Libri > Noi, i ragazzi del zoo di Berlino
Segui la storia  |       
Autore: vashappeninggirl    14/06/2015    0 recensioni
-Se non la smetto subito sento che muoio- Era la prima volta che Christiane sentiva Babette parlare in quel modo. Sembrava terrorizzata, ma allo stesso tempo cercava di farsi forza limitandosi a dire che avrebbe smesso, che cel'avrebbe fatta.
-Scommetto che ci riesci, ne sono sicura- rispose per darle forza.
-Ma quando mi avranno pulito, dopo la terapia, che farò?-
-Eddai, piantala! Ti dico una cosa: voglio smettere anch'io, faccio la terapia con te. Ci puliamo insieme-
-Davvero?-
-Vedrai. E continueremo gli studi. D'accordo?-
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stella non aveva aperto bocca durante tutto il tragitto nella macchina di un suo conoscente. Si limitava a rispondere con semplici monosillabi alle mille domande di Christiane. 
-Allora, siamo arrivate?- chiese Christiane impaziente quando vide la macchina fermarsi davanti al portone di una casa.
-Si- rispose l'amica. 
Si comportava così per farle capire quale fosse la verità, e per non darle false speranze.
Stella aprì lentamente il portone e fece per entrare. Brotteroder Straße, quartiere di Marienfelde: Christiane aveva fatto subito caso al cartello che indicava il nome della strada. 
-Entrate- disse silenziosamente una ragazza sulla ventina mentre apriva la porta del suo appartamento al secondo piano. 
La casa era buia e arredata senza un criterio, c'erano mobili sparsi ovunque, alcuni dei quali non ancora sistemati bene. La ragazza aveva dei lunghi capelli neri e indossava un vestitino blu e un paio di tacchi marroni, simili a quelli che portava sempre Christiane. 
-Mi chiamo Anja- disse la ragazza stringendole la mano, -Tu devi essere Christiane. Babette mi parlava sempre di te- disse ancora con un sorriso malinconico.
Christiane lanciò un'occhiata sul corridoio e si allontanò dalle due ragazze come se conoscesse a memoria quel posto, tanto da non aver bisogno di qualcuno che le facesse da guida. Entrò nella prima porta sulla destra, da fuori si vedevano i raggi del sole che illuminavano appena quel posto immerso nell'oscurità. 
 
Christiane sobbalzò e mise le mani sulla bocca dopo aver visto quello scenario.
Il corpo di Babette giaceva senza vita sul pavimento di quella cucina, coperto da un lenzuolo bianco macchiato leggermente di sangue.
Christiane si chinò accanto all'amica, spostò il lenzuolo e notò la siringa ancora attaccata al braccio. Le accarezzò lentamente la guancia con il palmo della mano e in quel momento avrebbe giurato di sentire come se stesse per morire anche lei, come se il suo cuore si fosse riempito di un dolore inestimabile. Non aveva mai provato in vita sua una sensazione come quella, si sentiva vuota, incompleta, e neanche una dose di eroina l'avrebbe fatta sentire meglio. 
I suoi occhi si colmarono di lacrime, al punto da non riuscire più a vedere il volto di Babsi con chiarezza. Fu solo in grado di sentire una delle sue lacrime scivolare giù e cadere delicatamente sul viso dell'amica. 
Quel giornale, il Berliner Zeitung, non si sbagliava per niente. 
-Ti prometto che smetterò per te, Babsi- disse disperatamente a denti stretti, -te lo prometto- 
Di nuovo a Christiane tornò in mente il giorno prima della morte di Babette, quando entrambe avevano giurato che avrebbero fatto la terapia insieme, sulle scale interne della metropolitana di Kurfürstendamm.
Si sentì tremendamente in colpa per non aver iniziato da subito, per aver lasciato che Babsi si iniettasse quell'ultima dose che l'avrebbe portata alla morte.
Christiane mise in ordine il lenzuolo, si alzò in piedi e si asciugò rapidamente le lacrime quando sentì qualcuno entrare nella stanza: erano Stella ed Anja. 
-Questo qui l'ha indossato l'ultima volta...voglio che lo tenga tu- disse Anja mentre dava a Christiane il giubbino di David Bowie che lei stessa aveva regalato a Babette. 
Lo riconobbe subito: Christiane lo indossava durante il concerto a Deutschlandhalle, il 18 aprile 1976, quando incontrò Babsi per la prima volta.
Si era così innamorata di quel giubbino, che Christiane dovette regalarglielo.
-Grazie Anja- disse a voce bassa.
"Non ti dimenticherò" pensò Christiane rivolgendo un'ultimo sguardo a Babette e stringendo tra le sue braccia tutto ciò che le restava di lei.
 
 
 
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Noi, i ragazzi del zoo di Berlino / Vai alla pagina dell'autore: vashappeninggirl