Titolo: Let the Cat falls down.
Fandom: Little Britain.
Personaggi: Anne, Dr. Lawrence.
Autrice: me medesima stessa.
Raiting: G.
Conteggio parole: 435 W, flash!fic.
Avvertimenti: tanta idiozia.
Riassunto: L’Ispettore guardò
il grembo della donna, effettivamente stava accarezzando un gatto, animale che
sembrava incredibilmente morto.
- Ma è ancora vivo? -
Note: ho commesso l’insensato errore di
chiedere a mia sorella un prompt per una storia su
Little Britain, lei ha detto una sola parola: ‘gato’. etipareva.
Disclaimer: i personaggi
appartengono alla BBC o a chiunque ne detenga i diritti, io non mi becco una
mazza, al massimo una bocciatura agli esami per sbagliata modalità di
sfruttamento del tempo. Che. Cavolo. Ho. Scritto.
Crossposted: my
LJ.
Let the Cat falls down.
- Ispettore, il Direttore sarà subito da
Lei, se vuole accomodarsi nel suo ufficio. -
L’uomo entrò nell’ufficio, si girò per
chiudere la porta.
- Si segga. -
L’uomo si voltò di scatto, spaventato, non
doveva esserci nessuno in quella stanza. Posò gli occhi sulla scrivania e vide
che dietro di essa era seduta una donna.
- Ispettore, Le ho appena detto di sedersi.
- Il tono che stava usando era perentorio, eppure lei non avrebbe dovuto
usarlo, o meglio, non avrebbe dovuto parlare in generale.
- È sicura di stare bene? -
- Mai sentita meglio. Non vede? Anche il
gatto sta facendo le fusa. -
L’Ispettore guardò il grembo della donna,
effettivamente stava accarezzando un gatto, animale che sembrava incredibilmente morto.
- Ma è ancora vivo? -
- Certo. - Prese il gatto tra le mani e lo
lanciò verso l’uomo. Quel movimento repentino fece riprendere il felino dallo
stato catatonico nel quale era caduto, spaventato dalla mancanza di superficie
sotto di se, sfoderò gli artigli e si aggrappò con tutte le sue forze all’unica
piano a sua disposizione, la testa dell’Ispettore.
Sfortunatamente per il gatto, anche quella
zona non era sicura, infatti, non appena pensò di essere al sicuro, la
capigliatura dell’uomo iniziò a scivolare di lato, rivelando la sua calvizia. Ancora privato di un punto di appoggio stabile,
la creatura iniziò a scalare la testa aggrappandosi ovunque con gli artigli
fino a che, non appena raggiunse la vetta, spiccò un salto e corse a rifugiarsi
sotto il divano.
- Vede? Era vivo. -
Il povero uomo decise di non rispondere a
quell’affermazione, troppo occupato a tamponarsi il sangue.
- Lei dovrebbe essere nella sua stanza,
signorina. -
- Io sto dove mi pare e piace, ufficio del
Direttore compreso. -
Non fece in tempo a replicare che la porta
venne aperta.
- Oh, Ispettore! È già qui? Vedo che ha
fatto conoscenza con la nostra paziente più prodigiosa. -
- Pr-prodigiosa?!
-
- Certo, vero Anne? -
- Eh, eh, ehh! -
La donna si alzò dalla sedia per far
accomodare il Dottor Lawrence, e mentre questi parlava della sua struttura e
dei progressi di Anne, ignorando completamente i numerosi graffi, più o meno
profondi sul viso del suo interlocutore, la donna prese a spogliarlo.
Dopo avergli tolto tutti i vestiti, eccetto
le mutande e i calzini, e averli impilati sulla scrivania, prese dalla sua
tasca i fiammiferi e diede fuoco alla pira.
- Eh, eh, ehh! -
Disse prima di uscire dall’ufficio.
- E Lei sostiene ancora che è la vostra
paziente più prodigiosa? -
- Ovvio, non ha visto anche lei? Aveva
freddo e, con le sue sole forze, ha risolto il problema. -
L’Ispettore fu investito dal getto d’acqua
del sistema anti-incendio.