Mi svegliai tardi, troppo stanca per alzarmi. Non avevo neanche la forza di girare la sveglia per controllare l'ora. La festa di Violet mi aveva distrutta e svegliarmi alle 7:00 non era il modo migliore per recuperare le forze. "Torneremo presto" aveva detto. Ricordai di avere il compito di matematica alla prima ora e mi incoraggiai ad alzarmi, quando ad un tratto il cellulare sotto il cuscino vibrò. Notai che era da parte di mamma e sbuffando lo lessi. "Tesoro, sono a lavoro, quando torni da scuola preparati, a pranzo abbiamo degli ospiti." - Mamma Ospiti? Scuola? Guardai l'orario e vidi che erano le 11:00. Mancava ancora tanto dal ritorno di mamma e non avendo nulla da fare, optai per una passeggiata. Il cielo era nuvoloso, l'aria fresca, ottima per un pò di shopping fra le strade di Manhattan. Indossai un paio di leggins, una felpa, un paio di vans ed uscì. Era pieno inverno. Ho sempre amato l'inverno. E con 'inverno' parlo della pioggia, della cioccolata calda, delle coperte, degli abbracci.. Avete mai provato a guardare in alto mentre piove? È come guardare le infinite lacrime del cielo, per ore ed ore, senza stancarsi mai. Quel giorno era una di quelle giornate in cui mi sarebbe piaciuto restare sotto il piumone con la persona che amo, a fare l'amore, mentre la pioggia batte sulla finestra senza sfiorarci mai. Peccato che mi mancasse qualcosa...un ragazzo. Mi diressi come un fulmine nella strada con più negozi di Manhattan. Era piena zeppa di persone che sbavavano sulle vetrine, guardando ciò che non si sarebbero potute mai permettere. Nonostante amassi lo shopping, non ero una di quelle ragazze che sprecavano denaro per vestiti o gioielli e che, magari, avevano una carta di credito personale. Bensì qualche volta, per le emergenze, mia madre mi lasciava usare la sua. Feci un giro in alcuni negozi e decisi di comprare un vestitino per la prossima festa di Violet, la mia migliore amica. Ne organizzava una ogni fine settimana e partecipava tutta la scuola. Il vestito mi arrivava sopra al ginocchio, aveva una piccola scollatura sulla schiena, era perfetto per il mio fisico ed era ad un buon prezzo. Quando uscì dal negozio iniziò a piovere e mi rimproverai mentalmente per aver dimenticato l'ombrello a casa. Iniziai a correre il più velocemente possibile, per evitare che il vestito si bagnasse ma ad un tratto qualcuno mi spinse e caddi in una pozzanghera. Inutile dire che mi sporcai dappertutto. Urlai contro il ragazzo che mi aveva spinta. "Stronzo guarda dove vai!" gli dissi forse troppo aggressiva, ma quando mi girai per guardarlo rimasi incantata. Aveva due occhi così spettacolari, che non potevi non incantarti. Era un ragazzo dai capelli ricci e occhi verdi, forse sui 16 anni. Rimanere incantata di una persona di cui non sai nemmeno il nome? Fatto. "Sono scivolato, non l'ho fatto di proposito, piuttosto, se fossi in te, non correrei sotto la pioggia." replicò. Rimasi senza parole. Mi aspettavo fosse uno di quei ragazzi fiori e cioccolatini ma a quanto pare mi sbagliavo. Gli tirai uno schiaffo per ciò che aveva detto e corsi via.