13/06/2015
5 recensioniHai sempre saputo cosa dovevi fare.
Nessuno te lo aveva mai detto.
Anche allora eri determinata.
Nè avevi paura del buio,
o di cosa ti aspettava nelle tenebre.
Ma a volte...
...a volte...
...vorrei che lo fossi stata.
- Vedova nera -Il nome della rosa.
Nessuno te lo aveva mai detto.
Anche allora eri determinata.
Nè avevi paura del buio,
o di cosa ti aspettava nelle tenebre.
Ma a volte...
...a volte...
...vorrei che lo fossi stata.
- Vedova nera -Il nome della rosa.
Nel freddo che fa tremare la notte prosegue nella sua corsa una piccola figura
avvolta ne buio. Accompagnata solo dal pulsare ininterrotto delle tempie orami piene di sangue come una diga crollata, fugge.
Non ricorda come ha fatto a trovarsi nella parte della preda, disarmata e indifesa. Lei che uccide, lei che non ha paura.
Pensare non fa per lei, le domande sono inutili se non ci sono risposte.
Agire è il dovere, esitare è debolezza.
I capelli rossi, lunghi e spettinati, vengono mossi da una folata di aria gelida che fa rabbirividire le gambe ossute e scoperte.
Il respiro è senza controllo, accelerato per lo sforzo. Gli occhi irritati e stanchi pizzicano ofuscandoti la vista.
Vorresti piangere.
Non puoi tornare indietro e dire "Ho fallito."
Cosa penseranno di te? Che non sei più la migliore? Che hai deluso tutti?
E poi ti puniranno.
Una spia esemplare affronta sempre le conseguenze, ma quella spia ha paura.
Paura di tornare indietro.
Pov Clint
Non hai scelta. Aspetti, attendi e attendi ancora.Resti fermo immobile, appostato dietro al parapetto del tetto con l'arco teso,
pronto a scattare.
I muscoli bruciano come il fuoco non ostante il freddo penetri dentro, gelido quanto un'iniezione letale.
"Deve uccidere colei che si fa chiamare Vedova Nera. Si rechi a Budapest e faccia il suo dovere e in fretta, è una minaccia troppo grande."
"D'accordo."
Avverti una strusciata sull'asfalto ancora prima di vedere chi hai davanti e
ascolti l'intervallo tra i passi confusi e scalpitanti.
30 secondi, né più né meno.
20 secondi, emerge un'ombra.
15 secondi, “Barton, situazione?”
5 secondi, “Bersaglio sotto tiro.”
Zero, la freccia non scocca.
Rimani senza parole, la luce fioca di un lampione ha rivelato la miniscola figura di una ragazzina di meno di 15 anni, coperta solo da una maglietta larga e stracciata che risalta un corpicino fin troppo esile dalle forme acerbe.
I capelli arruffati, il viso sporco di fumo e terra da cui spiaccano un taglio sanguinante e un occhio nero.
"Tu chi sei?" mi chiese fredda.
"Mi chiamo Clint Barton, mi hanno mandato ad ucciderti."
"E che aspetti allora? Fallo!"
"Barton rapporto."
"Signore non posso portare a termine la missione. L'obbiettivo è un ha meno di 15 anni, è ferita e indifesa. Sarò anche il miglior checchino sul campo ma non uccido i minori!"
"Barton, é una missione di terminazione! La uccida senza discutere!"
Le parole di Fury si tramutano in rumore. Continui guardare negli occhi quella ragazzina.
Negli occhi verdi foresta si legge la sofferenza, una disperara richiesta di aiuto.
Ora che è sola non le importa di morire, vorrebbe scrivere la parole FINE su quel registro rosso sangue che la definisce pericolosa da quando è nata.
Le porgi la mano e si ritrae come un cagnolino spaventato, quasi fosse un gesto mai visto prima.
"Sta tranquilla, non ti farò nulla. Voglio solo aiutarti ma devi fidarti di me."
Lentamente l'afferra e iniziate a correre verso il jet nella fredda notte Ungherese.
"Sono in debito con te."
Caramellangolo:
Salve gente!Ho voluto pubblicare questa storia dopo aver visto una immagine che non sono riuscita ad inserire :( e creare la mia personale versione della famosa missione di Budapest di cui si parla tanto ma non si sa cosa sia accaduto davvero.
Spero piaccia!
(Pioggia di caramelle)
Mumma