wicked – replicò lui secco.
- E lei chi è? –
- Si chiama Naive Badeliss, mi ha aiutato a scappare. –
- Piacere mio – disse Naive chiudendo la botola.
- Grazie di aver salvato Red, se fosse morto probabilmente anche tutta Moonville lo sarebbe, per vendetta mia e dei miei colleghi –
- Colleghi? – chiese Naive
- Non credo che ti interessi – Rispose Wicked
- Non hai dove andare, Naive..vieni con me, su..- la invitò Red
- Davvero posso? – disse incredula Naive guardando Wicked e poi Red.
Wicked fece spallucce. Naive emise un gridolino e saltò addosso a Red baciandolo ancora.
- Hai la ragazza? – domandò Wicked schernendolo.
Red alzò il medio. Cinse i fianchi di Naive con il braccio e tutti e tre sparirono nella boscaglia.
  
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